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View Full Version : Analisi su Qana


..::CRI::..
02-08-2006, 09:04
http://www.ynetnews.com/Ext/Comp/ArticleLayout/CdaArticlePrintPreview/1,2506,L-3284514,00.html

Lebanese website blames Hizbullah for Qana deaths

Anti-Syrian elements in Lebanon openly point finger at Hizbullah as guilty of killing of dozens of civilians in order to curtail plans for disarming group. 'Hizbullah has placed rocket launcher on building's roof and brought invalid children inside in bid to provoke Israeli response,' they write
Roee Nahmias

Is Hizbullah behind the tragic incident in the village of Qana that claimed the lives of some 60 people? While the Israeli army continues to investigate the circumstances leading to the building's collapse, some in Lebanon do not hesitate to point the finger at the Shiite organization and claim it is to blame for the death of dozens.

The Lebanese website LIBANOSCOPIE , associated with Christian elements in the country and which openly supports the anti-Syrian movement called the "March 14 Forces," reported that Hizbullah has masterminded a plan that would result in the killing of innocents in the Qana village, in a bid to foil Lebanese Prime Minister Fouad Siniora's "Seven Points Plan", which calls for deployment of the Lebanese army in southern Lebanon and the disarming of Hizbullah.

'Disabled children placed inside building'

"We have it from a credible source that Hizbullah, alarmed by Siniora's plan, has concocted an incident that would help thwart the negotiations. Knowing full well that Israel will not hesitate to bombard civilian targets, Hizbullah gunmen placed a rocket launcher on the roof in Qana and brought disabled children inside, in a bid to provoke a response by the Israeli Air Force. In this way, they were planning to take advantage of the death of innocents and curtail the negotiation initiative," the site stated.

The site's editors also claimed that not only did Hizbullah stage the event, but that it also chose Qana for a specific reason: "They used Qana because the village had already turned into a symbol for massacring innocent civilians, and so they set up 'Qana 2'." Notably, the incident has indeed been dubbed "The second Qana massacre" by the Arab media.


Analisi di Daniela Santus, dicente universita’ di Torino:


In principio fu la strage di Sabra e Chatila, ora quella di Qana.


I falangisti cristiano maroniti riuscirono, allora, ad addossare la colpa del massacro ad Ariel Sharon e furono così abili nella dissimulazione che, nonostante le inconfutabili prove e le testimonianze avessero addossato la responsabilità materiale dell'eccido al libanese Kobeika e ai suoi uomini, ancor oggi si parla del massacro di Sabra e Chatila come di un massacro compiuto da Israele.


Oggi la strage di Qana, grazie ad una formidabile copertura mediatica, si trasforma in un'analoga colpa.


Tuttavia, seppur con il dolore che quelle morti innocenti provocano nell'animo di chiunque, vediamo di provare a comprendere i fatti.


Un alto ufficiale israeliano ha spiegato che le forze aeree israeliane bersagliavano la zona da tre giorni, dopo che da essa erano state lanciate molte decine di razzi Katyusha e che, per questo, gli abitanti erano stati ripetutamente avvertiti di abbandonare l’area. Nell’edificio in questione era stata segnalata con precisione la presenza di combattenti Hezbollah e dei loro lanciarazzi Katyusha. Le Forze di Difesa israeliane avevano avvertito che restare nel villaggio era estremamente pericoloso proprio a causa di queste attività Hezbollah. “Seguivamo le attività nel villaggio e sembrava che fosse ormai abbandonato dai civili, per cui si decise avviare le operazioni contro le cellule terroristiche, certo non contro il villaggio in se stesso” (www.israele.net).
Hezbollah ha negato sia d’aver usato Qana come base di lancio di razzi e missili, sia d’aver usato edifici civili per nascondere le piattaforme di lancio mobili. Le Forze di Difesa israeliane domenica hanno mostrato alla stampa filmati aerei che smentiscono Hezbollah. Di veda ad esempio:
http://www1.idf.il/DOVER/site/mainpage.asp?sl=EN&id=7&docid=55356.EN

Si veda anche:
http://www.mfa.gov.il

Una prima indagine delle Forze di Difesa israeliane ha rilevato che l’edifico di tre piani di Qana (Libano meridionale) colpito domenica dalle forze aeree è crollato circa otto ore dopo essere stato colpito. “L’attacco alla struttura nel villaggio di Qana ha avuto luogo tra la mezzanotte e l’una del mattino – ha detto domenica ai giornalisti Amir Eshel, capo del quartier generale delle forze aeree a Tel Aviv, dopo il tragico incidente (55-60 morti, fra cui più di 20-30 bambini) – Il lasso di tempo tra l’orario dell’attacco e l’orario del crollo dell’edificio non è chiaro”.



Eshel ha spiegato che, al momento del crollo, verso le 8.00 del mattino, l’edificio non era sotto attacco. Le Forze di Difesa israeliane ritengono probabile che materiale esplosivo dei terroristi Hezbollah possa essere all’origine del crollo dell’edificio, usato come rifugio per libanesi sfollati del Libano meridionale ma anche come base delle attività terroristiche. Una seconda possibilità, meno probabile, è che l’edificio sia rimasto in piedi pericolante per diverse ore, per poi crollare definitivamente.
“Può darsi che all’interno dell’edificio fosse immagazzinato qualcosa che alla fine può aver causato un’esplosione, qualcosa che non eravamo riusciti a distruggere nel primo attacco e che forse è rimasto là dentro”, dice Eshel, e aggiunge: “Lo dico con molta cautela, perché al momento non abbiamo alcuna indicazione su quale possa essere la spiegazione di quel lasso di tempo”.
Eshel spiega che alle 7.30 del mattino c’è stato un ulteriore attacco aereo, ma contro altri edifici. “E’ stato un attacco – dice – contro tre edifici a 460 metri di distanza dalla struttura di cui stiamo parlando. Sono state lanciate quattro bombe, tutte documentate dalle telecamere a bordo degli aerei e hanno colpito tutte i rispettivi bersagli. Abbiamo anche fatto un sorvolo nel pomeriggio per filmare il villaggio e si vede che i tre edifici sono stati colpiti. Abbiamo conferma che i colpi sono andati a segno. Un precedente attacco, alle due del mattino, ha preso di mira due obiettivi a 400 metri dall’edificio in questione. Anche in quel caso centrati e distrutti. L’attacco che ha interessato la zona dell’edificio della tragedia ha avuto luogo fra le 12 e l’una del mattino, e i colpi sono stati precisi. Quello che ci stiamo domandando è cosa sia avvenuto fra l’una di notte e le otto del mattino. A quanto pare, l’edificio sarebbe stato colpito fra le 12 e l’una, otto ore prima di collassare”.
“Fin dall’inizio dei combattimenti – ha spiegato ancora Eshel – erano stati lanciati contro città israeliane almeno 150 razzi da parecchie postazioni di lancio poste nel villaggio di Qana e dintorni”. E i lanciarazzi Hezbollah si nascondevano sistematicamente negli edifici civili del villaggio, come si vede anche in alcuni filmati mostrati alla stampa dalla Forze di Difesa israeliane.


“All’interno del villaggio – continua l’ufficiale – abbiamo individuato tutta una gamma di attività connesse ai lanci di razzi, a partire dalle unità di comando operativo, giacché tali lanci hanno bisogno di una continua direzione operativa, fino ai vari siti logistici necessari per i lanci. Dal villaggio di Qana venivano lanciato razzi contro Israele praticamente ogni giorno”.


Scrive Yediot Aharonot: "Assumersi la responsabilità per il tragico bombardamento di Qana non cancella le ragioni di questa guerra nel suo complesso. Questa è una guerra giusta e legittima, e tali sono i bombardamenti contro le postazioni e le strutture dei terroristi Hezbollah. Oggi Israele china il capo di fronte alle tombe dei tanti civili morti a Qana. Ma nello stesso tempo dichiara che non si fermerà fino a quando non sarà sradicata la ragione prima di questo scoppio di ostilità e violenze. E questo avverrà solo quando Hezbollah verrà disarmato dei suoi missili, e forze libanesi e occidentali verranno schierate nel Libano meridionale, come previsto dalla risoluzione 1559 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite" (www.israele.net).


Il diritto internazionale considera un crimine di guerra l’uso di scudi umani per proteggere obiettivi militari dai colpi nemici. La Quarta Convenzione di Ginevra proibisce infatti la pratica di trincerarsi dietro ai civili. Recita l’articolo 28: “Nessuna persona protetta [non combattente] potrà essere utilizzata per mettere, con la sua presenza, determinati punti o determinate regioni al sicuro dalle operazioni militari”. (Geneva Convention Relative to the Protection of Civilian Persons in Time of War, August 12, 1949, 6 U.S.T. 3516, 75 U.N.T.S. 287, art. 28). Hezbollah continua invece sistematicamente a farlo, tanto sa che nessuno li accuserà: più vittime civili ci saranno e più la vittoria dei terroristi sarà vicina! I giornali riporteranno le immagini dei bambini straziati e l'opinione pubblica - persino quella israeliana - si ribellerà a tanto dolore e, inconsapevolmente, darà una mano a Hezbollah che potrà riprendere a bombardare "in pace" i villaggi del nord d'Israele.

Se Israele adoperasse lo stesso cinismo (chiudendo i rifugi e impedendo alla sua gente di ripararsi dai missili libanesi e palestinesi) avrebbe un numero persino superiore di morti e di feriti (visto che Hezbollah mira proprio ai civili israeliani) e, forse, godrebbe del rispetto del mondo. La storia insegna: gli ebrei buoni sono sempre e soltanto quelli morti...


Comprendo che la mia possa apparire una cinica provocazione, ma purtroppo temo sia l'amara realtà di sempre.



Daniela Santus

giannola
02-08-2006, 09:07
io c'ero :D
P.S.ma dovevi aprire un altro 3d sulla stessa cosa ?

HenryTheFirst
02-08-2006, 09:15
Ci sono già altri thread sulla questione israeliana, posta là ;)