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View Full Version : Russia, bancarotta per Yukos "gigante" petrolifero anti-Putin


Adric
01-08-2006, 19:56
La società smembrata per coprire richieste miliardarie da parte dello Stato

Anche il gigante del metano Gazprom punta ad accaparrarsi un pezzo

Russia, bancarotta per Yukos "gigante" petrolifero anti-Putin

Il patron Khodorkovsky arrestato nel 2003 è rinchiuso in un carcere siberiano
deve scontare una pena di otto anni per evasione fiscale e appropriazione indebita

MOSCA - Il tribunale di Mosca ha dichiarato la bancarotta di Yukos, il gigante petrolifero russo. La società è stata giudicata insolvibile dopo una serie di accertamenti fiscali. Il patron del gruppo, Mikhail Khodorkovski, era stato già condannato a otto anni di reclusione per evasione fiscale e riciclaggio.

I difensori dell'ex colosso privato avevano cercato di posticipare la sentenza adducendo un ricorso alla Corte per i diritti umani di Strasburgo, e chiedendo di attendere quel verdetto prima di qualsiasi pronunciamento. Che per la creatura di Khodorkovski le cose fossero messe male era però chiaro fin dal pomeriggio, quando la casa britannica Moody's aveva sospeso il rating della compagnia.

Yukos è stata smembrata per fare fronte a richieste miliardarie di risarcimento da parte dello stato russo, che ha incorporato nel 2004 nella sua controllata Rosneft il più appetibile dei beni un tempo di Khodorkovski, i campi di estrazione di Yuganskneftegaz. Ora anche il gigante monopolista del metano russo Gazprom punta ad accaparrarsi un pezzo di Yukos, un pacchetto azionario pari al 20 per cento dell'ex Sibneft (oggi Gazpromneft) che era il bene più quotato ancora in mano alla compagnia privata.

La decisione del tribunale moscovita mette la parola fine all'impero di Mikhail Khodorkovsky, arrestato nel 2003 e da allora rinchiuso nel carcere siberiano di Chita, ai confini con la Cina, dove deve scontare una pena di otto anni per evasione fiscale e appropriazione indebita. La condanna di Khodorkovski e lo smembramento di Yukos sono stati accompagnati da pesanti polemiche sull'autoritarismo del Cremlino: proprio per essere entrato in rotta di collisione con Putin, sostiene la stampa indipendente, l'ex magnate russo è stato incriminato.

La corte di arbitraggio ha oggi accolto in pieno le istanze dei creditori, lo Stato russo e la compagnia statale Rosneft in prima linea, che chiedevano la bancarotta e ha quindi revocato la sentenza di congelamento dei beni di Yukos, che verranno ora spartiti per fare fronte agli obblighi. I debiti riconosciuti dalla corte ammontano a 496 miliardi di rubli (oltre 18 miliardi di dollari), contro un valore stimato dal commissario liquidatore Eduard Rebgun per i resti di Yukos attorno ai 477,146 miliardi di rubli. Quelle cifre sono contestate da Yukos, che valuta i suoi attivi attorno ai 37,7 miliardi di dollari. I difensori dell'ex gigante privato hanno già annunciato un ricorso contro la sentenza.

(1 agosto 2006)
(Repubblica)