View Full Version : sismi... ma non dovrebbe garantire la nostra sicurezza?
~ZeRO sTrEsS~
25-07-2006, 07:55
e invece scavando sempre piu' a fondo si stanno scoprendo cose allucinanti... mha...
sempreio
25-07-2006, 08:07
e invece scavando sempre piu' a fondo si stanno scoprendo cose allucinanti... mha...
invece si stanno scavando la fossa, in un paese come il nostro la giustizia non l' avrà mai vinta
tdi150cv
25-07-2006, 08:14
domanda ... ma a che vi riferite ? :D
http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/cronaca/suicidio-bove/giallo-inchiesta/giallo-inchiesta.html
Adamo Bove era convinto che volessero incastrarlo
Indiscrezioni lo accusavano di aver trafugato tabulati
Il giallo del suicidio, i veleni e un'inchiesta troppo lenta
Il cavalcavia da cui si è gettato Adamo Bove
INDIFFERENTE è il governo, distratta la magistratura, spensierata l'informazione, mentre si combatte - intorno alla Telecom e al Sismi - un'inesorabile contesa con la minaccia, il ricatto, la menzogna che afferra e discredita. Il conflitto ha già fatto un morto: Adamo Bove, manager della Telecom, saltato giù da un viadotto della Tangenziale di Napoli (s'indaga per istigazione al suicidio). Se la logica ha un senso, Adamo Bove potrebbe non essere l'ultimo. La resa dei conti, sotto gli occhi di tutti, è cruenta. Chi è intimidito da due inchieste giudiziarie che si intersecano e sovrappongono (le intercettazioni abusive alla Telecom; il sequestro di Abu Omar che coinvolge il Sismi) invoca l'impunità coinvolgendo (o minacciando di coinvolgere) chi ancora ne è fuori, a torto o a ragione. Chi ne è fuori, magari nel passato complice, manovra per tenere le attenzioni investigative, e tutti i guai, soltanto intorno agli spaventati. Ne nasce un gomitolo dove si aggrovigliano molti filacci, più storie, il controverso destino di tre uomini, oggi con l'acqua alla gola ma con un nodoso bastone stretto ancora tra le mani: ciò che sanno, quel che possono raccontare.
Gli uomini sono tre. Giuliano Tavaroli, nel tempo capo della Security di Pirelli e Telecom dove ha avuto ai suoi ordini 500 uomini; Marco Mancini, fino all'altro ieri direttore delle Operazioni e del Controspionaggio del servizio segreto militare (Sismi); Emanuele Cipriani, patron di tre attivissime agenzie private di investigazione: la Polis d'Istinto di Firenze, la Plus Venture Management delle Isole Vergini, la Security Research Advisor di Londra, negli anni il loro fatturato si è formato per il 50 per cento (Polis) e fino all'80 per cento (PVM e SRA) con le commesse di Pirelli e Telecom.
Nel gomitolo, tra molte muffe, sono stretti tre nodi. Le intercettazioni realizzate abusivamente senza alcuna autorizzazione giudiziaria. La natura e la correttezza dei rapporti tra la Telecom e il Sismi. Decine di migliaia di file di un archivio elettronico che custodisce informazioni illegalmente raccolte sul conto di società e persone fisiche, politici, banchieri, uomini di finanza, giornalisti, magistrati e finanche giocatori, arbitri e manager di calcio. I tre nodi del gomitolo rimandano ad alcune domande. I vertici della Telecom e del Sismi erano consapevoli del lavoro illegale di Tavaroli, Mancini e Cipriani? Quel lavoro è stato loro commissionato (e, in questo caso, da chi?) o se lo sono attribuiti in autonomia abusando della fiducia riposta in loro? O è stato loro commissionato e quei tre, fraudolentemente, vi hanno fatto fronte con un piede oltre la soglia del codice penale?
Le risposte verranno dalle istruttorie della procura di Milano, ma per intanto quel che si vede dà apprensione. Soltanto Telecom si è mossa - con qualche furba contraddizione - per correre ai ripari. Anche se salmodiando una fantasiosa litania complottistica, la società telefonica ha ordinato un'inchiesta interna. Ha aperto le porte all'istruttoria del Garante della Privacy e alle indagini della Guardia di Finanza. Lavora a nuove procedure e sistemi informatici che proteggano il trattamento dei dati personali. Ha allontanato chi ha commesso abusi e scorrettezze.
La responsabilità economica di Telecom di fronte al mercato, agli azionisti e ai risparmiatori ( e forse alle sue difficoltà di bilancio) pare essere stata più vincolante della responsabilità politica.
Nicolò Pollari
Virtualmente per tutelare l'efficienza del Sismi, il governo ha rinviato a tempi meno affaticati il rinnovamento della catena di comando e la radicale riforma dell'intelligence. Doverosa preoccupazione, ma pessima decisione. Come chiunque può capire, in cima all'agenda degli uomini del Sismi oggi non c'è né l'efficienza né la sicurezza nazionale, ma una preoccupazione personale, l'imperativo di guardarsi dagli agguati. Di proteggersi dalle trappole di chi, coinvolto in mosse abusive, vuole rifarsi una verginità e guadagnarsi il futuro affondando l'amico o il rivale.
Le incertezze del governo si sposano pericolosamente con l'inerzia" (non si sa come definirla) della procura di Milano che indaga contro Tavaroli, Mancini e Cipriani con l'ipotesi di "associazione per delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali per l'acquisizione d'informazioni coperte da privacy".
Di quest'inchiesta, dopo un anno e mezzo, si sa poco o nulla. Non si conosce il numero e il nome degli indagati. Si ignorano gli orizzonti dell'istruttoria e la qualità e quantità delle fonti di prova. Non si sa neppure se ha fatto qualche passo in avanti o è ferma al palo. Si sa soltanto che, di recente, i pubblici ministeri hanno inviato al giudice delle indagini preliminari una richiesta di misure di custodia cautelare. Insomma, chiedono un certo numero di arresti. Si sa - se le indiscrezioni di fonte legale sono corrette - che in questi giorni il giudice (Paola Belsito) ha restituito agli uffici della procura il provvedimento chiedendo verifiche e precisazioni. Con evidenza, gli argomenti proposti dall'accusa le devono essere apparsi fragili, incerti, forse inconsistenti. Quel che appare grave è che alla fase di apparente stallo giudiziario corrispondono le frenetiche manovre di chi solleva polvere e sparge nebbia in un clima di disinformazione, inquinamento, intimidazione che meriterebbe un intervento energico di quella procura incerta. Ne ha pagato il prezzo, per il momento, Adamo Bove, manager della Telecom, già rispettato investigatore di polizia e capo della sicurezza di Tim.
"La vita di Adamo - ha raccontato al Messaggero il fratello Guglielmo, avvocato, anch'egli in Telecom - è cambiata nei primi giorni di giugno quando alcuni articoli di stampa hanno associato il suo nome a quello delle inchieste sulla spy story". A Repubblica, uno strettissimo parente riferisce che "Adamo s'era convinto che c'era chi voleva incastrarlo". A cominciare da giugno, Adamo Bove ha la certezza di essere entrato in un gorgo di rappresaglia e avvertimenti. Fonti Telecom spifferano che, dalla postazione di Bove, fosse possibile estrarre, senza lasciarne traccia, tabulati sui numeri in arrivo e in partenza delle utenze, la durata delle chiamate, l'orario, la località o "marcare" le utenze per riconoscere il momento in cui venivano intercettate dall'autorità giudiziaria. Si lascia intendere che esistono documenti di questo lavoro sporco perché qualche "sottoposto" ha conservato gli ordini scritti di Bove. Appunti autografi su post.it. Sono indicazioni che dovrebbero mettere in allarme la procura di Milano. A lume di logica, sollecitarla a valutare meglio i comportamenti del manager.
Al contrario, i pubblici ministeri si avvalgono della collaborazione di Adamo Bove. Il suo lavoro è "preziosissimo", dicono i pubblici ministeri, per scovare i telefoni cellulari degli agenti del Sismi, implicati nel sequestro di Abu Omar; per nascondere in Telecom quelle intercettazioni agli occhi indiscreti e alle curiosità infedeli. La fiducia che i magistrati ripongono in Bove è incondizionata e dunque dovrebbe renderli vigili dinanzi alle manovre calunniose che assediano il loro generoso collaboratore. Il lusinghiero giudizio dovrebbe imporre domande su chi e perché obliquamente lo intimidisce o ricatta. Deve "pagare" il lavoro che ha svelato la complicità delle gerarchie del Sismi nel sequestro di Abu Omar? O anche l'opposizione (o magari una iniziale acquiescenza) agli abusi intercettatori in Telecom?
A luglio contro Adamo Bove giunge un nuovo, nero segnale. La procura si chiede come mai nelle mani di un giornalista di Libero (indagato) sia finita una lista di telefoni mobili spiati, tra cui le linee di alcuni giocatori dell'Inter (Vieri, Ronaldo) e del banchiere Cesare Geronzi. Primi giorni di luglio. Viene interrogato un funzionario della Telecom che, secondo indiscrezioni di buona fonte, chiama in causa Adamo Bove. E' una testimonianza che al manager provoca molte difficoltà in Telecom, ma che non muta di una virgola l'ammirazione di cui gode tra i pubblici ministeri. Che infatti ancora oggi, smentendo ogni suo coinvolgimento nell'inchiesta, ne difendono l'integrità morale e professionale. Al punto che i magistrati di tre procure - Milano, Roma e Napoli - si dicono "certi" che, se Bove sospettava di essere pedinato e intercettato, "pedinamenti e intercettazioni possono esserci stati, perché troppo sapiente e lucido era l'uomo e per nulla, come pure malignamente si è detto e scritto, depresso".
I due quadri sono inconciliabili e sollecitano qualche perplessità sull'inattività della procura di Milano. Se Adamo Bove è il "tecnico" correttissimo che sostiene la procura, come è stato possibile che i pubblici ministeri non si siano resi conti dello spaventevole assedio che lo stringeva? Come è accaduto che non abbiano compreso che in giro c'è chi è in grado - forse anche con intercettazioni e pedinamenti - di manipolare le informazioni e intimidire i testimoni: in una formula, inquinare le indagini? Come può passare inosservato che Giuliano Tavaroli dica (Sole-24 ore, ieri) che "è ancora troppo presto" per fare i conti con "i delatori"? Quanto tempo occorrerà prima che la procura di Milano, nella colpevole inazione del governo, faccia un convincente passo per impedire che i miasmi venefici degli affari Telecom e Sismi appestino ancora l'aria?
(24 luglio 2006)
+
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2006/07/25/5427112
beppegrillo
25-07-2006, 08:18
domanda ... ma a che vi riferite ? :D
boh, forse penso si riferiscano al rapimento della babbà omar :asd:
dantes76
25-07-2006, 08:22
invece si stanno scavando la fossa, in un paese come il nostro la giustizia non l' avrà mai vinta
sei entusiasta di questo?
sempreio
25-07-2006, 13:02
sei entusiasta di questo?
:rolleyes:
FabioGreggio
25-07-2006, 13:15
boh, forse penso si riferiscano al rapimento della babbà omar :asd:
Ultimamente non hai sentito parlare dei servizi segreti nelle cronache, oltre alla coppa del mondo dico...?
Poi si lamentano se mi fottono.....
fg
-kurgan-
25-07-2006, 13:51
Il conflitto ha già fatto un morto: Adamo Bove, manager della Telecom, saltato giù da un viadotto della Tangenziale di Napoli (s'indaga per istigazione al suicidio).
buttare qualcuno giù da un viadotto si chiama "istigazione al suicidio"?
buttare qualcuno giù da un viadotto si chiama "istigazione al suicidio"?
Se ti punto la pistola in testa e ti dico "suicidati o ti ammazzo"?
-kurgan-
25-07-2006, 14:09
Se ti punto la pistola in testa e ti dico "suicidati o ti ammazzo"?
è ovvio che è stato buttato di sotto.. guarda caso indagano sulla telecom e questo si ammazza. Credo poco alle coincidenze. Tanto più che tra indultini vari in galera non ci finisce nessuno.
domanda ... ma a che vi riferite ? :D
Tranquillo non ci sono di mezzo immigrati, SUV o no-global, non è 3D che fa per te. :D
oscuroviandante
25-07-2006, 14:13
Vi ricordo che Mancini riuscì a sventare l'attentato contro l'ambasciata Italiana a
Beirut , per cui non è l'ultimo pirla.
Ma in questo paese un magistrato qualunque può permettersi di incriminare persone che dovrebbero rispondere unicamente al presidente del consiglio.
E' una tristezza vedere come stiamo trattando chi cerca di salvarci il deretano da qualche bombettina.
~ZeRO sTrEsS~
25-07-2006, 14:36
Vi ricordo che Mancini riuscì a sventare l'attentato contro l'ambasciata Italiana a
Beirut , per cui non è l'ultimo pirla.
Ma in questo paese un magistrato qualunque può permettersi di incriminare persone che dovrebbero rispondere unicamente al presidente del consiglio.
E' una tristezza vedere come stiamo trattando chi cerca di salvarci il deretano da qualche bombettina.
umm questa suona bene da incorniciare, Il direttore dei servizi segreti che deve rispondere solo al presidente del consiglio, se poi ci mettiamo che identificate persone intorno al premier sono state accusate di associazione mafiosa... la cosa mi fa alquanto paura!!!
sinceramente una persona che sventa un attentato, e poi si mette a perdere il posto per quattro cazzate del genere in piu' omettendo i suoi doveri da resposabile di un SERVIZIO DI SICUREZZA NAZIONALE, spiegami se non e' onesta una persona del genere chi lo dovrebbe essere...
edited823
25-07-2006, 14:46
bisogna prima di tutto premetter che i servizi segreti non sono sono sopra la legge, dove sono convinti di esser in un film e permetton ogni puttanata possibile.
ma in It han sempre fatto casino e ogni tanto devon riorganizzarli.
bisogna prima di tutto premetter che i servizi segreti non sono sono sopra la legge, dove sono convinti di esser in un film e permetton ogni puttanata possibile.
ma in It han sempre fatto casino e ogni tanto devon riorganizzarli.
Lo sanno benissimo anche loro, tanto che lo stesso Mancini ha detto al suo superiore Gen. Pignero, "si ricorda quando le dissi che queste cose qui non si possono fare, non siamo mica in Sudamerica?". Pignero: "Si, ricordo".
edited823
25-07-2006, 15:12
Lo sanno benissimo anche loro, tanto che lo stesso Mancini ha detto al suo superiore Gen. Pignero, "si ricorda quando le dissi che queste cose qui non si possono fare, non siamo mica in Sudamerica?". Pignero: "Si, ricordo".
infatti, la storia è ciclica: tra qualche anno ci saranno scandali che saranno vistosamente inaccettabili, si riorganizzano, volano 2 teste di un paio di sfigati e si ricomincia da capo. nel 2030 ci sarà altro scandalo. nn c'è niente da fare.
edited823
25-07-2006, 15:15
Vi ricordo che Mancini riuscì a sventare l'attentato contro l'ambasciata Italiana a
Beirut , per cui non è l'ultimo pirla.
Ma in questo paese un magistrato qualunque può permettersi di incriminare persone che dovrebbero rispondere unicamente al presidente del consiglio.
E' una tristezza vedere come stiamo trattando chi cerca di salvarci il deretano da qualche bombettina.
non si dice che è un cretino, ma è solo che seguendo il tuo ragionamento se un vigile del fuoco incendia un barbone bisogna scusarlo perchè ha spento tanti incendi e salvato tante vite.
Ha fatto cazzate, doveva fare i suoi conti, le deve pagare. è responsabilità.
FabioGreggio
25-07-2006, 15:24
Tranquillo non ci sono di mezzo immigrati, SUV o no-global, non è 3D che fa per te. :D
http://radicalidisinistra.it/forum/images/smiles/164.gifhttp://radicalidisinistra.it/forum/images/smiles/164.gifhttp://radicalidisinistra.it/forum/images/smiles/164.gifhttp://radicalidisinistra.it/forum/images/smiles/164.gif
tdi150cv
25-07-2006, 15:27
Tranquillo non ci sono di mezzo immigrati, SUV o no-global, non è 3D che fa per te. :D
eccheccazzo ... volevo aprire la mia mente ... :sofico:
Speravo fosse qualcosa di diverso dal solito 'rapimento' ! :D
dantes76
25-07-2006, 16:14
:rolleyes:
sarebbe, ma te scrivi per enigmi?
Vi ricordo che Mancini riuscì a sventare l'attentato contro l'ambasciata Italiana a
Beirut , per cui non è l'ultimo pirla.
Ma in questo paese un magistrato qualunque può permettersi di incriminare persone che dovrebbero rispondere unicamente al presidente del consiglio.
E' una tristezza vedere come stiamo trattando chi cerca di salvarci il deretano da qualche bombettina.
Si, nel Cile di Pinochet forse.
AlexGatti
26-07-2006, 11:24
Si, nel Cile di Pinochet forse.
Ma io non ho capito, i servizi segreti, a chi dovrebbero rispondere?
Perchè se informano di tutte le loro attività il parlamento, tantovale che le pubblichino sulla gazzetta ufficiale.
E se devono sottostare a tutte le leggi a cui sottostà la polizia, allora sciogliamo i servizi segreti, tanto:
- di segreto non hanno nulla visto che devono riportare in parlamento
- non possono fare nulla oltre quello che fanno polizia e carabinieri.
Dunque sarebbero un doppione inutile.
O no?
Insomma, a che servono i servizi segreti, come devono adempiere i loro doveri e chi li deve controllare?
~ZeRO sTrEsS~
26-07-2006, 12:08
Ma io non ho capito, i servizi segreti, a chi dovrebbero rispondere?
Perchè se informano di tutte le loro attività il parlamento, tantovale che le pubblichino sulla gazzetta ufficiale.
E se devono sottostare a tutte le leggi a cui sottostà la polizia, allora sciogliamo i servizi segreti, tanto:
- di segreto non hanno nulla visto che devono riportare in parlamento
- non possono fare nulla oltre quello che fanno polizia e carabinieri.
Dunque sarebbero un doppione inutile.
O no?
Insomma, a che servono i servizi segreti, come devono adempiere i loro doveri e chi li deve controllare?
il sismi sottosta alla legge! il sismi deve garantire la sicurezza nazionale, e per garantirla non devi per forza infrangere le leggi!
Un esempio, Rapire una persona, e' illegale! vendere le conversazioni private delle aziende, e' reato... I servizi segreti servono a prevenire non all'azione...
Ma io non ho capito, i servizi segreti, a chi dovrebbero rispondere?
Perchè se informano di tutte le loro attività il parlamento, tantovale che le pubblichino sulla gazzetta ufficiale.
E se devono sottostare a tutte le leggi a cui sottostà la polizia, allora sciogliamo i servizi segreti, tanto:
- di segreto non hanno nulla visto che devono riportare in parlamento
- non possono fare nulla oltre quello che fanno polizia e carabinieri.
Dunque sarebbero un doppione inutile.
O no?
Insomma, a che servono i servizi segreti, come devono adempiere i loro doveri e chi li deve controllare?
Rispondono del loro operato con relazione semestrale (dopo la riforma del 77) all'apposita commissione parlamentare ci mancherebbe. Devono servire lo stato mica essere un'organizzazione di potere parallela come spesso è successo nella storia del nostro paese.
Ovviamente hanno strumenti ben più ampi dei normali organi di Polizia.
E' tollerata ovviamente un maggiore illegalità nella loro azione ma NON qualsiasi illegalità.
Da questo punto di vista c'è da dire che in Italia vige l'obligatorietà dell'azione penale per cui un magistrato che scopre un'illecito è obbligato ad intraprende un'azione penale.
Il compito di controllo spetta in questi casi al politico in base a quei criteri che informano la legalità ma non sono in essa esauriti.
Ora, mi rendo conto, che è abbastanza ambiguo come discorso e per questo si auspica una riforma in cui i limiti dell'azione legale consentita maggiormente chiariti.
edited823
26-07-2006, 12:27
Ma io non ho capito, i servizi segreti, a chi dovrebbero rispondere?
Perchè se informano di tutte le loro attività il parlamento, tantovale che le pubblichino sulla gazzetta ufficiale.
E se devono sottostare a tutte le leggi a cui sottostà la polizia, allora sciogliamo i servizi segreti, tanto:
- di segreto non hanno nulla visto che devono riportare in parlamento
- non possono fare nulla oltre quello che fanno polizia e carabinieri.
Dunque sarebbero un doppione inutile.
O no?
Insomma, a che servono i servizi segreti, come devono adempiere i loro doveri e chi li deve controllare?
no i servizi segreti hanno il segreto, e in parlamento riferiscono solo alcune cose.
ma dal sapere, magari, che tizio vuol far un attentato (e quindi far in modo che non avvenga) a ricattare personaggi politici, od oragnizzar rapimenti mi sembra che ne passi.
poi il segreto c'è ed infatti c'è tutta una procedura nel cpp in caso in un processo un giudice debba aver a che fare con prove riguardanti segreti di stato. se in concreto sussiste il processo si conclude con un sentenza che dichiara il processo non svolgibile per sussistenza di segreto di stato.
poi i SS non han, es, l'obbligo di denunciar i reati con cui vengon a che fare, etc. han uno statuto speciale, ma non posson commettere qualsiasi reato in nome di un qualche cazzo di interesse superiore, sarebbero cose da fumetti americani o da film.
AlexGatti
26-07-2006, 13:20
no i servizi segreti hanno il segreto, e in parlamento riferiscono solo alcune cose.
ma dal sapere, magari, che tizio vuol far un attentato (e quindi far in modo che non avvenga) a ricattare personaggi politici, od oragnizzar rapimenti mi sembra che ne passi.
poi il segreto c'è ed infatti c'è tutta una procedura nel cpp in caso in un processo un giudice debba aver a che fare con prove riguardanti segreti di stato. se in concreto sussiste il processo si conclude con un sentenza che dichiara il processo non svolgibile per sussistenza di segreto di stato.
poi i SS non han, es, l'obbligo di denunciar i reati con cui vengon a che fare, etc. han uno statuto speciale, ma non posson commettere qualsiasi reato in nome di un qualche cazzo di interesse superiore, sarebbero cose da fumetti americani o da film.
No, non vorrei mai che i servizi segreti potessero fare qualunque cosa senza dover risponderne a nessuno, si trasformerebbero ben presto in una organizzazione sin troppo autonoma e con troppo potere.
Ma c'è chi pensa (in questo forum e fuori) che dovrebbero sottostare alle leggi esattamente come i carabinieri o la polizia e che dovrebbero indagare ed agire rendendo poi pubblica ogni cosa.
il sismi sottosta alla legge! il sismi deve garantire la sicurezza nazionale, e per garantirla non devi per forza infrangere le leggi!
Un esempio, Rapire una persona, e' illegale! vendere le conversazioni private delle aziende, e' reato... I servizi segreti servono a prevenire non all'azione...
Il problema è che se sottostà alle stesse leggi cui sottostanno anche polizia e carabinieri allora è inutile, bastano la polizia e i carabinieri.
I servizi segreti servono a prevenire e non all'azione? allora il caro Calipari doveva starsene a casina sua invece di farsi ammazzare dagli americani per salvare quella giornalista. Come fai a "prevenire" un attentato sottostando a tutte le leggi come la polizia? fai come la polizia. E allora che ti chiami servizio segreto a fare?
edited823
26-07-2006, 13:32
Il problema è che se sottostà alle stesse leggi cui sottostanno anche polizia e carabinieri allora è inutile, bastano la polizia e i carabinieri.
no, han poteri molto + ampi delle forze di ps
I due Servizi (SISMI e SISDE) sono tenuti a comunicare ai Ministri, dai quali rispettivamente dipendono, ed al Comitato esecutivo per i servizi di informazione e di sicurezza (CESIS) tutte le informazioni acquisite, le analisi e le situazioni elaborate, le operazioni compiute e tutto ciò che attiene alla loro attività. Il CESIS fornisce al Presidente del Consiglio dei Ministri gli elementi necessari per il concreto esercizio delle sue funzioni di alta direzione e di coordinamento del settore informativo. E' presieduto dal Presidente del Consiglio che può delegare tale funzione ad un Sottosegretario di Stato. Di esso fanno parte, oltre al Segretario Generale del Comitato, organi dello Stato dei diversi settori interessati, tra cui il Capo di Stato Maggiore della Difesa, i vertici delle Forze di polizia, i Direttori dei Servizi. La continuità dell'attività del CESIS è assicurata dalla Segreteria Generale che provvede in permanenza ad assicurare che il flusso delle informazioni proveniente dai Servizi giunga al Presidente del Consiglio in modo organico e coordinato ed arricchito da ulteriori valutazioni. La Segreteria Generale, inoltre, opera come strumento esecutivo: attraverso di essa il Presidente del Consiglio esercita il suo ruolo di indirizzo unitario all'azione dei due Servizi. Né il CESIS, né la Segreteria Generale del CESIS esercitano un'attività informativa autonoma. Essi non costituiscono un terzo Servizio"; piuttosto un centro verso il quale SISMI e SISDE canalizzano le informazioni acquisite. Quindi vengono valutate ed elaborate assieme alle altre notizie che pervengono da altri organi dello Stato. no i servizi segreti hanno il segreto, e in parlamento riferiscono solo alcune cose.
ma dal sapere, magari, che tizio vuol far un attentato (e quindi far in modo che non avvenga) a ricattare personaggi politici, od oragnizzar rapimenti mi sembra che ne passi.
poi il segreto c'è ed infatti c'è tutta una procedura nel cpp in caso in un processo un giudice debba aver a che fare con prove riguardanti segreti di stato. se in concreto sussiste il processo si conclude con un sentenza che dichiara il processo non svolgibile per sussistenza di segreto di stato.
poi i SS non han, es, l'obbligo di denunciar i reati con cui vengon a che fare, etc. han uno statuto speciale, ma non posson commettere qualsiasi reato in nome di un qualche cazzo di interesse superiore, sarebbero cose da fumetti americani o da film.
C'è un punto in cui l'attività informativa dei servizi e quella di polizia giudiziaria si incontrano. La legge n. 801 del 1977 obbliga i Direttori destinatari dei rapporti redatti dagli appartenenti ai rispettivi Servizi, di riferire a loro volta alla polizia giudiziaria gli elementi informativi sui fatti-reato. Obbligo il cui adempimento può, comunque, essere ritardato, quando ciò sia strettamente necessario per il perseguimento delle finalità istituzionali dei Servizi.
Non è un caso che la legge abbia previsto che il destinatario del rapporto del Direttore sia la polizia giudiziaria e non direttamente l'autorità giudiziaria: in effetti le informazioni dei Servizi possono non avere una consistenza probatoria sufficiente per poter essere immediatamente utilizzate in sede giudiziaria dal magistrato. Hanno bisogno di conferme e approfondimenti che solo l'attività di indagine della polizia giudiziaria può assicurare agli elementi acquisiti dai Servizi. A questi ultimi deve riconoscersi il merito di avere molto spesso consentito l'avvio di proficue indagini giudiziarie.
http://www.serviziinformazionesicurezza.gov.it/
c'è troppa mistificazione.
edited823
26-07-2006, 14:17
La legge n. 801 del 1977 obbliga i Direttori destinatari dei rapporti redatti dagli appartenenti ai rispettivi Servizi, di riferire a loro volta alla polizia giudiziaria gli elementi informativi sui fatti-reato.
Non è un caso che la legge abbia previsto che il destinatario del rapporto del Direttore sia la polizia giudiziaria e non direttamente l'autorità giudiziaria: in effetti le informazioni dei Servizi possono non avere una consistenza probatoria sufficiente per poter essere immediatamente utilizzate in sede giudiziaria dal magistrato. Hanno bisogno di conferme e approfondimenti che solo l'attività di indagine della polizia giudiziaria può assicurare agli elementi acquisiti dai Servizi.
Poi tanto la pol giu ha obbligo di riferir al Pm senza ritardo.
Intervengo in questo thread un po' scioccato, perchè la morte di Adamo Bove mi colpisce da vicino.
Non lo conoscevo, ma la moglie è una mia collega di lavoro, che vedo tutti i giorni, e dovrò vedere quando tornerà dalle "ferie". Sono stato ai funerali ed ho salutato la moglie. Ho assistito al discorso del capo della polizia nella chiesa di S.Chiara durante il funerale. Alla fine c'erano molti indignati. Perchè questa persona, che si vedeva chiaramente che leggeva da un foglio scritto, ha asserito, tra l'altro che Adamo si è macchiato di un unico peccato, ossia il suicidio... Ho l'impressione che diano già per scontato che si sia suicidato e che praticamente le indagini siano chiuse. Spero che non sia così e che si vada a fondo. Per chi dice che possa essere stato buttato giù: è probabile di no. Un ex polizziotto della digos si 1 metro e 80, robusto. Poi il posto dove è "caduto", all'ora di punta, con centinaia di macchine che passavano, in pieno centro in città dove chiunque lo poteva vedere... Se devi uccidere una persona, non lo fai dove centinaia di persone possono vederti. Io non so che pensare. Ancora non è saltato fuori il biglietto. Può essere che sia stato spinto. Chi lo conosce non lo ritiene capace di un gesto del genere. Ma forse sotto la pesante minaccia di morte di qualche suo familiare...
Sono ancora scioccato perchè ho visto il dolore della mia collega, che tra l'altro voglio molto bene. Spero che si risolva tutto al più presto.
edited823
27-07-2006, 09:33
Ancora non è saltato fuori il biglietto. Può essere che sia stato spinto. Chi lo conosce non lo ritiene capace di un gesto del genere. Ma forse sotto la pesante minaccia di morte di qualche suo familiare...
Per il biglietto non è detto che sempre venga lasciato.
Per sapere se si è suicidato oppure è stato defenestrato guardano tutta una serie di elementi:Distanza tra perpendicolare dal punto di lancio e il punto d'impatto; alcune lesioni tipiche.. ma nn sarà senza dubbio facile da stabilire.
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