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View Full Version : MPA Rulez


Vento divino
17-07-2006, 18:29
Da PI (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1544540)

La mannaia delle major sugli spartiti online
Chiude un riferimento storico per gli appassionati di musica: le major non hanno sistemi di licensing per quei materiali ma pretendono che siano rimossi. Migliaia di appassionati usavano quel sito ogni giorno

Roma - Dopo sette anni di attività e di celebrità online ha chiuso i battenti un sito di riferimento per tutti gli appassionati di musica, dai musicisti in erba ai cultori dei brani che caratterizzano la storia della musica contemporanea. Mxtabs ha infatti annunciato di aver dovuto autocensurarsi prima di trovarsi dinanzi ad una offensiva legale della MPA, l'associazione che raccoglie gli editori musicali americani.

"7 anni fa - si legge ora sulla home page del notissimo sito web - Mxtabs era partito come hobby di un aspirante batterista che tentava di imparare le sue canzoni preferite. Negli anni il sito di spartiti è cresciuto in una risorsa di valore per migliaia di musicisti. Abbiamo gioito nell'ascoltare le storie di successo di migliaia di suonatori di chitarra, basso o batteria che hanno aumentato le proprie capacità e sono cresciuti utilizzando questo sito web".

Si potrebbe ritenere che MPA abbia cercato un accordo con il sito, visto il suo clamoroso successo ma, stando a quanto riferiscono i gestori, gli editori semplicemente non hanno stretto accordi con Mxtabs o con nessun altro. E questo nonostante il fatto che i link posti sul sito a spartiti ufficiali venduti online portassero nelle casse degli editori almeno 3mila dollari al mese.

In sé la notizia della chiusura non deve stupire: nei mesi scorsi Mxtabs si era autosospeso per cercare di stimolare un dibattito con gli editori, che non ha però mai preso il volo. E ha così deciso di riaprire lo scorso febbraio. "Ad ogni modo - spiegano i gestori di Mxtabs - dal momento che nessun editore di spartiti ha in animo di offrire una qualche forma di licenza, e non ha interesse nel negoziarla, abbiamo deciso di chiudere tutto anziché continuare ad aggravare il settore. Fino ad ora non abbiamo ricevuto diffide, chiudiamo di nostra volontà". "In assenza di risposte - chiariscono i promotori del sito - è il triste momento di chiudere".

È il timore di una denuncia per violazione di diritto d'autore, dunque, ad aver spinto i webmaster a concludere il proprio apprezzatissimo lavoro, un timore pienamente giustificato visti gli annunci da guerra incombente rilasciati proprio da MPA lo scorso dicembre e indirizzati proprio ai siti che pubblicano spartiti.

Mxtabs chiude con un appello, affinché sia riconosciuto agli spartiti il ruolo che meritano nel formare nuovi musicisti e nel diffondere la cultura musicale. Chiede anche che vengano elaborate forme di licensing di quei materiali. Tutte richieste che, però, si scontrano con la determinazione di MPA, ben espressa dal suo presidente, Lauren Keiser, secondo cui "un po' di carcere sarebbe decisamente risolutivo. La pubblicazione degli spartiti sui siti musicali per anni è stata completamente illegale".

Sono molti, moltissimi, i blog che stanno dedicando post all'argomento, così come sono moltissimi coloro che fruivano per le proprie ricerche e crescita musicale di quei materiali. Qualcuno scrive: "MPA si aspetta davvero che ora correremo tutti a comprare spartiti?".


...e si continua...

Sempre da PI (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1572225&r=PI)

I testi delle canzoni? Solo con licenza
Dopo il giro di vite contro gli spartiti pubblicati sul Web, le major pretendono pagamenti generosi anche da chi mette a disposizione i testi delle canzoni. Il caso di Gracenote

Roma - Le major discografiche, dopo l'assalto legale contro i siti che pubblicano spartiti, stanno per dare l'ultimatum a tutti quegli editori online che mettono a disposizione i testi delle canzoni. Basta una ricerca su qualsiasi motore di ricerca, utilizzando la parola chiave "lyrics", per rendersi conto della portata e dell'estensione del fenomeno: il numero di siti che pubblicano i testi di brani musicali è pressoché infinito.


L'industria discografica non è affatto felice di questa situazione, sicuramente destinata a cambiare: in base alle esternazioni di numerosi portavoce delle major americane, pubblicare testi senza licenza è una grave violazione delle norme sul diritto d'autore. Il segnale d'allarme del prossimo giro di vite online è stato l'accordo esclusivo siglato tra Gracenote, l'azienda responsabile del database CDDB, e quattro grandi case discografiche: il sito gode adesso dei permessi necessari alla distribuzione legale di testi e parole.

I dettagli specifici ed economici dell'accordo stipulato tra le due parti non sono stati resi noti, tuttavia molti osservatori sono convinti che il futuro di Gracenote sarà certamente roseo. Le licenze ottenute, infatti, permetteranno all'azienda di fornire servizi a valore aggiunto per i clienti dei negozi di musica online come iTunes. Al posto del libretto illustrato contenente i testi delle canzoni, tipico dell'era dei compact disc, i brani digitali acquistati via Internet saranno sempre più spesso integrati con i testi di Gracenote.

La situazione solleva numerosi interrogativi legati alle normative sul diritto d'autore in vigore negli Stati Uniti e nel resto dei paesi affiliati al WTO. Sebbene i testi delle canzoni vengano considerati come "opere dell'ingegno", pertanto di proprietà dei rispettivi autori o musicisti, il confine tra la violazione del diritto d'autore ed il fair use diventa estremamente sottile ogni volta qualcuno decida di trascrivere, tradurre o ridistribuire i testi in questione per fini valutativi, critici o comunque senza fini di lucro.

Ralph Peer, CEO della "major indipendente" PeerMusic, sostiene che il problema di fondo non è correlato ai servizi che pubblicano testi delle canzoni senza fine di lucro, "ma a tutti quei grandi siti commerciali che sono riusciti a guadagnare cifre consistenti" grazie al cosiddetto lyrics business".


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LightIntoDarkness
18-07-2006, 16:02
Ma vaff...
urge volontari archivisti, un bello zip e passa la paura.