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View Full Version : Juve in C, gli altri club tutti in B


dany84
04-07-2006, 12:58
ROMA - Pugno duro, durissimo. La Juve nell'inferno della C. Testualmente: «l'esclusione dal campionato di competenza», cioè la serie A e «l'assegnazione a una categoria inferiore alla B» con penalizzazione di 6 punti. Revocato lo scudetto 2005 e non assegnato quello del 2006. Fiorentina, Lazio e Milan retrocesse in B e penalizzate. Meno quindici per i primi due club, meno tre per i rossoneri. Moggi, Giraudo, Lotito, Della Valle (tutti e due i fratelli), inibiti per cinque anni, Galliani per due. Queste le pesantissime richieste del procuratore federale Palazzi al termine di una requisitoria temuta e attesa che chiude la terza giornata del processo sportivo di primo grado. Pene severe anche per l'ex presidente della Figc Franco Carraro e per il vicepresidente Mazzini, per i quali l'accusa ha chiesto cinque anni di inibizione.

GLI ARBITRI - Nessun sconto neanche per gli arbitri coinvolti nello scandalo. Cinque anni di squalifica, con proposta di radiazione, per gli ex designatori arbitrali, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, e per numerosi arbitri, come De Santis, Rodomonti e Dondarini. Cinque anni con proposta di radiazione anche la richiesta per il dirigente addetto agli arbitri del Milan, Leonardo Meani. Un anno di inibizione per Gianluca Paparesta, reo di non aver denunciato l'episodio del «sequestro» dopo Reggina-Juventus. Un anno di inibizione per l'osservatore Aia Pietro Ingargiola, per il designatore dei guardalinee, Gennaro Mazzei, e per gli assistenti Babini e Puglisi.

LA REQUISITORIA - Una requisitoria, quella di Palazzi, che parte da un assunto: «Nessuno scherzava, nessuno millantava. Non è possibile una lettura alternativa del materiale raccolto». «Non si può dire - sostiene Palazzi- che i soggetti intercettati scherzassero o millantassero. Lo dimostra la verificazione degli eventi descritti», aggiunge riferendosi alla manipolazione delle designazioni arbitrali e al condizionamento delle ammonizioni nelle partite. «La ricostruzione che privilegi la tesi dello scherzo e della millanteria è esclusa, in particolare, dalle vicende relative all'operazione di salvataggio Fiorentina. Tra Innocenzo Mazzini (ex vicepresidente Figc, ndr) e Sandro Mencucci (ad della Fiorentina, ndr), c'era un vero e proprio patto d'onore. Si tratta di circostanze di straordinaria portata probatoria».

UN SISTEMA SOFISTICATO - Palazzi nella sua requisitoria fa poi espresso riferimento al dossier che alcuni soggetti avevano prodotto sul patron della Fiorentina, Diego Della Valle. «La vicenda del dossier sul Presidente Onorario della Fiorentina -dice Palazzi- è un elemento esterno che però deve essere tenuto in adeguata considerazione». Il procuratore federale ha inoltre fatto riferimento alla cena organizzata a casa di Bergamo e all'uso di cellulari riservati. «La cena a casa di Bergamo nel gennaio 2005 doveva gettare le basi per il futuro del settore arbitrale sempre per i loro fini», spiega Palazzi che poi aggiunge: «l'uso di utenze riservate non può essere considerato come spionaggio industriale» come è stato detto da Moggi. Questa teoria, secondo il Procuratore «non ha base solida». Il disegno quindi secondo Palazzi è chiaro. «Tutte le circostanze escludono la volontà di determinare arbitraggi equi, ma arbitraggi a favore di alcune società, in particolare la Juventus. In relazione alla sacralità e alla terzietà del settore arbitrale il sistema di rapporti è idoneo a conseguire illecità». «Il sistema è particolarmente sofisticato e si desume dalle parole di Moggi che fa intendere che l'intervento arbitrale serva proprio nei casi dubbi. Questo dimostra la maliziosità ed il condizionamento finalizzato a non creare nell'opinione pubblica l'impressione che venisse favorita una sola squadra, per questo c'era poi anche l'intervento sulle televisioni».

LO SCHEMA DI LAZIO E FIORENTINA - Quanto a Lazio e Fiorentina utilizzavano una sorta di schema fisso per raggiungere i loro obiettivi e ottenere favori arbitrali. «Uno schema - dice Palazzi - che si ripete sempre nelle partite oggetto di contestazione».Vi sono, spiega Palazzi, «contatti prima della gara tra le dirigenze delle due società e i vertici della Federazione» (nella fattispecie Carraro e Mazzini), seguiti da «contatti con i designatori». La terza fase dello schema prevedeva il contatto con l'arbitro designato per le gare, «dimostrato - prosegue il procuratore - dalle modalità di azione sia dei due designatori sia del dottor Mazzini». Lo schema aveva poi una fase post-partita che prevedeva le telefonate di ringraziamento a chi si era impegnato per far si che gli incontri andassero come previsto. Per realizzare lo schema, conclude Palazzi, le due società e i vertici della Federazione utilizzavano frasi e parole «specifiche». Il procuratore cita in particolare una telefonata di Paolo Bergamo e quella tra Mazzini e il presidente della Lazio Lotito in cui il primo cita la metafora del cane e della lepre.

MEANI TESSERATO MILAN - Capitolo Milan. Dopo aver parlato delle pressioni sugli arbitri degli altri tre club coinvolti nell'inchiesta, Palazzi parla del club rossonero, coinvolto nello scandalo soprattutto per il ruolo di Leonardo Meani. Il procuratore sgombra il campo da ogni equivoco e smonta quella che è stata la linea difensiva del club rossonero, che ha sempre parlato di Meani come di un collaboratore esterno. «Meani risulta essere dirigente addetto agli arbitri ed era a pieno titolo tesserato della società Milan - ha detto il procuratore - Del tutto irrilevanti pertanto le circostanze addotte per ridurre la portata del suo ruolo». Palazzi prosegue dicendo che «Meani intratteneva rapporti telefonici con gli assistenti degli arbitri». Ma Palazzi tira in ballo anche il vicepresidente del club rossonero, Adriano Galliani, che «approvava la condotta di Meani».

BERGAMO - La terza giornata del maxi-processo si era aperta con una mossa a sorpresa. Quella dell'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo che ha presentato le sue dimissioni dalla Federcalcio. Un modo per autosospendersi dal giudizio, dopo che «l'ordinanza della Caf di ieri - ha spiegato il suo legale Scalise - ha ridotto ancor di più il diritto di difesa». Il procuratore federale, Stefano Palazzi, ha chiesto che l'istanza venisse rigettata. Ruperto, presidente della Caf, gli ha dato ragione stabilendo che Bergamo verrà processato.

04 luglio 2006

Fonte: Corriere della Sera http://www.corriere.it


Spero non l'abbia già aperto qualcuno..visto che roba :eek: ?
Secondo me se lo meritano tutti :rolleyes:

Adric
04-07-2006, 12:59
E' il terzo thread sullo stesso argomento

dany84
04-07-2006, 13:00
E' il terzo thread sullo stesso argomento
si ma questa notizia è appena uscita...2 ore fa circa!
meglio metterla in attualità? :stordita:

cerbert
04-07-2006, 13:12
Comunque, meglio riportare nel thread già aperto, se non l'hanno già fatto.
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1234752 ;)