PDA

View Full Version : Caccia alle imagini proibite


Zorcan
29-06-2006, 11:35
Un gruppo di aziende Internet per combattere la pedopornografia online
Caccia alle immagini proibite
Nasce un progetto per la creazione di un database centralizzato che aiuti a identificare immagini inviate per e-mail

A seguito delle pressioni governative alcune delle principali società del web hanno dato vita a un pool che intende contrastare la diffusione di materiale pedopornografico in Rete. Il gruppo, organizzato da Aol, include Yahoo, Microsoft, Earthlink e United Online. E' previsto lo stanziamento di un milione di dollari per un nuovo progetto del National Center for Missing and Exploited Children (Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati) mirato a facilitare l'identificazione di casi di sfruttamento infantile su internet e segnalarli alle autorità competenti.
OBIETTIVO - Il primo obiettivo è quello di creare un database che consenta di individuare immagini pedopornografiche inviate via email. John Ryan, capo dell'ufficio legale di Aol, ritiene giusto che le aziende cooperino per fronteggiare questo problema come hanno già fatto per contrastare lo spamming e i furti di dati sensibili. Questa iniziativa ha preso corpo in seguito alla richiesta del procuratore generale Alberto R. Gonzales che ha chiesto alle internet companies di conservare i dati di coloro che immettono materiale pornografico relativo a minori, allo scopo di facilitarne l'identificazione. Attualmente Aol conserva un archivio delle immagini pedopornografiche, segnalate dai propri utenti. Ad ognuna di queste viene assegnato un marchio elettronico - considerato il divieto per le aziende di detenere le immagini vere e proprie - che permette di identificarle qualora vengano utilizzate nuovamente. Ogni parte di una email viene analizzata e comparata con il database per verificare l'eventuale presenza di materiale proibito.
GLI ASSENTI - Diverse società della Rete hanno sollevato obiezioni nei confronti di questa proposta, sostenendo che sarebbe dispendioso aderire al progetto e metterebbe a rischio i diritti di privacy dei propri utenti. Google è stato invitato ad aderire al consorzio, ma, per il momento, l'azienda di Mountain View non ha ancora assunto una posizione ufficiale. Al contrario non è stata richiesta la partecipazione di News Corporation, proprietaria del sito di social networking MySpace, ultimamente al centro di una querelle giudiziaria riguardante lo scarso controllo sull'età dei propri utenti.

Emanuela Di Pasqua
Corriere.it (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/06_Giugno/27/pedopornografia.shtml) 27 giugno 2006


Aiutatemi a capire: ogni email che passa attraverso i canali controllati dalle società sopra menzionate viene analizzata allo scopo di trovare immagini pedopornografiche? E chi è così idiota da spedirsi robaccia del genere via mail? E comunque, chi è così idiota da spedirsi robaccia del genere in chiaro e non criptata? Sarebbe questo l'uso migliore che si può fare di un milione di dollari per tutelare i minori in rete?

Scoperchiatore
29-06-2006, 11:46
Una delle iniziative più inutili che abbia mai visto.
La diffusione di immagini del genere avviene su siti appositi o su forums, l'email a me sembra un mezzo veramente poco adatto!

Se uno parte dal presupposto che questi ci capiscano qualcosa di informatica, allora è un'iniziativa fatta solo per reclamizzarsi.
Altrimenti, sono talmente stupidi che credono di risolvere qualcosa.

Baltico
29-06-2006, 13:07
magari sono uno stupido insensibile ma... la pedopornografia in rete via e-mail prevede che il contenuto sia un'immagine o un file di presentazione... quindi con immagini statiche, già fatte. Il bambino ha già subito la violenza.

Io credo che troppo spesso ci limitiamo a fermare chi guarda anzichè quelli che le fanno quelle foto.

Zorcan
29-06-2006, 14:06
Io credo che troppo spesso ci limitiamo a fermare chi guarda anzichè quelli che le fanno quelle foto.

E bravo, questa è un'altra cosa che mi fa girare i coglioni. Leggiamo sempre di retate della polizia in centinaia di case, sequestri di pc, reputazioni smerdate. Poi (anche Le Iene lo hanno documentato) la maggior parte di queste si risolve in un nulla di fatto e intanto la gente coinvolta è nella merda per tutta la vita. Nel frattempo, da qualche parte, un bambino o una bambina vengono ancora violentati e fatti prostituire per alimentare il mercato. Se i tanti investimenti della polizia fossero dirottati dalla rete verso missioni all'estero (con l'aiuto delle autorità straniere) sai quanti bambini verrebbero risparmiati? Tailandia, Brasile, Russia, perchè vige l'anarchia in quei paesi e perchè chi compie certi atti agisce indisturbato mentre qui, dove certe cose sono più difficili da fare, viene fatto credere che il problema sia internet o le chat? E' come con la droga: arrestano lo spacciatore e l'acquirente, ma il produttore mai. E invece, se la produzione fosse interrotta, diminuirebbero anche gli spacciatori e anche gli acquirenti.

powerslave
29-06-2006, 18:09
Però bisogna rendersi conto che non è che la polizia italiana può andare in thailandia a setacciare ogni singola casa alla ricerca di persone che violentano bambini e fanno filmini,ci sono delle difficoltà oggettive visto che parliamo di paesi del terzo mondo dove la legalità di fatto non esiste;)
Si cerca di colpire il mercato nel'unico modo possibile,ovvero colpendo i consumatori nei paesei sviluppati, in modo che i produttori ,non avendo mercato, cessino le loro attività disumane sui quei poveri innocenti.

quentin
29-06-2006, 18:11
magari sono uno stupido insensibile ma... la pedopornografia in rete via e-mail prevede che il contenuto sia un'immagine o un file di presentazione... quindi con immagini statiche, già fatte. Il bambino ha già subito la violenza.

Io credo che troppo spesso ci limitiamo a fermare chi guarda anzichè quelli che le fanno quelle foto.
OT: bell'avater baltico hahahahah raab è uo dei migliori di viva la bam

Zorcan
29-06-2006, 18:53
Però bisogna rendersi conto che non è che la polizia italiana può andare in thailandia a setacciare ogni singola casa alla ricerca di persone che violentano bambini e fanno filmini,ci sono delle difficoltà oggettive visto che parliamo di paesi del terzo mondo dove la legalità di fatto non esiste;)
Si cerca di colpire il mercato nel'unico modo possibile,ovvero colpendo i consumatori nei paesei sviluppati, in modo che i produttori ,non avendo mercato, cessino le loro attività disumane sui quei poveri innocenti.

Capisco il discorso ma contesto l'ultima parte: ti risulta che, arrestando gli spacciatori o i drogati, i produttori di droga smettano di produrla? A me no. I pesci piccoli fanno numero sulla carta, ma è alla radice (e so che si tratta di un lavoro difficile) che bisogna intervenire per stroncare il fenomeno. Se poi guardi come vengono investiti i soldi, ad esempio nella notizia in oggetto al thread, ti cadono proprio le braccia.

massimo78
29-06-2006, 19:09
Secondo me l'idea da cui è nata questa cosa è ben diversa.

Prendiamo in esame il fatto che ogni casella di posta è tutelata dalla legge sulla privacy e che quindi nessuno può metterci occhio in via ufficiale.
A questo punto sarà facile intuire, che chiunque potrebbe anche volendo mandare immagini pedopornografiche via internet, semplicemente perchè sarebbe impensabile che qualcuno lo facesse.

Ora facciamo conto che nessuno invii immagini di quel tipo mediante email...
queste aziende iniziano a frugare sulle caselle di posta, e magari su 10.000 caselle, trovano in 2 foto di quel tipo, in 7.000 file mp3, in 1.000 piccoli applicativi sempre warez, e nelle ultime 2.000 nulla di che.

Nel frattempo non hanno trovato granché di cio che cercavano ma si sono bevuti 8.000 persone + 2.

non vi viene in mente niente ? :stordita: secondo me sfruttano come exploit l'intenzione di beccare il pedoporno, ma l'idea è ben altra.

Zorcan
29-06-2006, 19:32
Secondo me l'idea da cui è nata questa cosa è ben diversa.

Prendiamo in esame il fatto che ogni casella di posta è tutelata dalla legge sulla privacy e che quindi nessuno può metterci occhio in via ufficiale.
A questo punto sarà facile intuire, che chiunque potrebbe anche volendo mandare immagini pedopornografiche via internet, semplicemente perchè sarebbe impensabile che qualcuno lo facesse.

Ora facciamo conto che nessuno invii immagini di quel tipo mediante email...
queste aziende iniziano a frugare sulle caselle di posta, e magari su 10.000 caselle, trovano in 2 foto di quel tipo, in 7.000 file mp3, in 1.000 piccoli applicativi sempre warez, e nelle ultime 2.000 nulla di che.

Nel frattempo non hanno trovato granché di cio che cercavano ma si sono bevuti 8.000 persone + 2.

non vi viene in mente niente ? :stordita: secondo me sfruttano come exploit l'intenzione di beccare il pedoporno, ma l'idea è ben altra.

Interessante, può anche darsi. Del resto, anche qui da noi, le perquisizioni nelle case e il sequesto di materiale sono nell'ordine delle centinaia, ma pochissimi di quei casi finiscono davanti ad un giudice, dando l'idea che si spari (e si speri) molto nel mucchio, insomma.

powerslave
29-06-2006, 20:08
Capisco il discorso ma contesto l'ultima parte: ti risulta che, arrestando gli spacciatori o i drogati, i produttori di droga smettano di produrla? A me no. I pesci piccoli fanno numero sulla carta, ma è alla radice (e so che si tratta di un lavoro difficile) che bisogna intervenire per stroncare il fenomeno. Se poi guardi come vengono investiti i soldi, ad esempio nella notizia in oggetto al thread, ti cadono proprio le braccia.

L' analogia tra mercaro della droga e della pedopornografia si ferma imho al fatto di essere entrambi illegali,per il resto penso che siano fenomeni molto diversi e che quindi debbano essere affrontati in modo diverso.
Innanzi tutto è diverso il target,poi quanto i due fenomeni sono radicati e sopratutto chi gestisce il mercato,particolare che nel caso della droga introduce la variabile non irrilevante della presenza della grande malavita organizzata.
Il mercato della pedopornografia è un grande business,ma a conduzione quasi familiare ,che usa come "mezzo" la rete e che ha un target di utenza che è ben delineato come ceto di appartenenza oltre che numericamente ridotto ,in queste condizioni è più facile colpire i fruitori piuttosto che i produttori e i distributori,nel mercato della droga è invece l'opposto:utenza immensa e variegata e grandi organizazzioni che gestiscono la produzione e la distribuzione(fisica del prodotto),in questo caso è evidente che colpire i consumatori può solo essere un deterrente,ma non una soluzione risolutiva.