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View Full Version : «Bilancio falso all'Anas, va commissariata»


IpseDixit
27-06-2006, 20:38
ROMA - Un «buco» di 3,5 miliardi di euro. Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, sta valutando l'ipotesi di proporre al collega titolare dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, il commissariamento dell'Anas e la sostituzione del suo vertice, ovvero il presidente Vincenzo Pozzi. Che replica affermando di aver già dato la sua disponibilità a lasciare ma non da subito. Una nota dell'Anas spiega che Pozzi «si è rammaricato che nonostante le sue dichiarazioni scritte al Ministro delle Infrastrutture di rimettere il suo mandato al governo, non sia stato minimamente ascoltato in merito alle cosiddette criticità esposte alle Camere, che avrebbe potuto chiarire in maniera ampia ed esaustiva», ma anche che «ha attentamente valutato se le sue immediate dimissioni non possano comportare un danno per lo Stato in riferimento ai tempi molto stretti relativi alla fusione Autostrade-Abertis, con l'obiettivo di evitare che, dimettendosi, impedisca quelle azioni a tutela dell'interesse pubblico che il governo considera giustamente necessarie». «Abbiamo sempre rispettato le leggi», indica l'Anas.
L'ACCUSA - La mossa dell'ex pm è emersa nel corso di un'audizione alla commissione Ambiente della Camera. «Ho chiesto al ministro Padoa-Schioppa e al presidente del consiglio Prodi risorse per l'Anas - ha detto Di Pietro -, ma anche di valutare se è il caso di cambiare management». E questo perché i soldi non vengano gestiti da chi ha creato questa situazione di «dissesto».
«BUCO» DI 3,5 MILIARDI DI EURO - Secondo Di Pietro, qualcuno «ha fatto risultare a bilancio oltre 4 miliardi di euro» che non erano disponibili. Cosicché oggi «il patrimonio netto è minore rispetto all’indebitamento complessivo. Il prossimo amministratore dell’Anas come primo atto dovrebbe portare i documenti in Tribunale». Il problema della mancanza di fondi dell’Anas è nato «a cavallo tra il 2001 e il 2002 quando da ente pubblico fu trasformato in Spa», ha spiegato Di Pietro. Un errore dovuto all’aver destinato gli stessi soldi ad una «duplice attività». E che oggi fa registrare nel bilancio Anas una «differenza negativa di 3,5 miliardi di euro". Nel 2001, ha spiegato Di Pietro, c’erano «12 miliardi e 475 milioni di euro di residui passivi». Anas spa decide di rimodularli: 6 miliardi erano risultati vincolati a lavori effettivamente in corso, mentre 4 miliardi e 475 milioni erano legati ad opere da fare ma non più attuali. «Nel 2003 - ha proseguito il ministro - viene varato un contratto di programma straordinario» e per i 4 miliardi e 475 milioni di euro «viene stilato un elenco di lavori importante da finanziare con questi soldi». «In realtà - ha continuato Di Pietro - di questi 4 miliardi e 475 milioni, 3 miliardi e 763 milioni di euro risultavano invece vincolati a impegni già presi». Non è vero dunque che erano opere che non si facevano più ma erano opere «in corso». Per Di Pietro da ciò è nato tutto: «questo è il motivo per il quale l’Anas non ha i soldi». Al «31 dicembre del 2005 il professor Laghi ha fatto un’analisi dei fondi da cui risultano 19 miliardi di impegni con una copertura per 15,5 miliardi». E dunque mancano 3,5 miliardi di euro.
LE RESPONSABILITA' - «In quanto società per azioni - sono ancora parole del ministro - c'è un problema di responsabilità quale quella di informare». Per questo, dice l'ex magistrato, «abbiamo chiesto al presidente del Consiglio Romano Prodi e al ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa di ripianare i conti e occorre chiedersi se, e in che misura, sia possibile consegnarli allo stesso management: occorre valutare se si deve passare questo denaro a questo o ad un altro management».
SEGNALAZIONE ALLA PROCURA - Nella gestione dell'Anas «ci sono ipotesi da valutare sotto l'aspetto delle false comunicazioni sociali e del falso in bilancio per la parte penalmente rilevante, ma abbiamo anche un patrimonio netto che e meno dell indebitamento, e quindi si impone a chi andra ad amministrare di portare i libri in Tribunale» ha aggiunto Di Pietro. Dopo l'audizione, fermandosi a parlare con i parlamentari, Di Pietro ha spiegato di aver scritto questa mattina, per segnalare i riscontri emersi sulla gestione di Anas, non solo al ministro dell'Economia, ma anche alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti.
IL PONTE SULLO STRETTO - Il ministro ha poi parlato anche del ponte sullo stretto di Messina e ha detto che per dare il via alla realizzazione dell'opera servirebbero 353 milioni di euro. Questi soldi, ha spiegato Di Pietro, «bisogna metterceli anche se non si dà il via perchè il contratto è già fatto».
27 giugno 2006

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2006/06_Giugno/27/anas.shtml

Adric
27-06-2006, 21:08
ho aperto un thread precedente a questo sullo stesso argomento:
www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1230450 ;)