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View Full Version : La Ruota della Giustizia


Zorcan
27-06-2006, 09:34
Il «gioco» di una rete di Cincinnati è diventato un caso tv
«Ruota della giustizia» in Usa: il quiz fa arrestare 19 ricercati
Venti puntate di «successi», premi a chi denuncia i criminali

NEW YORK — La prima versione americana di «Chi l'ha visto», ebbe un certo successo. La gente si incollava al video sperando di riconoscere una faccia familiare, qualche volta succedeva, il più delle volte no. Ogni tanto qualcuno lo ritrovavano sul serio: tipo il tizio che aveva finto la propria morte, per farsi beccare alle Bahamas in bermuda e con l'amante. Poi la gente aveva smesso di incollarsi, e gli ascolti si erano fatti più che normali.

Ma questa invece è la nuova generazione di tv interattiva, e chissà che potenzialità nasconde; qui la gente non solo da casa partecipa e aiuta a risolvere i misteri, qui la svolta decisiva è che il telespettatore così facendo guadagna anche dei soldi. Un quiz realista che più realista non si può: «Wheel of justice». La ruota della giutizia. Funziona come la ruota della fortuna, solo che porta scalogna ai criminali in libertà. Se lo è inventato una giornalista di Cincinnati: un trionfo di ascolti. Lei si chiama Deborah Dixon, ha l'aspetto marziale da preside di scuola media e una bella passione per la propria città, che non è esattamente un posto di villeggiatura, essendo uno dei luoghi col più alto numero di furti e omicidi in America. Così Deborah una mattina è apparsa in tv con una ruota colorata: ad ogni spicchio corrisponde una cifra e la foto segnaletica di un criminale. Esempio? Cinquecento dollari per il rapinatore Lonnie Chenault, 43 anni, da tempo braccato dalla polizia. Oppure: 800 dollari per Darrell Varner, premio ambito perché trattasi di omicida pericoloso.

La rete locale, il Channel 12 di Cincinnati, ha un'audience media di 45mila spettatori tra i quali evidentemente si nascondono parecchi aspiranti investigatori, perché nelle prime 20 settimane di show hanno catturato già 19 fuggitivi. Varner è finito nell'occhio di una pensionata che aveva preso il bus assieme a lui. Chenault invece si è visto in tv ed ha deciso di andarsi a costituire, solo per citare i casi più celebri, di una serie di arresti che ha prodotto 8000 dollari di premi tra il pubblico e molti sorrisi del locale sceriffo, Dwayne Wenninger, un uomo sull'orlo di una crisi di nervi, fino a che la bionda Deborah non inventato lo show del secolo. «Ciò che fanno con questo programma — dice — è semplicemente fantastico. Rendono la gente partecipe della vita della società e ci danno una mano decisiva. A volte i fuggitivi sono a portata di mano, ma senza una segnalazione sarebbe difficile se non impossibile rintracciarli».

Il programma, che va in onda in fascia mattutina, si rivolge principalmente ad un pubblico di casalinghe e pensionati. Robert Thompson, professore di scienza della comunicazione della Syracuse University, trova in questo successo motivazioni di tipo narcisistico: «Mettiamo che una persona qualunque riesce a far catturare un omicida grazie alla sua segnalazione. Vince il premio ed è come se fosse parte dello show. La molla principale è sempre la stessa: 15 minuti di fama fanno gola a tutti».

Per alcuni questa pratica non è altro che una versione moderna delle regole da vecchio West: le locandine appese nei saloon con la faccia del ladro di cavalli, la ricompensa per la cattura, vivo o morto, una cultura che continua ad affascinare una certa America.

Lou Strigari, avvocato della difesa, non è entusiasta del sistema utilizzato dallo show: «E' una prova di debolezza delle forze dell'ordine. Lo trovo brutto e imbarazzante. Ma è un'idea brillante. Ed è pure legale».

Altre città stanno pensando di comprare il format per combattere il crimine. Alcune aziende propongono ora di mettere loro il premio in denaro in cambio di pubblicità. Esempio: il tale grande magazzino offre 1000 dollari per la cattura di tizio, che quel grande magazzino ha rapinato tre volte. E così via. Non sarà il vecchio West, ma un po' ci assomiglia. E per la gioia dello sceriffo Wenninger la settimana scorsa un pericoloso spacciatore si è visto nella ruota e quando è si ritrovato addosso gli sguardi dei vicini ha deciso di costituirsi. Al comando di polizia ha comunque protestato perché, a suo modo di vedere, gli avevano abbinato un premio basso.

Riccardo Romani
Corriere.it (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2006/06_Giugno/27/romani.shtml) - 27 giugno 2006


Benchè l'arresto di 19 ricercati sia sicuramente un fatto positivo, devo ancora una volta sottolineare che i metodi della legge e dello showbusiness statunitense riescono a sorprendermi. Davvero, rimango sbalordito da cosa può fare la tv: ora riesce persino a scavalcare le forze dell'ordine e a chiedere direttamente ai cittadini di far segnalazioni in cambio di un premio e un bell'applauso. Ma dico: aiutare la giustizia è un dovere civile, non una lotteria. Avrei capito una pagina di un sito governativo con le foto dei criminali ricercati (anche se avrei da ridire pure su questo, poichè spesso si tratta di persone forse sospettate ma non ancora condannate e quindi, secondo il nostro sistema giuridico, ancora innocenti), ma fare un quiz a premi dove un cittadino può prendere il telefono e denunciare qualcuno in cambio di soldi è puro far west. Senza contare che si sprecheranno le chiamate false, magari fatte da un tizio ai danni del vicino solo perchè gli sta sulle palle: non lo metteranno al fresco, ma vuoi mettere la soddisfazione di fargli piombare la polizia a casa? Possibile che, specialmente negli stati uniti, tutto sia spettacolo? La nostra tv, che fa vomitare, è quasi un'oasi di cultura se rapportata alla loro. Li, soprattutto stando a quanto mi confermano amici americani, dilaga questo concetto di tv "interattiva" e catalizzatrice, una tv cui la gente si incolla e da cui apprende cosa accade fuori dalla sua finestra (sebbene sarebbe più facile alzarsi dal divano e vederlo con i propri occhi). Una tv simile alla Cugina del film Fahrenheit 451, una tv che rende tutti protagonisti. E ora, tutti poliziotti. Eppure mi sembra così immediato il passaggio: se c'è bisogno di questo show, vuol dire che la legge non sta funzionando, che il sistema è sbagliato, che vanno riviste molte cose e non certo un palinsesto per risolvere i problemi. Come dice quel tizio alla fine, "è una prova di debolezza delle forze dell'ordine" e sicuramente non un modo per "rendere la gente partecipe della vita della società"; essere partecipi vuol dire creare, non subire. Il volontariato è partecipazione, star seduti con la famiglia davanti alla tv a denunciare sconosciuti intravisti sul bus nella speranza di beccare il grano è malattia mentale, secondo me.

Onisem
27-06-2006, 09:36
Non lo so, ci vedo qualcosa di aberrante. Avrei capito spot segnaletici con taglia a chi fornisse informazioni utili, ma così...

Tefnut
27-06-2006, 09:50
in effetti è un po' strano...

iol dubbio è un altro:
ma "la vittima".. sa chi lo ha fatto beccare? se si... bhe...

bjt2
27-06-2006, 15:41
in effetti è un po' strano...

iol dubbio è un altro:
ma "la vittima".. sa chi lo ha fatto beccare? se si... bhe...

Se si facesse in Italia... E' meglio che non propongano Provenzano (per dire)... :D

FastFreddy
27-06-2006, 15:54
A "chi l'ha visto?" ogni tanto vanno alla ricerca di latitanti...




... anche se naturalmente non ci sono premi in palio! :p

Zorcan
27-06-2006, 16:22
A "chi l'ha visto?" ogni tanto vanno alla ricerca di latitanti...




... anche se naturalmente non ci sono premi in palio! :p

Sinceramente, la svolta "investigativa" di Chi l'ha visto non mi è piaciuta. La trasmissione aveva una sua enorme utilità sociale anche solo rimanendo "relegata" al ritrovamento degli scomparsi e al riconoscimento di quelle persone la cui identità è dubbia. L'apprezzavo molto e lo faccio ancora, ma questa aggiunta dei latitanti secondo me ha fatto perdere mordente alla trasmissione. Se non altro, hai detto giusto, non ci sono premi in palio. ;)