View Full Version : quando leggo massimo fini mi deprimo ma la pensa proprio come me
sempreio
25-06-2006, 15:05
p.s.non è riferito al referendum! quindi merita uno spazio a se stante
NON FACCIO PARTE DEI FURFANTI
di MASSIMO FINI
L'altro ieri l'onorevole Berlusconi, davanti a una platea di suoi fan, ha affermato: «Non credo che possa sentirsi degno di essere italiano chi non voterà sì» al referendum sulle riforme costituzionali. In serata ha poi corretto il tiro dicendo che «è indegno di essere italiano solo chi non va a votare». Per la verità l'esercizio del voto in generale, e tanto più in un referendum, è un diritto e non un dovere del cittadino. In Svizzera, dove di queste consultazioni se ne fanno ad ogni momento, va a votare solo la metà degli aventi diritto, ma nessuno si sognerebbe mai di dire che l'altra metà "è indegna di essere svizzera".
Io non andrò a votare al referendum. Ho perso ogni fiducia nella democrazia rappresentativa che, come ho scritto tante volte, è una forma di feudalesimo mascherato, a pro di oligarchie politiche (leggi partiti) ed economiche.
Queste oligarchie, sotto il manto di una legalità solo apparente, compiono ogni sorta di abusi, di soprusi, di sopraffazioni sul cittadino e non credo proprio che un restyling costituzionale possa cambiare una situazione che è consustanziale ad ogni liberaldemocrazia e che da noi viene aggravata dalla mancanza di quell'etica protestante che in altri Paesi agisce un po' da freno alle peggiori degenerazioni del sistema.
Sono quindi "indegno di essere italiano". E me ne vanto. Sono felice di non far parte di quest'Italia di tangentisti, di rackettari, di mafiosi, di ricattatori, di raccomandati, di clientes, di latrones, di gente che ha rubato e ruba su tutto, sugli ospizi, sui cimiteri, sulle tombe, sulla salute dei cittadini e che è ben rappresentata, simbolicamente, dal suo sia pur defenestrato erede al trono, il principe Vittorio Emanuele che, come del resto aveva già fatto il ministro socialista e repubblicano Gianni De Michelis, taroccava i cosiddetti "aiuti al Terzo mondo" e vi forniva al posto delle medicine dei placebo di "acqua e zucchero". Sono felice di non far parte di questo Paese di furfanti che non si vergognano di essere tali, ma anzi se ne vantano («Sì, raccomando. Le "anime belle" devono rassegnarsi»). Sono felice di non far parte di un Paese di omuncoli, senza dignità e senza onore, che non sono nemmeno capaci di conquistare una ragazza senza ricorrere al ricatto del Potere e dove le donne si vendono con la stessa facilità con cui gli uomini le comprano. Sono felice di non far parte di un Paese dove il più pulito c'ha la rogna e che crede di poter riscattare l'orgoglio e la dignità nazionale perdute con qualche vittoria in quel calcio che peraltro ha ridotto, anch'esso, a una fogna.
Sono convinto che quando gli storici, col distacco che consente la distanza, valuteranno l'attuale Italia democratica la considereranno la peggiore di tutta la sua pur lunga storia (sempre che, dopo, non ne arrivi una ancor più malfamata, il che è sempre possibile). Peggiore non solo, va da sè, dell'Italia preunitaria, l'Italia dei Comuni e delle Repubbliche marinare, lo straordinario Paese-laboratorio che con l'ascesa delle classi mercantili fiorentine, biellesi, piacentine, diede il via alla Modernità (che poi questa si sia rivelata un boomerang non può essere addebitato a quei precursori), l'Italia delle arti e dei mestieri, di Piero della Francesca, di Paolo Uccello, di Leonardo, di Michelangelo, di Raffaello e dei suoi grandi letterati, di Dante, di Petrarca, di Boccaccio, di Cavalcanti, del Tasso e dell'Ariosto, ma peggiore anche della prima Italia unita, aristocratica ed elitaria dove però un ministro della destra storica si suicidò, non reggendo la vergogna, per essere stato accusato di aver portato via dal suo ufficio un po' di cancelleria (oggi i figli dei lestofanti, dei corruttori e dei corrotti, divenuti "martiri", hanno, come minimo, un posto assicurato in Parlamento), ma peggiore persino dell'Italia del Fascismo che aveva perlomeno in testa un'idea di Nazione che cercò di realizzare con alcune operazioni intelligenti (l'Iri, i primi piani regolatori, le prime leggi di tutela artistica e ambientale, l'attenzione alle "arti nuove", il design e il cinema, per parlare solo di alcuni aspetti), anche se poi fu travolta dalla responsabilità della sconfitta nella guerra. Oggi l'unica idea in testa alle nostre classi dirigenti, di qualsiasi colore politico esse siano, è quella di arricchirsi il più rapidamente possibile a spese dei cittadini.
Sono felice di non far parte di un Paese nel cui Parlamento, luogo sacro della democrazia, ci sono più di 150 pregiudicati o inquisiti. Sono felice di non far parte di un Paese che, da Caporetto in poi passando per Mussolini che fugge travestito da soldato tedesco, per il Re e Badoglio che abbandonano Roma al suo destino, per le orribili lettere di Aldo Moro e finendo con Craxi e oltre, ha una classe dirigente di vigliacchi che cercano sempre, al momento del dunque, di sottrarsi, magari confezionandosi anche qualche legge "ad hoc", alle proprie responsabilità. Italiano sarà lei, onorevole Berlusconi.
Massimo Fini
VegetaSSJ5
25-06-2006, 15:49
chi è massimo fini? quest'uomo è un grande! :ave:
reptile9985
25-06-2006, 16:13
ma peggiore persino dell'Italia del Fascismo che aveva perlomeno in testa un'idea di Nazione che cercò di realizzare con alcune operazioni intelligenti (l'Iri, i primi piani regolatori, le prime leggi di tutela artistica e ambientale, l'attenzione alle "arti nuove", il design e il cinema, per parlare solo di alcuni aspetti), anche se poi fu travolta dalla responsabilità della sconfitta nella guerra.
da incorniciare se non fosse per questa sparata sul fascismo
e vabbe...da un fini forse era chiedere troppo
Condivisibile. Se questa classe politica e dirigente non cambia e non fa attenzione, più di qualche italiano potrebbe cominciare a pensare che la democrazia non sia la migliore forma di governo.
VegetaSSJ5
25-06-2006, 16:37
da incorniciare se non fosse per questa sparata sul fascismo
e vabbe...da un fini forse era chiedere troppo
non vedo cosa ci sia di male in quello che ha detto... anche il fascismo ha avuto i suoi numerosi lati positivi... peccato però che quelli negativi abbiano fatto sprofondare l'italia...
Disfattista...ha ragione su diversi punti ma non vedo una pars costruens nel suo discorso.
VegetaSSJ5
25-06-2006, 17:05
Disfattista...
realista... :(
E' un discorso tipicamente italiano , lavarsene le mani e mugugnare senza però fare assolutamente niente per cambiare le cose , "tanto è lo stesso" , aspettando che la provvidenza ci metta una pezza .
Il voto è l' esercizio minimo di cittadinanza , chi non vota non ha nessun diritto di lamentarsi dei governanti .
telespalla
25-06-2006, 17:34
Giorgio Bocca per “L’espresso”
Chi minaccia di andarsene dall'Italia perché da noi la politica è confusione e corruzione sbaglia perché la sua fuga non importa a nessuno e perché negli altri paesi è la stessa cosa. Ma la voglia di ignorarla cresce. Leggo sui giornali che Marco Pannella ha iniziato uno sciopero della fame. Il centesimo, il duecentesimo? Non ho ancora capito, e sono passati decenni, che cosa significhi questo ricatto: se non accettate le mie idee mi lascio morir di fame. E non morire mai da vent'anni e passa.
È un ricatto troppo sottile, troppo raffinato per i miei gusti, ma mi chiedo: perché accade solo da noi? Perché la faccenda si ripete senza una spiegazione accettabile? Perché i giornali continuano a darne notizia? Fa parte del nostro folklore?
Poi leggo che il premier Romano Prodi ha dato un'intervista a dir poco suicida a un giornale tedesco in cui ironizza sui neo comunisti su cui si regge il governo. E il giorno dopo smentisce senza convincere nessuno. Ma non è lo stesso che aveva riunito l'esercito di ministri che ha nominati per raccomandare prudenza e compattezza? E un giorno dopo ancora incontra per un'ora Beppe Grillo, un grillo che parla come Pannella digiuna?
Ha un senso tutto ciò o siamo in un marasma generale, in una confusione perenne delle idee e delle lingue, in un uso generale, come ha osservato Scalfari, di ossimori, cioè nel dire una cosa e il suo contrario. Una malattia della modernità, l'impossibilità di tenere a bada una informazione vorace e irresponsabile in cui la ricerca del consenso politico sta alla pari con il consenso pubblicitario. La stessa ossessiva onnipresenza, lo stesso terrore di non essere visibile.
E aggiungeremmo: l'antiberlusconismo che non riesce a distaccarsi dal berlusconismo. Leggo ancora che due ex terroristi di Prima Linea sono stati nominati a far parte di commissioni governative e che i parenti delle loro vittime protestano. Non è la stessa cosa dei pregiudicati per delitti comuni di corruzione che stanno nei parlamenti nazionali o regionali, eletti su indicazioni dei partiti che ne hanno bisogno per ottenere voti di mafiosi o di corrotti?
Siamo sempre all'ossimoro degli eletti dal popolo perché corrotti. E questa continuità non è la prova che stiamo andando verso una politica e verso una società criminali? Il magistrato milanese Greco non ha testé dichiarato che la criminalità finanziaria è dominante?
Leggo ancora che sono stati sequestrati in Sicilia i beni del mafioso Ciancimino. Non erano stati sequestrati dopo il suo arresto? Pare di no, pare che attraverso finanziarie svizzere e olandesi fossero tornati a disposizione del figlio che ne disponeva con uso di yacht, Ferrari e quant'altro, alla Berlusconi che continua a spendere miliardi per la sua villa in Sardegna ed è in testa a quelli che piangono perché il presidente Soru vuole che paghino un po' di tasse?
Non è la vecchissima immutabile cosa che i ricchi se la cavano sempre alle spalle dei poveri a cui fanno credere di essere diventati ricchi come gli operai e gli artigiani del Nord che votano per Forza Italia?
Leggo ancora che ogni ministro di ogni partito e di ogni tempo, con o senza portafoglio, appena in carica nomina uno stuolo di consulenti che devono sopperire alle conoscenze che evidentemente lui non ha. E che queste consulenze vengono pagate cifre altissime, mentre lo stesso ministro ha dichiarato che le spese della pubblica amministrazione vanno ridotte?
E che i ministri del centrosinistra fanno esattamente quello che fanno quelli di centrodestra, sicché prima o poi torna la voglia di dittatura che li metta tutti nello stesso paniere. E che mentre in passato occorrevano dei tempi lunghi per tornarci e le memorie erano abbastanza durature, oggi, nella modernità, i tempi sono brevi e le memorie labilissime.
telespalla
25-06-2006, 17:34
comunque non sono d'accordo...non è colpa
dei politici...è colpa dei cittadini
telespalla
25-06-2006, 17:43
ì
Sono convinto che quando gli storici, col distacco che consente la distanza, valuteranno l'attuale Italia democratica la considereranno la peggiore di tutta la sua pur lunga storia (sempre che, dopo, non ne arrivi una ancor più malfamata, il che è sempre possibile). Peggiore non solo, va da sè, dell'Italia preunitaria, l'Italia dei Comuni e delle Repubbliche marinare, lo straordinario Paese-laboratorio che con l'ascesa delle classi mercantili fiorentine, biellesi, piacentine, diede il via alla Modernità (che poi questa si sia rivelata un boomerang non può essere addebitato a quei precursori), ìi
questo penso potrebbe essere vero ...
lo è per un semplice fatto generazionale..
è un italia vecchia un italia poco vitale ...e si vede...
anche nel ventennio fascista ci fu una vitalita'
maggiore in certe arti in certe opere in un certo
sforzo di cambiamento innovazione (anche
aspetti politicamente e storicamente da condannare
certamente) ...moltissime
opere pubbliche fasciste sono qualitativamente
migliori dei periodi successivi...ci credevano...
qualcuno...ora non ci crede piu' nessuno...
a niente...
Dark Jack
25-06-2006, 17:55
p.s.non è riferito al referendum! quindi merita uno spazio a se stante
NON FACCIO PARTE DEI FURFANTI
di MASSIMO FINI
cut
Le parole di quest' uomo rappresentano tutto ciò che penso di questo paese di merda. VIA GLI ITALIANI DALL'ITALIA.
chi è massimo fini? quest'uomo è un grande! :ave:
Ho letto un suo libro, "La ragione aveva torto". Parlava di come in realtà la nostra vita non sia poi migliorata di tanto dal '600 ad oggi (a livello materiale e soprattutto peggiorata a livello materiale).
Mi ha dato la sensazione di voler scalare l'Everest attaccato ad un chiodo. Alcuni punti erano terribili (del tipo "L'età media dal '600 ad oggi, ESCLUDENDO MORTALITA' INFANTILE ed epidemie, non è aumentata di molto", sì, grazie al c@zzo)
Poi, come persona, mi ricorda il vecchio Claudio Lolli....
discepolo
25-06-2006, 18:36
p.s.non è riferito al referendum! quindi merita uno spazio a se stante
NON FACCIO PARTE DEI FURFANTI
di MASSIMO FINI
L'altro ieri l'onorevole Berlusconi, davanti a una platea di suoi fan, ha affermato: «Non credo che possa sentirsi degno di essere italiano chi non voterà sì» al referendum sulle riforme costituzionali. In serata ha poi corretto il tiro dicendo che «è indegno di essere italiano solo chi non va a votare». Per la verità l'esercizio del voto in generale, e tanto più in un referendum, è un diritto e non un dovere del cittadino. In Svizzera, dove di queste consultazioni se ne fanno ad ogni momento, va a votare solo la metà degli aventi diritto, ma nessuno si sognerebbe mai di dire che l'altra metà "è indegna di essere svizzera".
Io non andrò a votare al referendum. Ho perso ogni fiducia nella democrazia rappresentativa che, come ho scritto tante volte, è una forma di feudalesimo mascherato, a pro di oligarchie politiche (leggi partiti) ed economiche.
Queste oligarchie, sotto il manto di una legalità solo apparente, compiono ogni sorta di abusi, di soprusi, di sopraffazioni sul cittadino e non credo proprio che un restyling costituzionale possa cambiare una situazione che è consustanziale ad ogni liberaldemocrazia e che da noi viene aggravata dalla mancanza di quell'etica protestante che in altri Paesi agisce un po' da freno alle peggiori degenerazioni del sistema.
Sono quindi "indegno di essere italiano". E me ne vanto. Sono felice di non far parte di quest'Italia di tangentisti, di rackettari, di mafiosi, di ricattatori, di raccomandati, di clientes, di latrones, di gente che ha rubato e ruba su tutto, sugli ospizi, sui cimiteri, sulle tombe, sulla salute dei cittadini e che è ben rappresentata, simbolicamente, dal suo sia pur defenestrato erede al trono, il principe Vittorio Emanuele che, come del resto aveva già fatto il ministro socialista e repubblicano Gianni De Michelis, taroccava i cosiddetti "aiuti al Terzo mondo" e vi forniva al posto delle medicine dei placebo di "acqua e zucchero". Sono felice di non far parte di questo Paese di furfanti che non si vergognano di essere tali, ma anzi se ne vantano («Sì, raccomando. Le "anime belle" devono rassegnarsi»). Sono felice di non far parte di un Paese di omuncoli, senza dignità e senza onore, che non sono nemmeno capaci di conquistare una ragazza senza ricorrere al ricatto del Potere e dove le donne si vendono con la stessa facilità con cui gli uomini le comprano. Sono felice di non far parte di un Paese dove il più pulito c'ha la rogna e che crede di poter riscattare l'orgoglio e la dignità nazionale perdute con qualche vittoria in quel calcio che peraltro ha ridotto, anch'esso, a una fogna.
Sono convinto che quando gli storici, col distacco che consente la distanza, valuteranno l'attuale Italia democratica la considereranno la peggiore di tutta la sua pur lunga storia (sempre che, dopo, non ne arrivi una ancor più malfamata, il che è sempre possibile). Peggiore non solo, va da sè, dell'Italia preunitaria, l'Italia dei Comuni e delle Repubbliche marinare, lo straordinario Paese-laboratorio che con l'ascesa delle classi mercantili fiorentine, biellesi, piacentine, diede il via alla Modernità (che poi questa si sia rivelata un boomerang non può essere addebitato a quei precursori), l'Italia delle arti e dei mestieri, di Piero della Francesca, di Paolo Uccello, di Leonardo, di Michelangelo, di Raffaello e dei suoi grandi letterati, di Dante, di Petrarca, di Boccaccio, di Cavalcanti, del Tasso e dell'Ariosto, ma peggiore anche della prima Italia unita, aristocratica ed elitaria dove però un ministro della destra storica si suicidò, non reggendo la vergogna, per essere stato accusato di aver portato via dal suo ufficio un po' di cancelleria (oggi i figli dei lestofanti, dei corruttori e dei corrotti, divenuti "martiri", hanno, come minimo, un posto assicurato in Parlamento), ma peggiore persino dell'Italia del Fascismo che aveva perlomeno in testa un'idea di Nazione che cercò di realizzare con alcune operazioni intelligenti (l'Iri, i primi piani regolatori, le prime leggi di tutela artistica e ambientale, l'attenzione alle "arti nuove", il design e il cinema, per parlare solo di alcuni aspetti), anche se poi fu travolta dalla responsabilità della sconfitta nella guerra. Oggi l'unica idea in testa alle nostre classi dirigenti, di qualsiasi colore politico esse siano, è quella di arricchirsi il più rapidamente possibile a spese dei cittadini.
Sono felice di non far parte di un Paese nel cui Parlamento, luogo sacro della democrazia, ci sono più di 150 pregiudicati o inquisiti. Sono felice di non far parte di un Paese che, da Caporetto in poi passando per Mussolini che fugge travestito da soldato tedesco, per il Re e Badoglio che abbandonano Roma al suo destino, per le orribili lettere di Aldo Moro e finendo con Craxi e oltre, ha una classe dirigente di vigliacchi che cercano sempre, al momento del dunque, di sottrarsi, magari confezionandosi anche qualche legge "ad hoc", alle proprie responsabilità. Italiano sarà lei, onorevole Berlusconi.
Massimo Fini
Primo non siamo la Svizzera, la quale ha fatto ricchezza con i din din degli ebrei, fiero di essere italiano! :mbe:
Gli pago il biglietto di non ritorno per svizzera! :mad:
discepolo
25-06-2006, 18:37
Poi, come persona, mi ricorda il vecchio Claudio Lolli....
Chi è? :eek:
A parte gli improbabili paragoni con altri stati, dato che ognuno ha i suoi guai, non ha detto nulla di eretico o falso.
Il problema è che a qualcuno piace credere che ci siano due italie, una che tira e l'altra che si fa trascinare, una che paga e una che ruba, una di ricchi criminali ed una di poveri ma onesti. Ovviamente, chi lo pensa si mette sempre dalla parte dei bistrattati, anche se ha una famiglia più che benestante alle spalle. E quando vede le illusioni spezzate da uno schiaffo d'opinione come questo articolo, si sente leso nell'intimo.
La colpa sarà dei cittadini prima che dei politici, ma i politici sono cittadini prima che politici. Non sono una razza a parte, e ci rappresentano in pieno, nel loro putridume bipartisan. Se poi il quadro che ne viene fuori non vi piace, un consiglio: evitate di passare davanti allo specchio...
Su una cosa sono particolarmente d'accordo: la nostra non è più una democrazia rappresentativa, ma un feudalesimo mascherato dove chi decide e comanda sono sempre i soliti.
Sono andato a votare al referendum, ma non mi faccio illusioni: quale che sia il risultato, non sarà il primo nè certamente l'ultimo referendum in cui la volontà del popolo verrà cancellata ed ignorata senza ritegno quando lorsignori decideranno. Vedi finanziamento ai partiti, o altri...
Giorgio Bocca per “L’espresso”
Chi minaccia di andarsene dall'Italia perché da noi la politica è confusione e corruzione sbaglia perché la sua fuga non importa a nessuno e perché negli altri paesi è la stessa cosa.
e questo cosa mi significa? come se qualcuno se ne andasse dall'italia per fare dispetto agli italiani.... come non gliene frega nulla all'italia di chi se ne va, parimenti chi parte non ha più alcun interesse per l'italia e men che meno qualcosa da dimostrare
e forse sarà anche vero che tutto il mondo è paese, ma ci sono paesi peggiori e migliori, e dubito che l'italia sia nella seconda categoria
comunque non sono d'accordo...non è colpa
dei politici...è colpa dei cittadini
Non sono completamente d'accordo: la gente ha sicuramente la propria responsabilità in quello che i politici si permettono di fare e dire, ma è anche vero che se la classe dirigente costituisce un esempio di un certo tipo espandendo una certa mala-cultura a macchia d'olio e a tutti i livelli, difficilmente i cittadini "a venire" saranno migliori.
Dark Jack
25-06-2006, 22:57
e questo cosa mi significa? come se qualcuno se ne andasse dall'italia per fare dispetto agli italiani.... come non gliene frega nulla all'italia di chi se ne va, parimenti chi parte non ha più alcun interesse per l'italia e men che meno qualcosa da dimostrare
e forse sarà anche vero che tutto il mondo è paese, ma ci sono paesi peggiori e migliori, e dubito che l'italia sia nella seconda categoria
*
Abbiamo i politici che ci meritiamo
La gente fa la fila per avere una raccomandazione.
Chi frega gli altri si sente + furbo.
Inquisiti per mafia vengono votati ed eletti.
mikeshare78
26-06-2006, 11:04
Chi conosce Massimo Fini non si stupisce di questo articolo. Che non condivido appieno, fermo restando la mia ferrea convinzione che Fini è uno dei pochi che ha capito quali siano i mali alla radice del nostro mondo.
A chi volesse saperne di più consiglio di leggere "Il vizio oscuro dell'occidente", che è un po' la "summa" del fini pensiero.
telespalla
26-06-2006, 11:13
Non sono completamente d'accordo: la gente ha sicuramente la propria responsabilità in quello che i politici si permettono di fare e dire, ma è anche vero che se la classe dirigente costituisce un esempio di un certo tipo espandendo una certa mala-cultura a macchia d'olio e a tutti i livelli, difficilmente i cittadini "a venire" saranno migliori.
si è un serpente che si morde la coda per usare
una bella immagine consunta e retorica...
il fatto è che se aspettiamo qualcuno che dia
il buon esempio...aspettiamo un pezzo
i cambiamenti se non sono accettati e metabolizzati
dalla base dai cittadini ...non funzionano...
sono i cittadini che permettono ai politici di fare
quello che fanno...se ci fosse una base sociale
abbastanza ampia cotro certi modi fare i politici
marci corrotti e papponi non durerebbero...
i politici in italia fanno quello che vogliono
perchè una base sociale ampia glielo permette
questo per me è fondamentale!
p.s.non è riferito al referendum! quindi merita uno spazio a se stante
NON FACCIO PARTE DEI FURFANTI
di MASSIMO FINI
L'altro ieri l'onorevole Berlusconi, davanti a una platea di suoi fan, ha affermato: «Non credo che possa sentirsi degno di essere italiano chi non voterà sì» al referendum sulle riforme costituzionali. In serata ha poi corretto il tiro dicendo che «è indegno di essere italiano solo chi non va a votare». Per la verità l'esercizio del voto in generale, e tanto più in un referendum, è un diritto e non un dovere del cittadino. In Svizzera, dove di queste consultazioni se ne fanno ad ogni momento, va a votare solo la metà degli aventi diritto, ma nessuno si sognerebbe mai di dire che l'altra metà "è indegna di essere svizzera".
Io non andrò a votare al referendum. Ho perso ogni fiducia nella democrazia rappresentativa che, come ho scritto tante volte, è una forma di feudalesimo mascherato, a pro di oligarchie politiche (leggi partiti) ed economiche.
Queste oligarchie, sotto il manto di una legalità solo apparente, compiono ogni sorta di abusi, di soprusi, di sopraffazioni sul cittadino e non credo proprio che un restyling costituzionale possa cambiare una situazione che è consustanziale ad ogni liberaldemocrazia e che da noi viene aggravata dalla mancanza di quell'etica protestante che in altri Paesi agisce un po' da freno alle peggiori degenerazioni del sistema.
Sono quindi "indegno di essere italiano". E me ne vanto. Sono felice di non far parte di quest'Italia di tangentisti, di rackettari, di mafiosi, di ricattatori, di raccomandati, di clientes, di latrones, di gente che ha rubato e ruba su tutto, sugli ospizi, sui cimiteri, sulle tombe, sulla salute dei cittadini e che è ben rappresentata, simbolicamente, dal suo sia pur defenestrato erede al trono, il principe Vittorio Emanuele che, come del resto aveva già fatto il ministro socialista e repubblicano Gianni De Michelis, taroccava i cosiddetti "aiuti al Terzo mondo" e vi forniva al posto delle medicine dei placebo di "acqua e zucchero". Sono felice di non far parte di questo Paese di furfanti che non si vergognano di essere tali, ma anzi se ne vantano («Sì, raccomando. Le "anime belle" devono rassegnarsi»). Sono felice di non far parte di un Paese di omuncoli, senza dignità e senza onore, che non sono nemmeno capaci di conquistare una ragazza senza ricorrere al ricatto del Potere e dove le donne si vendono con la stessa facilità con cui gli uomini le comprano. Sono felice di non far parte di un Paese dove il più pulito c'ha la rogna e che crede di poter riscattare l'orgoglio e la dignità nazionale perdute con qualche vittoria in quel calcio che peraltro ha ridotto, anch'esso, a una fogna.
Sono convinto che quando gli storici, col distacco che consente la distanza, valuteranno l'attuale Italia democratica la considereranno la peggiore di tutta la sua pur lunga storia (sempre che, dopo, non ne arrivi una ancor più malfamata, il che è sempre possibile). Peggiore non solo, va da sè, dell'Italia preunitaria, l'Italia dei Comuni e delle Repubbliche marinare, lo straordinario Paese-laboratorio che con l'ascesa delle classi mercantili fiorentine, biellesi, piacentine, diede il via alla Modernità (che poi questa si sia rivelata un boomerang non può essere addebitato a quei precursori), l'Italia delle arti e dei mestieri, di Piero della Francesca, di Paolo Uccello, di Leonardo, di Michelangelo, di Raffaello e dei suoi grandi letterati, di Dante, di Petrarca, di Boccaccio, di Cavalcanti, del Tasso e dell'Ariosto, ma peggiore anche della prima Italia unita, aristocratica ed elitaria dove però un ministro della destra storica si suicidò, non reggendo la vergogna, per essere stato accusato di aver portato via dal suo ufficio un po' di cancelleria (oggi i figli dei lestofanti, dei corruttori e dei corrotti, divenuti "martiri", hanno, come minimo, un posto assicurato in Parlamento), ma peggiore persino dell'Italia del Fascismo che aveva perlomeno in testa un'idea di Nazione che cercò di realizzare con alcune operazioni intelligenti (l'Iri, i primi piani regolatori, le prime leggi di tutela artistica e ambientale, l'attenzione alle "arti nuove", il design e il cinema, per parlare solo di alcuni aspetti), anche se poi fu travolta dalla responsabilità della sconfitta nella guerra. Oggi l'unica idea in testa alle nostre classi dirigenti, di qualsiasi colore politico esse siano, è quella di arricchirsi il più rapidamente possibile a spese dei cittadini.
Sono felice di non far parte di un Paese nel cui Parlamento, luogo sacro della democrazia, ci sono più di 150 pregiudicati o inquisiti. Sono felice di non far parte di un Paese che, da Caporetto in poi passando per Mussolini che fugge travestito da soldato tedesco, per il Re e Badoglio che abbandonano Roma al suo destino, per le orribili lettere di Aldo Moro e finendo con Craxi e oltre, ha una classe dirigente di vigliacchi che cercano sempre, al momento del dunque, di sottrarsi, magari confezionandosi anche qualche legge "ad hoc", alle proprie responsabilità. Italiano sarà lei, onorevole Berlusconi.
Massimo Fini
mah alquanto demagogico.....
bisognerebbe vivere, oppure documentarsi sulla realta' politica e storica di qualche altro Paese e vedere se poi gli altri sono tanto meglio di noi...
i politici in italia fanno quello che vogliono perchè una base sociale ampia glielo permette
questo per me è fondamentale!
Bisogna cominciare a fare politica in modo apartitico e al di fuori dei partiti.
A tal proposito per chi non l'avesse letta segnalo:
www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1115362
jumpermax
26-06-2006, 11:57
sono d'accordo solo in parte... io quando leggo Massimo Fini mi deprimo :O
Trovo fin troppo facile cercare notorietà sostenendo tesi bizzarre, provocatorie e del tutto prive di fondamento logico. Con 40 e passa dittature sul pianeta perchè una persona che dipinge la democrazia come il peggiore dei mali vive qua da noi? Si trasferisca in Iran, Corea del Nord, Sudan, anzichè continuare a subire queste mostruose sopraffazioni. Il bello è che ci viene a parlare di italia dei comuni e di fascismo come esempi in positivo... si forse per quelli che vivevano nei palazzi dei signori, o stavano dalla parte del potere... i potenti non se la sono mai passata male. Ma tutti gli altri... beh lasciam perdere.
si forse per quelli come che
EH ?
:ciapet: :ciapet:
comunque son d'accordo con la tua analisi.
Ciaozzz
jumpermax
26-06-2006, 12:04
EH ?
:ciapet: :ciapet:
comunque son d'accordo con la tua analisi.
Ciaozzz
c'è stata una veloce modifica alla bozza... mi è sfuggito un "come"... :D
Drakogian
26-06-2006, 13:02
Il solito attacco di provincialismo italico. E con il solito finale: arragiatevi voi... io mi tiro fuori. Il tutto senza una proposta, una speranza. Ma questo signore dove è vissuto fino ad ora ? Ha fatto qualcosa per questo paese oltre che lamentarsi ? Non sò lui, ma io ho due figli piccoli e non posso permettermi di tirarmi fuori da questa melma semplicemente lavandomene le mani. Nonostante tutto e tutti continuerò nel mio piccolo a cercare di migliorare questo paese. E penso di non essere solo... Non sono quelli che rubano e compiono ogni sorta di abusi, di soprusi, di sopraffazioni che mi fanno paura ma questi signori disfattisti, lamentosi, biliosi. Sono loro che ci tolgono ogni speranza e voglia di reagire.
Il solito attacco di provincialismo italico. E con il solito finale: arragiatevi voi... io mi tiro fuori. Il tutto senza una proposta, una speranza. Ma questo signore dove è vissuto fino ad ora ? Ha fatto qualcosa per questo paese oltre che lamentarsi ? Non sò lui, ma io ho due figli piccoli e non posso permettermi di tirarmi fuori da questa melma semplicemente lavandomene le mani. Nonostante tutto e tutti continuerò nel mio piccolo a cercare di migliorare questo paese. E penso di non essere solo... Non sono quelli che rubano e compiono ogni sorta di abusi, di soprusi, di sopraffazioni che mi fanno paura ma questi signori disfattisti, lamentosi, biliosi. Sono loro che ci tolgono ogni speranza e voglia di reagire.
Sante parole
:cincin:
discepolo
26-06-2006, 15:01
sono d'accordo solo in parte... io quando leggo Massimo Fini mi deprimo :O
Trovo fin troppo facile cercare notorietà sostenendo tesi bizzarre, provocatorie e del tutto prive di fondamento logico. Con 40 e passa dittature sul pianeta perchè una persona che dipinge la democrazia come il peggiore dei mali vive qua da noi? Si trasferisca in Iran, Corea del Nord, Sudan, anzichè continuare a subire queste mostruose sopraffazioni. Il bello è che ci viene a parlare di italia dei comuni e di fascismo come esempi in positivo... si forse per quelli che vivevano nei palazzi dei signori, o stavano dalla parte del potere... i potenti non se la sono mai passata male. Ma tutti gli altri... beh lasciam perdere.
Purtroppo non l' unico giornalista o pseudo tale! :doh: :doh:
Chi è? :eek:
Claudio Lolli è un cantautore bolognese, sentitamente comunista (non fa per te, dunque :D ). Scrive testi (o meglio, scriveva, dato che ora credo va per i 60 anni) sull'ipocrisia borghese, su adii, morti, sucidi, abbandono della speranza, emarginazione....
Persona alquanto cupa (c'era chi diceva che i pipistrelli si suicidassero quando passava), pessimista ed incline al fatalismo. cmq, IMHO d'indiscutibile dimensione artistico-intellettuale
( http://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Lolli )
discepolo
26-06-2006, 15:21
Claudio Lolli è un cantautore bolognese, sentitamente comunista (non fa per te, dunque :D ). Scrive testi (o meglio, scriveva, dato che ora credo va per i 60 anni) sull'ipocrisia borghese, su adii, morti, sucidi, abbandono della speranza, emarginazione....
Persona alquanto cupa (c'era chi diceva che i pipistrelli si suicidassero quando passava), pessimista ed incline al fatalismo. cmq, IMHO d'indiscutibile dimensione artistico-intellettuale
( http://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Lolli )
Persona di buona compagnia, allegra! Sti cassi!! :read:
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