dako
24-06-2006, 18:01
Ciao ragazzi!
I Tool erano attesi Giovedì sera tra le gradinate di un PalaMalaguti di Bologna in tumulto. Già perché la band californiana oltre a fondere violenza hard&heavy, accelerazioni post-punk e dilatazioni progressive, nell’ultimo album 10.000 days prova addirittura a lambire i lidi della cosmica tedesca anni Settanta, omaggiando a suo modo Tangerne Dream, Klaus Schulze e affiliati.
Nessun timore però, dato che il muro di suono del quartetto è sempre lo stesso di quel Lateralus che li ha resi ricchi e famosi, affondato sul solco dei Rush e di altri inalterabili riferimenti. Basta ascoltare (a tutto volume) brani come The pot, Jambi o l’iniziale Vicarious per farsene un’idea.
Sia lo show di Milano che quello di Roma, trasferito di sede per soddisfare l’altissima richiesta di biglietti, hanno mostrato nei giorni scorsi una band in salute, catalizzata come sempre dalla figura del cantante Maynard James Keenan, idolatrato pure tra le fila dei Perfect Circe; un mutante mai a corto di sorprese. Prova ne sia il suo disprezzo per la scena metal, definita senza troppo parafrasare “sterco di toro”, o il debole per le mise eccentriche.
I Tool avrebbero potuto essere l’asso nella manica dell’ultimo Heineken Jammin’Festival se solo la rassegna imolese avesse trovato la convinzione di affidargli il ruolo di sub-headliner consegnatogli da altri raduni europei. Invece i destini di quest’estate rock hanno deciso diversamente…
Fra gli ammiratori di quel “prog” che la formazione losangelina si porta nel dna, passando dal rock-blues visionario dei Led Zeppelin agli universi lisergici di King Crimson o dei Pink Floyd, dagli Alice in Chains ai Black Sabbath, ai Sound-garden, agli Aphex Twin, spunta pure Robert Fripp, che l’ha voluta come supporter in alcune tournèe dei Crimson.
L’unica riserva davanti ad un disco come 10.000 Days, punto d’arrivo per un cammino di assoluta eccellenza, sta nell’immutabilità di una formula che ormai comincia ad accusare il logorio degli anni, ma il pubblico pare non accorgersene.
Vi piacciono? Qualcuno è stato al concerto?
dako
I Tool erano attesi Giovedì sera tra le gradinate di un PalaMalaguti di Bologna in tumulto. Già perché la band californiana oltre a fondere violenza hard&heavy, accelerazioni post-punk e dilatazioni progressive, nell’ultimo album 10.000 days prova addirittura a lambire i lidi della cosmica tedesca anni Settanta, omaggiando a suo modo Tangerne Dream, Klaus Schulze e affiliati.
Nessun timore però, dato che il muro di suono del quartetto è sempre lo stesso di quel Lateralus che li ha resi ricchi e famosi, affondato sul solco dei Rush e di altri inalterabili riferimenti. Basta ascoltare (a tutto volume) brani come The pot, Jambi o l’iniziale Vicarious per farsene un’idea.
Sia lo show di Milano che quello di Roma, trasferito di sede per soddisfare l’altissima richiesta di biglietti, hanno mostrato nei giorni scorsi una band in salute, catalizzata come sempre dalla figura del cantante Maynard James Keenan, idolatrato pure tra le fila dei Perfect Circe; un mutante mai a corto di sorprese. Prova ne sia il suo disprezzo per la scena metal, definita senza troppo parafrasare “sterco di toro”, o il debole per le mise eccentriche.
I Tool avrebbero potuto essere l’asso nella manica dell’ultimo Heineken Jammin’Festival se solo la rassegna imolese avesse trovato la convinzione di affidargli il ruolo di sub-headliner consegnatogli da altri raduni europei. Invece i destini di quest’estate rock hanno deciso diversamente…
Fra gli ammiratori di quel “prog” che la formazione losangelina si porta nel dna, passando dal rock-blues visionario dei Led Zeppelin agli universi lisergici di King Crimson o dei Pink Floyd, dagli Alice in Chains ai Black Sabbath, ai Sound-garden, agli Aphex Twin, spunta pure Robert Fripp, che l’ha voluta come supporter in alcune tournèe dei Crimson.
L’unica riserva davanti ad un disco come 10.000 Days, punto d’arrivo per un cammino di assoluta eccellenza, sta nell’immutabilità di una formula che ormai comincia ad accusare il logorio degli anni, ma il pubblico pare non accorgersene.
Vi piacciono? Qualcuno è stato al concerto?
dako