sempreio
23-06-2006, 20:05
LE RICETTE PER IL RISANAMENTO DESTINATO A CRESCERE L’IMPORTO DELLA CORREZIONE D’ESTATE: «IL TERMINE MANOVRINA NON È APPROPRIATO»
Padoa-Schioppa: cura pesante per i conti
Si studia un taglio di tre punti del cuneo per tutti. In manovra bis una dieta per gli enti locali
23/6/2006
Alessandro Barbera
Tommaso Padoa Schioppa
Il ministro dell'Economia
Tommaso Padoa Schioppa
ROMA.La cura dovrà essere «pesante», perché «quando il malato è grave l’aspirina non basta». Non ci saranno sconti per nessuno: «previdenza, sanità, pubblico impiego ed enti locali». Dopo aver messo in pre-allerta i sindacati sulla necessità di una medicina amara per mettere in ordine i conti pubblici ora è il turno degli enti locali. Già a partire dalla manovra di luglio, fa capire il ministro dell’Economia, ci potrebbero essere tagli alla spesa per Regioni, Comuni e Province. Nel mirino ci sono soprattutto gli sprechi nella sanità e nella spesa farmaceutica. La battuta scappata a Padoa-Schioppa durante il vertice di ieri a Palazzo Chigi ha messo in allarme molti presenti: «Non so se il termine manovrina è appropriato». Molto dipenderà dai dati sull’autotassazione di fine mese. Se andranno bene - fanno sapere fonti del Tesoro - la manovra bis starà sotto i dieci miliardi (fra tagli e misure per lo sviluppo); diversamente la cifra lieviterà attorno a 12-13 miliardi. Da decidere anche l’entità della manovra di autunno che nelle intenzioni di Padoa-Schioppa dovrà comprendere interventi di razionalizzazione della spesa per previdenza e pubblico impiego. Oltre alla (quasi certa) moratoria dei contratti pubblici per due anni, ora si parla anche di un maxi piano di prepensionamenti da compensare con la stabilizzazione dei dipendenti precari e una revisione dei meccanismi pro-quota delle pensioni. Nella pubblica amministrazione, dice Padoa, c’è un problema di efficienza che va affrontato: «Perché non è possibile esistano classi di dodici bambini con tre maestri».
Fra le misure per rilanciare l’economia non è ancora tramontata l’ipotesi di un taglio anticipato di una parte dei cinque punti di cuneo fiscale promessi da Prodi. Ieri è spuntata una soluzione di compromesso fra chi sostiene la necessità di tagli selettivi e la richiesta di Confindustria di uno sgravio generalizzato. L’idea è quella di garantire tre punti per tutti, il quarto punto a favore di chi assume un numero minimo di persone a tempo indeterminato, il quinto per incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo. L’ipotesi prevede che anche i due punti di taglio «selettivo» siano automatici. Cioè le aziende non dovrebbero presentare alcuna documentazione, salvo il diritto dell’amministrazione di controllare se i requisiti siano stati rispettati. «Potrebbe essere un buon compromesso», dice il presidente della commissione Bilancio del Senato, il diesse Enrico Morando. Nella Quercia e nell’ala sinistra della coalizione su un punto c’è la quasi unanimità: il taglio dovrà essere ai cosiddetti «oneri impropri» e non ai contributi previdenziali, poiché in questo caso ci sarebbero effetti a cascata sulle aliquote pensionistiche. «Semmai si può discutere come distribuire i benefici», dice il ministro del Lavoro Damiano.
Al momento di definito non c’è molto, né per la manovra bis né per il Dpef che farà da cornice alla Finanziaria. «I cecchini girano d’estate», ha detto ieri Padoa a chi gli chiedeva dettagli delle misure. Una volta pronto il menù della manovra di luglio, la prossima settimana ci sarà un vertice di maggioranza per decidere. Su alcuni interventi il consenso c’è già, come la stretta sui crediti Iva o il riallineamento delle rendite finanziarie. La loro somma potrebbe garantire un gettito fra i quattro e i cinque miliardi di euro.
I problemi nella maggioranza arriveranno quando si dovrà affrontare la questione tagli, che in tempi brevi potrebbero toccare anche gli enti locali. «Se mettono mano alla spesa rischiamo anche noi», dice l’assessore al Bilancio della Regione Lombardia Romano Colozzi.
Anche se il ministro della Salute Livia Turco ha ribadito di essere contraria, potrebbe essere introdotto un ticket per le degenze ospedaliere per le fasce di reddito più alte. La revisione del «Patto di stabilità interno», cioè dei parametri di spesa da rispettare nei confronti dello Stato centrale, sarà invece in Finanziaria. «Per ora nessun giro di vite», garantisce il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. Il 4 luglio ci sarà un nuovo vertice nel quale Padoa-Schioppa ha promesso di mettere sul tavolo manovra bis e Dpef. Da allora però il tempo a disposizione sarà pochissimo: fra il 7 e l’8 luglio dovranno essere pronti entrambi i documenti.
Le vendite al dettaglio hanno registrato un aumento dello 0,6 per cento ad aprile rispetto al mese precedente e del 2,7% su base annua. Lo rende noto l'Istat. le vendite di prodotti alimentari hanno registrato un aumento tendenziale del 3, 7% e quelle di non alimentari dell'1,8%. Secondo la Confcommercio è comunque «prematuro parlare di una consolidata ripresa dei consumi».
non so se rendo l' idea ma stà cercando di proporre interventi più da centro destra che non da centro sinistra, ovvio che io sono più che felice se da un taglio a quel carrozzone di enti succhiasoldi, ma voi? poi se si taglia la sanità si riuscirà a garantire un livello qualitativamente adeguato per tutti? e ancora l' inalzamento dell' età pensionabile che ormai è pieno di 45enni 50enni che non sono più ricollocabili :rolleyes:
in definitiva mi sa che ho votato giusto, pur votando centro sinistra ho votato un centrodestra camuffato :O
Padoa-Schioppa: cura pesante per i conti
Si studia un taglio di tre punti del cuneo per tutti. In manovra bis una dieta per gli enti locali
23/6/2006
Alessandro Barbera
Tommaso Padoa Schioppa
Il ministro dell'Economia
Tommaso Padoa Schioppa
ROMA.La cura dovrà essere «pesante», perché «quando il malato è grave l’aspirina non basta». Non ci saranno sconti per nessuno: «previdenza, sanità, pubblico impiego ed enti locali». Dopo aver messo in pre-allerta i sindacati sulla necessità di una medicina amara per mettere in ordine i conti pubblici ora è il turno degli enti locali. Già a partire dalla manovra di luglio, fa capire il ministro dell’Economia, ci potrebbero essere tagli alla spesa per Regioni, Comuni e Province. Nel mirino ci sono soprattutto gli sprechi nella sanità e nella spesa farmaceutica. La battuta scappata a Padoa-Schioppa durante il vertice di ieri a Palazzo Chigi ha messo in allarme molti presenti: «Non so se il termine manovrina è appropriato». Molto dipenderà dai dati sull’autotassazione di fine mese. Se andranno bene - fanno sapere fonti del Tesoro - la manovra bis starà sotto i dieci miliardi (fra tagli e misure per lo sviluppo); diversamente la cifra lieviterà attorno a 12-13 miliardi. Da decidere anche l’entità della manovra di autunno che nelle intenzioni di Padoa-Schioppa dovrà comprendere interventi di razionalizzazione della spesa per previdenza e pubblico impiego. Oltre alla (quasi certa) moratoria dei contratti pubblici per due anni, ora si parla anche di un maxi piano di prepensionamenti da compensare con la stabilizzazione dei dipendenti precari e una revisione dei meccanismi pro-quota delle pensioni. Nella pubblica amministrazione, dice Padoa, c’è un problema di efficienza che va affrontato: «Perché non è possibile esistano classi di dodici bambini con tre maestri».
Fra le misure per rilanciare l’economia non è ancora tramontata l’ipotesi di un taglio anticipato di una parte dei cinque punti di cuneo fiscale promessi da Prodi. Ieri è spuntata una soluzione di compromesso fra chi sostiene la necessità di tagli selettivi e la richiesta di Confindustria di uno sgravio generalizzato. L’idea è quella di garantire tre punti per tutti, il quarto punto a favore di chi assume un numero minimo di persone a tempo indeterminato, il quinto per incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo. L’ipotesi prevede che anche i due punti di taglio «selettivo» siano automatici. Cioè le aziende non dovrebbero presentare alcuna documentazione, salvo il diritto dell’amministrazione di controllare se i requisiti siano stati rispettati. «Potrebbe essere un buon compromesso», dice il presidente della commissione Bilancio del Senato, il diesse Enrico Morando. Nella Quercia e nell’ala sinistra della coalizione su un punto c’è la quasi unanimità: il taglio dovrà essere ai cosiddetti «oneri impropri» e non ai contributi previdenziali, poiché in questo caso ci sarebbero effetti a cascata sulle aliquote pensionistiche. «Semmai si può discutere come distribuire i benefici», dice il ministro del Lavoro Damiano.
Al momento di definito non c’è molto, né per la manovra bis né per il Dpef che farà da cornice alla Finanziaria. «I cecchini girano d’estate», ha detto ieri Padoa a chi gli chiedeva dettagli delle misure. Una volta pronto il menù della manovra di luglio, la prossima settimana ci sarà un vertice di maggioranza per decidere. Su alcuni interventi il consenso c’è già, come la stretta sui crediti Iva o il riallineamento delle rendite finanziarie. La loro somma potrebbe garantire un gettito fra i quattro e i cinque miliardi di euro.
I problemi nella maggioranza arriveranno quando si dovrà affrontare la questione tagli, che in tempi brevi potrebbero toccare anche gli enti locali. «Se mettono mano alla spesa rischiamo anche noi», dice l’assessore al Bilancio della Regione Lombardia Romano Colozzi.
Anche se il ministro della Salute Livia Turco ha ribadito di essere contraria, potrebbe essere introdotto un ticket per le degenze ospedaliere per le fasce di reddito più alte. La revisione del «Patto di stabilità interno», cioè dei parametri di spesa da rispettare nei confronti dello Stato centrale, sarà invece in Finanziaria. «Per ora nessun giro di vite», garantisce il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. Il 4 luglio ci sarà un nuovo vertice nel quale Padoa-Schioppa ha promesso di mettere sul tavolo manovra bis e Dpef. Da allora però il tempo a disposizione sarà pochissimo: fra il 7 e l’8 luglio dovranno essere pronti entrambi i documenti.
Le vendite al dettaglio hanno registrato un aumento dello 0,6 per cento ad aprile rispetto al mese precedente e del 2,7% su base annua. Lo rende noto l'Istat. le vendite di prodotti alimentari hanno registrato un aumento tendenziale del 3, 7% e quelle di non alimentari dell'1,8%. Secondo la Confcommercio è comunque «prematuro parlare di una consolidata ripresa dei consumi».
non so se rendo l' idea ma stà cercando di proporre interventi più da centro destra che non da centro sinistra, ovvio che io sono più che felice se da un taglio a quel carrozzone di enti succhiasoldi, ma voi? poi se si taglia la sanità si riuscirà a garantire un livello qualitativamente adeguato per tutti? e ancora l' inalzamento dell' età pensionabile che ormai è pieno di 45enni 50enni che non sono più ricollocabili :rolleyes:
in definitiva mi sa che ho votato giusto, pur votando centro sinistra ho votato un centrodestra camuffato :O