Adric
20-06-2006, 22:49
Sydney, bonus bebè fa slittare parti
Cesarei rimandati in attesa di aumento
Alla mezzanotte del 30 giugno negli ospedali dell'Australia si ripeterà quanto già registrato lo stesso giorno di due anni fa. Allora, infatti, il governo di Sydney introdusse il bonus bebè per ogni nuovo nato e le neomamme, pur di accaparrarselo, fecero slittare di almeno 2 settimane il parto cesareo o quello indotto, con la complicità dei medici, mettendo però a rischio la propria salute e quella del neonato. Due anni dopo la questione potrebbe ripetersi in coincidenza con l'introduzione dal prossimo primo luglio dell'aumento del premio natalità, che passerà da 3000 a 4000 dollari.
Nel tentativo di porre rimedio ai bassi tassi di natalità e all'invecchiamento della popolazione, due anni fa il governo conservatore di John Howard introdusse il "baby bonus" per incoraggiare le coppie ad avere più figli. "Uno per mamma, uno per papà e uno per la patria", era lo slogan del ministro australiano del Tesoro Peter Costello.
E un effetto la campagna lo ottenne subito. Secondo uno studio condotto da statistici della sanità della Melbourne Business School e dell'università nazionale australiana di Canberra, nell'estate 2004 furono più di 1000 le nascite ritardate per ritirare il bonus bebè, pari al 12% della media. In pratica un quarto di quei parti, per lo più cesarei o indotti, furono posticipati di più di due settimane.
Così il 30 giugno 2004, quando in Australia vennero al mondo solo 490 bebè, è passato agli annali come uno dei giorni più tranquilli per i ginecologi. Il primo luglio 2004 invece il numero di neonati raddoppiò arrivando a 970. Risultato? Fu il giorno più pieno di nascite in 30 anni di statistiche. Obiettivo baby-boom centrato anche nei giorni successivi.
E ora gli ospedali si preparano al ripetersi del fenomeno dei lieti eventi pilotati ad hoc in coincidenza con il prossimo 1 luglio: da quel giorno il bonus bebè passerà da 3000 a 4000 dollari. Val bene un posticipo della data del compleanno.
(TGCom)
Cesarei rimandati in attesa di aumento
Alla mezzanotte del 30 giugno negli ospedali dell'Australia si ripeterà quanto già registrato lo stesso giorno di due anni fa. Allora, infatti, il governo di Sydney introdusse il bonus bebè per ogni nuovo nato e le neomamme, pur di accaparrarselo, fecero slittare di almeno 2 settimane il parto cesareo o quello indotto, con la complicità dei medici, mettendo però a rischio la propria salute e quella del neonato. Due anni dopo la questione potrebbe ripetersi in coincidenza con l'introduzione dal prossimo primo luglio dell'aumento del premio natalità, che passerà da 3000 a 4000 dollari.
Nel tentativo di porre rimedio ai bassi tassi di natalità e all'invecchiamento della popolazione, due anni fa il governo conservatore di John Howard introdusse il "baby bonus" per incoraggiare le coppie ad avere più figli. "Uno per mamma, uno per papà e uno per la patria", era lo slogan del ministro australiano del Tesoro Peter Costello.
E un effetto la campagna lo ottenne subito. Secondo uno studio condotto da statistici della sanità della Melbourne Business School e dell'università nazionale australiana di Canberra, nell'estate 2004 furono più di 1000 le nascite ritardate per ritirare il bonus bebè, pari al 12% della media. In pratica un quarto di quei parti, per lo più cesarei o indotti, furono posticipati di più di due settimane.
Così il 30 giugno 2004, quando in Australia vennero al mondo solo 490 bebè, è passato agli annali come uno dei giorni più tranquilli per i ginecologi. Il primo luglio 2004 invece il numero di neonati raddoppiò arrivando a 970. Risultato? Fu il giorno più pieno di nascite in 30 anni di statistiche. Obiettivo baby-boom centrato anche nei giorni successivi.
E ora gli ospedali si preparano al ripetersi del fenomeno dei lieti eventi pilotati ad hoc in coincidenza con il prossimo 1 luglio: da quel giorno il bonus bebè passerà da 3000 a 4000 dollari. Val bene un posticipo della data del compleanno.
(TGCom)