Amu_rg550
19-06-2006, 08:50
Napolitano: piace al 60% di chi vota Polo
Dopo un mese il 42% lo considera al di sopra delle parti, oltre la metà degli elettori Cdl apprezza le prime mosse
Da un mese, Giorgio Napolitano è Presidente della Repubblica. Sebbene sia senza dubbio prematuro formulare una valutazione politica sul suo operato, le prime impressioni sul suo conto da parte dell'elettorato appaiono più che buone. La notorietà è già molto estesa. Il nome del Presidente è conosciuto dalla larga maggioranza, tranne il solito 15-20% (per lo più anziani, con basso titolo di studio) disinteressato e all'oscuro delle vicende politico-istituzionali. Anche l'impatto risulta positivo: quasi l'80% degli italiani — compresa la maggioranza assoluta (circa 60%) dei votanti per le forze di centrodestra — dichiara di avere accolto favorevolmente la nomina di Napolitano. La questione più controversa è, ovviamente, quella relativa alla sua storia politica. Che, secondo un segmento consistente (29%), lo porterebbe ad essere inevitabilmente un Presidente parziale. Ma una quota più che doppia è di parere opposto. Vi è, al riguardo, una prevedibile differenza tra gli elettori dei due poli.
Nel centrosinistra, la maggior parte (77%) ne sottolinea la sua autonomia. Viceversa, la maggioranza relativa (48%) dei sostenitori della Cdl ritiene che Napolitano resti comunque condizionato dal suo passato. Tuttavia, anche tra gli stessi elettori del centrodestra, una quota solo di poco inferiore e comunque assai ampia (42%) lo valuta indipendente e al di sopra delle parti. Questo divario di opinioni si compone nel momento in cui si tenta di formulare un giudizio sull'operato effettivo di Napolitano in questi primi trenta giorni. E' comprensibile che una parte (26%) degli intervistati non si senta in grado di esprimerlo. Al tempo stesso, però, due italiani su tre — con una rilevante e significativa accentuazione tra i piu giovani — manifesta il proprio consenso e apprezzamento per l'attività svolta sin qui. Una valutazione condivisa anche dalla maggioranza assoluta (53%) dell'elettorato della Cdl. Dato il breve periodo trascorso dall'insediamento, un confronto con l'operato di Ciampi è difficilmente formulabile.
Forse anche per questo motivo, più del 60% ritiene che Napolitano si muoverà grossomodo come il suo predecessore. Ma la numerosità di chi ritiene che agirà addirittura meglio è, sia pur di poco, superiore a quella di chi esprime un parere opposto. Il complesso dei giudizi e delle aspettative rilevate indicano come la figura del Presidente della Repubblica costituisca un elemento centrale della vita politica del Paese anche dal punto di vista dell'opinione pubblica. Per quest'ultima, in particolare, egli svolge anche una funzione simbolica, assolve ad una sorta di garanzia istituzionale. Deve, in altre parole, rappresentare l'unità nazionale e infondere, attraverso i suoi atti e le sue dichiarazioni, il senso stesso dello Stato. E ciò che auspica più dell'80% dell'elettorato, proveniente da tutte le parti politiche.
Renato Mannheimer
19 giugno 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/06_Giugno/19/mannheimer.shtml
Dopo un mese il 42% lo considera al di sopra delle parti, oltre la metà degli elettori Cdl apprezza le prime mosse
Da un mese, Giorgio Napolitano è Presidente della Repubblica. Sebbene sia senza dubbio prematuro formulare una valutazione politica sul suo operato, le prime impressioni sul suo conto da parte dell'elettorato appaiono più che buone. La notorietà è già molto estesa. Il nome del Presidente è conosciuto dalla larga maggioranza, tranne il solito 15-20% (per lo più anziani, con basso titolo di studio) disinteressato e all'oscuro delle vicende politico-istituzionali. Anche l'impatto risulta positivo: quasi l'80% degli italiani — compresa la maggioranza assoluta (circa 60%) dei votanti per le forze di centrodestra — dichiara di avere accolto favorevolmente la nomina di Napolitano. La questione più controversa è, ovviamente, quella relativa alla sua storia politica. Che, secondo un segmento consistente (29%), lo porterebbe ad essere inevitabilmente un Presidente parziale. Ma una quota più che doppia è di parere opposto. Vi è, al riguardo, una prevedibile differenza tra gli elettori dei due poli.
Nel centrosinistra, la maggior parte (77%) ne sottolinea la sua autonomia. Viceversa, la maggioranza relativa (48%) dei sostenitori della Cdl ritiene che Napolitano resti comunque condizionato dal suo passato. Tuttavia, anche tra gli stessi elettori del centrodestra, una quota solo di poco inferiore e comunque assai ampia (42%) lo valuta indipendente e al di sopra delle parti. Questo divario di opinioni si compone nel momento in cui si tenta di formulare un giudizio sull'operato effettivo di Napolitano in questi primi trenta giorni. E' comprensibile che una parte (26%) degli intervistati non si senta in grado di esprimerlo. Al tempo stesso, però, due italiani su tre — con una rilevante e significativa accentuazione tra i piu giovani — manifesta il proprio consenso e apprezzamento per l'attività svolta sin qui. Una valutazione condivisa anche dalla maggioranza assoluta (53%) dell'elettorato della Cdl. Dato il breve periodo trascorso dall'insediamento, un confronto con l'operato di Ciampi è difficilmente formulabile.
Forse anche per questo motivo, più del 60% ritiene che Napolitano si muoverà grossomodo come il suo predecessore. Ma la numerosità di chi ritiene che agirà addirittura meglio è, sia pur di poco, superiore a quella di chi esprime un parere opposto. Il complesso dei giudizi e delle aspettative rilevate indicano come la figura del Presidente della Repubblica costituisca un elemento centrale della vita politica del Paese anche dal punto di vista dell'opinione pubblica. Per quest'ultima, in particolare, egli svolge anche una funzione simbolica, assolve ad una sorta di garanzia istituzionale. Deve, in altre parole, rappresentare l'unità nazionale e infondere, attraverso i suoi atti e le sue dichiarazioni, il senso stesso dello Stato. E ciò che auspica più dell'80% dell'elettorato, proveniente da tutte le parti politiche.
Renato Mannheimer
19 giugno 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/06_Giugno/19/mannheimer.shtml