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View Full Version : Ambiente, Italia la pecora nera dell'Unione europea


Adric
19-06-2006, 02:22
Ambiente: Italia la pecora nera dell'Unione europea

Ristabilire legalita' e credibilita' dell'Italia in Europa, ma anche pensare a una forma di corresponsabilizzazione con le Regioni. ''Bruxelles vuole vedere il cambio di passo dell'Italia. Dobbiamo metterci in condizione di non essere il Paese piu' multato dell'Unione''. Il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, traccia cosi' la road-map per uscire da una impasse che potrebbe presto costare all'Italia 100 milioni di euro e solo per 8 casi sui quali, il 29 maggio scorso, il ministro degli Esteri, D'Alema, ha chiesto al titolare dell'Ambiente 'un tempestivo e forte intervento' per 'scongiurare l'eventualita' di 'pesanti sanzioni finanziarie'.



In tal senso Pecoraro ha annunciato un imminente incontro con il Commissario Ue all'Ambiente. ''Se siamo credibili con l'Unione possiamo ottenere maggiore benevolenza e assumerci il ruolo di chi va avanti'', ha detto sottolineando che ''sospendere la delega ambientale e' gia' segno di credibilita'''. Un segnale che va di pari passo alla richiesta di svolta da parte del premier Prodi, ha riferito Pecoraro, ''una svolta del Governo ambientalisticamente avanzata'' come detto nel documento uscito dal conclave del governo in Umbria.

Primo passo, rientrare nei ranghi europei. L'Italia, secondo i risultati di una primissima ricognizione realizzata in poco meno di due settimane dal ministero dell' Ambiente, si guadagna la maglia nera d'Europa per procedure aperte: 274 in totale su diversi fronti, 80 soltanto per materie ambientali. Erano 22, riferisce Pecoraro, all'apertura della 14/a legislatura. Il nostro Paese supera quindi la Spagna con 59 infrazioni relative alla materia ambientale, la Francia e la Gran Bretagna con 37 a testa e la Germania con 22.

Per quanto riguarda lo stato delle 80 procedure aperte in Italia, 53 sono in fase precontenziosa (lettera di messa in mora e parere motivato), per 19 la Commissione ha avviato la prima procedura di ricorso alla Corte di Giustizia e per 5 di queste c'e' stata la condanna; 8, infine, quelle piu' spinose, con la condanna da parte della Corte e a forte rischio di sanzione pecuniaria. Infrazioni, richiami e mancato attuazione dei trattati ''che non fanno onore al nostro Paese e che sono il risultato - ha detto Pecoraro Scanio - di un abbassamento dei temi della legalita' ambientale negli scorsi anni con conseguenze non solo sull'ambiente ma sulla salute dei nostri cittadini e sulle casse dello Stato''.

Pecoraro fa un richiamo anche alle Regioni. Sono 46, sulle 80 totali, le infrazioni ascritte ai Governi locali in materia di ambiente. ''Chiedero' alle Regioni una leale collaborazione'', ha detto il ministro. Rifiuti, direttive habitat e uccelli, valutazione di impatto ambientale i settori piu' calpestati in fatto di regole comunitarie. Nel dettaglio, 18 le procedure relative al tema spazzatura di cui 10 su responsabilita' statale e 8 regionale; 10 le procedure nel capitolo acqua, 4 su responsabilita' regionale e 6 statale; 7 procedure per l'aria (4 statali e 3 regionali); 3 sul clima (quote emissione e piano allocazione) piu' una sull'energia e una sull'ozono; 22 per le direttive habitat e uccelli (20 per responsabilita' delle Regioni e 2 dello Stato), qui anche procedure per le deroghe sulla caccia in Veneto e Sardegna; 14 le infrazioni sulla Via (11 a responsabilita' regionale e 3 statale). Capitolo a parte merita la pesca: nel solo 2003 l'Italia e' stata condannata a 11 milioni di euro di multa per pesca illegale. ''In questo settore - ha detto Pecoraro - bisogna essere molto rigidi. Ho allertato il collega dell'Agricoltura De Castro. Rischiamo altrimenti di finire di nuovo nel mirino Ue''.
(canisciolti.info)