Ewigen
17-06-2006, 10:56
AFRICA 17/6/2006 9.37
UNIONE AFRICANA CHIEDE FINE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
“Dovremmo riflettere sulla traumatica esperienza di donne e ragazze che sono state sottoposte all’atrocità della mutilazione genitale femminile”: lo ha scritto il presidente della Commissione dell’Unione Africana (Ua), l’ex-capo di stato del Mali Alpha Oumar Konaré, in un messaggio in occasione della giornata del bambino africano, che si è celebrata ieri nel continente. “C’è bisogno di mobilitare le nostre comunità, i leader religiosi e tradizionali, donne e uomini attraverso campagne di educazione e informazione per modificare la propria mentalità e coinvolgerli nella battaglia contro le mutilazioni”. Secondo Konaré questa pratica costituisce una “violazione dei diritti umani e della dignità” di donne e ragazze. Esprimendo la preoccupazione dell’Unione Africana per gli effetti sociali e psicologici sulla salute delle donne provocati dalle mutilazioni, il presidente della Commissione Ua ha ricordato che la Carta continentale dei diritti e del benessere dei bambini condanna alcune pratiche tradizionali, tra le quali le mutilazioni genitali femminili. L’Unicef stima che circa 140 milioni di ragazze e donne nel mondo siano state sottoposte a questa usanza, molto diffusa in Africa, in alcune zone del Medio Oriente e anche tra alcune comunità di immigrati nel mondo. Finora 16 paesi africani hanno messo al bando tale pratica, mentre dal novembre 2005 è entrato in vigore il cosiddetto Protocollo di Maputo, che vieta e condanna in modo esplicito le mutilazioni femminili.[PIME]
UNIONE AFRICANA CHIEDE FINE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
“Dovremmo riflettere sulla traumatica esperienza di donne e ragazze che sono state sottoposte all’atrocità della mutilazione genitale femminile”: lo ha scritto il presidente della Commissione dell’Unione Africana (Ua), l’ex-capo di stato del Mali Alpha Oumar Konaré, in un messaggio in occasione della giornata del bambino africano, che si è celebrata ieri nel continente. “C’è bisogno di mobilitare le nostre comunità, i leader religiosi e tradizionali, donne e uomini attraverso campagne di educazione e informazione per modificare la propria mentalità e coinvolgerli nella battaglia contro le mutilazioni”. Secondo Konaré questa pratica costituisce una “violazione dei diritti umani e della dignità” di donne e ragazze. Esprimendo la preoccupazione dell’Unione Africana per gli effetti sociali e psicologici sulla salute delle donne provocati dalle mutilazioni, il presidente della Commissione Ua ha ricordato che la Carta continentale dei diritti e del benessere dei bambini condanna alcune pratiche tradizionali, tra le quali le mutilazioni genitali femminili. L’Unicef stima che circa 140 milioni di ragazze e donne nel mondo siano state sottoposte a questa usanza, molto diffusa in Africa, in alcune zone del Medio Oriente e anche tra alcune comunità di immigrati nel mondo. Finora 16 paesi africani hanno messo al bando tale pratica, mentre dal novembre 2005 è entrato in vigore il cosiddetto Protocollo di Maputo, che vieta e condanna in modo esplicito le mutilazioni femminili.[PIME]