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View Full Version : Giordano: da Kabul dobbiamo andarcene


Dj Ruck
15-06-2006, 13:38
POLITICA
IL SEGRETARIO DI RIFONDAZIONE: LE RICHIESTE DELLA NATO SONO IRRICEVIBILI
Giordano: da Kabul dobbiamo andarcene
Massimo e Romano non decidono da soli
«La missione afghana deve essere ridiscussa. Non abbiamo svenduto i princìpi in cambio della presidenza della Camera a Fausto»

Voterà sì, voterà no, cosa farà Rifondazione comunista sulla missione in Afghanistan?
«Prima di decidere come votiamo dobbiamo mettere a punto un’exit strategy anche da Kabul. La nostra opzione politica rimane quella del ritiro, così come per l’Iraq». Questo dice il nuovo segretario del Partito, Franco Giordano, una sorta di condizione messa sul tavolo dell’Unione. Dunque se alla fine sarà un sì, sarà un sì sofferto ma che soprattutto dovrà essere accompagnato da un documento di tutta la maggioranza che indichi un cambiamento di strategia e forse anche una scadenza per le nostre truppe in Afghanistan. Il partito di Bertinotti non ha certo intenzione di far cadere il «suo» governo su Kabul, così come lo stesso Presidente della Camera disse quasi due mesi fa durante l’ultimo Comitato politico da segretario. Ma prima di arrivare al voto c’è un percorso politico da fare, anche accidentato, che consenta a Rifondazione di ottenere un risultato appunto politico in cambio del suo eventuale voto positivo.

Giordano, però Prodi e D’Alema hanno appena detto che la nostra presenza militare in Afghanistan non è in discussione, aggiungendo anche che le nostre truppe potrebbero addirittura aumentare.
«Le affermazioni di Prodi e di D’Alema sono di Prodi e di D’Alema».

Uno però è il premier e l’altro il ministro degli Esteri...
«Questo lo so, ma so anche che il capitolo Afghanistan non era stato inserito nel Programma dell’Unione non per caso ma proprio perché avevamo opinioni molto diverse. Sarebbe inaccettabile che su materie non discusse si presenti una sorta di tolda di comando che decide e l’intendenza segue. Se poi questa tolda fosse l’Ulivo allora si snaturerebbe l’alleanza di centrosinistra. Ecco perché noi pensiamo che oggi sia arrivato il momento di ri-discutere la nostra missione in Afghanistan, dove il conflitto in corso peggiora e i rischi si moltiplicano».

Dunque, voterete no?
«Non ha senso dire oggi cosa voteremo, non ha senso perché noi pensiamo che si debba cambiare totalmente la politica estera dell’Italia costruita dal governo Berlusconi. Le nostre missioni di guerra vanno sostituite con vere missioni di pace, magari in Darfur o in Palestina dove c’è molto più bisogno di noi che a Kabul o a Nassiriya. Bisogna ripristinare le gerarchie, non possiamo continuare a farci dettare l’agenda dei nostri impegni internazionali dagli Stati Uniti. E’ esattamente di questo che stiamo discutendo con tutto il resto dell’Unione, e non è un caso che nella riunione dei capigruppo dell’altro giorno sia nata l’idea di una mozione di indirizzo rivolta al governo su tutta la politica estera».

Ma nel frattempo siamo in Afghanistan, con la Nato che ci chiede truppe speciali e aerei da bombardamento. Che fare?
«La richiesta del segretario generale della Nato è irricevibile, non se ne parla nemmeno. La nostra opzione politica era e resta il ritiro da Kabul. Come per l’Iraq bisogna mettere in campo un’exit strategy anche dall’Afghanistan».

In altre parole, se il decreto fosse accompagnato da un documento che prevede il ritiro da Kabul magari con una data seppur lontana, per voi sarebbe più facile votare sì?
«Io mi muovo con più calma, vediamo cosa produce la discussione nel centrosinistra. Certamente Rifondazione vuole che si arrivi a un voto in cui l’Unione dimostri di essere autosufficiente, ossia voti tutta nello stesso modo. Sull’Iraq, sull’Afghanistan e sulla politica estera in generale».

C’è una certa agitazione nel vostro partito e in tutta la sinistra radicale dal Pdci ai pacifisti. C’è chi vi accusa di aver sacrificato i principi sull’altare del governo.
«Ma non scherziamo. A me comunque non interessa la propaganda, mi interessano i fatti. Ed è un fatto che la nostra battaglia, dico nostra per dire di tutti i pacifisti, abbia ottenuto un risultato concreto: l’Italia si ritira dall’Iraq».

A proposito, bisognerà votare anche il rifinanziamento della missione irachena.
«In questo caso è tutto più semplice, votiamo sì perché è un sì al finanziamento del ritiro».

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200606articoli/6470girata.asp




doh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ma a chi dobbiamo ascoltare prima??? :confused:

chi dice che in Afghanistan dobbiamo rimanere o a chi dice che ce ne dobbiamo andare???!?!?!?!

Valuk
15-06-2006, 14:14
Via dall' Iraq, via dall' Afghanistan... qualcuno deve pur pagarle le figure di m***a... il paese così perde in credibilità...

Tolomeo
15-06-2006, 14:45
Se era per Giordano entravamo nel patto di Varsavia

oscuroviandante
15-06-2006, 15:16
Via dalla Terra , le truppe servono per riconquistare il pianeta Marte , sovietico per antonomasia :O

bluelake
15-06-2006, 15:36
E via anche dall'Onu già che ci siamo!
non ne eravamo già usciti un paio di anni fa dall'Onu? :D