Ewigen
13-06-2006, 22:34
LIBERIA 13/6/2006 19.54
ONU LIMITA EMBARGO SULLE ARMI
[PIME] È stato limitato il divieto internazionale di vendere armi alla Liberia: il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha adottato all’unanimità una risoluzione che esclude dall’embargo tutti gli agenti di polizia e delle forze di sicurezza addestrati dopo l’ottobre del 2003 e il personale di difesa della presidente Ellen Johnson-Sirleaf. Restano invece invariati gli embarghi sulle esportazioni di legno e di diamanti almeno finché controlli sul luogo non assicureranno che le eventuali risorse verrebbero impiegate a beneficio della popolazione e non di politici corrotti. L’ambasciatore degli Stati uniti all’Onu, John Bolton, che ha presentato la bozza della risoluzione adottata oggi, ha spiegato che si è deciso di limitare innanzitutto l’embargo sulle armi, e non quello su diamanti e legnami, per “garantire che il governo sia capace di essere sovrano sul suo intero territorio, di stabilire la legge e l’ordine e le condizioni di stabilità per la popolazione che ne ha estremamente bisogno”. Se gli embarghi, pur violati, frenano la corruzione, è tuttavia “altamente improbabile – ha scritto il 24 maggio in una lettera al Consiglio la Johnson-Sirleaf, la prima presidente donna nella storia del continente africano eletta lo scorso novembre e insediatasi a gennaio – che il governo della Liberia possa fare significativi passi avanti nella riduzione della povertà e nell’erogazione di servizi sociali, quando le industrie dei diamanti e del legno, due fili conduttori vitali significativi nell’economia del paese, continuano a essere sanzionate dall’Onu”. L’embargo sull’esportazione di diamanti risale al 2001, quando da un’inchiesta emerse che l’allora presidente Charles Taylor aiutava i ribelli del Fronte di liberazione unito (Ruf), protagonisti di una decennale guerra civile nella vicina Sierra Leone. Il divieto di esportare legname, invece, è stato deciso nel luglio 2003, perché le aziende del settore alimentavano il conflitto civile liberiano che tra il 1989 e il 2003 ha causato decine di migliaia di vittime e oltre mezzo milione di sfollati.
ONU LIMITA EMBARGO SULLE ARMI
[PIME] È stato limitato il divieto internazionale di vendere armi alla Liberia: il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha adottato all’unanimità una risoluzione che esclude dall’embargo tutti gli agenti di polizia e delle forze di sicurezza addestrati dopo l’ottobre del 2003 e il personale di difesa della presidente Ellen Johnson-Sirleaf. Restano invece invariati gli embarghi sulle esportazioni di legno e di diamanti almeno finché controlli sul luogo non assicureranno che le eventuali risorse verrebbero impiegate a beneficio della popolazione e non di politici corrotti. L’ambasciatore degli Stati uniti all’Onu, John Bolton, che ha presentato la bozza della risoluzione adottata oggi, ha spiegato che si è deciso di limitare innanzitutto l’embargo sulle armi, e non quello su diamanti e legnami, per “garantire che il governo sia capace di essere sovrano sul suo intero territorio, di stabilire la legge e l’ordine e le condizioni di stabilità per la popolazione che ne ha estremamente bisogno”. Se gli embarghi, pur violati, frenano la corruzione, è tuttavia “altamente improbabile – ha scritto il 24 maggio in una lettera al Consiglio la Johnson-Sirleaf, la prima presidente donna nella storia del continente africano eletta lo scorso novembre e insediatasi a gennaio – che il governo della Liberia possa fare significativi passi avanti nella riduzione della povertà e nell’erogazione di servizi sociali, quando le industrie dei diamanti e del legno, due fili conduttori vitali significativi nell’economia del paese, continuano a essere sanzionate dall’Onu”. L’embargo sull’esportazione di diamanti risale al 2001, quando da un’inchiesta emerse che l’allora presidente Charles Taylor aiutava i ribelli del Fronte di liberazione unito (Ruf), protagonisti di una decennale guerra civile nella vicina Sierra Leone. Il divieto di esportare legname, invece, è stato deciso nel luglio 2003, perché le aziende del settore alimentavano il conflitto civile liberiano che tra il 1989 e il 2003 ha causato decine di migliaia di vittime e oltre mezzo milione di sfollati.