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View Full Version : Incredibile: Socci contro il pontificio consiglio della famiglia!!!


jumpermax
08-06-2006, 21:23
http://www.antoniosocci.it/Socci/index.cfm?circuit=Main&name=CaricaOggetto&modalita=view&id=334
SAREBBE MEGLIO SE ANCHE IN VATICANO SEGUISSERO IL PAPA…… 08.06.2006

E’ un piccolo giallo vaticano. Il documento del “Pontificio consiglio della famiglia” su “Famiglia e procreazione umana”, quello che ieri ha fatto fare titoloni ai giornali (il Corriere lo ha lanciato in prima pagina) sempre ghiotti di polemiche su materie sessuali, sembra non esistere. Non se ne trova traccia nel sito della Santa Sede, nemmeno nella pagina web del pontificio consiglio (e questo è ancor più curioso). Inoltre non è stato pubblicato sull’Osservatore romano del giorno, non è stato anticipato sotto embargo ai vaticanisti, come accade di norma, infine non è stato lanciato con una conferenza stampa come si usa sempre (anche quando si tratta di compendi, come in questo caso: basti ricordare il compendio sulla dottrina sociale della Chiesa).

Di certo nelle prossime ore uscirà dal buio, ma questo “ritardo” e questa insolita sua diffusione sono probabilmente la spia di un certo imbarazzo vaticano. Naturalmente non imbarazzo per i contenuti: su aborto, Pacs, fecondazione artificiale, omosessualità, famiglia l’insegnamento della Chiesa è chiarissimo e il papa e i vescovi si sono fatti sentire da tutti. Ma forse c’è un certo imbarazzo per i toni, fortemente accusatori, durissimi. Basti dire che il documento in questione punta il dito perfino sulle famiglie che hanno “solo” due figli chiamandole “sterili”, giudizio pesante e incomprensibile che non si trova da nessuna parte del magistero cattolico. Sembra un’intrusione nell’intimità delle famiglie francamente poco umana e quindi poco cristiana. Altro sarebbe stato parlare dei rischi della denatalità, invitare a essere sempre aperti al dono dei figli e mostrare la bellezza e la generosità delle famiglie con tanti figli, far conoscere certi esempi stupendi.

Ma pretendere di sottoporre a giudizio ecclesiastico il numero dei figli generati come se si trattasse della “produzione” di polli da allevamento, no. Come può il cardinale Lopez Trujillo pretendere di dire qual è il numero “sufficiente” di figli e bocciare come “sterile” chi ha solo due figli? Oltretutto chi vive la vita consacrata dovrebbe sapere che la “fecondità” e la paternità e la maternità non sono solo funzioni biologiche, ma anche spirituali. Inoltre il prelato e i membri di quel consiglio dovrebbero ricordare che la famiglia modello indicata dalla Chiesa, la Sacra Famiglia, aveva un solo Figlio. E fa un certo effetto ripensare alla famiglia di Nazaret quando si legge questo infelice passo del documento: “E’ dominante la realtà di sposi con un solo figlio o al massimo due. Ciò significa che il compimento di atti coniugali potenzialmente procreativi è nulla più che una specie di somma di brevi parentesi, all’interno di un’intera vita coniugale volutamente resa sterile”.

Voglio sperare che nessuno giudichi “sterile” la scelta di verginità di Maria e Giuseppe. Questa “sentenza”, che – ripeto – è farina del sacco di questo consiglio e non del magistero, sembra francamente imbarazzante, come lo sono, sul lato opposto, le sortite “progressiste” del cardinal Martini e compagni. Ma gli schieramenti ecclesiastici e politici non sono così netti.

Per esempio l’unico a mostrarsi entusiasta di questo documento è stato il cardinal Tonini, con un editoriale su Avvenire dove giustamente critica il ministro Mussi, ma senza denunciare la furia ideologica e anticristiana che caratterizza oggi la Sinistra italiana votata anche da tanti preti e vescovi. Solo pochi giorni fa il prelato era stato molto indulgente con essa, affermando che la parola “comunista, non dice più niente”, come se non esistesse più in Italia una Sinistra fanaticamente ideologizzata. Così però non si capisce più chi e perché rappresenta il pericolo denunciato con toni gravi del documento vaticano e da Tonini. E nessuno dice ai cattolici che hanno votato questa Sinistra che si sono resi complici della sua politica contro la vita e contro la famiglia.

A proposito del documento del pontificio consiglio va segnalato l’altro suo grande limite: essendo un compendio estrapola dei passi del Magistero dal loro contesto naturale, dove l’insegnamento morale sta all’interno dell’annuncio di Gesù Cristo, dentro la bellezza della grande notizia del Vangelo, che rende tutto comprensibile.

Assolutizzare i precetti morali senza Cristo, senza la sua grazia “gentile” (come diceva Michelangelo), fuori dalla preghiera, dai sacramenti e dal perdono (che è la dinamica della vita cristiana) significa stravolgere il cristianesimo, degradarlo a morale, a una morale inquisitoriale, e quindi trasformare un fatto di liberazione, l’unica vera liberazione, in un arcigno tribunale e in un pesante fardello. Non c’è niente di peggio. Anche perché la Chiesa sa bene che senza l’amicizia sperimentata, forte e trasformatrice, di Gesù Cristo, l’uomo non è capace di essere se stesso, tanto meno di essere giusto.

L’ha detto Gesù stesso nel vangelo: “Senza di me non potete far nulla”. Nulla significa proprio nulla. E’ la totale impotenza. E la Chiesa ha dogmaticamente definito, nei suoi concili (in polemica con i pelagiani) che all’uomo non è possibile non peccare, che dunque senza la Grazia che continuamente sostiene e che fa risorgere dal male, l’uomo non può condurre una vita santa. Infatti la missione della Chiesa è innanzitutto l’annuncio di Gesù Cristo, è il suo unico tesoro, il senso della sua missione nel mondo.

Tutto il magistero di Benedetto XVI finora è stato teso proprio a liberare il cristianesimo dai pregiudizi del mondo che lo dipinge come un opprimente moralismo. Al grande raduno di Colonia il papa annunciò, con parole commoventi, che il cristianesimo non è un fardello e che Cristo non è venuto a imporre pesi sulle spalle degli uomini, ma, al contrario, a toglierli, è venuto a sollevare la nostra condizione, a renderci felici. E proprio domenica scorsa – parlando alla diocesi di Roma – aveva invitato a “scoprire la bellezza e la gioia della fede”, ad “assaporare l’incontro con il Signore”. In quell’occasione aveva detto che la Chiesa non è affatto sessuofobica, che “la fede e l’etica cristiana non vogliono soffocare, ma rendere sano, forte e davvero libero”, non sono “una serie di no”, ma “un grande sì all’amore e alla vita”.

Papa Benedetto aveva spiegato: “la fonte della gioia cristiana è questa certezza di essere amati da Dio, amati personalmente dal nostro Creatore, da Colui che tiene nelle sue mani l’universo intero e che ama ciascuno di noi”. E aveva spiegato che noi cristiani “ci nutriamo di Cristo e siamo innamorati di Lui” perciò “la gioia della fede non possiamo tenerla per noi”.

Su questo bellissimo annuncio, che aveva fatto breccia perfino sui giornali, è piovuto come una colata di cemento il documento del pontificio consiglio. Che disorienta il popolo cristiano perché nel suo estremismo privo di carità è l’altra faccia della medaglia di quei prelati, come il cardinal Martini, che su questi temi gravi se ne vanno dietro al mondo. L’uscita così strana del documento è probabilmente il frutto di una mancanza di governo alla segreteria di Stato, in questa fase transitoria, in attesa delle nomine. Perché certamente il Papa ha ben chiara la portata tremenda della sfida alla famiglia (e non ha mai fatto mancare il suo insegnamento coraggioso), ma sa affrontarla con altri ragionamenti, con un’altra carità, con tutt’altro stile e all’interno di un annuncio che è il vero e grande annuncio cristiano.

Questo piccolo incidente è il segno di una certa solitudine di questo grande Papa. Solitudine in Curia, mentre il popolo sente molto il fascino del suo narrare Gesù Cristo. In un modo che fa innamorare. Ce n’è un immenso bisogno, come ha dimostrato la vicenda del “Codice da Vinci”. C’è un grande bisogno che la Chiesa torni a parlare di Gesù, il Liberatore, al cuore degli uomini, prima e più di tutto il resto che appassiona gli ecclesiastici (i problemi sociali, morali, civili, e perfino le intime scelte coniugali). Certo, i mass media perlopiù cercano di schiacciare la Chiesa su questi argomenti sociali e morali, per poi strumentalizzare i pronunciamenti della Chiesa (per esempio sulla pace) o ridicolizzarla (ricordo un giornale francese che irrideva un cardinale dicendo: “non ha capito niente del sesso visto che si ostina a mettere il profilattico all’indice”).

L’irrisione certo non deve spaventare la Chiesa. E’ già toccata al suo Signore. Ed è vero che oggi è in corso una guerra contro l’uomo e contro la vita umana in cui la Chiesa non può e non deve tacere. Ma quando parla dovrebbe farlo sempre come il papa, con le parole cristiane e con il cuore innamorato del Salvatore. Quel Gesù Cristo che don Giussani diceva “mendicante del cuore degli uomini” mentre il cuore degli uomini è inconsapevolmente e irresistibilmente “mendicante di Cristo”.

ecco se anche Socci prende le distanze dal Vaticano inizio davvero a pensare che non ci sia più religione... :D
La frase in blu direi che riassume in pieno quello che definirei una posizione cattolica anticlericale, Socci certamente non lo è ma capire che non si può estendere la morale cattolica senza la fede (e quindi non la si può imporre per legge) è indubbiamente un passo avanti nel comprendere perchè il clericalismo sia male tanto per lo stato quanto per la chiesa stessa.

franklar
08-06-2006, 21:48
O forse sta solo facendo qualche manovra per avere un posticino in terza serata nella rai del csx :asd:

sander4
08-06-2006, 22:06
O forse sta solo facendo qualche manovra per avere un posticino in terza serata nella rai del csx :asd:

:asd: :asd: :asd:

jesusquintana
08-06-2006, 22:11
O forse sta solo facendo qualche manovra per avere un posticino in terza serata nella rai del csx :asd:

d'altronde il suo invidiabile share dell'1% fa gola a tutti :O

jumpermax
08-06-2006, 22:20
l’unico a mostrarsi entusiasta di questo documento è stato il cardinal Tonini, con un editoriale su Avvenire dove giustamente critica il ministro Mussi, ma senza denunciare la furia ideologica e anticristiana che caratterizza oggi la Sinistra italiana votata anche da tanti preti e vescovi.

proprio una frase per ingraziarsi il csx e ottenere un posto in RAI. Ora assodato che un giornalista che nello stesso articolo da addosso al governo, per giunta di sinistra e al vaticano, oltre che alla corrente cattolica riformista, per parlare bene giusto di Ratzinger sta facendo di tutto tranne che cercarsi un posticino in RAI qualcuno ha da dire qualcosa di serio sull'argomento? No perchè non è obbligatorio tenere aperto il thread...

bluelake
08-06-2006, 22:34
ecco se anche Socci prende le distanze dal Vaticano inizio davvero a pensare che non ci sia più religione... :D
La frase in blu direi che riassume in pieno quello che definirei una posizione cattolica anticlericale, Socci certamente non lo è ma capire che non si può estendere la morale cattolica senza la fede (e quindi non la si può imporre per legge) è indubbiamente un passo avanti nel comprendere perchè il clericalismo sia male tanto per lo stato quanto per la chiesa stessa.
io devo stare zitto :fagiano: ormai sono tre o quattro anni che ogni tanto ripeto qui sul forum che la Chiesa cattolica avrebbe bisogno di curare maggiormente sia le relazioni con l'esterno (soprattutto i mezzi di comunicazione di massa), sia le dinamiche che sono al suo interno, concentrandosi totalmente sull'attuazione del messaggio di Cristo nel 2006. Che non significa un revisionismo della dottrina cattolica, i cui principi restano saldi da secoli, ma del modo in cui l'essere cristiani viene vissuto, e fare attenzione al modo in cui tale messaggio viene portato ai fedeli. Molto spesso durante gli incontri di meditazione o di ritiro spirituale vedo ragazzi di 17-18 anni che rimangono sbalorditi nel riflettere sul Vangelo e nell'ascoltare le letture di brani dal magistero della chiesa o dalle omelie dei Padri della chiesa, perché si trovano davanti agli occhi un messaggio diametralmente opposto a quello che vedono portato in televisione dagli stessi vescovi e cardinali. E come si è già detto altre volte, la colpa dell'estendersi dell'anticlericalismo è proprio del clero stesso, perlomeno di quello più "in vista"...

indelebile
08-06-2006, 22:37
più da ratzinger, dal vaticano che stradora mi sembra un attacco a certi personaggi, certi cardinali, bisognerebbe capire la storia di questo cardinale Lopez Trujillo, magari c'è qualcosa di dietro

o più probabilmente è un attacco di egocentrismo

Scoperchiatore
09-06-2006, 09:30
io devo stare zitto :fagiano: ormai sono tre o quattro anni che ogni tanto ripeto qui sul forum che la Chiesa cattolica avrebbe bisogno di curare maggiormente sia le relazioni con l'esterno (soprattutto i mezzi di comunicazione di massa), sia le dinamiche che sono al suo interno, concentrandosi totalmente sull'attuazione del messaggio di Cristo nel 2006. Che non significa un revisionismo della dottrina cattolica, i cui principi restano saldi da secoli, ma del modo in cui l'essere cristiani viene vissuto, e fare attenzione al modo in cui tale messaggio viene portato ai fedeli. Molto spesso durante gli incontri di meditazione o di ritiro spirituale vedo ragazzi di 17-18 anni che rimangono sbalorditi nel riflettere sul Vangelo e nell'ascoltare le letture di brani dal magistero della chiesa o dalle omelie dei Padri della chiesa, perché si trovano davanti agli occhi un messaggio diametralmente opposto a quello che vedono portato in televisione dagli stessi vescovi e cardinali. E come si è già detto altre volte, la colpa dell'estendersi dell'anticlericalismo è proprio del clero stesso, perlomeno di quello più "in vista"...

Quoto tutto.

Però Socci non lo capisco, IMHO scrive veramente male. Ha il brutto vizio di inserire incisi ovunque, usare termini complessi quasi a caso, e lasciare tutti i concetti sullo stesso piano senza sottolineare il concetto base delle sue argomentazioni.

E difatti, la frase in blu non l'ho capita, ma mi fido di jumper, e condivido con lui la speranza che tali considerazioni siano fatte più spesso dai Cattolici, siano essi miei "pari", o membri del clero.

lowenz
09-06-2006, 11:36
Relativismo intraecclesiale! :eek: :asd: Qualcuno chiami un inquisitore! :sofico:
Ah, no, è vero, questo è dialogo interno, pardon :D

Non c’è niente di peggio
Un giorno non c'è niente di peggio del relativismo.
Un altro giorno non c'è niente di peggio del materialismo.
Un altro giorno dopo non c'è niente di peggio del marxismo.
Un altro giorno più tardi non c'è niente di peggio del neopaganesimo.
Un altro giorno ancora non c'è niente di peggio dell'ortoprassi cieca.
...
Devo continuare?
Quando finisce il giochino "Non c’è niente di peggio" da parte dei paranoidi che vedono nemici ovunque e poi affermano di essere potenzialmente le persone più serene dell'universo?

:muro:

P.S. dimenticavo, di sicuro è colpa della massoneria, "non c’è niente di peggio"! :asd:

lowenz
09-06-2006, 11:47
E la Chiesa ha dogmaticamente definito, nei suoi concili (in polemica con i pelagiani) che all’uomo non è possibile non peccare, che dunque senza la Grazia che continuamente sostiene e che fa risorgere dal male
Permettetemi la battuta: adoro i controllori MB/2, effettivamente funzionano da dio :D, sono il primo a dirlo :D

Cfranco
09-06-2006, 12:51
Ma questo documento sulla “Famiglia e procreazione umana” che si presenta tanto medievale qualcuno l' ha visto ?

Onisem
09-06-2006, 14:23
[Assolutizzare i precetti morali senza Cristo, senza la sua grazia “gentile” (come diceva Michelangelo), fuori dalla preghiera, dai sacramenti e dal perdono (che è la dinamica della vita cristiana) significa stravolgere il cristianesimo, degradarlo a morale, a una morale inquisitoriale, e quindi trasformare un fatto di liberazione, l’unica vera liberazione, in un arcigno tribunale e in un pesante fardello. Non c’è niente di peggio.]

ecco se anche Socci prende le distanze dal Vaticano inizio davvero a pensare che non ci sia più religione... :D
La frase in blu direi che riassume in pieno quello che definirei una posizione cattolica anticlericale, Socci certamente non lo è ma capire che non si può estendere la morale cattolica senza la fede (e quindi non la si può imporre per legge) è indubbiamente un passo avanti nel comprendere perchè il clericalismo sia male tanto per lo stato quanto per la chiesa stessa.
Del resto Ratzinger ha sempre rivendicato con fierezza la cultura e tradizione dalla quale proviene. E cosa c'era nell'attuale sede della Congregazione per la Dottrina della Fede? Indovina indovinello.

zerothehero
09-06-2006, 20:58
io devo stare zitto :fagiano: ormai sono tre o quattro anni che ogni tanto ripeto qui sul forum che la Chiesa cattolica avrebbe bisogno di curare maggiormente sia le relazioni con l'esterno (soprattutto i mezzi di comunicazione di massa), sia le dinamiche che sono al suo interno, concentrandosi totalmente sull'attuazione del messaggio di Cristo nel 2006. Che non significa un revisionismo della dottrina cattolica, i cui principi restano saldi da secoli, ma del modo in cui l'essere cristiani viene vissuto, e fare attenzione al modo in cui tale messaggio viene portato ai fedeli. Molto spesso durante gli incontri di meditazione o di ritiro spirituale vedo ragazzi di 17-18 anni che rimangono sbalorditi nel riflettere sul Vangelo e nell'ascoltare le letture di brani dal magistero della chiesa o dalle omelie dei Padri della chiesa, perché si trovano davanti agli occhi un messaggio diametralmente opposto a quello che vedono portato in televisione dagli stessi vescovi e cardinali. E come si è già detto altre volte, la colpa dell'estendersi dell'anticlericalismo è proprio del clero stesso, perlomeno di quello più "in vista"...


Bluelake al posto di Navarro Valls!!! :D

indelebile
14-06-2006, 14:03
CRITICHE E CHIARIMENTI
SUL DOCUMENTO DI PACS E ABORTO

Ha fatto parecchio discutere il documento del pontificio consiglio per la famiglia uscito la scorsa settimana e intitolato “Famiglia e procreazione umana”. Ha fatto discutere sia per la durezza - ed anche la chiarezza - delle disquisizioni su aborto, Pacs, fecondazione artificiale, omosessualità, famiglia. Sia per il fatto che, lanciato dalle agenzie di stampa a metà settimana, ancora ieri non si trovava pubblicato sul sito della Santa Sede e nemmeno sulle colonne de L’Osservatore Romano. Il motivo - è stata una delle ipotesi avanzate - sarebbe da ritrovarsi nel fatto che il Santo Padre, o comunque qualche personalità del Vaticano, abbia ritenuto opportuno bloccare il documento perché troppo duro. Ad Alfonso Lopez Trujillo, in particolare - è il cardinale che ha firmato il documento e che presiede il pontificio consiglio per la famiglia -, si criticano le parole pesanti usate addirittura contro quelle famiglie che hanno soltanto due figli, famiglie che, a detta del porporato, ridurrebbero gli «atti coniugali potenzialmente procreativi» a «nulla più che ad una specie di somma di brevi parentesi, all’interno di un’intera vita coniugale volutamente resa sterile».
Critiche a parte, urge qualche chiarimento. Innanzitutto è vero che il documento non è apparso né su internet né su L’osservatore Romano. Ma non è vero che non sia stato reso pubblico integralmente e nemmeno è vero che il papa l’abbia bloccato. Alla libreria vaticana, infatti, il documento lo si poteva trovare da subito stampato integralmente. Tutti coloro che lo desideravano, potevano - fin dalla scorsa settimana - lì acquistarlo nella sua versione definitiva. In secondo luogo è vero che il documento racchiude parole particolarmente dure. Ma sono anche parole chiare, che si rifanno in toto alla dottrina della Chiesa e che laddove riportano critiche alle famiglie che hanno uno o due figli, hanno la chiara intenzione di ricordare che oggi, purtroppo, gli atti sessuali procreativi sono sempre meno nella vita delle coppie. Mentre sono sempre più - lo ha giustamente sottolineato Lopez Trujillo, «una parentesi» all’interno di matrimoni spesso volutamente «resi sterili». Con ciò Lopez Trujillo non ha voluto dire che le famiglie che hanno uno o due figli siano volutamente «sterili» (non c’è scritto così nel documento) ma soltanto che spesso molte famiglie d’oggi tendono a circoscrivere gli atti procreativi a pochissime e rare eccezioni. È giusto: certe critiche inserite nel documento si sarebbero potute fare con altri toni, con accenti meno perentori. Ma questi accenti rientrano nello stile del porporato colombiano, uno che non la manda mai a dire, un carattere molto forte e che preferisce sempre la chiarezza per non correre il rischio d’essere equivocato.

di Paolo Luigi Rodari

IL TEMPO 12 giugno 2006


ah socci socci :fagiano:

lowenz
14-06-2006, 14:53
Con ciò Lopez Trujillo non ha voluto dire che le famiglie che hanno uno o due figli siano volutamente «sterili» (non c’è scritto così nel documento) ma soltanto che spesso molte famiglie d’oggi tendono a circoscrivere gli atti procreativi a pochissime e rare eccezioni.
Abbè, anche 10 (con conseguenti 10 figli) sono poche rispetto a 25 anni di fertilità femminile (facciamo dai 18 in su) :D

Cfranco
14-06-2006, 14:59
Ma questi accenti rientrano nello stile del porporato colombiano, uno che non la manda mai a dire, un carattere molto forte e che preferisce sempre la chiarezza per non correre il rischio d’essere equivocato.

Già e lui come esempio quanti figli ha fatto ?
Questi preti che parlano sempre di robe che non conoscono ...