IpseDixit
07-06-2006, 18:12
CATANIA - Cgil, Cisl e Uil di Catania, in una nota, giudicano "estremamente grave la delibera di giunta del Comune etneo che ha di fatto aumentato in modo indiscriminato le aliquote Ici sulle prime case". Secondo i sindacati, questo provvedimento dimostra "ancora una volta come le dissennate politiche di bilancio portate avanti dalla Giunta Scapagnini vengano fatte pagare ai cittadini catanesi, soprattutto alle fasce più deboli, pensionati in primo luogo".
Secondo i dati citati da Cgil, Cisl e Uil la delibera prevede un aumento dell'imposta sulla prima casa dal 4,40 per mille al 5,50 per mille . "Questo - spiegano i sindacati - oltre all'abolizione dell'ulteriore detrazione di 51,65 euro, rischia di far pagare ai proprietari di una singola abitazione circa 160 euro in più di imposta, senza tenere conto di alcun beneficio a favore delle utenze più povere e delle fasce più deboli della collettività".
Per protesta le organizzazioni dei pensionati di Cigl, Cisl e Uil hanno organizzato un presidio per lunedì prossimo alle 9.30 davanti Palazzo del Municipio. "La delibera sull'Ici a Catania - si legge nella nota sindacale - presa senza alcun coinvolgimento nè delle forze sociali interessate ma nemmeno del Consiglio comunale, dimostra ancora una volta come l'arroganza sia ormai il metodo che la Giunta Scapagnini si ostina a perseguire nella sua azione di governo della città. Tutto ciò - prosegue il comunicato di Cgil, Cisl e Uil - è ancora più grave se si pensa che il sindaco di Catania aveva annunciato, primo tra tutti i sindaci d'Italia durante la campagna elettorale appena conclusa, la possibile cancellazione dell'Ici, facendo da megafono alle menzogne elettorali dell'ex presidente del consiglio Berlusconi".
La polemica rischia di allargarsi a macchia d'olio visto che sulla vicenda si registra anche la reazione di Gianni Villari, deputato regionale dei Ds: "La decisione della Giunta Scapagnini di aumentare l'Ici a Catania sulla prima casa è assolutamente sbagliata. Poco prima delle elezioni politiche nazionali - ricorda l'esponente Ds - Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, partito del sindaco di Catania, annunciò di voler cancellare l'Ici. Dichiarazione che suscitò un vespaio di polemiche anche tra i sindaci di centrodestra. Il sindaco di Catania, invece, sostenne quella idea demagogica".
"Oggi, invece - rileva Villari - all'improvviso viene annunciato l'aumento di quella stessa imposta che doveva essere cancellata. E, per giustificare un'amministrazione fallimentare, si afferma che i trasferimenti dal governo nazionale e regionale sono stati ridotti. Ridotti sì, ma dal Governo Berlusconi. Su questo aspetto si faccia la giusta chiarezza e la si smetta con la demagogia che offende l'intelligenza dei cittadini".
"L'aumento dell' Ici a Catania è grave perchè colpisce le fasce sociali più deboli. Quelle stesse fasce sulle quali l'ex presidente del consiglio è stato bravo a speculare". Lo afferma il parlamentare della Margherita, Giovanni Burtone. "La proposta demagogica di abbattere l'Ici sulla prima casa fatta da Berlusconi - sostiene il deputato Dl - era stata infatti tirata fuori al fine di illudere l'elettorato. In essa poi si erano inseriti con cinismo i sindaci, in primis quello di Catania, e gli amministratori locali di centrodestra. La coalizione della Cdl, che ha dilapidato il danaro pubblico a fini clientelari - aggiunge Burtone - continua a livello locale a colpire i ceti meno abbienti invece di abbattere gli sprechi. Mentre bisognerebbe puntare a una redistribuzione equa delle risorse, base imprescindibile per uno sviluppo democratico delle realtà locali".
"Dissenso, sia nel merito sia nella forma in cui è stata approvata la delibera per l'aumento dell'Ici a Catania", è stato espresso dal capogruppo di An al Comune, Franco Siciliano, secondo il quale "l'eliminazione totale dell'ulteriore detrazione" appare come "un appesantimento ingiustificato degli oneri fiscali in un momento non facile. Ma quello che è mancato - afferma il capo gruppo di An - e che rappresenta una grave colpa di questa amministrazione comunale è stata proprio l'assenza di comunicazione e il coraggio di difendere tale difficile scelta e ancor di più, a delibera approvata, il negare l'esistenza in manifesto contrasto con l'evidenza che invece la legge prevede per ogni atto amministrativo".
Per questo Siciliano contesta "l'aumento indiscriminato dell' Ici" e chiede "una verifica della delibera per analizzarne le motivazioni e individuare eventuali percorsi alternativi che concilino le necessità degli equilibri di bilancio con la volontà di non aumentare la fiscalità".
06/07/2006
http://www.lasicilia.it/articoli.nsf/(ArticoliLaSiciliait)/9816E33519B958B5C125718600491F30?OpenDocument
Secondo i dati citati da Cgil, Cisl e Uil la delibera prevede un aumento dell'imposta sulla prima casa dal 4,40 per mille al 5,50 per mille . "Questo - spiegano i sindacati - oltre all'abolizione dell'ulteriore detrazione di 51,65 euro, rischia di far pagare ai proprietari di una singola abitazione circa 160 euro in più di imposta, senza tenere conto di alcun beneficio a favore delle utenze più povere e delle fasce più deboli della collettività".
Per protesta le organizzazioni dei pensionati di Cigl, Cisl e Uil hanno organizzato un presidio per lunedì prossimo alle 9.30 davanti Palazzo del Municipio. "La delibera sull'Ici a Catania - si legge nella nota sindacale - presa senza alcun coinvolgimento nè delle forze sociali interessate ma nemmeno del Consiglio comunale, dimostra ancora una volta come l'arroganza sia ormai il metodo che la Giunta Scapagnini si ostina a perseguire nella sua azione di governo della città. Tutto ciò - prosegue il comunicato di Cgil, Cisl e Uil - è ancora più grave se si pensa che il sindaco di Catania aveva annunciato, primo tra tutti i sindaci d'Italia durante la campagna elettorale appena conclusa, la possibile cancellazione dell'Ici, facendo da megafono alle menzogne elettorali dell'ex presidente del consiglio Berlusconi".
La polemica rischia di allargarsi a macchia d'olio visto che sulla vicenda si registra anche la reazione di Gianni Villari, deputato regionale dei Ds: "La decisione della Giunta Scapagnini di aumentare l'Ici a Catania sulla prima casa è assolutamente sbagliata. Poco prima delle elezioni politiche nazionali - ricorda l'esponente Ds - Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, partito del sindaco di Catania, annunciò di voler cancellare l'Ici. Dichiarazione che suscitò un vespaio di polemiche anche tra i sindaci di centrodestra. Il sindaco di Catania, invece, sostenne quella idea demagogica".
"Oggi, invece - rileva Villari - all'improvviso viene annunciato l'aumento di quella stessa imposta che doveva essere cancellata. E, per giustificare un'amministrazione fallimentare, si afferma che i trasferimenti dal governo nazionale e regionale sono stati ridotti. Ridotti sì, ma dal Governo Berlusconi. Su questo aspetto si faccia la giusta chiarezza e la si smetta con la demagogia che offende l'intelligenza dei cittadini".
"L'aumento dell' Ici a Catania è grave perchè colpisce le fasce sociali più deboli. Quelle stesse fasce sulle quali l'ex presidente del consiglio è stato bravo a speculare". Lo afferma il parlamentare della Margherita, Giovanni Burtone. "La proposta demagogica di abbattere l'Ici sulla prima casa fatta da Berlusconi - sostiene il deputato Dl - era stata infatti tirata fuori al fine di illudere l'elettorato. In essa poi si erano inseriti con cinismo i sindaci, in primis quello di Catania, e gli amministratori locali di centrodestra. La coalizione della Cdl, che ha dilapidato il danaro pubblico a fini clientelari - aggiunge Burtone - continua a livello locale a colpire i ceti meno abbienti invece di abbattere gli sprechi. Mentre bisognerebbe puntare a una redistribuzione equa delle risorse, base imprescindibile per uno sviluppo democratico delle realtà locali".
"Dissenso, sia nel merito sia nella forma in cui è stata approvata la delibera per l'aumento dell'Ici a Catania", è stato espresso dal capogruppo di An al Comune, Franco Siciliano, secondo il quale "l'eliminazione totale dell'ulteriore detrazione" appare come "un appesantimento ingiustificato degli oneri fiscali in un momento non facile. Ma quello che è mancato - afferma il capo gruppo di An - e che rappresenta una grave colpa di questa amministrazione comunale è stata proprio l'assenza di comunicazione e il coraggio di difendere tale difficile scelta e ancor di più, a delibera approvata, il negare l'esistenza in manifesto contrasto con l'evidenza che invece la legge prevede per ogni atto amministrativo".
Per questo Siciliano contesta "l'aumento indiscriminato dell' Ici" e chiede "una verifica della delibera per analizzarne le motivazioni e individuare eventuali percorsi alternativi che concilino le necessità degli equilibri di bilancio con la volontà di non aumentare la fiscalità".
06/07/2006
http://www.lasicilia.it/articoli.nsf/(ArticoliLaSiciliait)/9816E33519B958B5C125718600491F30?OpenDocument