Lucio Virzģ
01-06-2006, 13:21
Una storia pazzesca :eek:
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1508632&r=PI
Altro che FALSI! :D:D
NEC, l'azienda clonata dai cinesi
L'ultima frontiera della contraffazione cinese: clonare un'azienda straniera, usandone gli stessi marchi, gli stessi prodotti e persino gli stessi impianti di produzione. E' accaduto a NEC, grande multinazionale giapponese
Tokyo - Ci sono voluti quasi due anni di indagini, ma alla fine NEC, tra le pił importanti aziende giapponesi nel campo dell'elettronica, č riuscita a scoprire l'origine di una valanga di prodotti contraffatti diffusi in tutto il mondo: sono alcuni stabilimenti industriali della Repubblica Popolare Cinese, utilizzati da un'organizzazione di criminali per "clonare" NEC.
L'azienda "parallela" produceva lettori MP3, stereo, hardware informatico e centinaia di altri prodotti marchiandoli con l'inconfondibile logo NEC, per poi rivenderli in tutto il mondo. Le autoritą giapponesi sono riuscite a scoprire almeno 50 impianti di produzione coinvolti in questa singolarissima operazione di "pirateria" su larga scala.
Per Fujio Okada, vicepresidente di NEC, non ci sono dubbi: "Si tratta di un'organizzazione molto complessa che conta su una catena di produzione e vendita completamente parallela alla nostra, pur utilizzando i nostri stessi marchi". I sospetti di NEC sono iniziati quando, nel 2004, l'azienda giapponese ha iniziato a ricevere reclami da parte di clienti insoddisfatti per la qualitą di prodotti, solitamente di buona fattura.
La controparte abusiva di NEC, sfruttando il marchio, era riuscita a creare un piccolo impero industriale, con tanto di laboratori di ricerca. I criminali sono riusciti addirittura ad ottenere pagamenti per l'uso in licenza di tecnologie digitali di proprietą NEC. In definitiva, l'intera struttura societaria di NEC č stata copiata e contraffatta.
La multinazionale nipponica ha quindi esposto il caso alle autoritą cinesi ma non ha voluto rivelare i nomi delle persone coinvolte. Per Steve Vickers, presidente dell'agenzia investigativa International Risk, "il problema pił grande č che le fabbriche in Cina producono semplicemente tutto quello che viene richiesto: bisogna identificare chi fa queste richieste e consegnarlo alla giustizia".
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1508632&r=PI
Altro che FALSI! :D:D
NEC, l'azienda clonata dai cinesi
L'ultima frontiera della contraffazione cinese: clonare un'azienda straniera, usandone gli stessi marchi, gli stessi prodotti e persino gli stessi impianti di produzione. E' accaduto a NEC, grande multinazionale giapponese
Tokyo - Ci sono voluti quasi due anni di indagini, ma alla fine NEC, tra le pił importanti aziende giapponesi nel campo dell'elettronica, č riuscita a scoprire l'origine di una valanga di prodotti contraffatti diffusi in tutto il mondo: sono alcuni stabilimenti industriali della Repubblica Popolare Cinese, utilizzati da un'organizzazione di criminali per "clonare" NEC.
L'azienda "parallela" produceva lettori MP3, stereo, hardware informatico e centinaia di altri prodotti marchiandoli con l'inconfondibile logo NEC, per poi rivenderli in tutto il mondo. Le autoritą giapponesi sono riuscite a scoprire almeno 50 impianti di produzione coinvolti in questa singolarissima operazione di "pirateria" su larga scala.
Per Fujio Okada, vicepresidente di NEC, non ci sono dubbi: "Si tratta di un'organizzazione molto complessa che conta su una catena di produzione e vendita completamente parallela alla nostra, pur utilizzando i nostri stessi marchi". I sospetti di NEC sono iniziati quando, nel 2004, l'azienda giapponese ha iniziato a ricevere reclami da parte di clienti insoddisfatti per la qualitą di prodotti, solitamente di buona fattura.
La controparte abusiva di NEC, sfruttando il marchio, era riuscita a creare un piccolo impero industriale, con tanto di laboratori di ricerca. I criminali sono riusciti addirittura ad ottenere pagamenti per l'uso in licenza di tecnologie digitali di proprietą NEC. In definitiva, l'intera struttura societaria di NEC č stata copiata e contraffatta.
La multinazionale nipponica ha quindi esposto il caso alle autoritą cinesi ma non ha voluto rivelare i nomi delle persone coinvolte. Per Steve Vickers, presidente dell'agenzia investigativa International Risk, "il problema pił grande č che le fabbriche in Cina producono semplicemente tutto quello che viene richiesto: bisogna identificare chi fa queste richieste e consegnarlo alla giustizia".