easyand
22-05-2006, 14:05
ROMA — L’esercito di uomini schierati a difesa di obiettivi sensibili e di personalità in Italia vanta al suo attivo 12mila unità. Quattro volte, con parecchio resto, il contingente italiano impegnato in Iraq(attualmente 2.718 uomini).
Si tratta di professionisti provenienti, in genere, dalle migliori unità dell'Esercito, Carabinieri , Marina , POlizia (GIS, Incursori, Agenti dei servizi segreti, nocs).
Sembra che l'attuale Governo ne abbia deciso non solo la riduzione, ma addirittura il dimezzamento.
Obiettivo ambizioso che passa attraverso una drastica riduzione dei privilegi ai cosiddetti vip (facendo salve le personalità con incarichi istituzionali, non certo i vari Luciano Moggi) e un consistente ridimensionamento delle vigilanze fisse.
L'obbiettivo e farli ritornare al controllo del territorio, ormai in mano alla criminalità di ogni tipo e di ogni livello.
Nella capitale i posti fissi sono 230, le volanti impegnate in quelli mobili 120 e 25 uomini al giorno coprono ogni singolo turno di vigilanza. Cifre che da sole potrebbero risolvere il controllo delle zone "calde" della città, stazione termini inclusa.
I dati nazionali risalgono al 30 giugno scorso. Le persone protette da «misure ravvicinate» erano 732 (fonte: Rapporto sullo stato della sicurezza in Italia 2005). Nel merito: 95 personalità istituzionali e politiche, 334 magistrati, 40 amministratori di enti locali, 263 appartenenti ad altre categorie. Gli uomini selezionati erano 2828. E parliamo esclusivamente di scorte personali.
I dati ci dicono che qualche taglio era stato fatto rispetto all’anno precedente: dal primo luglio 2004 al 30 giugno 2005 erano stati istituiti 122 nuovi dispositivi di protezione personale mentre erano state revocate 139 misure.
«Intendo ridurre di almeno della metà le scorte ai politici», ha detto Prodi. L’obiettivo è chiaro anche se i segnali appaiono contrastanti. Secondo quanto denunciato dal sindacato di polizia Consap, per il presidente del Senato, Franco Marini si è creato un accavallamento ingiustificato. La scorta è stata affidata ai carabinieri mentre, per legge, è stabilito che se ne occupi la polizia con l’unico risultato di raddoppiare gli uomini impegnati (alcuni attivi, altri del tutto inoperosi). Palmerino Paniccia, segretario Consap del Lazio, ha avanzato anche il timore che il problema si estenda al presidente della Repubblica della cui tutela, per decreto, si deve occupare la polizia. Chi sarà a dirimere la questione? Il neo ministro Amato?
Altro tema caldo la sorveglianza del presidente del Consiglio. Giusto un paio di mesi fa furono i Ds a sollevare il problema: 007 del Cesis si occupano di scortare il premier e il vicepremier invece di fare intelligence.
La questione fu dibattuta al Copaco. Enzo Bianco, presidente del Comitato, riferì: «Il decreto che consente questa attività è stato approvato dal governo D’Alema, ma la prima volta che vi è stata data attuazione è stato con Berlusconi». Il decreto che stabilisce la delega al Cesis è del ’99. Nel luglio del 2002 disposizioni urgenti ne hanno fissato le modalità.
Ok togliere la scorta a chi non ne ha bisogno, ma attenzione, quando hanno tolto la scorta a Biagi si è visto che fine ha fatto...ci andrei mooolto cauto con questi dimezzamenti
Si tratta di professionisti provenienti, in genere, dalle migliori unità dell'Esercito, Carabinieri , Marina , POlizia (GIS, Incursori, Agenti dei servizi segreti, nocs).
Sembra che l'attuale Governo ne abbia deciso non solo la riduzione, ma addirittura il dimezzamento.
Obiettivo ambizioso che passa attraverso una drastica riduzione dei privilegi ai cosiddetti vip (facendo salve le personalità con incarichi istituzionali, non certo i vari Luciano Moggi) e un consistente ridimensionamento delle vigilanze fisse.
L'obbiettivo e farli ritornare al controllo del territorio, ormai in mano alla criminalità di ogni tipo e di ogni livello.
Nella capitale i posti fissi sono 230, le volanti impegnate in quelli mobili 120 e 25 uomini al giorno coprono ogni singolo turno di vigilanza. Cifre che da sole potrebbero risolvere il controllo delle zone "calde" della città, stazione termini inclusa.
I dati nazionali risalgono al 30 giugno scorso. Le persone protette da «misure ravvicinate» erano 732 (fonte: Rapporto sullo stato della sicurezza in Italia 2005). Nel merito: 95 personalità istituzionali e politiche, 334 magistrati, 40 amministratori di enti locali, 263 appartenenti ad altre categorie. Gli uomini selezionati erano 2828. E parliamo esclusivamente di scorte personali.
I dati ci dicono che qualche taglio era stato fatto rispetto all’anno precedente: dal primo luglio 2004 al 30 giugno 2005 erano stati istituiti 122 nuovi dispositivi di protezione personale mentre erano state revocate 139 misure.
«Intendo ridurre di almeno della metà le scorte ai politici», ha detto Prodi. L’obiettivo è chiaro anche se i segnali appaiono contrastanti. Secondo quanto denunciato dal sindacato di polizia Consap, per il presidente del Senato, Franco Marini si è creato un accavallamento ingiustificato. La scorta è stata affidata ai carabinieri mentre, per legge, è stabilito che se ne occupi la polizia con l’unico risultato di raddoppiare gli uomini impegnati (alcuni attivi, altri del tutto inoperosi). Palmerino Paniccia, segretario Consap del Lazio, ha avanzato anche il timore che il problema si estenda al presidente della Repubblica della cui tutela, per decreto, si deve occupare la polizia. Chi sarà a dirimere la questione? Il neo ministro Amato?
Altro tema caldo la sorveglianza del presidente del Consiglio. Giusto un paio di mesi fa furono i Ds a sollevare il problema: 007 del Cesis si occupano di scortare il premier e il vicepremier invece di fare intelligence.
La questione fu dibattuta al Copaco. Enzo Bianco, presidente del Comitato, riferì: «Il decreto che consente questa attività è stato approvato dal governo D’Alema, ma la prima volta che vi è stata data attuazione è stato con Berlusconi». Il decreto che stabilisce la delega al Cesis è del ’99. Nel luglio del 2002 disposizioni urgenti ne hanno fissato le modalità.
Ok togliere la scorta a chi non ne ha bisogno, ma attenzione, quando hanno tolto la scorta a Biagi si è visto che fine ha fatto...ci andrei mooolto cauto con questi dimezzamenti