View Full Version : VIOLENZA SESSUALE 'PIU' LIEVE' SE COMPIUTA DAL MARITO
http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200605102011241363/200605102011241363.html
da un altro punto di vista potrebbe essere peggio....tu che mi vuoi bene e mi dovresti proteggere mi distruggi... :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
"è comprensibile" un cazzo.
la reazione delle singole non può essere ricondotta a studi generali.
può essere che una donna si senta molto più ferita se la violenza proviene proprio dalla persona che ama piuttosto che dal primo che passa.
a volte i giudici mi fanno paura... :rolleyes:
[misogino mode on]
Giuridicamente e IDEALMENTE anche solo una violenza o un ricatto psicologico da qualunque persona provenga è un atto orribile proprio perchè si ritiene che le donne vorrebbero GIUSTAMENTE essere rispettate come individui.....però finora ho incontrato solo donne che dal punto di vista affettivo amano autodistruggersi - cioè cercare situazioni tutt'altro che congeniali al rispetto di se stesse - giusto per fare le ribelli e sgravarsi dall'immagine di "brava bimba" che le hanno incollato nell'infanzia - quindi francamente non so se il mio IDEALMENTE di sopra continuerà a sussistere per sempre.....per ora tiene ancora un po'.....
[misogino mode off]
è comprensibile che il danno psichico che subisce la moglie è diverso da chi viene improvvisamente presa e portata in un luogo nascosto per essere violentata
comprensibile un bel paio di palle.
pensa come deve sentirsi una persona che con chi la violenta CI VIVE, ed è continuamente esposta a questo pericolo.
Mi verrebbe da fare una considerazione sulla location dei giudici... forse pensano ancora che una donna una volta che la sposi diventi un bene di cui disporre...
non ho parole, davvero.
Io farei causa ai giudici, e chiederei i danni morali.
^TiGeRShArK^
11-05-2006, 10:26
è una cosa ovviamente gravissima..
però kakkio...
Se non serve in questi casi il divorzio a cosa serve????:muro:
Come cacchio fanno a stare in casa con delle bestie non ne ho idea...
mah...
Alla fine se si volesse veramente, tutte queste storie si potrebbero evitare.:muro:
nomeutente
11-05-2006, 10:37
comprensibile un bel paio di palle.
pensa come deve sentirsi una persona che con chi la violenta CI VIVE, ed è continuamente esposta a questo pericolo.
Mi verrebbe da fare una considerazione sulla location dei giudici... forse pensano ancora che una donna una volta che la sposi diventi un bene di cui disporre...
non ho parole, davvero.
Io farei causa ai giudici, e chiederei i danni morali.
Capisco il tuo punto di vista, ma la legge non è fatta sull'emotività, bensì sulla logica.
Se questo simpatico personaggio invece di violentare la moglie fosse venuto a violentare te, non pensi che sarebbe stato più grave? Tu nemmeno lo conosci, non hai detto "sì" in nessuna occasione. Per cui è obiettivamente ragionevole che la legge preveda una differenza, anche se fa un po' schifo mettersi a spaccare il capello in 4 davanti a violenze di questo genere.
Poi è sempre una cosa che dipende da come la giri: se la pena fosse "tot" e fosse aumentata "nel caso la vittima non sia la moglie", sarebbe "meglio", ma la sostanza non cambierebbe: ci sarebbe in ogni caso una differenza.
Capisco il tuo punto di vista, ma la legge non è fatta sull'emotività, bensì sulla logica.
Se questo simpatico personaggio invece di violentare la moglie fosse venuto a violentare te, non pensi che sarebbe stato più grave? Tu nemmeno lo conosci, non hai detto "sì" in nessuna occasione. Per cui è obiettivamente ragionevole che la legge preveda una differenza, anche se fa un po' schifo mettersi a spaccare il capello in 4 davanti a violenze di questo genere.
Poi è sempre una cosa che dipende da come la giri: se la pena fosse "tot" e fosse aumentata "nel caso la vittima non sia la moglie", sarebbe "meglio", ma la sostanza non cambierebbe: ci sarebbe in ogni caso una differenza.
ma ke stai a di...
Capisco il tuo punto di vista, ma la legge non è fatta sull'emotività, bensì sulla logica.
Se questo simpatico personaggio invece di violentare la moglie fosse venuto a violentare te, non pensi che sarebbe stato più grave? Tu nemmeno lo conosci, non hai detto "sì" in nessuna occasione. Per cui è obiettivamente ragionevole che la legge preveda una differenza, anche se fa un po' schifo mettersi a spaccare il capello in 4 davanti a violenze di questo genere.
Poi è sempre una cosa che dipende da come la giri: se la pena fosse "tot" e fosse aumentata "nel caso la vittima non sia la moglie", sarebbe "meglio", ma la sostanza non cambierebbe: ci sarebbe in ogni caso una differenza.
guarda che la violenza sessuale non è la semplice toccata di culo alla segretaria o un rapporto con una moglie che dice di avere "il mal di testa"....
ErbaLibera
11-05-2006, 10:46
Ancora un po e finiranno per legalizzarla :muro:
E c'è gente che si sconta la pena per un mp3 :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Come cacchio fanno a stare in casa con delle bestie non ne ho idea...
mah...
Ci sono 4 categorie :D
1. le deboli e ingenue: queste effettivamente subiscono il fascino dell'uomo forte.....e anche le percosse; sono a tutti gli effetti delle vittime.
2. le crocerossine ("prima o poi lo redimo, ci riuscirò, è fondamentalmente buono"): effettivamente queste sono degli angeli.
3. le crocerossine che si comportano come tali per appagare il loro senso di controllo
4. le masochiste (nel senso proprio del termine)
Ovviamente nei casi reali le 4 categorie sono tutte mischiate e presenti contemporaneamente nella stessa testa.....dannata complessità del reale.
jumpermax
11-05-2006, 10:58
Capisco il tuo punto di vista, ma la legge non è fatta sull'emotività, bensì sulla logica.
Se questo simpatico personaggio invece di violentare la moglie fosse venuto a violentare te, non pensi che sarebbe stato più grave? Tu nemmeno lo conosci, non hai detto "sì" in nessuna occasione. Per cui è obiettivamente ragionevole che la legge preveda una differenza, anche se fa un po' schifo mettersi a spaccare il capello in 4 davanti a violenze di questo genere.
Poi è sempre una cosa che dipende da come la giri: se la pena fosse "tot" e fosse aumentata "nel caso la vittima non sia la moglie", sarebbe "meglio", ma la sostanza non cambierebbe: ci sarebbe in ogni caso una differenza.
quoto e condivido. Purtroppo su questi discorsi si sente sempre troppa demagogia.
nomeutente
11-05-2006, 11:04
ma ke stai a di...
Ti sto spiegando perché la legge prevede differenze di trattamento.
Se non si vuole la legge del taglione per tutti, anche per aver parcheggiato fuori dagli spazi, è necessario che la legge codifichi le pene in modo molto specifico, prevedendo le dovute differenze.
Non penso che il matrimonio autorizzi il marito ad "usufruire" della moglie come e quando vuole, però, ragionando per metafore, se io mi arruolo nella mafia e il giorno dopo mi fanno secco, è diverso da se mi fanno secco mentre sono per i cazzi miei, perché nel primo caso sono stato io a mettermi nella situazione che mi ha danneggiato, quindi sono "complice".
Brutto dirlo, ma l'abbandono del tetto coniugale non è più reato: la donna poteva fuggire, poteva denunciarlo. Mentre la sconosciuta che viene violentata in metropolitana non ha modo di difendersi.
Questa è la ragione per cui ci sono pene diverse.
Se poi bisogna dire "taglio prima del cazzo e poi della testa in ogni caso", vabbuò, fate voi, ma lo stato di diritto è un'altra cosa e purtroppo porta a confrontarsi con tutte le sfumature possibili ed immaginabili, anche quelle che non piacciono.
Capisco il tuo punto di vista, ma la legge non è fatta sull'emotività, bensì sulla logica.
Se questo simpatico personaggio invece di violentare la moglie fosse venuto a violentare te, non pensi che sarebbe stato più grave? Tu nemmeno lo conosci, non hai detto "sì" in nessuna occasione. Per cui è obiettivamente ragionevole che la legge preveda una differenza, anche se fa un po' schifo mettersi a spaccare il capello in 4 davanti a violenze di questo genere.
Poi è sempre una cosa che dipende da come la giri: se la pena fosse "tot" e fosse aumentata "nel caso la vittima non sia la moglie", sarebbe "meglio", ma la sostanza non cambierebbe: ci sarebbe in ogni caso una differenza.
la risposta è: NO. Assolutamente.
Nel caso di violenza casalinga esiste anche la reiterazione, che la rende oltremodo grave.
quoto e condivido. Purtroppo su questi discorsi si sente sempre troppa demagogia.
ti do non una, ma ben 2 definizioni di DEMAGOGIA:
1 forma corrotta di democrazia in cui i governanti fanno promesse e concessioni alle masse popolari al solo fine di mantenere il proprio potere
2 l'accattivarsi il favore delle masse con promesse che non si possono mantenere: fare della demagogia.
Mi vuoi spiegare in questo caso che cazzo c'entra la demagogia?
Tutti bravi a parlare, tutti froci col culo degli altri. Provate voi a subire una violenza di questo tipo, e poi vediamo se parlate ancora di demagogia.
Ci sono 4 categorie
1. le deboli e ingenue: queste effettivamente subiscono il fascino dell'uomo forte.....e anche le percosse; sono a tutti gli effetti delle vittime.
2. le crocerossine ("prima o poi lo redimo, ci riuscirò, è fondamentalmente buono"): effettivamente queste sono degli angeli.
3. le crocerossine che si comportano come tali per appagare il loro senso di controllo
4. le masochiste (nel senso proprio del termine)
ti sei dimenticato di quella categoria che ha smesso di lavorare per dedicarsi alla famiglia, e che di fronte a queste cose non solo non trova l'appoggio delle autorità, ma non ha nemmeno un posto dove andare.
Ripeto, tutti bravi con la vita degli altri, ma a trovarcisi in certe situazioni è tutta un'altra musica.
E comunque la donna in questione da quell'uomo ha divorziato. Ma non sono cose che si fanno dall'oggi al domani.
Vogliamo parlare di quella che aveva denunciato il marito perchè l'aveva minacciata di morte, le forze dell'ordine manco se la sono filata e poi il marito l'ha ammazzata per davvero? (quella decapitata, mi pare, storia recentissima).
Mi pare che vi piaccia dar la colpa a chi subisce.
ti sei dimenticato di quella categoria che ha smesso di lavorare per dedicarsi alla famiglia, e che di fronte a queste cose non solo non trova l'appoggio delle autorità, ma non ha nemmeno un posto dove andare.
Vero, le persone mature e sfortunate, devo darti ragione. ;)
Ti sto spiegando perché la legge prevede differenze di trattamento.
Se non si vuole la legge del taglione per tutti, anche per aver parcheggiato fuori dagli spazi, è necessario che la legge codifichi le pene in modo molto specifico, prevedendo le dovute differenze.
Non penso che il matrimonio autorizzi il marito ad "usufruire" della moglie come e quando vuole, però, ragionando per metafore, se io mi arruolo nella mafia e il giorno dopo mi fanno secco, è diverso da se mi fanno secco mentre sono per i cazzi miei, perché nel primo caso sono stato io a mettermi nella situazione che mi ha danneggiato, quindi sono "complice".
Brutto dirlo, ma l'abbandono del tetto coniugale non è più reato: la donna poteva fuggire, poteva denunciarlo. Mentre la sconosciuta che viene violentata in metropolitana non ha modo di difendersi.
Questa è la ragione per cui ci sono pene diverse.
Se poi bisogna dire "taglio prima del cazzo e poi della testa in ogni caso", vabbuò, fate voi, ma lo stato di diritto è un'altra cosa e purtroppo porta a confrontarsi con tutte le sfumature possibili ed immaginabili, anche quelle che non piacciono.
ma io davvero mi chiedo come possano nascere certi ragionamenti...
La linea "te lo sei scelta quindi cazzi tuoi" è veramente da uomo delle caverne.
La gente cambia, i mariti pure. A volte in peggio. Una mica lo può sapere a priori.
Sul poteva scappare lasciamo stare, forse avete visto troppi film.
Scappi? e dove vai? Mi sembra che la facciate un po' troppo semplice, ma nel vostro semplicismo giocate con la pelle altrui.
Non c'è nessuna differenza fra una che viene aggredita in casa, magari dal marito, e una che viene aggredita in metropolitana. NESSUNA. Se non il fatto che nel caso di violenza da parte di estraneo è praticamente certo che non vi sarà una seconda volta, nel caso del marito è esattamente il contrario.
Ma entrambe le vittime non hanno modo di reagire a quella violenza.
di solito la casa è il luogo più sicuro che una persona possa immaginare.
o così dovrebbe essere.
pensa che bello aver paura di tornarci...
uscendo corri sempre il rischio di essere violentata da uno sconosciuto, tornando magari ne hai la certezza.
bella vita...
e poi....andarsela a cercare è un discorso che non sta in piedi...non si conosce mai una persona completamente e può succedere che questa riveli alcune parti di sè solo dopo anni di matrimonio..
di solito la casa è il luogo più sicuro che una persona possa immaginare.
o così dovrebbe essere.
pensa che bello aver paura di tornarci...
uscendo corri sempre il rischio di essere violentata da uno sconosciuto, tornando magari ne hai la certezza.
bella vita...
infatti
e pensa poi quando a farti tornare a casa sono i figli... quando magari se fossi sola faresti anche il colpo di testa di uscire e non tornare più, ma con dei figli a casa come fai a lasciarli lì?
BountyKiller
11-05-2006, 11:29
una cosa che mi sono sempre chiesto: se il marito vuole trombare e la moglie no per motivi suoi che si fa? divorzio?....e se il matrimonio non è ancora stato "consumato"?
nomeutente
11-05-2006, 11:29
la risposta è: NO. Assolutamente.
Nel caso di violenza casalinga esiste anche la reiterazione, che la rende oltremodo grave.
Sulla reiterazione (che c'è stata anche in questo caso) sono d'accordo. Però c'è anche da chiedersi perché la donna non se ne va dopo la prima volta. In questo caso credo che entrino in gioco anche fattori psicologici, quindi i giudici non è che siano quelli più titolati per dare giudizi in merito e non per colpa loro o della legge che applicano.
Tutti bravi a parlare, tutti froci col culo degli altri. Provate voi a subire una violenza di questo tipo, e poi vediamo se parlate ancora di demagogia.
Jumper parla di demagogia in senso critico nei confronti dei giudizi non ponderati.
Il giudizio critico nei confronti di questa sentenza è non ponderato.
Ragioniamo.
Sarebbe giusto un articolo del codice di questo genere:
"Se un uomo forza la propria moglie ad avere un rapporto sessuale, oppure stupra la tredicenne figlia del vicino di casa, vergine e mai vista prima, le pene sono uguali"
Secondo te sarebbe un articolo "giusto"?
Purtroppo dentro le mura domestiche capitano cose spesso indicibili e molte volte la famiglia è un velo ipocrita che nasconde enormi schifezze e che è funzionale alla sottomissione della donna (su questo non discuto e me ne rammarico, non pensare che io ne sia contento) però la legge è fatta in un certo modo perché ci sono dei motivi, motivi sensati.
E comunque la donna in questione da quell'uomo ha divorziato. Ma non sono cose che si fanno dall'oggi al domani.
Qui però si rientra nei fattori psicologici, perché è sufficiente andare da un avvocato, chiedere la separazione e non fare ritorno a casa. La legge non è così "lenta", si può tamponare tutto in modo rapido, anche se poi per avere il divorzio definitivo ci vuole più tempo.
La mia compagna è divorziata, per cui conosco abbastanza le procedure.
Vogliamo parlare di quella che aveva denunciato il marito perchè l'aveva minacciata di morte, le forze dell'ordine manco se la sono filata e poi il marito l'ha ammazzata per davvero? (quella decapitata, mi pare, storia recentissima).
In questo caso è anche colpa di chi doveva intervenire e non l'ha fatto.
Mi pare che vi piaccia dar la colpa a chi subisce.
Ti sbagli. Semplicemente è normale che la legge faccia delle distinzioni, ma questo non significa che l'uomo non è colpevole, significa che se stuprava la tredicenne vergine di cui sopra sarebbe stato peggio, quindi ci sono pene diverse.
Ammesso e non concesso che tu sia d'accordo con me quando dico che sarebbe stato più grave... se invece pensi che sarebbe stato ugualmente grave, allora capisco che il mio ragionamento (e la legge) ti sembrino sbagliati.
nomeutente
11-05-2006, 11:32
e pensa poi quando a farti tornare a casa sono i figli... quando magari se fossi sola faresti anche il colpo di testa di uscire e non tornare più, ma con dei figli a casa come fai a lasciarli lì?
Specifichiamo: i figli sono un bel problema se "non vai d'accordo" con tuo marito, ma tuo marito è una persona normale.
Se tuo marito è una persona violenta, è meglio se prendi i figli e torni da tua madre: cosa vuoi fare, lasciarli lì?
^TiGeRShArK^
11-05-2006, 11:35
la risposta è: NO. Assolutamente.
Nel caso di violenza casalinga esiste anche la reiterazione, che la rende oltremodo grave.
appunto.
e in quel caso è TOTALMENTE colpa della moglie che continua a vivere con UNA BESTIA senza fare niente, nel caso di violenza reiterata.
Alla fine vuol dire che gli va pure bene kakkio!
Posso capire la prima volta che capita che è gravissimo...
Ma quando una subisce violenze RIPETURE e continua a stare con quella BESTIA allora se permetti, chi è causa del suo mal pianga se stesso.
E comunque la donna in questione da quell'uomo ha divorziato. Ma non sono cose che si fanno dall'oggi al domani.
Non sono cose che si fanno dall'oggi al domani???
MA x favore.
Non hai la MINIMA idea di quello di cui stai parlando.
Vai per favore in piazzetta e leggiti la LUNGHISSIMA e interessante storia delle vicissitudini di ArvMau.
Se una moglie può scappare con la bambina SENZA ALCUN MOTIVO e beccarsi pure i soldi degli alimenti, non vedo UN SOLO MOTIVO per cui non lo possa fare una donna sottoposta a violenze.
nomeutente il problema è che non puoi, dall' esterno, dire a priori quale è peggiore tra uno stupro e un altro.
sarebbe come sminuire le reazioni personali e individuali delle vittime; magari ci sono donne che soffrono di più delle violenze del marito piuttosto che per quelle fatte da sconosciuti...che ne sai?
^TiGeRShArK^
11-05-2006, 11:38
Specifichiamo: i figli sono un bel problema se "non vai d'accordo" con tuo marito, ma tuo marito è una persona normale.
Se tuo marito è una persona violenta, è meglio se prendi i figli e torni da tua madre: cosa vuoi fare, lasciarli lì?
no ke dici..
è normalissimo vivere una vita con un violento, magari vedendo picchiati anke i propri figli... :muro:
nomeutente
11-05-2006, 11:41
e poi....andarsela a cercare è un discorso che non sta in piedi...non si conosce mai una persona completamente e può succedere che questa riveli alcune parti di sè solo dopo anni di matrimonio..
Ma guarda che nessuno qui sta dicendo che se l'è cercata o che il marito ha fatto bene.
L'ordine dei problemi è diverso ed è questo: quando un uomo e una donna convivono può darsi che abbiano uno splendido rapporto anche da quel punto di vista e venga voglia ad entrambi nello stesso momento... rose e fiori.
Ma chissà quante volte la moglie "cede" alle pressioni, ma non è che abbia proprio voglia al 100%, magari solo al 90% e cede dopo qualche bacio, magari al 60% però le dici "ti amo" due o tre volte... magari non c'ha un cazzo di voglia ma caspita è mio marito ho il dovere de farlo felice (ci sono anche donne che ragionano così)...
La donna che "cede" non ha un rapporto consenziente fino in fondo e talvolta è difficile, fra le quattro mura, capire se il rapporto è consenziente o se è estorto più o meno con la forza.
Se invece il rapporto è con una sconosciuta mai vista prima, è un po' più facile determinare che il rapporto è stato estorto.
"Facile" relativamente, giacché il tema non è dei più semplici da trattare.
Comunque... io sono intervenuto perché 3d come questi hanno sempre sotteso questo ragionamento: "il primo colpevole è lo stupratore, il secondo colpevole è il giudice che è un bastardo" e la cosa a me non sta bene: c'è un colpevole, che è lo stupratore, il giudice ha fatto solo il suo lavoro.
nomeutente
11-05-2006, 11:49
nomeutente il problema è che non puoi, dall' esterno, dire a priori quale è peggiore tra uno stupro e un altro.
sarebbe come sminuire le reazioni personali e individuali delle vittime; magari ci sono donne che soffrono di più delle violenze del marito piuttosto che per quelle fatte da sconosciuti...che ne sai?
Infatti io non pretendo di sapere tutto, così come non sa tutto il legislatore o il giudice... per questo i processi vanno avanti per decenni e alla fine c'è sempre qualcuno scontento.
Io non escludo affatto che possano esserci donne che soffrono di più per le violenze del marito piuttosto che se le violenze vengono da un estraneo, ma in questo caso le tre parti in causa non sono la donna, il marito e l'ipotetico stupratore estraneo, in questo caso le tre parti sono la donna, il marito e una ipotetica donna estranea che non c'entra niente.
Non stiamo dicendo: "tua moglie soffre di più se la stupri tu o se la stupra un estraneo", stiamo dicendo: "è più grave se stupri tua moglie o se stupri la mia?". Il discorso quindi è diverso. Anche in questo caso "non sappiamo", possiamo solo ipotizzare e la legge si basa su queste ipotesi.
Ma guarda che nessuno qui sta dicendo che se l'è cercata o che il marito ha fatto bene.
L'ordine dei problemi è diverso ed è questo: quando un uomo e una donna convivono può darsi che abbiano uno splendido rapporto anche da quel punto di vista e venga voglia ad entrambi nello stesso momento... rose e fiori.
Ma chissà quante volte la moglie "cede" alle pressioni, ma non è che abbia proprio voglia al 100%, magari solo al 90% e cede dopo qualche bacio, magari al 60% però le dici "ti amo" due o tre volte... magari non c'ha un cazzo di voglia ma caspita è mio marito ho il dovere de farlo felice (ci sono anche donne che ragionano così)...
sì va beh ma questo per me non è neanche uno stupro....è il classico caso in cui la tua donna te la fa sudare un po'...
La donna che "cede" non ha un rapporto consenziente fino in fondo e talvolta è difficile, fra le quattro mura, capire se il rapporto è consenziente o se è estorto più o meno con la forza.
Se invece il rapporto è con una sconosciuta mai vista prima, è un po' più facile determinare che il rapporto è stato estorto.
per difesa e per proteggersi una potrebbe cedere, magari subito, sia davanti al marito sia davanti a uno sconosciuto.
oppure potrebbe opporre resistenza e ricevere gli stessi danni fisici sia da una parte che dall' altra.
resta alle singole parlare dei danni psicologici...
"Facile" relativamente, giacché il tema non è dei più semplici da trattare.
Comunque... io sono intervenuto perché 3d come questi hanno sempre sotteso questo ragionamento: "il primo colpevole è lo stupratore, il secondo colpevole è il giudice che è un bastardo" e la cosa a me non sta bene: c'è uin colpevole, che è lo stupratore, il giudice ha fatto solo il suo lavoro.
per carità ok...allora però c'è da rivedere qualcosa sulle leggi..
Io non escludo affatto che possano esserci donne che soffrono di più per le violenze del marito piuttosto che se le violenze vengono da un estraneo, ma in questo caso le tre parti in causa non sono la donna, il marito e l'ipotetico stupratore estraneo, in questo caso le tre parti sono la donna, il marito e una ipotetica donna estranea che non c'entra niente.
Non stiamo dicendo: "tua moglie soffre di più se la stupri tu o se la stupra un estraneo", stiamo dicendo: "è più grave se stupri tua moglie o se stupri la mia?". Il discorso quindi è diverso. Anche in questo caso "non sappiamo", possiamo solo ipotizzare e la legge si basa su queste ipotesi.
:confused: non sono sicuro di aver capito...
non è che mia moglie è il mio zerbino e quindi è tenuta a essere più indulgente della tua solo perchè sono suo marito.... :mbe:
nomeutente
11-05-2006, 11:59
per carità ok...allora però c'è da rivedere qualcosa sulle leggi..
Se ci fossero più donne a farle, probabilmente il loro punto di vista sarebbe tenuto maggiormente in considerazione. Purtroppo il potere è maschile.
nomeutente
11-05-2006, 12:02
:confused: non sono sicuro di aver capito...
non è che mia moglie è il mio zerbino e quindi è tenuta a essere più indulgente della tua solo perchè sono suo marito.... :mbe:
no tua moglie non è il tuo zerbino, ovvio. Ma qui il problema è appunto "premesso che quest'uomo è colpevole di stupro, è più grave lo stupro di sua moglie o lo stupro della mia?".
Ovviamente la risposta di tutti fuorché di sua moglie è: "meglio se stupra sua moglie piuttosto che la mia".
Purtroppo le leggi sono fatte anche in base ad elementi di questo tipo. Ma non sono i giudici o le leggi che non hanno senso, è la società che è malata, per cui le leggi possono solo cercare di fare un po' d'ordine ma non trasformano una società malata in una società sana.
no tua moglie non è il tuo zerbino, ovvio. Ma qui il problema è appunto "premesso che quest'uomo è colpevole di stupro, è più grave lo stupro di sua moglie o lo stupro della mia?".
Ovviamente la risposta di tutti fuorché di sua moglie è: "meglio se stupra sua moglie piuttosto che la mia".
Purtroppo le leggi sono fatte anche in base ad elementi di questo tipo. Ma non sono i giudici o le leggi che non hanno senso, è la società che è malata, per cui le leggi possono solo cercare di fare un po' d'ordine ma non trasformano una società malata in una società sana.
guarda che non sono mica un anarchico! :D :D :D
sono sicuro che scrivere una legge non sia assolutamente una cosa di due minuti...
però l' ipotetico discorso del "meglio se..." non sta molto in piedi in una società civile...imo.
è come dire...meglio se ammazzo uno a caso appena uscito di casa o boh...mia sorella?
appunto.
e in quel caso è TOTALMENTE colpa della moglie che continua a vivere con UNA BESTIA senza fare niente, nel caso di violenza reiterata.
Alla fine vuol dire che gli va pure bene kakkio!Posso capire la prima volta che capita che è gravissimo...
Ma quando una subisce violenze RIPETURE e continua a stare con quella BESTIA allora se permetti, chi è causa del suo mal pianga se stesso.
si, vabbè... siamo al paradosso :rolleyes:
Non sono cose che si fanno dall'oggi al domani???
MA x favore.
Non hai la MINIMA idea di quello di cui stai parlando.
Vai per favore in piazzetta e leggiti la LUNGHISSIMA e interessante storia delle vicissitudini di ArvMau.
Se una moglie può scappare con la bambina SENZA ALCUN MOTIVO e beccarsi pure i soldi degli alimenti, non vedo UN SOLO MOTIVO per cui non lo possa fare una donna sottoposta a violenze.
l'ho letto quel 3d.
E ti posso assicurare che non è la prassi.
In quel caso la parte debole è l'uomo, ma mi sembra di aver letto solo parole di conforto e sostegno da voi uomini per l'autore del 3d.
Invece in questo caso è una donna, se l'è scelto, e se non è in grado di reagire è pure colpa sua.
E poi dite male dei talebani.
jumpermax
11-05-2006, 12:11
la risposta è: NO. Assolutamente.
Nel caso di violenza casalinga esiste anche la reiterazione, che la rende oltremodo grave.
Opinabile, io trovo ben più grave e pericoloso che qualcuno vada in giro ad assalire delle sconosciute per la strada piuttosto che un contesto familiare che degenera in violenza.
ti do non una, ma ben 2 definizioni di DEMAGOGIA:
1 forma corrotta di democrazia in cui i governanti fanno promesse e concessioni alle masse popolari al solo fine di mantenere il proprio potere
2 l'accattivarsi il favore delle masse con promesse che non si possono mantenere: fare della demagogia.
Mi vuoi spiegare in questo caso che cazzo c'entra la demagogia?
de|ma|go|gì|a
s.f.
1 TS stor., forma degenerata di governo secondante le inclinazioni popolari; degenerazione della democrazia
2 CO ricerca del consenso politico, ottenuto sfruttando le passioni e i pregiudizi delle masse | estens., comportamento demagogico anche fuori dell’ambito politico
questo mi pare un ragionamento demagogico per eccellenza, si fa leva sulla riprovazione che la società ha verso questi atteggiamenti per affrontare la questione in modo emotivo e non razionale. Ricordo che la questione nei termini non è che la legge ritenga un fatto di poco conto una violenza tra coniugi, semplicemente ritiene che tra una violenza tra le mura di casa e quella per la strada la seconda sia più grave.
Tutti bravi a parlare, tutti froci col culo degli altri. Provate voi a subire una violenza di questo tipo, e poi vediamo se parlate ancora di demagogia.
tipica risposta demagogica ;)
ti sei dimenticato di quella categoria che ha smesso di lavorare per dedicarsi alla famiglia, e che di fronte a queste cose non solo non trova l'appoggio delle autorità, ma non ha nemmeno un posto dove andare.
Ripeto, tutti bravi con la vita degli altri, ma a trovarcisi in certe situazioni è tutta un'altra musica.
E comunque la donna in questione da quell'uomo ha divorziato. Ma non sono cose che si fanno dall'oggi al domani.
Vogliamo parlare di quella che aveva denunciato il marito perchè l'aveva minacciata di morte, le forze dell'ordine manco se la sono filata e poi il marito l'ha ammazzata per davvero? (quella decapitata, mi pare, storia recentissima).
Non si capisce il senso di questa tua affermazione, nessuno ha detto che non sia reato o che non sia un fatto grave. Ma che è cosa diversa rispetto ad uno stupro subito per la strada da parte di sconosciuti.
Mi pare che vi piaccia dar la colpa a chi subisce.
altra affermazione demagogica. Non mi pare che qualcuno sostenga che sia colpa sua.
cioè, a me sembra davvero pazzesco che si trovino delle attenuanti ad un reato gravissimo, come la violenza carnale, solo perchè compiuto su una persona "di famiglia"...
La violenza è violenza. Punto.
L'unica variazione considerabile è un AUMENTO della gravità qualora essa venga compiuta su minori. Non attenuanti. Manco per scherzo.
é come quella dei jeans stretti...
nomeutente
11-05-2006, 12:13
è come dire...meglio se ammazzo uno a caso appena uscito di casa o boh...mia sorella?
Anche in questo caso, se la mettessimo ai voti, tutti risponderebbero "tua sorella", perché "l'uno a caso" potrei essere io.
Cosa vuoi farci... Anche in questo caso esiste "una logica", ma non significa che sia bello se ammazzi tua sorella, significa solo che in una società in cui esistono i reati, si cerca di trovare un modo per trattare i criminali nella maniera più consona. Talvolta ci si riesce, talvolta no.
Anche in questo caso, se la mettessimo ai voti, tutti risponderebbero "tua sorella", perché "l'uno a caso" potrei essere io.
Cosa vuoi farci... Anche in questo caso esiste "una logica", ma non significa che sia bello se ammazzi tua sorella, significa solo che in una società in cui esistono i reati, si cerca di trovare un modo per trattare i criminali nella maniera più consona. Talvolta ci si riesce, talvolta no.
beh è ovvio che risponderebbero così..lo farei anche io...
ma questo non dovrebbe contare molto in termini di legge...se la legge rispetta tutti non vedo perchè non dovrebbe essere così per mia sorella.
;)
quando dicevo che i giudici a volte mi fanno paura intendevo dire che la logica con cui sono fatte certe leggi non mi convince affatto...
ma io sono io e non l' intera società, certo..
jumpermax
11-05-2006, 12:18
guarda che non sono mica un anarchico! :D :D :D
sono sicuro che scrivere una legge non sia assolutamente una cosa di due minuti...
però l' ipotetico discorso del "meglio se..." non sta molto in piedi in una società civile...imo.
è come dire...meglio se ammazzo uno a caso appena uscito di casa o boh...mia sorella?
nel caso dell'omicidio è l'esatto contrario...
Art. 575 Omicidio
Chiunque cagiona la morte di un uomo e' punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno.
Art. 577 Altre circostanze aggravanti. Ergastolo
Si applica la pena dell'ergastolo se il fatto preveduto dall'articolo 575 e' commesso:
1) contro l'ascendente o il discendente;
2) col mezzo di sostanze venefiche, ovvero con un altro mezzo insidioso;
3) con premeditazione;
4) con concorso di talune delle circostanze indicate nei numeri 1 e 4 dell'articolo 61.
La pena e' della reclusione da ventiquattro a trenta anni, se il fatto e' commesso contro il coniuge, il fratello o la sorella, il padre o la madre adottivi, o il figlio adottivo o contro un affine in linea retta.
nomeutente
11-05-2006, 12:19
La violenza è violenza. Punto.
L'unica variazione considerabile è un AUMENTO della gravità qualora essa venga compiuta su minori. Non attenuanti. Manco per scherzo.
Si ricade sempre comunque in una differenziazione.
Te l'ho detto prima: per me si possono anche togliere le attenuanti e lasciare solo le aggravanti, se ti fa sentire meglio, ma togliere attenuanti e aggravanti non fa parte dello stato di diritto, non si può trattare allo stesso modo reati che hanno una dinamica diversa. Non avrebbe alcun senso.
Opinabile, io trovo ben più grave e pericoloso che qualcuno vada in giro ad assalire delle sconosciute per la strada piuttosto che un contesto familiare che degenera in violenza.
se lo dici tu :rolleyes:
a me non sembra tanto opinabile che una persona in casa sua e in un ambito che dovrebbe essere di protezione si debba sentire minacciata.
Perchè se la violenza fuori casa può essere un'incognita, dentro casa diventa una costante.
Ti consiglio di andare a vedere cosa dicono le statistiche in merito, e di vedere in quanti vedono nelle mura domestiche la PROTEZIONE non all'incolumità della persona, ma all'impunità dei propri "delitti".
de|ma|go|gì|a
s.f.
1 TS stor., forma degenerata di governo secondante le inclinazioni popolari; degenerazione della democrazia
2 CO ricerca del consenso politico, ottenuto sfruttando le passioni e i pregiudizi delle masse | estens., comportamento demagogico anche fuori dell’ambito politico
questo mi pare un ragionamento demagogico per eccellenza, si fa leva sulla riprovazione che la società ha verso questi atteggiamenti per affrontare la questione in modo emotivo e non razionale. Ricordo che la questione nei termini non è che la legge ritenga un fatto di poco conto una violenza tra coniugi, semplicemente ritiene che tra una violenza tra le mura di casa e quella per la strada la seconda sia più grave.
tipica risposta demagogica ;)
Non si capisce il senso di questa tua affermazione, nessuno ha detto che non sia reato o che non sia un fatto grave. Ma che è cosa diversa rispetto ad uno stupro subito per la strada da parte di sconosciuti.
invece no, non è una cosa diversa. Convincitene. Subire una violenza ha lo stesso sapore, anzi, da una persona che hai amato o che ami può darsi che ti spezzi interiormente ancor di più.
altra affermazione demagogica. Non mi pare che qualcuno sostenga che sia colpa sua.
invece si, vai a rileggere alcuni post.
E poi mi pare cha le parola "demagogico/a" ti piacci aproprio. Mi sembra l'utlima risorsa di chi ha finito le argomentazioni, quella di tacciare di demagogia.
Io penso quello che scrivo, non cerco il consenso di nessuno, quindi demagogo ci sarai tu ;)
nomeutente
11-05-2006, 12:21
nel caso dell'omicidio è l'esatto contrario...
Probabilmente dipende dal fatto che nel caso di parenti c'è anche il problema del movente: eredità, e quindi le pene sono superiori per sortire un maggiore effetto deterrente.
nomeutente
11-05-2006, 12:25
Subire una violenza ha lo stesso sapore, anzi, da una persona che hai amato o che ami può darsi che ti spezzi interiormente ancor di più.
Gemma, io ti stimo molto, però su questo tema mi pare che tu abbia difficoltà a toccare il nocciolo della questione.
Il problema non è se tu ti sentiresti peggio ad essere violentata da tuo marito o da un estraneo, il problema è che se tuo marito invece di violentare te viene a violentare mia sorella o mia madre o la mia compagna è obiettivamente diverso.
Detto che è diverso, possiamo anche decidere che la pena è la stessa, se si ritiene che sia il caso, ma non si può negare che la cosa sia diversa.
Senza offesa per tuo marito, naturalmente ;)
**millix**
11-05-2006, 12:34
cioè, a me sembra davvero pazzesco che si trovino delle attenuanti ad un reato gravissimo, come la violenza carnale, solo perchè compiuto su una persona "di famiglia"...
La violenza è violenza. Punto.
L'unica variazione considerabile è un AUMENTO della gravità qualora essa venga compiuta su minori. Non attenuanti. Manco per scherzo.
é come quella dei jeans stretti...
Mi hai tolto le parole di bocca ...
Sai davanti a certe affermazioni cosa mi viene in mente? far provare loro cosa significa una violenza ...
e no, perchè a questo punto, giustifichiamo pure le violenze all'interno delle pareti domestiche nei confronti dei propri figli ... o no?
Quale differenza esisterebbe mai?
Sono sconcertata.
jumpermax
11-05-2006, 12:38
se lo dici tu :rolleyes:
a me non sembra tanto opinabile che una persona in casa sua e in un ambito che dovrebbe essere di protezione si debba sentire minacciata.
Perchè se la violenza fuori casa può essere un'incognita, dentro casa diventa una costante.
Ti consiglio di andare a vedere cosa dicono le statistiche in merito, e di vedere in quanti vedono nelle mura domestiche la PROTEZIONE non all'incolumità della persona, ma all'impunità dei propri "delitti".
Mi sembra chiaro che sia cosi, in un rapporto familiare tante cose che sarebbero da denuncia si risolvono comunque dentro le mura domestiche. Se i tribunali dovessero occuparsi di tutti gli insulti, litigi, o botte che avvengono in casa non basterebbe un giudice per famiglia.
invece no, non è una cosa diversa. Convincitene. Subire una violenza ha lo stesso sapore, anzi, da una persona che hai amato o che ami può darsi che ti spezzi interiormente ancor di più.
invece si, vai a rileggere alcuni post.
E' una violenza che può avvenire solo in un contesto di intimità, contesto dal quale comunque ci si può sottrarre, contesto dove i confini tra lecito ed illecito sono meno netti. Contesto ben diverso da quello del parco di villa spada a Bologna ad esempio, dove una ragazzina di 15 anni lo scorso anno è stata violentata da due uomini, in pieno giorno, davanti agli occhi del fidanzato. Ragazza che per il resto della sua vita avrà paura ad uscir di casa probabilmente. Non mi sogno neanche lontanamente di mettere le due vicende sullo stesso piano.
E poi mi pare cha le parola "demagogico/a" ti piacci aproprio. Mi sembra l'utlima risorsa di chi ha finito le argomentazioni, quella di tacciare di demagogia.
Io penso quello che scrivo, non cerco il consenso di nessuno, quindi demagogo ci sarai tu ;)
"Demagogo sarai tu", spiace è un altra risposta senza nè capo nè coda, ti ho ben spiegato il motivo per cui l'ho usata e riferito a come stai portando avanti la tua posizione. Se volessi far demagogia, di fronte a una che sostiene che le violenze in casa sono più gravi di quelle per la strada potrei scrivere "prova ad essere stuprata da un branco di persone, tutti froci col culo degli altri :rolleyes: " frase che non aggiunge nulla alla discussione ed è messa li solo per screditare l'interlocutore.
minchia nn pensavo ci potesse essere gente a favore....me lo ripeto sempre:
- nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn devi stupirti + di nulla - nn :D :eek:
minchia nn pensavo ci potesse essere gente a favore....me lo ripeto sempre:
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La somma quanto fa? :D
La somma quanto fa? :D
la somma fa cè gente che crede a fede^^
Gemma, io ti stimo molto, però su questo tema mi pare che tu abbia difficoltà a toccare il nocciolo della questione.
Il problema non è se tu ti sentiresti peggio ad essere violentata da tuo marito o da un estraneo, il problema è che se tuo marito invece di violentare te viene a violentare mia sorella o mia madre o la mia compagna è obiettivamente diverso.
Detto che è diverso, possiamo anche decidere che la pena è la stessa, se si ritiene che sia il caso, ma non si può negare che la cosa sia diversa.
Senza offesa per tuo marito, naturalmente ;)
Ti sbagli, la motivazione alla sentenza della Corte d'Appello di Cagliari è netta, esattamente all'opposto del punto di approdo del tuo ragionamento:
"...Se la violenza sessuale viene compiuta dal marito, nelle mura domestiche, anziché da uno sconosciuto, il trauma è diverso e il danno psicologico per la donna è minore..."
ed incentrata su una presunzione abominevole: che il danno psicologico sia minore. :rolleyes:
La somma quanto fa? :D
:D
^TiGeRShArK^
11-05-2006, 16:02
si, vabbè... siamo al paradosso :rolleyes:
l'ho letto quel 3d.
E ti posso assicurare che non è la prassi.
In quel caso la parte debole è l'uomo, ma mi sembra di aver letto solo parole di conforto e sostegno da voi uomini per l'autore del 3d.
Invece in questo caso è una donna, se l'è scelto, e se non è in grado di reagire è pure colpa sua.
E poi dite male dei talebani.
mah....
secondo te quindi è normalissimo vivere con un violento ke pikkia te e magari anke i tuoi figli.
X me una madre così è una persona snaturata.
Sednza nulla togliere alle colpe della bestia che le sta vicino ovviamente.
Ma alla fine LEI potrebbe fare qualcosa e NON FA NULLA.
Questo è ke mi fa inkazzare.
^TiGeRShArK^
11-05-2006, 16:06
invece si, vai a rileggere alcuni post.
mah.. magari ti riferisci ai miei post.....
Io ho spiegato la mia idea.
la colpa è ANKE sua perchè continua a vivere con una persona del genere.
tutto ciò senza togliere alcuna colpa a quell'idiota che si è sposata.
nomeutente
11-05-2006, 16:09
Ti sbagli, la motivazione alla sentenza della Corte d'Appello di Cagliari è netta, esattamente all'opposto del punto di approdo del tuo ragionamento:
"...Se la violenza sessuale viene compiuta dal marito, nelle mura domestiche, anziché da uno sconosciuto, il trauma è diverso e il danno psicologico per la donna è minore..."
ed incentrata su una presunzione abominevole: che il danno psicologico sia minore. :rolleyes:
Allora, anche se continuo a ritenere ragionevole che ci siano pene diverse, la motivazione mi sembra stupida.
Allora, anche se continuo a ritenere ragionevole che ci siano pene diverse, la motivazione mi sembra stupida.
Il problema di fondo è che la giusta giustizia non può esistere per ovvie ragioni. Ciò che sconcerta è che si passi, attraverso un meccanismo sottile e perverso, dalla strada maestra della mediazione tra gli opposti a quella ambigua della tutela di una parte. Come? Non tenendo in conto quanto sia presuntuoso pensare di poter afferrare una misura dell’imponderabile, e quanto sia facile smarrire una corretta visione d’insieme quando si è tentati dallo scomporre in parti ciò che è complesso.
La somma quanto fa? :D
Ma bisogna contare anche i "-"? :sbonk:
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