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View Full Version : Khamenei:stadio tabù per le donne


Ewigen
09-05-2006, 20:48
L'ayatollah Khamenei richiama il governo:Lo stadio torna a essere tabù per le donne

[Avvenire] Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha deciso di fare marcia indietro sul suo ordine di consentire la presenza negli stadi di donne, accompagnate da padri, fratelli o mariti, dopo un ordine impartito dalla Guida suprema del Paese, ayatollah Ali Khamenei. Lo ha detto il portavoce del governo, Gholam Hossein Elham. Khamenei, ha sottolineato il portavoce, «ha dato ordine al governo di studiare i punti di vista dei leader religiosi e annullare la sua decisione di permettere la presenza di donne allo stadio». I "punti di vista" a cui si riferisce Khamenei sono quelli espressi negli ultimi giorni da diversi ayatollah della città santa di Qom, tutti oppositori dell'idea annunciata dal presidente. Ahmadinejad ha parlato in favore di un codice di abbigliamento anche per gli uomini. Durante una visita ad una fiera dei tessuti, il capo di Stato iraniano ha infatti affermato che serve un lavoro di esperti per mettere a punto «un codice per l'abbigliamento», aggiungendo di «non riferirsi solo alle donne, ma anche agli uomini». Ahmadinejad ha aggiunto che saranno permessi diversi colori e saranno scelti abiti economici. Il parlamento iraniano ha sollevato più volte la questione del codice vestimentario, per contrastare l'uso di abiti di stile occidentale.

lowenz
10-05-2006, 07:39
(Grottesca)^2 evoluzione di un regime tribale di stampo rigidamente patriarcale, grottesca come quella nazifascista o stalinista effettivamente, e come esse appoggiata sull'esasperazione di un'ideologia, in questo caso quella islamica. Disgraziatamente all'Homo Sapiens l'esasperazione sembra piacere parecchio (in tutto quello che vive).....fin quando non esplode la nevrosi eheh.
Sicuramente prima o poi il regime imploderà su se stesso per troppa pressione interna accumulata; finchè però ci sarà la "scusa" di Israele e dell'Occidente è ovvio che questa pressione verrà rivolta "al nemico esterno", l'altra tribù da combattere ed annientare (almeno a parole): e questa pressione i capi-tribù (il consiglio dei guardiani e il leader supremo) la sanno usare fin troppo bene.

Fil9998
10-05-2006, 08:54
bhà finchè sta bene agli iraniani che se li votano e se li tengono...

ogni nazione ha i politici che si merita... purtroppo.



giusto per sdrammatizzare si potrebbe commentare che le donne occidentali non han certo sta gran pulsione per gli stadi.

Lorenzaccia
10-05-2006, 14:09
(Grottesca)^2 evoluzione di un regime tribale di stampo rigidamente patriarcale, grottesca come quella nazifascista o stalinista effettivamente, e come esse appoggiata sull'esasperazione di un'ideologia, in questo caso quella islamica. Disgraziatamente all'Homo Sapiens l'esasperazione sembra piacere parecchio (in tutto quello che vive).....fin quando non esplode la nevrosi eheh.
Sicuramente prima o poi il regime imploderà su se stesso per troppa pressione interna accumulata; finchè però ci sarà la "scusa" di Israele e dell'Occidente è ovvio che questa pressione verrà rivolta "al nemico esterno", l'altra tribù da combattere ed annientare (almeno a parole): e questa pressione i capi-tribù (il consiglio dei guardiani e il leader supremo) la sanno usare fin troppo bene.

quoto, hai colto in pieno.

Lorenzaccia
10-05-2006, 14:24
Ahmadinejad è un signor nessuno, installato alla presidenza dall'unico che attualemnte dirige i giochi politici, l'erede di Khomeini, Khamenei. Ricordo quello che successe nel 1999-2000 ad opera dei basije, violentissimo braccio armato degli integralisti islamici, nelle università di Teheran, dove furono massacrati per 6 giorni decine di studenti che manifestavano per la libertà di stampa e contro la durezza del regime. A me pare che l'Iran attualmente sia una pentola a pressione pronta a saltare in aria; le esigue liberalizzazioni di stampa concesse per cercare di smorzare il dissenso dall'ex presidente Katami - che negli anni della presidenza si era trovato spesso in contrasto con il consiglio dei guardiani della rivoluz., dal quale non era affatto dipendente - non sono state sufficiente: il riformismo è fallito. Ora con l'attuale presidente non si parla neppure più di riformismo: la situazione internazionale e il rapporto Usa-Israele è divenuto il nuovo collante.

lowenz
10-05-2006, 14:43
quoto, hai colto in pieno.
Sai che quando racconto 'ste cose alle altre tue "sorelle" di sesso femminile proprio non ci arrivano a capire :muro: e identificano IN ME, a proposito di patriarcato, il "padre che fa le prediche" proprio perchè parlo in questi termini "lapidari"? :D

E' una situazione incredibilmente lollosa :D

Lorenzaccia
10-05-2006, 14:50
Sai che quando racconto 'ste cose alle altre tue "sorelle" di sesso femminile proprio non ci arrivano a capire :muro: e identificano IN ME, a proposito di patriarcato, il "padre che fa le prediche" proprio perchè parlo in questi termini "lapidari"? :D

E' una situazione incredibilmente lollosa :D

a tutti e tre i miliardi di femmine del pianeta -1 (la sottoscritta) oppure alla limitata cerchia di ragazze che frequenti? ;)
cmq non ci vuole molto ad essere daccordo, la storia politica e sociale dell'Iran è nota da tempo; meno facile dire qualcosa di certo sulla teo-gerontocrazia Arabia Saudita, quella sì davvero oscura e pantanosa.

lowenz
10-05-2006, 15:10
a tutti e tre i miliardi di femmine del pianeta -1 (la sottoscritta) oppure alla limitata cerchia di ragazze che frequenti? ;)
Touché :) Ma del resto non posso fare altrimenti.....almeno prima che trovino un modo per far fondere le persone con Internet :D

eoropall
10-05-2006, 15:33
Touché :) Ma del resto non posso fare altrimenti.....almeno prima che trovino un modo per far fondere le persone con Internet :D

O finchè non trovi TU il modo per riuscire a "fonderti" con quelle che frequenti :p

lowenz
10-05-2006, 15:40
O finchè non trovi TU il modo per riuscire a "fonderti" con quelle che frequenti :p
:rotfl:.....molto più fattibile la mia ipotesi :D

eoropall
10-05-2006, 15:53
:rotfl:.....molto più fattibile la mia ipotesi :D

Allora mettiti alla ricerca di altri esemplari :Prrr:

Finchè non troverai colei che ti porgerà il frutto della conoscenza del bene e del male :O

lowenz
10-05-2006, 16:58
Allora mettiti alla ricerca di altri esemplari :Prrr:

Intendi di forme di vita intelligente? Effettivamente.....:D

Darkel83
10-05-2006, 17:10
Ha fatto bene: le donne devono stare a casa a lavare i piatti!!!

zerothehero
10-05-2006, 17:42
Ennesima conferma che i detentori del potere reale in Iran non è il presidente, ma il consiglio dei guardiani :D ...nà volta che fa una cosa giusta gliela bloccano :D

Lorenzaccia
12-05-2006, 23:54
Sperando sia terminato il pietoso siparietto del bambino lowenz e del suo amichetto eoropall, si potrebbe tornare a parlare delle donne iraniane, le quali, al contrario delle occidentali, non se la passano proprio bene.
Aggiungo a quanto detto sopra che, sedate le rivolte giovanili e fallito il riformismo, i movimenti delle donne rappresentano in Iran l'ultimo baluardo contro il regime; c'era un interessante articolo su Repubblica di lunedì 8/05 che parlava proprio di questo, e del fatto che in qualche modo il governo avrebbe dovuto giungere a compromessi con i movimenti per la resistenza femminile per smorzarne la capacità di aggregazione che è molto forte, anche fuori dal paese. Invece, incredibilmente, il governo sta giocando molto duro: nessuna concessione, la rigida discriminazione sessuale ad opera dei misogini integralisti islamici continua implacabilmente.

Vi copio l'intervento di Maryam Rajavi, musulmana sciita, nota attivista antifondamentalista ed in esilio in Francia da più di 20 anni. Nel 1979 era una delle ragazze del movimento studentesco che appoggiò la rivoluzione, ignara, come lo era il movimento, che ad una dittatura se ne stava per sostituire un’altra ancor più rigida. E’ la leader del CNRI; attualemnte sta portando avanti, in seno al Consiglio d’Europa (punto di riferimento per gli stati che hanno sottoscritto la C.E.D.U. - convenzione europea per i diritti e le libertà fondamentali) un progetto politico per l’Iran. E’ un piano di rinascita economica, politica, sociale e culturale ad ogni livello: pluralismo politico, libertà d’opinione e di stampa, indipendenza del sistema giudiziario, abolizione della pena di morte, rispetto della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, del Patto internazionale sui diritti civili e politici e della Carta delle Nazioni Unite, cooperazione internazionale, riconoscimento della proprietà privata e del libero scambio, disarmo atomico. Particolare attenzione è posta, naturalmente, alle donne, che per prime portano sulle spalle il peso della dittatura: principi di parità uomo-donna inseriti nelle leggi fondamentali del paese, in modo che non siano soggetti a cambi di maggioranze, e quote nel Majles per il 50%. Rigida separazione tra religione e stato, il quale deve rimanere laico.
Il primo obiettivo, quindi, è lo smantellamento del principio del velayat-e faqih, la base teorica che legittima l'intervento del clero in politica dal '79. Nella scala dei gradi del clero sciita, il faquih, aggiunto da Khomeini a quelli tradizionalmente esistenti contro il parere sfavorevole degli ayatollah, è il leader maximo, una specie di shahanshah al quadrato, dotato di un tale càrisma da fungere persino da ponte tra terra e cielo. Naturalmnemte l'unico vero faqih era Khomeini medesimo, ed inutile dire che questa figura se l'era praticamente disegnata addosso a soddisfacimento dell'eguccio che si ritrovava.

edit: faqih = marja-e taqlid



CNRI, 6 Dicembre - In un messaggio alla conferenza delle donne a New York, la Sig.ra Maryam Rajavi, presidente eletto del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, ha detto: "Le donne di Ashraf, che stanno sopportando il peso di una lotta complessa, dolorosa e difficile contro le più misogine, reazionarie forze della storia, devono essere sostenute dalle loro sorelle di tutto il mondo."
Camp Ashraf in Iraq è dove i membri dell'Organizzazione Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI), la principale opposizione iraniana, risiedono. Mentre stanno per essere riconosciuti come persone protette secondo la quarta convenzione di Ginevra, sono un obiettivo della cospirazione terrorista del regime clericale (iraniano) in Iraq.


Ciò che segue è il testo integrale del messaggio della Sig.ra Rajavi al congresso:


Porgendovi i miei più caldi saluti, elogio il vostro fecondo raduno ed i vostri sforzi nella causa dell'uguaglianza di genere.

Il vostro incontro oggi si occupa di un tema critico mentre si rivolge all'obiettivo più limpido e al dovere più urgente del movimento per l'uguaglianza, vale a dire, la difesa delle donne di Ashraf City. Poiché il più attivo e pionieristico movimento delle donne e la lotta più tortuosa per la liberazione, la pace, la libertà e la democrazia si riflettono oggi ad Ashraf City e nella resistenza delle donne che là si svolge.

Nel lontano passato, c'erano poche o nessuna donna pronta e desiderosa di intraprendere una lotta altruista e di sollevare la bandiera di una campagna per la liberazione e l'uguaglianza. Oggi, tuttavia, ci sono migliaia delle donne coraggiose e altruiste che stanno conducendo un movimento progressista che rappresenta ideali nobili e sono l'epicentro del confronto contro la teocrazia che governa l'Iran ed i fondamentalisti che essa sostiene in tutto il mondo.

In questa battaglia che può scoraggiare, queste donne:

- hanno generato una nuova cultura rompendo il mito di non credere in se stesse, così come il mito dell'incapacità e della debolezza storiche delle donne;

- hanno portato a compimento molte parole d'ordine ed ideali del movimento per l'uguaglianza;

- si sono fatte carico delle posizioni di direzione cruciali nel movimento di resistenza. Ashraf City, che si è levata in piedi risoluta di fronte alle più grandi cospirazioni, è stata comandata da donne eroiche quali Mojgan Parsai e Sedigheh Hosseini (precedente ed attuale Segretaria Generale del PMOI) e da una generazione di altre donne responsabili;

- hanno assunto questa responsabilità nel periodo più critico, dato che sono state sottoposte costantemente alle cospirazioni ed alle pressioni dei mullah. Il bombardamento devastante di Ashraf City da parte degli Stati Uniti e dal Regno Unito su richiesta dei mullah, le macchinazioni di Tehran per ottenere che i membri di questo movimento fossero espulsi o estradati dall'Iraq - tuttora incessanti -, l'accerchiamento di Ashraf City e la negazione di cibo e di medicinali per quelli che rimangono là e un assortimento dei pericoli per la sicurezza nel cuore di un paese avvolto in bombardamenti e nel fuoco della guerra, sono tutti parte di questa pressione che si sta esercitando nel contesto di una imponente guerra psicologica e di una campagna di demonizzazione del regime clericale. Tuttavia, le fiere donne di Ashraf si sono dimostrate incrollabili in mezzo a tali gravi pericoli.

Queste donne sono impegnate non soltanto in una normale, anche se difficile ed intensa, lotta. Stanno combattendo in prima linea la battaglia contro il fondamentalismo islamico. Stanno lottando contro un'idra che è riemersa dal Medio Evo e cerca di riportare il mondo nuovamente nei Secoli Bui.

Le donne di avanguardia di Ashraf non hanno raggiunto facilmente questa posizione. Hanno rinunciato alle loro carriere e alla vita familiare, dedicando interamente le loro abilità, energie e pietà a questa causa. Decine di migliaia di donne pazienti, consapevoli e coraggiose sono state torturate o mandate alla forca per consentire alle donne iraniane di conquistare lo zenit della liberazione e per aprire il cammino verso la libertà e la democrazia in Iran.

Le eroiche donne di Ashraf sono la forza chiave in un'alternativa politica alla dittatura religiosa al governo. Nella sua piattaforma, questa alternativa cerca l'uguaglianza completa di genere in tutti gli ambiti politici, sociali ed economici. Rifiuta tutte le costrizioni ed imposizioni sulle donne nei vestiti, nella formazione, nell'occupazione, nel matrimonio e nel divorzio. Ha inoltre vietato ogni sfruttamento delle donne sotto qualsiasi pretesto.

Le donne Mojahed di Ashraf sono la vera faccia dell'Islam democratico e tollerante ed hanno sconfitto l'arretratezza, la violenza ed la misoginia a cui i fondamentalisti islamici hanno dato impulso.

Sono non soltanto il modello e l'ispirazione più efficace per la liberazione delle donne in Iran e nella regione, ma, in virtù della lotta alla misoginia, solida roccia del pensiero reazionario dei fondamentalisti, hanno trovato il modo appropriato per sconfiggerli.



Care amiche,

le donne in Ashraf, che stanno sopportando il peso di una lotta complessa, dolorosa e difficile contro la più misogina, reazionaria forza della storia, devono essere sostenute dalle loro sorelle di tutto il mondo.

In nome del movimento per l'uguaglianza, chiedo il vostro supporto per salvare le donne nel mio Paese, che sono spietatamente fustigate, impiccate e lapidate a morte. Inoltre chiedo il vostro supporto nello scontro contro l'orco del fondamentalismo islamico la cui l'ombra diabolica ha gettato nell'oscurità la vita ed il destino di tutti nella regione, particolarmente delle donne.

Invito ognuna e tutte voi ad appoggiare e difendere le donne eroiche di Ashraf.

Vi ringrazio tutte.



http://www.ncr-iran.org/it/content/view/393/1/

lowenz
13-05-2006, 10:13
Sperando sia terminato il pietoso siparietto del bambino lowenz e del suo amichetto eoropall
:D

Come tu stessa hai ricordato il problema grosso è stato rappresentato da Khomeini e dal suo "eguccio", rinforzato in anni di clandestinità.....ricordiamo ai più giovani chi era costui: http://it.wikipedia.org/wiki/Ruhollah_Khomeini

Lorenzaccia
13-05-2006, 12:10
DONNE E RIFORME IN IRAN
di Donna M. Hughes

Febbraio 2000



E' opinione comune che in Iran, sotto la guida del Presidente Mohammed Khatami, sia in atto un processo di riforme e che le donne siano fra coloro che beneficiano di una società più tollerante, meno dura, con una maggiore libertà personale e di espressione.

Sicuramente le donne vogliono il cambiamento. Dai tempi della presa di potere religiosa fondamentalista, molte donne hanno opposto resistenza all'oppressione dei mullah, con piccole e grandi azioni. Attualmente, 21 anni dopo la rivoluzione, il 60 % della popolazione sotto i 25 anni non ricorda l'era pre-rivoluzionaria. Le donne (e non solo) hanno fame di maggiori libertà, opportunità e dignità rispetto a quanto non sia permesso nella restrittiva teocrazia esistente.

Khatami è presidente da quasi 3 anni. I diritti delle donne ed il loro status in Iran sono migliorati, oppure sono in processo di migliorare, sotto questo leader così detto "riformista"? Cosa dicono Khatami e i suoi colleghi riformisti delle donne, dei loro diritti e del loro ruolo in società? Cosa possono aspettarsi in futuro le donne da Khatami?



Le donne sotto il regime fondamentalista

Per comprendere lo status delle donne in Iran negli ultimi 21 anni e le possibilità attuali di riforma è necessario capire come il fondamentalismo percepisca le donne e quale sia l'unicità della struttura di governo in Iran. [i] L'Iran è una teocrazia basata sulla teoria dell'Ayatollah Ruhollah Khomeini di una dittatura religiosa chiamata velayat-e faqih. Questa conferisce al Leader Supremo il ruolo di tutore della nazione, con responsabilità e poteri equivalenti a quelli che un tutore adulto ha sui bambini. [ii] Khomeini ha stabilito che questo regime religioso debba prendere il posto di tutte le leggi religiose minori, e che il potere reggente possa cancellare unilateralmente qualsiasi accordo sia stato precedentemente preso. [iii] Sotto questo sistema di regime, il Leader Supremo ha più poteri del Presidente e può persino determinare quanto potere decisionale debba avere il Presidente stesso.

La teocrazia fondamentalista si basa sulla concezione della natura della donna e dell'uomo e dei loro ruoli nella società. Da questo punto di vista, le donne sono considerate fisicamente, intellettualmente e moralmente inferiori agli uomini. Questa presupposizione ha fatto sì che le donne non possano partecipare alla pari in nessun campo di azione sociale o politica. Le teorie proprie del determinismo biologico stabiliscono che il ruolo primario ed i doveri delle donne siano la procreazione e la cura dei figli, ed il benessere e la soddisfazione dei mariti. Le donne sono viste come l'incarnazione della seduzione sessuale e del vizio, e per questo le interazioni delle donne con gli uomini e la visibilità dei corpi femminili necessiterebbero di uno stretto controllo. Dopo la presa di potere, Khomeini abolì i minimi poteri sociali delle donne nella famiglia e nella vita pubblica. I mullah fondamentalisti perfezionarono il loro sistema di apartheid fra i generi, segregando uomini e donne, sopprimendo le attività delle donne e la loro visibilità pubblica, ed aumentando il controllo degli uomini sulle donne nella famiglia.

I principi misogeni di Khomeini e dei suoi seguaci furono trasformati in leggi ed in politiche che ancora oggi sono vigenti. Per nascondere il presupposto potere seduttivo dei corpi femminili, la hejab, o codice dei costumi, deve essere rispettata da tutte le donne nei luoghi pubblici. Le donne devono coprirsi i capelli ed il corpo, ad eccezione della faccia e delle mani, ed è proibito l'uso di cosmetici. E' proibito sorridere per strada. Alle donne è negato l'accesso all'istruzione superiore in 91 su 169 aree di studio, e sono tenute a seguire classi segregate. Una donna può lavorare solo con il permesso del marito, sebbene molte professioni siano loro proibite. Per proteggere la moralità sessuale della società, le donne devono essere coperte, e viene fatto loro divieto di intraprendere attività "impudiche". [iv] Le punizioni variano dalla reprimenda verbale a 74 frustate fino all'imprigionamento da un mese a un anno. La morte per lapidazione è una forma di punizione legale in caso di condotta sessuale indegna. Questa forma di tortura mortale ebbe inizio quando i fondamentalisti andarono al potere dopo la Rivoluzione Islamica. La legge specifica la grandezza delle pietre e le modalità di sepoltura della persona da lapidare. Lo scopo è quello di infliggere grandi sofferenze e dolore prima del sopraggiungere della morte.

L'età legale nella quale le ragazze possono sposarsi è di 9 anni lunari (8 anni e 9 mesi sul calendario solare). La poligamia è legale: gli uomini possono avere fino a 4 mogli ed un numero illimitato di mogli temporanee. Gli uomini hanno il potere di prendere tutte le decisioni riguardanti la famiglia, inclusa la libertà di movimento delle donne e la custodia dei figli. "Tua moglie, che è una tua proprietà, è in effetti la tua schiava": secondo i mullah, questa è la visione dello status legale delle donne. [v]

Alle donne non è permesso viaggiare o avere un passaporto senza il permesso scritto del padre o del marito. Una donna non può stare in compagnia di un uomo che non sia il marito o un parente maschio. Le attività pubbliche sono segregate. Alle donne non è permesso praticare sport in presenza di uomini, o non è permesso guardare sport maschili nei quali le gambe degli uomini non siano completamente coperte.

Lo status delle donne in Iran

Le leggi draconiane e la discriminazione reprimono le donne in Iran. Le nuove leggi che rafforzano l'apartheid fra i generi e la repressione delle donne non appartengono al passato. Secondo il Rapporto del 1999 del Human Rights Watch (Osservatorio sui diritti umani) "Sono state abrogate nuove leggi che discriminano le donne e che hanno lo scopo di limitare il dibattito sui diritti delle donne". [vi] Da quando Khatami è diventato Presidente, nel 1997, sono state applicate nuove leggi e politiche restrittive nel campo dell'istruzione e della sanità per segregare donne e uomini. Il Parlamento e i leader religiosi continuano a proporre e a mettere in atto numerose leggi o politiche che avranno effetti negativi su salute, istruzione e benessere di donne e ragazze iraniane.

I vestiti indossati in pubblico dalle donne continuano ad ossessionare i mullah. Nel 1997 il Centro Giudiziario Martyr Ghodusi, uno delle maggiori sezioni della magistratura, ha promulgato una hejab, o codice del costume, più rigida. Le nuove linee guida prevedono l'incarcerazione da tre mesi ad un anno o multe, e fino a 74 frustate per chi indossa "indumenti alla moda, come vestiti o gonne senza un lungo soprabito". Le norme bandiscono qualsiasi soprabito corto o a mezze maniche, e proibiscono anche di indossare qualsiasi "oggetto impudico, appariscente e scintillante su cappelli, collane, orecchini, cinture, braccialetti, occhiali, scialli, anelli, sciarpe o cravatte". [vii]

Le donne continuano ad essere arrestate per uso scorretto del velo. Quelle che non rispettano il rigido codice dei costumi vengono arrestate, caricate su pulmini e portate ad un centro contro la "corruzione sociale". [viii] Nel novembre 1997 un corrispondente della Agenzia France Presse a Tehran assistette all'arresto di dieci donne, le quali furono portate via su un cellulare perché portavano impropriamente il velo o perché indossavano vestiti che non si conformavano alle norme Islamiche. Queste donne indossavano scialli colorati a coprire la testa ed avevano un leggero trucco. [ix] Nel giugno 1998 l'Ayatollah Ali Khamenei disse ai funzionari statali anziani che era giunto il momento di "affrontare con severità il comportamento sregolato delle donne". [x] Alla metà di agosto, 1.800 persone, fra donne e uomini, furono arrestate per "essersi mal velate" o per "condotta dissoluta". La maggior parte delle donne aveva il trucco o si trovava in compagnia di uomini che non erano loro parenti. Nel gennaio 2000 l'Agenzia France Presse riferì che, in un'occasione, 10 giovani donne furono arrestate perché avevano il trucco e indossavano veli che non coprivano completamente i capelli. [xi]

La segregazione fra uomini e donne continua a crescere. Nel 1997 alcuni deputati del Parlamento proposero un piano per far sì che le scuole femminili diventassero "zone vietate agli uomini". Questa richiesta implicherebbe che tutti i membri del corpo insegnante e dello staff fossero donne, [xiii] e quindi renderà l'istruzione femminile ancora più inaccessibile e difficile. Nel settembre 1999 alle donne insegnanti fu negato l'accesso in classi di ragazzi di 10 anni, e gli insegnanti uomini fu proibito di entrare in classi femminili. [xiii]

Molte ragazze non hanno l'opportunità di avere un'istruzione. Le statistiche ufficiali rivelano che il 90 % delle ragazze dei distretti rurali abbandona la scuola. [xiv] Una causa della percentuale di abbandono è la giovane età nella quale le ragazze possono essere date in sposa secondo le leggi dei fondamentalisti. Fatemeh Tondgouyan, un consulente su questioni femminili al Ministero dell'Istruzione, confermò che una causa dell'analfabetismo fra le giovani donne era il matrimonio precoce: "nel 1999 52.473 studentesse fra i 10 e i 14 anni erano sposate, e 617.920 fra i 15 e i 19 anni". [xv]

La segregazione e la discriminazione di donne e ragazze hanno effetti negativi sulla salute femminile. Nell'aprile 1997 il Parlamento approvò una nuova legge secondo la quale gli ospedali dovevano segregare a seconda del sesso tutti i servizi sanitari. Ad oggi, non ci sono abbastanza donne medico qualificate o professioniste sanitarie per rispondere ai bisogni di tutte le donne e ragazze in Iran, con una conseguente scarsa qualità della servizio sanitario. [xvi] Come parte del piano di attuazione di questo sistema di apartheid nella sanità, la Scuola di Medicina Fatemieh a Qom istituì un programma pilota per l'istruzione medica segregata. Tutti gli uomini dello staff furono licenziati, per ottemperare alla nuova legge e limitare il contatto fra donne e uomini. [xvii] Nel gennaio 2000 le studentesse fecero uno sciopero per protestare contro la cattiva istruzione ricevuta, rifiutandosi di lavorare in un ospedale affiliato con questo programma universitario. [xviii]

Ci sono altri segni del peggioramento della vita delle donne in Iran. Nel 1999 alcuni funzionari governativi riferirono che la percentuale di suicidi fra le giovani era in drastico aumento. Shojaii Zand, Capo dell'Ufficio degli Affari Sociali del Ministero degli Interni, testimoniò di un aumento del 109 % nel numero dei suicidi. [xix] La maggior parte delle donne suicidatesi erano sotto i 31 anni di età, e molte avevano fra i 15 e i 19 anni. Nessuna indagine fu condotta con le sopravvissute ai tentativi di suicidio o con amiche e parenti. I ricercatori ipotizzarono che le cause dei suicidi fossero il senso di impotenza provato dalle donne ed il contesto quotidiano, che afferma l'inferiorità femminile. Matrimoni forzati e molestie furono anche citati come cause di tremendo stress nella vita delle donne. [xx]

Le donne hanno fatto pressione per ottenere un maggior controllo sulle loro vite nella famiglia. Nel 1997, le donne ottennero una piccola vittoria facendo sì che il Parlamento approvasse una legge che garantisce loro alcuni diritti di custodia dei figli dopo il divorzio, ma solo se il padre è dichiarato drogato, alcolizzato o "moralmente corrotto". [xxi] Questi furono miglioramenti modesti, ma importanti, dei diritti delle donne. Come conseguenza dei piccoli miglioramenti nei diritti di custodia e divorzio, nel 1999 il numero di divorzi continuava a crescere. Il numero esatto di richieste e di conseguenti divorzi variava a seconda dell'origine, ma sembrava essere di circa il 15 % maggiore. [xxii] [xxiii] La campagna delle donne per la parità di diritti sull'eredità non fu un successo. Il Parlamento rigettò completamente la proposta di legge, affermando che la richiesta di parità sull'eredità era contraria alla legge Islamica, la quale stabilisce che la porzione di eredità destinata a una donna sia solo la metà di quella dell'uomo. [xxiv]

Ci sono poche opportunità lavorative per le donne. Secondo il Ministro dell'Istruzione iraniano Hossein Mozaffar, la percentuale di assunzione femminile era del 9 %, di cui il 72 % di questa riguardava il settore dell'istruzione. [xxv] Per il consigliere del Presidente Khatami sulle questioni femminili, ci sono solo 3 donne per ogni 10.000 manager anziani * il resto sono uomini. [xxvi] Uno studio internazionale che ha paragonato le condizioni di lavoro delle donne nel mondo ha classificato l'Iran al 108esimo posto su 110 nazioni. [xxvii] Persino il consulente di Khatami sulle questioni femminili ha riconosciuto che, negli uffici governativi, c'è discriminazione nelle assunzioni e nelle promozioni a sfavore delle donne: "Alcuni funzionari sono dell'opinione che gli uomini abbiano più di un ruolo nella famiglia, e quindi favoriscono gli uomini." [xxix]

Secondo l'interpretazione fondamentalista dei testi Islamici, le donne non possono essere giudici perché non sono considerate capaci di prendere decisioni importanti. Uno dei presunti segni di moderazione in Iran è la nomina di donne giudici, ma in realtà a nessuna donna è stato conferito questo rango. Il Capo della Magistratura Yazdi ha chiarito il punto nel suo sermone durante le preghiere del Venerdì: "I giudici donna che ho menzionato hanno incarichi nella magistratura, ricevono stipendi, assistono a processi, danno consigli, ma non presiedono processi né emettono verdetti". [xxx]

L'Iran continua ad essere fra i peggiori stati al mondo per quanto riguarda i diritti umani. Nel 1999 il rapporto sull'Iran del Human Rights Watch esordiva con l'affermazione, "I diritti umani non sono migliorati, ed in alcune aree sono peggiorati". [xxxi] Al rappresentante della Commissione sui Diritti Umani delle Nazioni Unite non è stato concesso di visitare l'Iran dal febbraio 1996. [xxxii] Per quanto riguarda i diritti umani delle donne, il Rappresentante delle Nazioni Unite ha concluso che "non c'è praticamente nessun progresso verso il miglioramento dello status legale [delle donne]. Il Governo non si sta impegnando per la cancellazione di queste leggi e pratiche discriminatorie, che restano la causa di un trattamento non equo delle donne in Iran". [xxxiii] In risposta alle critiche sui diritti delle donne in Iran, Jolodar Zadeh, una delle poche deputate parlamentari, ha difeso le politiche iraniane sulle donne affermando che le differenze di diritto fra uomini e donne non significano discriminazione dei loro diritti. [xxxiv]

Una delle peggiori violazioni dei diritti umani, la lapidazione a morte, continua. Nell'ottobre 1999 una donna fu lapidata a morte * la tredicesima persona uccisa per lapidazione dalla presa di potere di Khatami. [xxxv] L'Iran ha anche una delle più alte percentuali di esecuzioni capitali di qualsiasi nazione al mondo. Alla fine del gennaio 2000, due donne furono impiccate, portando così il numero di esecuzioni a 545 da quando è al potere Khatami. [xxxvi]

Secondo il rapporto sull'Iran del 1999 del Human Rights Watch, "Le esecuzioni dopo processi ingiusti proliferavano" e "la tortura durante gli interrogatori era diffusa". [xxxvii] Prove di quanto sia comune la tortura vennero alla luce quando alcuni ufficiali di Tehran, che erano stati detenuti per testimoniare nel processo per corruzione contro il sindaci di Tehran, rivelarono che erano stati torturati con pestaggi, colpi di frusta, deprivazione del sonno, esposizione a forti suoni, mancanza di cibo e minacce a parenti, al fine di procacciarsi confessioni o di incriminare altri. [xxvii] Si può immaginare come trattino i prigionieri politici delle guardie carcerarie che sono disposte a torturare degli impiegati governativi. Nel dicembre 1999 alcune Guardie Rivoluzionarie per la prima volta ammisero l'esistenza della "gabbia" * un cubo di 70 x 80 x 80 cm (o anche più piccolo). In essa i prigionieri politici venivano tenuti per settimane o mesi, per per stroncarne le resistenze. [xxxix] Secondo la testimonianza di una donna tenuta in una gabbia di questo tipo per quasi nove mesi, esisteva un'intera sezione di gabbie. "Erano così piccole che non ci si poteva sedere a gambe incrociate. Così bisognava sedersi accovacciate. Eravamo bendate e. dovevamo stare sedute in quella posizione dall'alba al tramonto. Dopo un po' cominciava a farsi sentire il dolore fisico. Non potevo camminare da sola. Ogni volta che mi alzavo, mi girava la testa e cadevo". [xl]

In Iran i minori continuano ad essere condannati a morte. Reagendo alle proteste, il Mullah anziano Hosseini Kooh-Kamarei ha stabilito che "chiunque raggiunga l'età della pubertà può essere soggetto a qualsiasi sentenza penale. Non c'è distinzione fra un adolescente che ha raggiunto l'età della pubertà e un 50enne, per quanto riguarda la detenzione e la pena". [xli] Ufficialmente, l'età della pubertà per le ragazze è di 9 anni lunari (8 anni sul calendario solare) e di 15 anni per i ragazzi (14 sul calendario solare). Quindi, per legge le femmine di 8 anni ed i maschi di 14 possono essere condannati a morte.

Ciò prova che i diritti umani e lo status delle donne non sono migliorati in maniera evidente durante i tre anni di presidenza di Khatami. Alcuni sostengono che Khatami abbia in effetti intenzioni riformiste, ma che i conservatori lo stiano ostacolando. Possiamo ascoltare le parole dello stesso Khatami e dei suoi incaricati per determinare se essi realmente appoggino le riforme.

Khatami e i Riformisti * Parole ed azioni

Generalmente si ritiene che Khatami appoggi i diritti delle donne, ma le sue affermazioni e suoi decreti dimostrano il contrario. Prima della sua elezione nel 1997, Khatami disse, "Uno dei maggiori errori dell'Occidente è stata l'emancipazione delle donne, che ha portato alla disintegrazione delle famiglie. Essere una casalinga non impedisce ad una donna di avere un ruolo nel destino della sua gente. Non dovremmo pensare che l'attività sociale significhi lavorare al di fuori della casa. La cura della casa è uno fra i maggiori lavori". [xlii] Quasi tre anni dopo, l'opinione di Khatami non era cambiata. Nell'ottobre 1999 commentò lo status delle donne e la loro partecipazione alla vita sociale, e segnalò i problemi esistenti in altre parti del mondo. "Non dovremmo fare la stessa esperienza amara del mondo di oggi riguardo alla società ed alla donna, che ha portato alla disintegrazione di tutti i legami" e " ha minato le fondamenta della famiglia". Aggiunse, "La famiglia forma la colonna principale ed il nucleo della società, e, se viene minata, la società sarà minata * questo è uno dei maggiori problemi della società occidentale". [xliii]

Khatami non si è espresso nemmeno sulle forme più estreme di trattamento disumano * la morte per lapidazione. Uno dei suoi colleghi "riformisti" suggerì che, se questa forma di esecuzione disturbava la comunità mondiale, avrebbero dovuto condurre le lapidazioni lontano dalla vista pubblica. [xliv]

Sotto la guida di Khatami, il Consiglio Supremo della Rivoluzione Culturale decise di non sottoscrivere la Convenzione delle Nazioni Unite sull'Eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), il più importante accordo internazionale sui diritti delle donne. [xlv]

Anche le donne cui Khatami ha conferito un incarico appoggiano l'atteggiamento e le politiche dei fondamentalisti verso le donne. Il consigliere di Khatami sulle questioni femminili, Zahra Shoja'l, afferma di essere una sostenitrice dei diritti delle donne, ma all'interno di un contesto fondamentalista Islamico. Ella definisce la restrittiva e simbolicamente oppressiva hejab, il chador "il migliore vestito nazionale delle donne iraniane". [xlvi] Nell'ottobre 1999 affermò, "Lo stato e il governo non vogliono la partecipazione delle donne agli affari sociali al prezzo della disintegrazione della famiglia. Le donne dovrebbero avere il loro ruolo nella famiglia, per portare conforto e calore nella famiglia ed essere le prime e principali educatrici dei figli. Questo è di fondamentale importanza". [xlvii] Quando le è stato chiesto di una legge che non permette alle donne di lasciare il paese da sole per studiare all'estero, Shoja'l replicò che la donna avrebbe allora dovuto compiere gli studi universitari a casa. [xlviii]

La delegata di Khatami più pubblicizzata è Massoumeh Ebtekar, Vice Presidente della Protezione Ambientale. E' da tempo legata ai fondamentalisti: dopo la Rivoluzione Islamica del 1979 fu la portavoce dei rapitori che presero l'ambasciata statunitense a Tehran. Non è favorevole all'allentamento delle restrizioni alle donne in favore di una loro maggiore libertà personale o dell'interruzione della violenza istituzionale più barbara contro le donne. Ebtekar sostiene la legge che richiede che le donne abbiano il permesso dei mariti per poter viaggiare. Ella giustifica questa legge dicendo, "L'uomo è responsabile dell'economia e della sicurezza della famiglia. Quindi, una donna ha bisogno del permesso di suo marito per fare un viaggio. Altrimenti ci sarebbero problemi che porterebbero a discussioni fra loro". [xlix] Ebtekar difende anche la lapidazione a morte delle donne, dicendo, "Si dovrebbero prendere in considerazione anche gli aspetti psicologici e legali della società. Se le leggi regolari della famiglia venissero rotte, ne deriverebbero molte complicate e gravi conseguenze per tutta la società". [l]

Khatami e i suoi incaricati sostengono lo stesso punto di vista teorico sulle donne stabilito da Khomeini decenni fa. Talvolta essi usano le parole dei diritti delle donne, ma hanno le stesse idee fondamentaliste su uso del velo, partecipazione sociale delle donne e loro ruolo nella società. Viene difesa persino la sadica lapidazione a morte.

Una delle aree nelle quali Khatami è stato lodato come riformista è quella della libertà di espressione. A Khatami viene attribuito il conferimento di nuove libertà alla stampa. Dopo l'elezione di Khatami alla Presidenza, non ci fu un aumento del numero di pubblicazioni. Un'indagine più approfondita rivelò che gli unici quotidiani o periodici a ricevere permessi erano quelli che sostenevano Khatami. Inoltre, un'indagine sugli editori delle nuove pubblicazioni dimostrò come molti fossero comandanti della Guardia Rivoluzionaria, giudici religiosi, o membri della polizia segreta, e persino che alcuni erano coinvolti nella tortura ed esecuzione di prigionieri politici. [li] Non il tipo di attività di solito associate ai "riformisti."

Le nuove pubblicazioni divennero terreno di una guerra di potere fra Khamenei, il Leader Supremo, e Khatami, il Presidente, in quanto le pubblicazioni furono chiuse e gli editori arrestati. Nel febbraio 1998 il quotidiano Jameah cominciò a pubblicare articoli in qualche modo critici del governo, fotografie a colori di donne che sorridenti coltivavano il grano ed un'intervista con un ex prigioniero. A giugno una corte revocò loro la licenza. [lii] Inoltre, la polizia raccolse accuse contro Zanan, una rivista femminile, per aver "insultato" le forze di polizia con la pubblicazione di un articolo sui problemi che le donne affrontano con le autorità sulle spiagge iraniane, che sono segregate fra i sessi. [liii] Una nuova legge, approvata dal Parlamento nel 1998, ha imposto maggiori restrizioni sulla pubblicazione in quotidiani e riviste di fotografie di donne. [liv] La televisione di stato iraniana annunciò nel 1998 la decisione del Dipartimento di Giustizia di Tehran di chiudere un quotidiano e di far causa al suo proprietario. Una delle accuse contro il quotidiano, Khaneh, era che questo aveva pubblicato fotografie "oscene" di donne che giocavano a calcio. [lv]

Mentre le donne in Iran facevano pressioni per avere più diritti, la loro libertà di espressione veniva completamente ridotta. Il Parlamento approvò una legge che proibiva la discussione di tematiche o diritti femminili al di fuori dell'interpretazione della Shari'l (la legge Islamica) stabilita dai mullah reggenti. [lvi] Nel tentativo di reprimere ulteriormente tutte le discussioni sui diritti delle donne, nell'agosto 1998 il Parlamento approvò una proposta di legge che proibiva la pubblicazione nei mezzi di comunicazione di materiale in difesa dei diritti delle donne, onde evitare di creare conflitto fra i generi. Chi sostiene i diritti delle donne è soggetto/a a incarcerazione e frustate per le violazioni commesse. [lvii]

All'avvicinarsi delle elezioni parlamentari del febbraio 2000, ci furono sempre più voci di riforma. Le interviste ai "riformisti" rivelarono quanto le loro parole fossero vuote. Quando gli si chiedeva dei diritti delle donne, Mohmoud Shams, Editore del giornale "riformista" Asr-E-Azadegan (L'Era dei Liberi) commentò, "In quale nazione nel mondo una donna ottiene metà di tutto in un divorzio? Le donne hanno avuto la loro giusta porzione di diritti negli ultimi 20 anni".

Queste idee sono in linea con l'attuale posizione di Khatami e con la sua precedente carriera politica. Khatami entrò per la prima volta in politica dopo la Rivoluzione del 1979. Era membro della Linea di Imam, il gruppo dominante alleato dell'Ayatollah Khomeini che si opponeva alle libertà individuali e sociali. Sin dai primi giorni era un attivo sostenitore della struttura governativa velayat-e faqih. Sotto il regime di Khomeini fu nominato Ministro della Cultura e Guida Islamica. Dal 1982 al 1992 fu il capo censore fondamentalista dei media, dell'arte e della cultura. Chiuse tutte le pubblicazioni indipendenti, approvò nuove restrizioni sulle attrici e richiese che le ragazze indossassero la hejab nei film. [lviii] Dopo la morte di Khomeini, nel 1989, la fazione della Linea di Imam si indebolì ed alla fine perse il potere, a scapito della fazione di Rafsanjani. A Khatami fu assegnato un lavoro di Bibliotecario alla Biblioteca Nazionale. A quel tempo il cambio di potere alla fazione di Rafsanjan fu in generale considerato un segno di moderazione in Iran. Nel 1997 Khatami chiese che gli fosse concesso di candidarsi a Presidente. La sua candidatura fu accettata dal Consiglio dei Tutori (che valuta l'ammissibilità e la fedeltà di ogni candidato al regime) insieme soltanto a 4 altre candidature; 234 candidati furono respinti. Khatami appartiene ad una diversa fazione dei così detti conservatori, ma è un uomo del potere, ed è considerato fedele alla principio della velayat-e faqih. Khatami continua a professare la sua fedeltà al Leader Supremo ed al sistema della velayat-e faqih. L'opinione del Leader Supremo, l'Ayatollah Khamenei, sulle donne e sul loro posto nella società è la stessa del suo predecessore Ayatollah Khomeini: le donne dovrebbero essere mogli e madri. Egli ha affermato: "il vero valore di una donna è misurato in base a quanto riesce a rendere l'ambiente familiare un paradiso per marito e figli". [lix] Nel luglio 1997 l'Ayatollah Khamenei affermò che l'idea dell'equa partecipazione sociale delle donne era "negativa, primitiva ed infantile". [lx]

Khatami usa tutte le giuste parole di riforma, come "società civile", "libertà di espressione" e "governo della legge." Ma quando gli si chiede di approfondire, egli spiega che queste idee troverebbero attuazione all'interno della struttura della velayat-e faqih. Dopo essere diventato Presidente, ha affermato, "Nella Repubblica Islamica difendere la legge significa difendere la velayat-e faqih".[lxi] Mentre Khatami continua ad usare le parole della riforma, la parola "Islamico" viene inserita prima di ogni principio riformista, dando così luogo ad espressioni quali "società civile Islamica", "diritti umani Islamici", "diritti delle donne Islamiche" e "governo della legge secondo la velayat-e faqih". Cosa significhino in pratica questi concetti fondamentalisti non ha niente a che fare con gli standard universali in base ai quali altre nazioni ed organi internazionali usano questi termini, ed implica pochi o assolutamente nessun cambiamento in Iran. Nel Rapporto sui Diritti Umani delle Nazioni Unite, Maurice Copithornce segnalò che l'Iran non aveva fatto nessun passo verso il governo della legge. Egli affermò, ".certamente poco è stato raggiunto a questo scopo fino ad ora". [ixii]

Le donne meritano un cambiamento effettivo

Le donne dell'Iran meritano un effettivo cambiamento. Le donne in Iran meritano eguaglianza, rispetto ed il diritto di partecipare a tutte le attività sociali, politiche ed economiche. Hanno il diritto di vivere le loro vite produttivamente e con dignità.

Nel XX secolo le donne iraniane si sono organizzate e battute per i diritti umani e politici, dalla Rivoluzione Costituzionale alla fine del secolo fino al movimento democratico che ha rovesciato lo Shah dell'Iran. [lxiii] In seguito al rovesciamento della monarchia, i fondamentalisti, guidati dall'Ayatollah Ruhollah Khomeini, presero il controllo della rivoluzione e tradirono le donne che li appoggiarono nella rivoluzione. Dopo il 1979, la misura del successo della Rivoluzione Islamica fu il grado di soppressione dei diritti e delle attività femminili.

Dal momento in cui i mullah si mossero per prendere il potere, le donne, in quanto sostenitrici della democrazia, si sono opposte al fondamentalismo ed alla teocrazia in Iran. Quando la protesta democratica divenne impossibile in Iran, esse si unirono alla Resistenza e divennero leader impareggiabili.

All'interno dell'Iran, nel luglio 1999, le donne parteciparono attivamente alle dimostrazioni a Tehran e Tabriz. Queste dimostrazioni cominciarono come manifestazioni studentesche contro la repressione violenta di polizia e vigilantes nei confronti degli studenti, e poi si diffusero rapidamente fra tutta la gente. E' stato documentato che alcune donne furono arrestate, ferite o uccise, sebbene il numero esatto vari a seconda dei rapporti. [lxiv] [lxv] [lxvi] Le donne si stanno battendo per il cambiamento ad ogni occasione.

Le donne devono diffidare dei "riformisti", poiché essi offrono molto poco in più dei "conservatori", ed è altrettanto probabile che tradiscano le donne che li appoggiano. Non c'è prova che i "riformisti" siano realmente interessati al miglioramento dei diritti e della vita delle donne in Iran.

La vera via verso il cambiamento in Iran è il rovesciamento del sistema della velayat-e faqih e l'estromissione dei mullah dal potere.

testo completo con note http://www.wforw.it/Donna%20M.%20Hughes.html





http://pz.rawa.org/it/

maxsona
13-05-2006, 12:33
Sicuramente prima o poi il regime imploderà su se stesso per troppa pressione interna accumulata; finchè però ci sarà la "scusa" di Israele e dell'Occidente è ovvio che questa pressione verrà rivolta "al nemico esterno", l'altra tribù da combattere ed annientare (almeno a parole): e questa pressione i capi-tribù (il consiglio dei guardiani e il leader supremo) la sanno usare fin troppo bene.
Le parole più chiare e veritiere che spiegano l'anti occidentalismo Islamico che io abbia mai letto :)

Lorenzaccia
13-05-2006, 14:33
Ebtekar difende anche la lapidazione a morte delle donne, dicendo, "Si dovrebbero prendere in considerazione anche gli aspetti psicologici e legali della società. Se le leggi regolari della famiglia venissero rotte, ne deriverebbero molte complicate e gravi conseguenze per tutta la società".

Questa frase è l’esempio più lampante di come in alcune zone del mondo il baricentro del sistema etico e normativo sia spostato dalla parte della comunità, anziché da quella dell’essere umano, il quale soccombe fagocitato dalla prima. La logica conseguenza è una grande resistenza da parte dei detentori del potere nei cfr. delle aperture, per il timore che i contatti, le influenze, i “meticciati” e le inevitabili trasformazioni che ne derivano, conducano alla disgregazione della comunità stessa, fondata su una serie di fattori culturali considerati irrinunciabili. In Iran le donne sono rigidamente escluse dalla sfera pubblica e relegate nel privato sotto tutela maschile. L’analfabetismo, non solo femminile ma questo sicuramente preponderante, è la regola, poiché, com’è noto, conoscenza è libertà, libertà dissenso, dissenso minaccia all’ordine costituito. Smantellare questo assetto sociale vuole dire rompere tutta l’impalcatura religiosa, politica e sociale costruita nel paese.
Stando così le cose, è giocoforza che Khamenei attribuisca all’emancipazione femminile la causa della perdita di valori in occidente, soprattutto riguardo alla famiglia. Il tipo di famiglia che Khamenei ha in mente, infatti, è quello patriarcale, dove moglie e figli sono subordinati al marito. Ma una teoria della giustizia sociale e politica che pretenda di essere tale deve costruirsi attorno a due soggetti assoluti, almeno: l’uomo e la donna, in un rapporto di uguaglianza assoluta. E non un rapporto gerarchico, dove un Assoluto-uomo è baricentro e fonte di ogni determinazione, e la donna ne costituisce il complementare, il diverso, l’altro, definita, relativamente ai vari contesti storici, come ciò che l’uomo non è (la presunzione dell’intrinseco femminile, la speciale attitudine alla cura, l’inferiorità naturale legata alla riproduzione).

L’essere umano gode di diritti fondamentali e inalienabili - in primo luogo il diritto all’integrità psicofisica e il rispetto della sua dignità - di cui è titolare per il solo fatto di essere nato; questi non dipendono dalla cultura d’appartenenza, non vengono elargiti solo se ci si comporta in un certo modo, non ci sono “solo a patto che...”. No, ci sono e basta, nulla è dovuto come contropartita.
E allora, dinnanzi alle loro gravi violazioni nel mondo, occorre agire e non fermarsi, occorre andare avanti, ignorare le critiche di coloro che rimandano alla cultura d’appartenenza il tipo di diritti di cui l’essere umano può godere. Il rispetto delle diversità culturali non deve scadere in relativismo culturale, quando quest’ultimo permette la violazione dei diritti dell’uomo in nome di un’astratta cultura che pretende di restare immutabile nel tempo, perpetuata e tutelata, solitamente, da una stretta cricca di persone, autoritaria e dittatoriale, che agisce per interessi personali con sprezzo del bene comune.