Ewigen
09-05-2006, 18:51
AFRICA 9/5/2006 2.25
PRODUCONO ED ESPORTANO CACAO, MA ALTRI STABILISCONO IL PREZZO…
[PIME] I paesi africani esportano l’80% di tutto il cacao e dei suoi derivati nel mondo, ma ne consumano solo il 2%: per farne salire il prezzo, potrebbe essere opportuno incoraggiare gli africani a consumarne di più anziché diminuirne la produzione. È il parere del presidente nigeriano Olusegun Obasanjo, espresso in apertura del primo ‘Vertice africano sul cacao’ ad Abuja, in Nigeria; vi partecipano Sao Tome e Principe, Togo, Ghana, Costa d’Avorio e Uganda che, insieme a Nigeria, Camerun e Gabon, sono i principali produttori di cacao in Africa. “Un consumo così basso – ha detto il ministro all’Agricoltura nigeriano Adamu Bello – dà all’Africa poca facoltà di parola su un giro d’affari stimato oltre 30 miliardi di dollari l’anno”. Sottolineando che “noi africani consumiamo ciò che non produciamo e produciamo ciò che non consumiamo”, Obasanjo, oltre a “incoraggiare la promozione e il consumo di cacao” nello stesso continente, ha detto: “È inaccettabile che i mercati americano ed europeo influenzino indebitamente il prezzo internazionale del cacao senza considerare i costi di produzione… Se è naturale che i paesi consumatori proteggano i loro interessi, noi produttori dobbiamo concordare qui, in questo vertice, come garantire prezzi equi per i nostri prodotti”, incluso il burro di cacao e molti altri derivati, come il cibo per animali. Bisogna poi guardare a nuovi mercati, come quello londinese e quello asiatico: “Fate sì – ha proposto Obasanjo – che ogni cinese mangi una tavoletta di cioccolata a settimana e i nostri problemi saranno risolti”. La Costa d’Avorio, primo produttore nel continente, produce un milione e 200.000 tonnellate di cacao; il Ghana 800.000 e la Nigeria 400.000. Più di 20 milioni di africani sono impiegati nell’industria del cacao.
PRODUCONO ED ESPORTANO CACAO, MA ALTRI STABILISCONO IL PREZZO…
[PIME] I paesi africani esportano l’80% di tutto il cacao e dei suoi derivati nel mondo, ma ne consumano solo il 2%: per farne salire il prezzo, potrebbe essere opportuno incoraggiare gli africani a consumarne di più anziché diminuirne la produzione. È il parere del presidente nigeriano Olusegun Obasanjo, espresso in apertura del primo ‘Vertice africano sul cacao’ ad Abuja, in Nigeria; vi partecipano Sao Tome e Principe, Togo, Ghana, Costa d’Avorio e Uganda che, insieme a Nigeria, Camerun e Gabon, sono i principali produttori di cacao in Africa. “Un consumo così basso – ha detto il ministro all’Agricoltura nigeriano Adamu Bello – dà all’Africa poca facoltà di parola su un giro d’affari stimato oltre 30 miliardi di dollari l’anno”. Sottolineando che “noi africani consumiamo ciò che non produciamo e produciamo ciò che non consumiamo”, Obasanjo, oltre a “incoraggiare la promozione e il consumo di cacao” nello stesso continente, ha detto: “È inaccettabile che i mercati americano ed europeo influenzino indebitamente il prezzo internazionale del cacao senza considerare i costi di produzione… Se è naturale che i paesi consumatori proteggano i loro interessi, noi produttori dobbiamo concordare qui, in questo vertice, come garantire prezzi equi per i nostri prodotti”, incluso il burro di cacao e molti altri derivati, come il cibo per animali. Bisogna poi guardare a nuovi mercati, come quello londinese e quello asiatico: “Fate sì – ha proposto Obasanjo – che ogni cinese mangi una tavoletta di cioccolata a settimana e i nostri problemi saranno risolti”. La Costa d’Avorio, primo produttore nel continente, produce un milione e 200.000 tonnellate di cacao; il Ghana 800.000 e la Nigeria 400.000. Più di 20 milioni di africani sono impiegati nell’industria del cacao.