Ewigen
09-05-2006, 18:34
YEMEN 9/5/2006 13.14
IMMIGRAZIONE: AFRICANI MORTI E DISPERSI SU ‘CARRETTE DEL MARE’ IN GOLFO ADEN
[PIME] Almeno 39 migranti africani sono annegati e altri 212 sono dati per dispersi dopo essere stati costretti da trafficanti di esseri umani ad abbandonare i battelli su cui viaggiavano nelle acque antistanti le coste meridionali dello Yemen: lo ha riferito l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Ancur/Unhcr), precisando che le vittime facevano parte di un gruppo di 349 persone, per lo più di nazionalità somala ed etiope, dirette nella località yemenita di Belhaf; solo 99 di loro sarebbero riusciti a sbarcare sani e salvi. I superstiti hanno raccontato che tre imbarcazioni cariche di civili, partite dalla Somalia in data ancora sconosciuta, si trovavano nel golfo di Aden al momento dell’incidente, di cui si è avuta notizia ieri: i piloti di due battelli, per evitare la guardia costiera, avrebbero aumentato l’andatura avvicinandosi al litorale prima di scaricare i migranti; la terza barca, in panne per problemi meccanici, era invece ancora al largo quando i passeggeri sono stati obbligati a scendere. “Solo chi sapeva nuotare è riuscito a mettersi in salvo” ha detto il responsabile locale dell’Acnur, Mohammed Godboudin. Secondo statistiche dell’Onu dal settembre 2005 allo scorso aprile 241 ‘carrette del mare’ sono arrivate dalla Somalia in Yemen, con una media di 30 al giorno; solo dall’inizio dell’anno le vittime accertate per i frequenti incidenti sarebbero quasi trecento. Pur ignorato dalla stampa occidentale, da anni un flusso sempre più crescente di somali – in fuga dalle violenze nel proprio Paese – e di etiopi – spinti dalla miseria – cerca di attraversare i circa 300 chilometri di mare del Golfo di Aden per raggiungere lo Yemen e, di lì, i Paese arabi o l’Europa. Attualmente lo Yemen ospita oltre 80.000 rifugiati, principalmente somali.
IMMIGRAZIONE: AFRICANI MORTI E DISPERSI SU ‘CARRETTE DEL MARE’ IN GOLFO ADEN
[PIME] Almeno 39 migranti africani sono annegati e altri 212 sono dati per dispersi dopo essere stati costretti da trafficanti di esseri umani ad abbandonare i battelli su cui viaggiavano nelle acque antistanti le coste meridionali dello Yemen: lo ha riferito l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Ancur/Unhcr), precisando che le vittime facevano parte di un gruppo di 349 persone, per lo più di nazionalità somala ed etiope, dirette nella località yemenita di Belhaf; solo 99 di loro sarebbero riusciti a sbarcare sani e salvi. I superstiti hanno raccontato che tre imbarcazioni cariche di civili, partite dalla Somalia in data ancora sconosciuta, si trovavano nel golfo di Aden al momento dell’incidente, di cui si è avuta notizia ieri: i piloti di due battelli, per evitare la guardia costiera, avrebbero aumentato l’andatura avvicinandosi al litorale prima di scaricare i migranti; la terza barca, in panne per problemi meccanici, era invece ancora al largo quando i passeggeri sono stati obbligati a scendere. “Solo chi sapeva nuotare è riuscito a mettersi in salvo” ha detto il responsabile locale dell’Acnur, Mohammed Godboudin. Secondo statistiche dell’Onu dal settembre 2005 allo scorso aprile 241 ‘carrette del mare’ sono arrivate dalla Somalia in Yemen, con una media di 30 al giorno; solo dall’inizio dell’anno le vittime accertate per i frequenti incidenti sarebbero quasi trecento. Pur ignorato dalla stampa occidentale, da anni un flusso sempre più crescente di somali – in fuga dalle violenze nel proprio Paese – e di etiopi – spinti dalla miseria – cerca di attraversare i circa 300 chilometri di mare del Golfo di Aden per raggiungere lo Yemen e, di lì, i Paese arabi o l’Europa. Attualmente lo Yemen ospita oltre 80.000 rifugiati, principalmente somali.