PDA

View Full Version : USA VS EUROPA COME DIVENTARE UNA SUPERPOTENZA


tommylee1
06-05-2006, 23:12
Ormai è successo di tutto:
La guerra in Iraq e tra poco, forse anke quellla in Iran.
La perdita delle elezioni politiche 2006 della CDL.
Il deficit in aumento, la moneta europea.
Tra poco arriverà la borsa del petrolio dell'Iran per pagamenti solo in euro.
Il deficit degli Usa.
La perdità di competitività in Italia.
Ecco i link:
http://en.wikipedia.org/wiki/European_Union
http://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_Europe
http://en.wikipedia.org/wiki/Superpower#Potential_Superpowers
http://en.wikipedia.org/wiki/Emerging_Superpowers%E2%80%94European_Union
Alla fine della 2° guerra mondiale, il premio nobel ormai era condiviso tra Usa 50% ed Europa 50%, adesso Tra Europa 39% e Usa50% e Giappone 11%.
Prima era di sola esclusività Europea.
Se non diventiamo al + presto simile agli Usa, ma diversi in certi aspetti, nn potremo mai riportare la situazione com'era prima.

coldd
06-05-2006, 23:19
tra 100 anni diventeremo (almeno l'europa w/s) il paese delle vacanze, del mangiar bene e dei prodotti di marca e qualità per il resto del mondo svliuppato

dantes76
06-05-2006, 23:30
entro il 2010 laCina superera' l'europa . come prodizione e investimenti in alta tecnologia e ricerca

Tolomeo
06-05-2006, 23:31
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/c/ca/WorldMilitarySpending.jpg :D

dantes76
06-05-2006, 23:36
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/c/ca/WorldMilitarySpending.jpg :D

anche l'impero inglese e quello francese, spendevano tanto...

dantes76
06-05-2006, 23:37
La ricerca hi-tech cinese vincerà su tutti
Entro il 2010 supererà quella europea. Entro il 2050 la ricerca tecnologica sarà made in China


Il nuovo piano quinquennale per lo sviluppo pianificato della Repubblica Popolare Cinese prevede un incremento vertiginoso negli investimenti per la ricerca. Durante l'ultima riunione del Congresso Nazionale del Popolo, il premier Wen Jiabao ha annunciato che il quinquennio 2005-2010 ha già registrato un aumento del 19.2 nei finanziamenti pubblici destinati all'innovazione scientifica e tecnologica.
"La Cina è appena entrata in una fase storica in cui il progresso tecnico e scientifico è diventato una calamita essenziale per lo sviluppo economico e sociale", ha dichiarato solennemente Wen durante l'apertura dei lavori del Congresso. Il grande obiettivo del governo cinese, si legge in un comunicato ufficiale pubblicato dall'agenzia di stato Xinhua, è di destinare il 2,5% del PIL alla ricerca.
Un traguardo "da raggiungere entro i prossimi venti anni", si augurano i membri del partito comunista. "La nostra ambizione", dice Jia Kang, responsabile della commissione per lo sviluppo tecnologico, "è diventare il centro della ricerca scientifica mondiale entro il 2050". Una meta ben più vicina, secondo un'analisi effettuata dall'Unione Europea.
Se gli investimenti nella ricerca continuassero ad aumentare di questo passo, il Dragone scavalcherebbe l'Europa entro il 2010 e potrebbe raggiungere Stati Uniti e Giappone, forti di un rapporto tra PIL e spesa scientifica attorno al 3%. Attualmente, la Repubblica Popolare Cinese spende circa l'1,3% del prodotto interno lordo nel settore della ricerca applicata e si assicura il primo posto tra i paesi in via di sviluppo. L'Italia spende all'incirca l'1% del PIL: una cifra nettamente inferiore rispetto alla media approssimativa dei paesi europei, pari al 2,2%.
I legislatori di Pechino hanno voluto sottolineare che gli sforzi della comunità scientifica hanno finora permesso la realizzazione di "armamenti atomici, programmi d'esplorazione spaziale, lancio di satelliti e strutture informatiche all'avanguardia". Il baricentro dell'alta tecnologia sta spostandosi sempre più verso oriente? Persino businessman occidentali del calibro di Bill Gates hanno confermato anche di recente la concretezza di questo scenario. I risultati degli investimenti cinesi nel campo delle scienze, aumentati esponenzialmente negli ultimi 10 anni, si possono già notare con facilità.
Il punto di forza del Dragone è infatti un efficientissimo sistema universitario che ogni anno forma centinaia di migliaia d'ingegneri e scienziati, motivati da una continua propaganda patriottica e nazionalista. Sotto il profilo informatico, il sistema accademico è dotato della rete IPv6 più grande di tutto il pianeta. Gli utenti Internet, circa 111 milioni, contano su un'ottima infrastruttura per le comunicazioni digitali ad alta velocità e l'uso degli strumenti digitali sta prendendo sempre più piede.
Nel settore produttivo legato alle tecnologie informatiche la Cina ha già superato gli Stati Uniti. L'alleanza strategica con l'India, siglata in nome del secolo asiatico dell'alta tecnologia, è poi destinato a diventare il trampolino di lancio per la conquista dell'industria globale del software.
Fonte: PI (07/03/2006)

http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=3861

sempreio
06-05-2006, 23:45
La ricerca hi-tech cinese vincerà su tutti
Entro il 2010 supererà quella europea. Entro il 2050 la ricerca tecnologica sarà made in China


Il nuovo piano quinquennale per lo sviluppo pianificato della Repubblica Popolare Cinese prevede un incremento vertiginoso negli investimenti per la ricerca. Durante l'ultima riunione del Congresso Nazionale del Popolo, il premier Wen Jiabao ha annunciato che il quinquennio 2005-2010 ha già registrato un aumento del 19.2 nei finanziamenti pubblici destinati all'innovazione scientifica e tecnologica.
"La Cina è appena entrata in una fase storica in cui il progresso tecnico e scientifico è diventato una calamita essenziale per lo sviluppo economico e sociale", ha dichiarato solennemente Wen durante l'apertura dei lavori del Congresso. Il grande obiettivo del governo cinese, si legge in un comunicato ufficiale pubblicato dall'agenzia di stato Xinhua, è di destinare il 2,5% del PIL alla ricerca.
Un traguardo "da raggiungere entro i prossimi venti anni", si augurano i membri del partito comunista. "La nostra ambizione", dice Jia Kang, responsabile della commissione per lo sviluppo tecnologico, "è diventare il centro della ricerca scientifica mondiale entro il 2050". Una meta ben più vicina, secondo un'analisi effettuata dall'Unione Europea.
Se gli investimenti nella ricerca continuassero ad aumentare di questo passo, il Dragone scavalcherebbe l'Europa entro il 2010 e potrebbe raggiungere Stati Uniti e Giappone, forti di un rapporto tra PIL e spesa scientifica attorno al 3%. Attualmente, la Repubblica Popolare Cinese spende circa l'1,3% del prodotto interno lordo nel settore della ricerca applicata e si assicura il primo posto tra i paesi in via di sviluppo. L'Italia spende all'incirca l'1% del PIL: una cifra nettamente inferiore rispetto alla media approssimativa dei paesi europei, pari al 2,2%.
I legislatori di Pechino hanno voluto sottolineare che gli sforzi della comunità scientifica hanno finora permesso la realizzazione di "armamenti atomici, programmi d'esplorazione spaziale, lancio di satelliti e strutture informatiche all'avanguardia". Il baricentro dell'alta tecnologia sta spostandosi sempre più verso oriente? Persino businessman occidentali del calibro di Bill Gates hanno confermato anche di recente la concretezza di questo scenario. I risultati degli investimenti cinesi nel campo delle scienze, aumentati esponenzialmente negli ultimi 10 anni, si possono già notare con facilità.
Il punto di forza del Dragone è infatti un efficientissimo sistema universitario che ogni anno forma centinaia di migliaia d'ingegneri e scienziati, motivati da una continua propaganda patriottica e nazionalista. Sotto il profilo informatico, il sistema accademico è dotato della rete IPv6 più grande di tutto il pianeta. Gli utenti Internet, circa 111 milioni, contano su un'ottima infrastruttura per le comunicazioni digitali ad alta velocità e l'uso degli strumenti digitali sta prendendo sempre più piede.
Nel settore produttivo legato alle tecnologie informatiche la Cina ha già superato gli Stati Uniti. L'alleanza strategica con l'India, siglata in nome del secolo asiatico dell'alta tecnologia, è poi destinato a diventare il trampolino di lancio per la conquista dell'industria globale del software.
Fonte: PI (07/03/2006)

http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=3861


in pratica la stessa cosa successa nel periodo staliniano dove l' economia pianificata comunista aveva portato il 50% delle ricchezze mondiali in russia, ma con 20 milioni di morti politici :rolleyes: , comunque ci aspettano 30 anni di merda

dantes76
06-05-2006, 23:49
in pratica la stessa cosa successa nel periodo staliniano dove l' economia pianificata comunista aveva portato il 50% delle ricchezze mondiali in russia, ma con 20 milioni di morti politici :rolleyes: , comunque ci aspettano 30 anni di merda

le tue nozioni di storia, sono impressionanti....
al prox referendum sulla ricerca sulle staminali, vai a mare...

coldd
06-05-2006, 23:51
qlk ha letto Domino di Diego Cugia?

Banus
06-05-2006, 23:51
tra 100 anni diventeremo (almeno l'europa w/s) il paese delle vacanze, del mangiar bene e dei prodotti di marca e qualità per il resto del mondo svliuppato
La vecchia Europa piena di storia ma relegata ormai alla periferia del mondo... è uno scenario che richiama moltissimo un racconto di Asimov ("Il conflitto evitabile", in "Io, Robot"), ambientato nel 2052, dove l'Asia è il centro economico del mondo mentre l'Africa sta uscendo rapidamente dalla sua condizione di sottosviluppo.

Riguardo alla Cina, il sorpasso è certo entro il 2050. Stime conservative le danno il 30% di PIL in più degli USA:
http://www.photius.com/rankings/gdp_2050_projection.html

altre stime fino al doppio. Per la stessa data si stima la popolazione dell'India in 1,6 miliardi (Cina invece stazionaria):
http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/3575994.stm

Non c'è da stare tranquilli :D

dantes76
06-05-2006, 23:52
qlk ha letto Domino di Diego Cugia?

la domanda da fare e': qualcuno legge?

roverello
07-05-2006, 00:00
in pratica la stessa cosa successa nel periodo staliniano dove l' economia pianificata comunista aveva portato il 50% delle ricchezze mondiali in russia, ma con 20 milioni di morti politici :rolleyes:

Questa non la sapevo.
Dove l'hai letta?

tommylee1
07-05-2006, 00:15
Potrebbe diventare superiore all'Europa e Usa come Pil, ma attenti non guadagneranno mai però dai 1200 ai 2000€ al mese, ne tantomeno raggiungere in un'anno 30000mila€ all'anno.Perchè se diventassero così, SBOOMM finito tutto.
Quindi attenti.
E poi va sapere cosa succedera da qui al 2050, podarsi che qualcuno attacchi la Cina, e la rada al suolo:SONO SOLO PROIEZIONI.

leoneazzurro
07-05-2006, 00:21
La vecchia Europa piena di storia ma relegata ormai alla periferia del mondo... è uno scenario che richiama moltissimo un racconto di Asimov ("Il conflitto evitabile", in "Io, Robot"), ambientato nel 2052, dove l'Asia è il centro economico del mondo mentre l'Africa sta uscendo rapidamente dalla sua condizione di sottosviluppo.

Riguardo alla Cina, il sorpasso è certo entro il 2050. Stime conservative le danno il 30% di PIL in più degli USA:
http://www.photius.com/rankings/gdp_2050_projection.html

altre stime fino al doppio. Per la stessa data si stima la popolazione dell'India in 1,6 miliardi (Cina invece stazionaria):
http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/3575994.stm

Non c'è da stare tranquilli :D


Si, ricordo: lì l'umanità era governata dalle Macchine, cervelli elettronici positronici che prendevano le decisioni in maniera totalmente analitica.. po Susan Calvin scoprì che facevano anche un pò di politica a modo loro (per rendere innocui i facinorosi) :D

tommylee1
07-05-2006, 00:21
Qelle che avete detto sono solo PROIEZIONI come la mia fatta prima, va a sapere cosa sucedrerà da qui al 2050.

sempreio
07-05-2006, 00:23
Questa non la sapevo.
Dove l'hai letta?



be è una cosa risaputissima, cerca su google stalin potenza economica

http://www.pmli.it/stalinbiografiacap17.htm
link ce ne sono a migliaia

sempreio
07-05-2006, 00:25
le tue nozioni di storia, sono impressionanti....
al prox referendum sulla ricerca sulle staminali, vai a mare...


:rolleyes: sei un comunista quasi devoto e non sai la storia della sua crescita?

dantes76
07-05-2006, 00:36
:rolleyes: sei un comunista quasi devoto e non sai la storia della sua crescita?

veramente parlavo della Cina.......e non di economia chiusa
quei dati sono stati stati falsati(Urss, non essere un devoto monocolore, e mono.)....anni70/80.....regan....crollo......
economia pianificata.... per il devoto, rimando al mittente in pieno.,, i devoti hanno sempre una ragione, la loro...
fra l'economia dell'Urss di stalin e quella della Cina ci sta un abbisso....e tanti libri

beppegrillo
07-05-2006, 00:38
Riguardo alla Cina, il sorpasso è certo entro il 2050. Stime conservative le danno il 30% di PIL in più degli USA:
http://www.photius.com/rankings/gdp_2050_projection.html

La reale potenza della cina potremmo solo vederla quando finirà di essere terra di sfruttamento legalizzato e dovrà misurarsi alla pari con altre potenze economiche.

dantes76
07-05-2006, 00:40
La reale potenza della cina potremmo solo vederla quando finirà di essere terra di sfruttamento legalizzato e dovrà misurarsi alla pari con altre potenze economiche.

be , quando avverra' significa che qualche economia cadra', per esempio un economia di cui il 60% del propio debito e' in mano alla cina, o di un economia i che ha una bilancia in passivo( import/export) con laCina di circa 200mld di$.. ma la maggiorparte di questo passivo e' rappresentato propio da aziende Us....

kaioh
07-05-2006, 00:44
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/c/ca/WorldMilitarySpending.jpg :Dtutti investimenti pubblici che vanno a rimpinguiare la ricerca, le fabbriche, le acciaierie, le azinede di avionica, le aziende di armamenti , etc etc etc

dantes76
07-05-2006, 00:49
tutti investimenti pubblici che vanno a rimpinguiare la ricerca, le fabbriche, le acciaierie, le azinede di avionica, le aziende di armamenti , etc etc etc

autoconvinciti di volare, ma non per questo ti cresceranno le ali


E’ al varo un Documento Programmatico destinato al quinquennio 2006-2010 che prevede interventi significativi sulla R&S. Sgravi fiscali, aliquote ridotte e commesse governative e delle amministrazioni locali alle imprese che investono in R&S. Oggi in CINA solo 3 imprese su 10.000 possono rivendicare diritti in termini di Titolarità di Risultati di Ricerca (o proprietà intellettuale).

Il Governo cinese ha previsto nel Piano quinquennale 2006- 2010 che la spesa per R&S pubblica si attesti al 2,5% del PIL, nonché, si proceda celermente alla realizzazione di un sistema legislativo sempre piu’ attento alla difesa dei risultati di Ricerca e della proprietà intellettuale.

”Si Parla di una cifra che nel 2010 rappresenterà un valore pari a 75 miliardi di dollari investiti in attività di Ricerca e Sviluppo: per capire l’impatto della decisione del Governo di Pechino sull’economia internazionale è sufficiente considerare che l’Italia oggi investe 13 miliardi di Euro in R&S, ovvero, i cinesi investiranno oltre 4 volte il valore degli investimenti italiani correnti in R&S. La Cina, inoltre, puo’ contare su 500.000 neo-ingegneri all’anno: un esercito di potenziali talenti che devono diventare oltre che scienziati anche imprenditori in base alle linee del Governo di Pechino” commenta Ermanno Delia ( http://www.assolaw.com ).

La CINA ha inoltre lanciato una campagna acquisti oltreoceano: il Consiglio di Stato cinese ha elaborato un Piano per riportare in Patria i Talenti che attualmente operano negli USA offrendo loro la direzione dei Dipartimenti di Ricerca sulle nuove tecnologie, l’ingegneria genetica, le biotecnologie, ed in generale le frontiere della ricerca.

-----------------------------------------------------------------------------



La National Science Foundation (NSF) degli Stati Uniti ha presentato nei giorni scorsi lo «Science and Engineering Indicators 2006», il rapporto biennale sullo stato della ricerca scientifica e sullo sviluppo tecnologico del paese in relazione, anche, al resto del mondo. Si tratta di un rapporto su un settore strategico che ci dice come si stanno modificando gli equilibri culturali, sociali, economici e, quindi, politici del pianeta.

Il carattere fondamentale che ha informato di sé gli ultimi 15 anni, dicono gli esperti della NSF, è la globalizzazione della ricerca scientifica e tecnologica. Un carattere che contiene in sé tre elementi diversi: l’aumento delle risorse; l’incremento della ricerca privata; la nascita di un nuovo polo mondiale.

L’aumento degli investimenti in ricerca nel mondo tra il 1990 e il 2003 è stato davvero sensibile: a dollaro costante, da 377 a 810 miliardi di dollari (+115%). Ciò ha comportato solo in parte un incremento dell’output accademico: gli articoli scientifici pubblicati ogni anno sono passati da 466.000 a 699.000 (+50%). Ma ha prodotto una straordinaria crescita della produzione nel settore delle alte tecnologie: passate da un fatturato di 1.500 a 3.500 miliardi di dollari ogni anno (+133%). Così che se nel 1990 il settore rappresentava solo l’11% delle produzione di beni nel mondo, ora rappresenta il 18%.

Il secondo elemento è l’aumento degli investimenti privati in ricerca scientifica. In tutto il mondo il rapporto tra ricerca pubblica e privata si è sbilanciato a favore di quest’ultima. Nel 1990 negli Usa la spesa pubblica rappresentava il 48%, era scesa al 26% nel 2001 per assestarsi al 31% dopo l’attentato alla Torri gemelle e la forte ripresa degli investimenti in ricerca militare. Nello stesso periodo in Europa la spesa pubblica è scesa dal 41 al 34%. Solo in Giappone il peso relativo dalla spesa pubblica è cresciuto, dal 18 al 23%, ma nell’ambito di uno storico squilibrio a favore della privata. Il trend nelle potenze tecnoscientifiche emergenti è analogo: i privati investono più degli stati. In questo quadro l’Italia rappresenta (col Canada) l’unica vera eccezione: da noi manca un’industria con una vocazione all’innovazione attraverso la ricerca.

Il terzo e, forse, il più importante elemento è l’irruzione sulla scena di un nuovo polo tecnoscientifico, il quarto insieme ai tre classici Europa, Usa e Giappone: quello asiatico costituito dalla Cina e da una costellazione di altri otto stati con una spiccata vocazione per la ricerca. Nel suo insieme questo polo già produce laureati in materie scientifiche pari alla somma di Stati Uniti ed Europa (dei 15). E già produce beni hi-tech pari alla somma di Stati Uniti e Giappone. La Cina, con 84 miliardi di dollari investiti ogni anno, è terza nella classifica delle nazioni che investono di più in ricerca scientifica. E, col 12% del totale mondiale, è seconda solo agli Stati Uniti nella produzione di beni ad alta tecnologia.

Questo nuovo polo è, insieme agli Stati Uniti, il più dinamico sul fronte dell’economia della conoscenza. Se negli Usa, infatti, il peso dell’hi-tech nell’economia nazionale è passato dal 12% del 1990 al 30% del 2003, in Cina è passato dal 6 al 18% e negli altri otto paesi dell’Asia dal 13 al 23%. Per contro la penetrazione dell’alta tecnologia è cresciuta poco in Europa (dal 9 al 12%) e quasi niente in Giappone (dal 14 al 15%). E noi che stiamo qui a preoccuparci per i sandali indiani e le t-shirt cinesi.

Chi sta guadagnando e chi sta perdendo in questo titanico riarrangiamento planetario della capacità di produrre conoscenza? I paesi emergenti dell’Asia la cui spettacolare crescita, in questo settore, non ha precedenti nella storia. Ma a guadagnare sono stati anche gli Usa, che attraverso l’innovazione sono stati capaci di rinnovare la loro leadership economica (oltre che militare e politica). Pochi dubbi ci sono anche sui perdenti: l’Africa (esclusa dal processo) e tutti gli altri paesi del cosiddetto Terzo Mondo che stentano a tenere il passo. E l’Europa? Ci sono molte ombre e poche luci. Se l’Unione europea, infatti, resta il maggiore esportatore in assoluto di hi-tech, vede le sue quote diminuire. Se è ormai il massimo produttore di articoli scientifici al mondo, è anche vero che sul piano della qualità della ricerca stenta a tenere il passo. D’altra parte l’Europa investe in ricerca 210 miliardi di dollari l’anno, contro i 280 degli Stati Uniti. E, soprattutto, frammenta questa spesa in 25 stati e, quindi, in 25 politiche diverse. Se poi il bilancio dell’Unione viene ridotto e i tagli investono anche la scienza e l’educazione, difficilmente l’Europa riuscirà a entrare da protagonista nella società della conoscenza.

E l’Italia? Non è un caso che non sia neppure nominata nel rapporto NSF. Il nostro paese è semplicemente fuori dai processi che abbiamo descritto. E avrà grandi difficoltà a rientrarvi se non ne prende coscienza.

IL RAPPORTO della National Science Foundation americana. Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito a una globalizzazione della ricerca scientifica: crescono gli investimenti e il polo asiatico si piazza ai primi post

dantes76
07-05-2006, 00:57
EUROPA - Panoramica delle attività dell'Unione europea - Ricerca e Innovazione

La ricerca e l’innovazione contribuiscono a creare posti di lavoro, offrire prosperità e garantire la qualità della vita. L’UE occupa una posizione di primissimo piano per molte tecnologie ma si trova ad affrontare sempre più la concorrenza non solo dei concorrenti tradizionali, ma anche delle economie emergenti. I programmi congiunti consentono di ottenere risultati che gli Stati membri non possono conseguire da soli. Lo strumento principale è il Sesto programma quadro.

Mantenere la competitività

Mantenere la competitività è una grande sfida per l’UE. Tuttavia dal 2000 l’aumento degli investimenti nella R&S in termini di percentuale di PIL, è in netto rallentamento. Nel 2003 nell’UE gli investimenti R&S erano pari all’1,93% del PIL, rispetto al 2,59 negli USA e 3,15 in Giappone. In Cina era solo 1,31%, ma la spesa aumenta del 10% l’anno. L’UE si è posta l’obiettivo di portare le spese di ricerca al 3% del PIL entro il 2010 e di aumentare la quota del settore privato al 67% entro lo stesso anno (rispetto al 56% nel 1999). La spesa complessiva dell’UE in materia di ricerca e innovazione sta stagnando a causa del rallentamento dei finanziamenti R&S da parte del settore delle imprese. Se tale tendenza non viene invertita l’UE non solo non riuscirà a conseguire entro il 2010 l’obiettivo dei 2/3 della spesa di R&S finanziata dal settore privato, ma la percentuale di R&S rispetto al PIL ammonterà nell’UE solo al 2,2%, un livello che la Cina raggiungerà nello stesso anno.

Questa sfida è affrontata non solo mediante il Sesto programma quadro (e il Settimo programma quadro nel periodo dal 2007 al 2013) ma anche, nell’ambito dell’”agenda di Lisbona”, mediante un piano d’azione sulla ricerca e innovazione destinato a creare ricchezza e posti di lavoro.

Il piano d’azione, varato in ottobre 2005, si basa, per la prima volta, su una strategia integrata per le politiche comunitarie di ricerca e innovazione. Le 19 iniziative previste dal piano mirano a porre la ricerca e l’innovazione al centro delle politiche UE, dei finanziamenti UE e dell’attività imprenditoriale. Le principali iniziative riguardano una riorganizzazione degli aiuti di Stato, una protezione più efficace della proprietà intellettuale, la mobilitazione di altri finanziamenti per la ricerca, la creazione di poli (detti cluster) di innovazione e partnership più efficaci tra università e industria.
Finanziare la ricerca

La Commissione europea è dotata di uno stanziamento di bilancio pari a circa 20 miliardi di euro nel periodo 2002-2006 per costruire uno Spazio europeo della ricerca nell’ambito del Sesto programma quadro (noto come 6º PQ). Circa i tre quarti di questo stanziamento sono destinati a sette aree prioritarie:

* genomica e biotecnologie per la salute,
* tecnologie per la società dell’informazione,
* nanotecnologie, materiali intelligenti e nuovi processi di produzione,
* aeronautica e spazio,
* sicurezza alimentare e rischi per la salute,
* sviluppo sostenibile,
* scienze economiche e sociali.

L’obiettivo è costruire piattaforme di eccellenza a livello di UE e finanziare programmi di ricerca che renderanno la realizzazione delle politiche comunitarie più efficiente in aree quali agricoltura, pesca, protezione della salute e del consumatore, ambiente, mercato unico, trasporti e società dell’informazione.

Il finanziamento è riservato ai progetti per i quali un approccio transnazionale costituisce un vantaggio evidente. Molti paesi hanno concluso accordi di cooperazione che consentono loro di accedere a questo finanziamento ma, di norma, almeno due partecipanti devono provenire da Stati membri dell’UE, paesi candidati o la Svizzera.

I finanziamenti sono destinati principalmente:

* ai collegamenti in rete transfrontalieri tra centri di eccellenza in università, istituti di ricerca e imprese;
* a progetti integrati, coinvolgendo una massa critica di partner scientifici ed industriali; questi progetti devono riguardare prodotti, processi o applicazioni di servizi significativi;
* alla partecipazione dell’UE a programmi di cooperazione specifici di scienza e tecnologia, istituiti congiuntamente da certi governi o organizzazioni di ricerca nazionali.

Sono previsti inoltre aiuti finanziari per la formazione e la mobilità dei ricercatori, un aiuto allo sviluppo, l’istituzione di infrastrutture europee scientifiche e tecnologiche, l’individuazione delle priorità per le politiche future in materia di scienza e tecnologia, attività di particolare interesse per le piccole imprese e programmi destinati ad attirare i giovani e le donne nel mondo della ricerca.

Molti programmi si basano sul proposito di creare uno Spazio europeo della ricerca (SER) destinato a rendere la ricerca europea più efficace, sostituendo una cooperazione saltuaria tra ricercatori e organismi di ricerca con programmi di ricerca integrati transnazionali e transettoriali. Il passo successivo potrebbe essere la creazione di un “Istituto europeo della tecnologia” in merito al quale nel settembre 2005 è stata avviata una consultazione pubblica.
Il Centro comune di ricerca

Ben più del 5% del bilancio del 6º PQ è destinato al Centro comune di ricerca (CCR), la rete dell’Unione europea costituita da sette istituti di ricerca ubicati nell’UE che forniscono ai responsabili politici dati scientifici affidabili su cui basare le loro decisioni, soprattutto nei seguenti settori: prodotti alimentari, prodotti chimici e salute; ambiente e sviluppo sostenibile, sicurezza nucleare e controlli di sicurezza.
Fissione e fusione nucleare

Il 7% del bilancio del 6º PQ va alla ricerca sull’energia nucleare. Una parte di questi finanziamenti è destinata al CCR. Il 60% del bilancio per la ricerca nucleare è destinato specificatamente alla fusione nucleare, un’alternativa alla fissione nucleare rispettosa dell’ambiente ma tecnologicamente molto complessa, utilizzata attualmente nelle centrali nucleari. L’UE, il Canada, la Cina, il Giappone, la Corea, gli Stati Uniti e la Russia stanno collaborando, nell'ambito del progetto ITER, per la realizzazione del primo dispositivo di fusione nucleare destinato a produrre una quantità di elettricità pari a quella di una normale centrale elettrica. Il reattore ITER sarà costruito in Francia, a Cadarache.

Nell’area dell’energia nucleare basata sulla fissione nucleare, le priorità di ricerca sono: gestione dei rifiuti radioattivi, radioprotezione e sicurezza nucleare. La ricerca sull’energia rinnovabile e sull’uso efficiente dell’energia viene finanziata separatamente dal bilancio per lo sviluppo sostenibile del 6º PQ.
La prossima frontiera?

L’UE attribuisce una grande importanza al ruolo che svolgerà nello spazio. Guida il progetto Galileo per la prossima generazione di sistemi satellitari di posizionamento globale che possono essere utilizzati per una serie di applicazioni, dalla gestione più efficace del traffico alle operazioni di ricerca e salvataggio.

Esiste un programma di cooperazione con l’Agenzia spaziale europea che riguarda i lanciatori e settori quali le comunicazioni via satellite, i voli umani nello spazio e la microgravità. A scadenze regolari si svolgono riunioni ministeriali congiunte dell’UE e dell’ESA. Si discute di una politica spaziale europea e il progetto GMES (Global monitoring for Environment and Security) , che agevola il lavoro dei responsabili politici in materia di anticipazione, in caso di emergenze ambientali o in materia di sicurezza, costituisce una priorità del Settimo programma quadro.

Nel 7° PQ la sicurezza e lo spazio costituiscono un settore a sé stante. Le altre priorità sono : salute, prodotti alimentari; agricoltura e biotecnologie; tecnologie di informazione e comunicazione; nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione; energia, ambiente (cambiamento climatico compreso); trasporti (aeronautica compresa), scienze socioeconomiche e scienze umanistiche.

http://europa.eu.int/pol/rd/overview_it.htm

Solertes
07-05-2006, 01:00
La reale potenza della cina potremmo solo vederla quando finirà di essere terra di sfruttamento legalizzato e dovrà misurarsi alla pari con altre potenze economiche.

Sempre che le economie con cui dovrebbe misurarsi sopravvivano....si dice che il futuro baricentro del mondo sarà il BIC (Brasile India Cina)....ma non sottovaluterei anche la Russia

Banus
07-05-2006, 01:03
La reale potenza della cina potremmo solo vederla quando finirà di essere terra di sfruttamento legalizzato e dovrà misurarsi alla pari con altre potenze economiche.
Le proiezioni tengono già conto dell'aumento degli stipendi e alla corrispondente diminuzione della crescita; infatti la proiezione ingenua degli attuali tassi di cresciuta porta a un risultato quasi doppio.
Gli ananlisti sono abbastanza concordi nel ritenere la crescita della Cina strutturale (ad esempio qui (http://www.westpacinfo.com.au/roundup/34/article366.html) ) e non dovuta solo alle esportazioni a basso costo (vedi iniziative volte a favorire il mercato interno). Quindi penso che queste proiezioni siano abbastanza attendibili, anche se in 50 anni può succedere di tutto :p

sempreio
07-05-2006, 01:04
veramente parlavo della Cina.......e non di economia chiusa
quei dati sono stati stati falsati(Urss, non essere un devoto monocolore, e mono.)....anni70/80.....regan....crollo......
economia pianificata.... per il devoto, rimando al mittente in pieno.,, i devoti hanno sempre una ragione, la loro...
fra l'economia dell'Urss di stalin e quella della Cina ci sta un abbisso....e tanti libri


so bene che è diversa ma ci sono delle analogie molto interessanti

dantes76
07-05-2006, 01:05
http://toolbox.westpacinfo.com.au/SIFiles/TR_Table_1.JPG

dantes76
07-05-2006, 01:06
so bene che è diversa ma ci sono delle analogie molto interessanti

si certo le bandiere con il fondo rosso...

dantes76
07-05-2006, 01:08
Le proiezioni tengono già conto dell'aumento degli stipendi e alla corrispondente diminuzione della crescita; infatti la proiezione ingenua degli attuali tassi di cresciuta porta a un risultato quasi doppio.
Gli ananlisti sono abbastanza concordi nel ritenere la crescita della Cina strutturale (ad esempio qui (http://www.westpacinfo.com.au/roundup/34/article366.html) ) e non dovuta solo alle esportazioni a basso costo (vedi iniziative volte a favorire il mercato interno). Quindi penso che queste proiezioni siano abbastanza attendibili, anche se in 50 anni può succedere di tutto :p
lo sdoganamento delle armi nucleari, di una nazione che sente perdere il terreno sotto i propi piedi? lenovo rulez?

sempreio
07-05-2006, 01:09
si certo le bandiere con il fondo rosso...



rientrando in topic quale sarebbe la ricetta per riequilibrare o almeno contenere questa enorme crescita cinese?

dantes76
07-05-2006, 01:11
rientrando in topic quale sarebbe la ricetta per riequilibrare o almeno contenere questa enorme crescita cinese?

chi scorpira' la cura contro il cancro, o contro le malattie neurodegenerative, qunto guadagnera' in brevetti?

sempreio
07-05-2006, 01:17
chi scorpira' la cura contro il cancro, o contro le malattie neurodegenerative, qunto guadagnera' in brevetti?


ecco qui ti volevo, ma per fare tutto ciò da qualche parte i soldi bisogna pur prenderli, che facciamo tagliamo i milioni di posti improduttivi in europa e soprattutto in italia? :fagiano: perchè per quante ruberie ci sinao i costi alla fine sono quelli, in usa, in cina tagliano il superfluo qui manteniamo tutti pur di dare la pagnocca a tutti che si fa? ti ricorso che l' italia è con l' acqua alla gola :p

^TiGeRShArK^
07-05-2006, 01:23
La ricerca hi-tech cinese vincerà su tutti
Entro il 2010 supererà quella europea. Entro il 2050 la ricerca tecnologica sarà made in China
:eek:
cazzo!
dovrò imparare il cinese pure!!! :muro:

dantes76
07-05-2006, 01:23
ecco qui ti volevo, ma per fare tutto ciò da qualche parte i soldi bisogna pur prenderli, che facciamo tagliamo i milioni di posti improduttivi in europa e soprattutto in italia? :fagiano: perchè per quante ruberie ci sinao i costi alla fine sono quelli, in usa, in cina tagliano il superfluo qui manteniamo tutti pur di dare la pagnocca a tutti che si fa? ti ricorso che l' italia è con l' acqua alla gola :p

in italia vengono dati 600mln di euro per la stampa..ma non per quella di divulgazione scientifica, in italia conta di piu chi va su novella2000 che su Lescienze,
si potrebbe iniziare dalle universita, veri e propi campi di fancazzismo, cui il 99% di chi frequenta, va o per far dire alla mamma, mio figlio va all'universita' e in 5 anni cambia 8 facolta', o andava per avitare il militare dando quelle due o tre materie...eliminare i signorotti propietari delle universita', evitare finaziamenti a pioggia'. per la serie pochi soldi ma per tutti, e dare finaziamenti mirati a ricerche piu remunerative..ecc ecc....

Ps: ma non mi dire che ora va male? ma come le cassandre....

dantes76
07-05-2006, 01:25
:eek:
cazzo!
dovrò imparare il cinese pure!!! :muro:

noi siamo troppo presi quando ci stanno i referendum: o a votare troppo velocemente con il cuore e non con il cervello( moratoria energia dal nucleare)
o andare al mare, perche la regia dall alto dice cosi', come se' il mondo si calasse le braghe per le scelte fatte in italia

sempreio
07-05-2006, 01:25
:eek:
cazzo!
dovrò imparare il cinese pure!!! :muro:



che dovrò! devi è difficile devi iniziare ora :O http://www.zhongwen.com/

sempreio
07-05-2006, 01:31
in italia vengono dati 600mln di euro per la stampa..ma non per quella di divulgazione scientifica, in italia conta di piu chi va su novella2000 che su Lescienze,
si potrebbe iniziare dalle universita, veri e propi campi di fancazzismo, cui il 99% di chi frequenta, va o per far dire alla mamma, mio figlio va all'universita' e in 5 anni cambia 8 facolta', o andava per avitare il militare dando quelle due o tre materie...eliminare i signorotti propietari delle universita', evitare finaziamenti a pioggia'. per la serie pochi soldi ma per tutti, e dare finaziamenti mirati a ricerche piu remunerative..ecc ecc....

Ps: ma non mi dire che ora va male? ma come le cassandre....



ma insomma, tutti quelli laureati che conosco ci sono andati solo perchè amavano la materia, ma il punto è un altro questa gente vuole essere anche stipendiata meglio di quello che lavora in ufficio in posta o in fabbrica e quindi o si cambia dall' oggi al domani tutto o condinuiamo a galleggiare alla deriva. te lo dico che farà l' italia fin che può galleggia poi i topi che sanno nuotare si salvano gli altri in padella

^TiGeRShArK^
07-05-2006, 01:33
la domanda da fare e': qualcuno legge?
ehm..
per favore non tocchiamo quest'argomento ke giusto ieri mi sono sparato 60 euro al salone del libro..
e meno male ke pensavo che chiudesse alle 11 mentre in realtà ha chiuso alle dieci (sonjo arrivato verso le nove e dieci di sera) altrimenti mi sarei sparato tutto l'affitto in libri... :muro:

^TiGeRShArK^
07-05-2006, 01:45
che dovrò! devi è difficile devi iniziare ora :O http://www.zhongwen.com/
tranquillo ke x le lingue sono piuttosto portato :O
(avevo anke la tentazione di iscrivermi a lingue)
quello ke mi fotte è la pronuncia e soprattuto il listening...ovvero il gap tra parlato e scritto ke immagino in cinese sia qualcosa di abominevole ... :muro:

tommylee1
07-05-2006, 10:27
Come ho detto la Cina potrà si avere un pil superiore all'Europa e USA ma non potrà mai eguagliare lo stesso stipendio di noi al mese, ed all'anno, è questa la differenza.

sempreio
07-05-2006, 10:31
Come ho detto la Cina potrà si avere un pil superiore all'Europa e USA ma non potrà mai eguagliare lo stesso stipendio di noi al mese, ed all'anno, è questa la differenza.



:p per quale motivo?

tommylee1
07-05-2006, 10:42
:p per quale motivo?
Perchè le fabbriche ed i cinesi costano poco, e quando questo finisce: SBOOM FINITO TUTTO SOLDI ECC. basta solo che Pechino aumenti li stipendi come noi e vedi la sua economia tracollare peggio dell'Argentina.
Quando le imprese americane vedranno un'aumento esponenziale del costo per ogni singola fabbrica ed manodopera, la lasceranno.
ES:
Se Prima con 10000€ compravi 2500 cinesi + una fabbrica, tra un pò con gli stipendi aumentati a 200€ al mese e passa ci compri poco e ci fai a malapena una fabbrica ed di cinesi comprati sarranno molto meno, molto + che dimezzati in + con orari massacranti., ed sappiamo sempre che gli Europei sfruttano questo tipo di affare, vedi come è ridotta l'Africa.Ed da molto anche l'america.

Banus
07-05-2006, 11:20
Perchè le fabbriche ed i cinesi costano poco, e quando questo finisce: SBOOM FINITO TUTTO SOLDI ECC. basta solo che Pechino aumenti li stipendi come noi e vedi la sua economia tracollare peggio dell'Argentina.
Ma qualcuno si degna di leggere gli altri interventi? :fiufiu: :p
Ho già riportato una fonte che considera la crescita della Cina strutturale. Il governo di Pechino, sfruttando anche il suo controllo stretto, sta cercando di favorire le industrie locali (ad esempio le PA devono usare per il 50% software cinese) e aumentare la domanda interna. A questo punto l'aumento di stipendi, ben lungi da fermare la sua economia, la trainerà perchè aumenterà la domanda di beni. E' quello che è già successo in Europa e USA, nel loro periodo di massima crescita. Gli operai europei alla fine dell'800 non vivevano meglio dei cinesi oggi.

Comunque nessuno ha notato che anche se l'Asia dominerà nel 2050, il PIL pro capite sarà più alto nell'Occidente, vale a dire che la manovalanza sarà ancora in Asia o in paesi più remunerativi (Africa?).
Secondo me l'Europa, per contare, dovrà rafforzare il più possibile i legami fra i suoi membri; se i singoli stati nel 2050 conterebbero poco di fronte a Cina e USA, la loro unione sarebbe ancora la seconda economia del pianeta.

tommylee1
07-05-2006, 11:25
Ma qualcuno si degna di leggere gli altri interventi? :fiufiu: :p
Ho già riportato una fonte che considera la crescita della Cina strutturale. Il governo di Pechino, sfruttando anche il suo controllo stretto, sta cercando di favorire le industrie locali (ad esempio le PA devono usare per il 50% software cinese) e aumentare la domanda interna. A questo punto l'aumento di stipendi, ben lungi da fermare la sua economia, la trainerà perchè aumenterà la domanda di beni. E' quello che è già successo in Europa e USA, nel loro periodo di massima crescita. Gli operai europei alla fine dell'800 non vivevano meglio dei cinesi oggi.

Comunque nessuno ha notato che anche se l'Asia dominerà nel 2050, il PIL pro capite sarà più alto nell'Occidente, vale a dire che la manovalanza sarà ancora in Asia o in paesi più remunerativi (Africa?).
Secondo me l'Europa, per contare, dovrà rafforzare il più possibile i legami fra i suoi membri; se i singoli stati nel 2050 conterebbero poco di fronte a Cina e USA, la loro unione sarebbe ancora la seconda economia del pianeta.
Scusa, ma la seconda parte della tua opinione lo gia detta io perchè ripeti????
L'unica cosa che deve fare l'Europa è diventare un singolo stato, non + italia, francia,geramnia ecc. ma uno solo.

sempreio
07-05-2006, 11:30
Ma qualcuno si degna di leggere gli altri interventi? :fiufiu: :p
Ho già riportato una fonte che considera la crescita della Cina strutturale. Il governo di Pechino, sfruttando anche il suo controllo stretto, sta cercando di favorire le industrie locali (ad esempio le PA devono usare per il 50% software cinese) e aumentare la domanda interna. A questo punto l'aumento di stipendi, ben lungi da fermare la sua economia, la trainerà perchè aumenterà la domanda di beni. E' quello che è già successo in Europa e USA, nel loro periodo di massima crescita. Gli operai europei alla fine dell'800 non vivevano meglio dei cinesi oggi.

Comunque nessuno ha notato che anche se l'Asia dominerà nel 2050, il PIL pro capite sarà più alto nell'Occidente, vale a dire che la manovalanza sarà ancora in Asia o in paesi più remunerativi (Africa?).
Secondo me l'Europa, per contare, dovrà rafforzare il più possibile i legami fra i suoi membri; se i singoli stati nel 2050 conterebbero poco di fronte a Cina e USA, la loro unione sarebbe ancora la seconda economia del pianeta.



il punto che per contenere o controbattere ad armi pari la crescita che in futuro si avrà di india e cina, dovremo per forza di cosa consolidare i rapporti con i paesi anglosassoni fino ad essere quasi un tutt' uno. ora come ora l' europa deve consolidarsi all' interno creando una politica comune anche se non del tutto condivisa e neanche questo probabilmente ci salverà siamo sempre troppo piccoli rispetto alla cina e l' india l' unica vera potenza globale, se non vogliamo essere satelliti dobbiamo unirci

Swisström
07-05-2006, 11:47
Questo forum diventa sempre più simile ad un bar

sempreio
07-05-2006, 11:48
Questo forum diventa sempre più simile ad un bar



mi offri da bere? :O

Banus
07-05-2006, 11:51
Scusa, ma la seconda parte della tua opinione lo gia detta io perchè ripeti????
Mi ero perso i link:
http://en.wikipedia.org/wiki/Emerging_Superpowers—European_Union
http://en.wikipedia.org/wiki/Superpower#European_Union

Swisström
07-05-2006, 11:53
mi offri da bere? :O

Volentieri :O

8310
07-05-2006, 12:17
http://toolbox.westpacinfo.com.au/SIFiles/TR_Table_1.JPG

Bel futuro che ci aspetta.... :(

gefri
07-05-2006, 12:39
Ma una cosa che non capisco di tutte queste proiezioni a lungo termine è se tengano conto o no della crisi energetica, intesa non come aumento dei prezzi, ma proprio come esaurimento del petrolio. Ormai la produzione di petrolio ha raggiunto il picco, metà del etrolio esistente sulla terra è stato estratto, ed ai consumi attuali certe stime prevedono che proprio per il 2050 il petrolio sarà esaurito. Il problema è secondo me trovare fonti energetiche alternative prima di trovarci in braghe di tela, se non saremo pronti sarà la fine della civiltà, mai e poi mai riusciremmo a raggiungere lo sviluppo odierno, sarà un constante declino. In un'ottica del genere mi lasciano molto perplesso certi grafici, ci sono variabili assolutamente imprevedibili in ballo. Il tutto imho ovviamente.

Tolomeo
07-05-2006, 12:54
http://toolbox.westpacinfo.com.au/SIFiles/TR_Table_1.JPG

quel grafico è ridicolo, si limita a proittare la crescita cinese agli stessi ritmi attuali per sempre ipotizzando che l'economia cinese tenda ad infinito :rotfl:
in realtà il ritmo di crescita è destinato a rallentare.

dantes76
07-05-2006, 13:28
quel grafico è ridicolo, si limita a proittare la crescita cinese agli stessi ritmi attuali per sempre ipotizzando che l'economia cinese tenda ad infinito :rotfl:
in realtà il ritmo di crescita è destinato a rallentare.

se rallentasse, cadrebbero le economie con il debito piu alto....
qualcuno dovrebbe ricordare, il peso della Cina, durante la crisi delle Tigri asiatiche, con relativa svalutazione della propia moneta nel 1997...

dantes76
07-05-2006, 13:31
Ma una cosa che non capisco di tutte queste proiezioni a lungo termine è se tengano conto o no della crisi energetica, intesa non come aumento dei prezzi, ma proprio come esaurimento del petrolio. Ormai la produzione di petrolio ha raggiunto il picco, metà del etrolio esistente sulla terra è stato estratto, ed ai consumi attuali certe stime prevedono che proprio per il 2050 il petrolio sarà esaurito. Il problema è secondo me trovare fonti energetiche alternative prima di trovarci in braghe di tela, se non saremo pronti sarà la fine della civiltà, mai e poi mai riusciremmo a raggiungere lo sviluppo odierno, sarà un constante declino. In un'ottica del genere mi lasciano molto perplesso certi grafici, ci sono variabili assolutamente imprevedibili in ballo. Il tutto imho ovviamente.

http://img56.imageshack.us/img56/3672/mappareattoricina30jg.jpg

tommylee1
07-05-2006, 13:33
Non ho capito Dantes, cosa volevi dire?????

Banus
07-05-2006, 13:51
se rallentasse, cadrebbero le economie con il debito piu alto....
E' destinato a rallentare in ogni caso. Ma il grafico non è costruito da una semplice estrapolazione dei tassi di crescita. Per chi è interessato e ha qualche conoscenza di economia può vedere qui:
http://www.gs.com/insight/research/reports/99.pdf

dove spiega chiaramente metodi e assunzioni dietro alla costruzione del grafico che ha postato Dantes.

gefri
07-05-2006, 13:52
http://ig56.imageshack.us/img56/3672/mappareattoricina30jg.jpg

le scorte ce le hanno tutti, mi pare che quella messa meglio sia la russia che è ricchissima di gas, ma è difficile imho ipotizzare che la cina in 40 anni passerà dal carbone alla fonte energetica del futuro. Senza considerare il fatto che non è certamente pensabile come positivo il fatto di rimanere l'unico stato al mondo con considerevoli riserve di greggio (ammesso che quelle cinesi lo siano e, soprattutto in che misura)

sempreio
07-05-2006, 16:00
E' destinato a rallentare in ogni caso. Ma il grafico non è costruito da una semplice estrapolazione dei tassi di crescita. Per chi è interessato e ha qualche conoscenza di economia può vedere qui:
http://www.gs.com/insight/research/reports/99.pdf

dove spiega chiaramente metodi e assunzioni dietro alla costruzione del grafico che ha postato Dantes.



quello che si vuole, ma le previsione a lungo termine sono sempre state smentite.
posso capire proiezione per i prossimi 10 anni ma oltre sono del tutto inattendibili.

tommylee1
07-05-2006, 19:04
La Cina è destinata............e Bush ci farà un pensierino

tommylee1
07-05-2006, 20:47
La Cina nn sarà mai sullo stesso livello delle potenze mondiali.

Swisström
07-05-2006, 20:50
La Cina nn sarà mai sullo stesso livello delle potenze mondiali.

La Cina è destinata............e Bush ci farà un pensierino
Scusa se te lo dico, ma una qualche argomentazione, fonte, articolo, studio,... ?

tommylee1
07-05-2006, 20:52
Scusa se te lo dico, ma una qualche argomentazione, fonte, articolo, studio,... ?
Ma almeno hai capito il senso delle frasi.

Swisström
07-05-2006, 20:57
Ma almeno hai capito il senso delle frasi.


Si... e mi paiono molto "slogan" da bar, buttati giù tanto per dir qualcosa.

tommylee1
07-05-2006, 21:01
Si... e mi paiono molto "slogan" da bar, buttati giù tanto per dir qualcosa.
Il primo è sua una possibile guerra con la Cina.
La seconda è sulla questione degli stipendi, mentalità, anni.

bjt2
07-05-2006, 21:37
Ma avete capito a cosa si riferisce il grafico di Dantes76?

NPP = Nuclear Power Plant = Centrale nucleare.

Comunque neanche l'Uranio è eterno...

dantes76
07-05-2006, 21:38
Si... e mi paiono molto "slogan" da bar, buttati giù tanto per dir qualcosa.

OT
solo se abitassi nel Canton Ticino(Gentilino o Lugano stessa): Ci stanno operatori che offrono internet su fibra? per intederci tipo Fastweb?
Fine OT

tommylee1
07-05-2006, 21:45
Per competere bisogna che L'EUROPA DIVENTI 1 SOLA NAZIONE.

dantes76
07-05-2006, 21:51
Per competere bisogna che L'EUROPA DIVENTI 1 SOLA NAZIONE.

si certo, per la serie: mettiamo due malati nello stesso letto, e si alzera' un individuo sano...si si si...

gefri
07-05-2006, 21:51
Ma avete capito a cosa si riferisce il grafico di Dantes76?

NPP = Nuclear Power Plant = Centrale nucleare.

Comunque neanche l'Uranio è eterno...

mi era sfuggito, ma, oltre al fatto che praticamente ti sei già risposto da solo, c'è da ricordare che un adattamento dell'industria e dei mezzi da petrolio a energia elettrica non sarà sicuramente una pratica veloce nè indolore.
Per come la vedo io, l'umanità deve trovare in fretta una via d'uscita, altrimenti non avrà mai più possibilità di progresso.

tommylee1
07-05-2006, 21:55
si certo, per la serie: mettiamo due malati nello stesso letto, e si alzera' un individuo sano...si si si...
CI VORRA? UN Pò DI TEMPO , ma già 50 anni fa abbiamo fatto qlc: UNIONE EUROPEA.

dantes76
07-05-2006, 21:59
CI VORRA? UN Pò DI TEMPO , ma già 50 anni fa abbiamo fatto qlc: UNIONE EUROPEA.

infatti, altri 50 anni per fare un fisco sopra le nazioni
altri 50 per avere un parlamento sovranazionale...
altri 50...
nel frattempo diciamo agli altri di rallentare :D

tommylee1
07-05-2006, 22:04
infatti, altri 50 anni per fare un fisco sopra le nazioni
altri 50 per avere un parlamento sovranazionale...
altri 50...
nel frattempo diciamo agli altri di rallentare :D
Mi dispiace ma nn sarà così.E neanke te lo voglio dire.
Nn è che tu sei americano????
Sembra che ti piace + essere americano che europeo oltreche italiano.
Abbiamo il patrimonio artistico culturale + grande del mondo.

dantes76
07-05-2006, 22:07
Mi dispiace ma nn sarà così.E neanke te lo voglio dire.
Nn è che tu sei americano????
Sembra che ti piace + essere americano che europeo oltreche italiano.
Abbiamo il patrimonio culturale + grande del mondo.

mi hai sgamato:non sai quanto... :O
e' campiamo(sempre di ricordi) con il patrimonio artistico piu megallolloso del mondo.. e domani?( campiamo di ricordi)

tommylee1
07-05-2006, 22:08
mi ha sgamato...non sai quanto... :O
Leggiti l'ultima frase.

fabio80
07-05-2006, 23:26
ma sei proprio un fanboy dell'europa!!!

Swisström
08-05-2006, 00:06
OT
solo se abitassi nel Canton Ticino(Gentilino o Lugano stessa): Ci stanno operatori che offrono internet su fibra? per intederci tipo Fastweb?
Fine OT

purtroppo no, e qui ADSL fa piuttosto schifo. I ping sono ottimi la la banda in upload è scarsissima (io ho una connessione 2000/100 ... pensa te).
La cosa migliore come banda e prezzi è internet via cavo: www.cablecom.ch


Per competere bisogna che L'EUROPA DIVENTI 1 SOLA NAZIONE.

per me, basta che non includa la Svizzera :O

Swisström
08-05-2006, 00:07
mi hai sgamato:non sai quanto... :O
e' campiamo(sempre di ricordi) con il patrimonio artistico piu megallolloso del mondo.. e domani?( campiamo di ricordi)

tu americano? :D :mc: :sofico: :mbe:

tommylee1
08-05-2006, 15:25
OKKKK!!!