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View Full Version : Una seria ristrutturazione per Intel è in corso


Redazione di Hardware Upg
28-04-2006, 09:47
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/cpu/17205.html

Inizia un periodo di forte ristrutturazione interna per Intel, alla ricerca di quei settori che hanno portato ai deludenti risultati degli ultimi periodi

Click sul link per visualizzare la notizia.

norfildur
28-04-2006, 09:50
E' questo, in ultima analisi, l'obiettivo di Paul Otellini nei prossimi 3 mesi: cercare di evitare costi che non conducono a profitti, così da evitare che queste spese non giustificate possano creare problemi più gravi di quanto non abbiano già fatto sin d'ora.

Ma va? Un genio, questo Otellini! Se poi alla Intel i costi che non portavano profitti li avessero proprio evitati fin dall'inizio magari sarebbe stato meglio... ;)

YYD
28-04-2006, 10:04
Sul modo di porsi di AMD e Intel si potrebbe anche vederla in questi termini...
Intel tende a fare tutto da sola, dal silicio al prodotto finito. Non collabora acquisendo o scambiando tecnologie quasi con nessun'altra azienda. Al più acquisisce qualche licenza se proprio ne vede la convenienza ( come nel caso Rambus-Rimm ) ma cerca di proporre ( imporre ) le tecnologie da essa stessa create come standard industriali e talvolta vi riesce viste le dimensioni dell'azienda e la notorietà del marchio. Volendo fare tutto da sola ha una poderosa ( e costosa ) sezione Ricerca e Sviluppo che concepisce prodotti che sebbene a volte ricevano argomentate critiche negative da analisti imparziali sono sempre adeguati a riscuotere vasti consensi.
AMD, in diversi aspetti, sembra in un certo senso lo "xor" di Intel. Collabora con altre ditte scambiando o acquisendo tecnologie ( es. IBM ), assume personale qualificato e preparato ( es. ingegneri ex Digital o Intel ) o rileva interamente un'azienza, se può farlo (es. NexGen ). Collabora a progetti "aperti" come l'HyperTransport, una delle tecnologie che ha decretato il successo della linea di prodotti x86 64 bit, acquisisce senza remore licenze di valide tecnologie da impiegare nei suoi prodotti ( es. link memorie da Rambus o cache da Z-RAM ). La sua divisione Ricerca e Sviluppo ha dimensioni probabilmente inferiori, anche rispettando le proporzioni, a quella di Intel. Visto il modo più "aperto" di condurre lo sviluppo dei propri prodotti non ha bisogno di una divisione R&D più consistente, focalizzando le sue risorse forse meglio della concorrente sulle tecnologie, sviluppate o acquisite, essenziali alla buona riuscita dei prodotti che propone, che di fatto ad una accurata analisi offrono meno spunti di critiche negative. Si può dire che AMD integra le proprie tecnologie con quelle di altre ditte molto avanzate nel loro ramo di competenza, con la conseguenza che, oltre alla ripartizione dei costi di R&D, al proprio sviluppo e profitto segue un indiretto analogo beneficio dei soggetti con cui collabora, contribuendo alla crescita tecnologica di settore NON in senso egemone.
Quale delle due "politiche di gestione" sia migliore, sopratutto a lungo termine, lascia ampio campo di discussione, non dimenticando che lo scopo di un'azienda è il proprio benessere e che i benefici goduti dai clienti sono principalmente frutto della concorrenza commerciale. Personalmente preferisco il "modello" della ditta più piccola, finora ha dato buoni frutti per industria e clienti e ha contribuito nel suo piccolo alla crescita non monopolistica dell'indotto. In futuro... chissa? :)

edit - @Norfildur, due post avanti.
la mia citazione sulla "poderosa ( e costosa ) sezione R&D" non attribuisce alla Sezione medesima la responsabilità delle perdite. Semplicemente, è poderosa perchè deve seguire tutto il processo produttivo dal silicio grezzo al prodotto pronto all'uso, un compito immane, e naturalmente costosa proprio per la sua completezza. Se poi l'abbiano impiegata male impegnando notevoli risorse in ricerche senza esito favorevole è una cosa che, anche se è possibile fare supposizioni in merito, non mi è dato sapere.

MiKeLezZ
28-04-2006, 10:04
fanno esattamente ciò che manca a sony

norfildur
28-04-2006, 10:30
@YYD
Qui non c'entra il fatto se hai una "poderosa" sezione di R&S da mantenere o meno, c'è il fatto che negli ultimi cinque anni Intel si è buttata a capofitto in progetti con cui si è impiccata da sola.
Un esempio su tutti: il NetBurst.
Che questa tecnologia, fin dall'inizio, fosse un'emerita vaccata, l'avevano capito anche loro: assolutamente poco performante rispetto le attese, costosissima e, oltretutto, con consumi (e calore dissipato ) elevati.
Invece di cambiare redicalmente rotta alle prime avvisaglie di debacle competitiva nei confronti di AMD, Intel si è incaponita a sostenere il NetBurst, perdendo la faccia (e soprattutto quote di mercato!) praticamente dappertutto...
A conti fatti, il costo dovuto alla perdita di clientela e alla completa revisione del NetBurst (tra l'altro avvenuta solo con l'accoppiamento alla tecnologia sfruttata dal prossimo Conroe) ha pesato molto di più che se Intel avesse buttato direttamente a mare il NetBurst perseguendo una via migliore.
E la cosa bella è che questa soluzione l'avevano già in casa: Yonah!
Non avrebbero dovuto far altro che modificarlo ad hoc per i sistemi desktop (come si sono poi decisi a fare, vedi Conroe ).
E invece hanno cercato di "rivitalizzare" quell'aborto del NetBurst in ogni modo (esempio: l'HyperTrading... ) che non ha fatto altro che forzare i tempi per l'avvento dei dual core che, rispetto alle soluzioni Intel, consumano meno e hanno davvero un senso... (chissenefrega di avere un procio che viene visto come due se tanto: 1 ) non vi sono software che lo supportano e 2 ) nel mondo desktop chi cavolo usa due CPU, proprio in virtù del fatto che due proci non li sfrutta alcun software??? ). Almeno i dual core stanno uscendo insieme a distro Linux e al prossimo Vista che di due proci beneficiano eccome!
Intel paga la sua stessa cocciutaggine...

Chilea
28-04-2006, 10:38
Notizia dal sapore agrodolce.
Da un lato personalmente mi fa piacere vista la politica commerciale e produttiva sin qui adottata da Intel (più che di posizione dominante/monopolio sino a qualche tempo fa avremmo potuto parlare di "dittatura di mercato" ).
Per contro amareggia che quando si parla di ristrutturazioni aziendali i primi costi "comprimibili" ad essere individuati sono sempre le risorse umane/forza lavoro.
:mad:
Bye

shodan
28-04-2006, 10:47
Ciao norfildur, non sono d'accordo.
Sicuramente è vero che la Netburst è durata meno di quanto si aspettasse Intel (principalmente per i noti problemi di leackage con il processo a 90 e 65nm) ma credo che si è ampiamente ripagata il suo sviluppo.
Infatti è ormai da fine 2000 che i P4 vengono proposti al mercato e, dopo un periodo iniziale di stati (circa 6-9 mesi), si sono diffusi parecchio.
Inoltre, a livello prestazionale la Netburst aveva da dire la sua: il Willamette di fascia più alta (2Ghz) battagliava con e spesso superava leggermente l'AMD Thunderbird di fascia più alta (1,4Ghz). Poi, il core Nortwood ha dapprima ridotto, poi appaiato e infine superato gli AthlonXP che AMD proponeva (e un P4 col bus a 800Mhz rimane, a mio parere, complessivamente un ottimo processore, così come lo è, in definitiva, qualsiasi AthlonXP a frequenze e bus elevati).
Il vero "stop" lo si è avuto con il core Prescott, che pure avrebbe scalato alla grande se non fosse stato per i problemi di dissipazione (problemi che intel pensava di risolvere alla svelta ma che invece si sono dilungati parecchio, anche se ultimamente le cose stavano/stanno migliorando). Così, preso atto della fortissima dispersione di corrente che a sua volta causava una dissipazione termina esagerata, Tejas e i suoi famosi 5-10Ghz da raggiungere in pochi anni sono stati cancellati.

Insomma, anche io preferisco un'architettura più bilanciata come quella che sembra sarà Conroe, ma bisogna riconoscere che l'architettura Netburst ha avuto comunque i suoi momenti di gloria.

Ciao. :)

PS: parlo da possessore di AthlonXP @ 2500mhz (200x12,5), quindi sono assolutamente disinteressato! ;)

Chilea
28-04-2006, 11:14
Ciao norfildur, non sono d'accordo.
Sicuramente è vero che la Netburst è durata meno di quanto si aspettasse Intel (principalmente per i noti problemi di leackage con il processo a 90 e 65nm) ma credo che si è ampiamente ripagata il suo sviluppo.
Infatti è ormai da fine 2000 che i P4 vengono proposti al mercato e, dopo un periodo iniziale di stati (circa 6-9 mesi), si sono diffusi parecchio.
Inoltre, a livello prestazionale la Netburst aveva da dire la sua: il Willamette di fascia più alta (2Ghz) battagliava con e spesso superava leggermente l'AMD Thunderbird di fascia più alta (1,4Ghz). Poi, il core Nortwood ha dapprima ridotto, poi appaiato e infine superato gli AthlonXP che AMD proponeva (e un P4 col bus a 800Mhz rimane, a mio parere, complessivamente un ottimo processore, così come lo è, in definitiva, qualsiasi AthlonXP a frequenze e bus elevati).
Il vero "stop" lo si è avuto con il core Prescott, che pure avrebbe scalato alla grande se non fosse stato per i problemi di dissipazione (problemi che intel pensava di risolvere alla svelta ma che invece si sono dilungati parecchio, anche se ultimamente le cose stavano/stanno migliorando). Così, preso atto della fortissima dispersione di corrente che a sua volta causava una dissipazione termina esagerata, Tejas e i suoi famosi 5-10Ghz da raggiungere in pochi anni sono stati cancellati.

Insomma, anche io preferisco un'architettura più bilanciata come quella che sembra sarà Conroe, ma bisogna riconoscere che l'architettura Netburst ha avuto comunque i suoi momenti di gloria.

Ciao. :)

PS: parlo da possessore di AthlonXP @ 2500mhz (200x12,5), quindi sono assolutamente disinteressato! ;)
Insomma, per farla breve, sono incorsi nel più banale degli sbagli: supponenza da posizione dominante, convinzione di essere i migliori e/o della non indispensabilità di insistere nella R&S.
Hanno "abbassato la guardia" e stanno prendendo "bastonate" tecnologiche da AMD.

MiKeLezZ
28-04-2006, 11:27
Chilea, credo tu ti stia inutilmente esaltando.

Una architettura che VENDE non è, né sarai mai, fallimentare.
Ti ricordo che l'obbiettivo finale di una qualsivoglia azienda è SOLO guadagnare, NON fare il prodotto migliore (quello al massimo è l'obbiettivo di un artista).

Al limite può non piacerti, come neppure piace a me.

Potremmo dire che "si poteva fare meglio", ma magari se Intel avesse iniziato con architetture non così scalabili di GHz, adesso non sarebbe dove è adesso.
O magari risparmiava qualche miliardo di dollari in sviluppo. Chissà.

La forza del marketing e del marchio, sono ingredienti che chi possiede non esita ad usare.. ma il bello è che funzionano, e pure bene.

"Prende bastonate tecnologiche" ? Non ha importanza.
Conta solo il danaro, se ne entra, e quanto.

nudo_conlemani_inTasca
28-04-2006, 11:31
Insomma, per farla breve, sono incorsi nel più banale degli sbagli: supponenza da posizione dominante, convinzione di essere i migliori e/o della non indispensabilità di insistere nella R&S.
Hanno "abbassato la guardia" e stanno prendendo "bastonate" tecnologiche da AMD.

Esattoooo..! :idea: :D

norfildur
28-04-2006, 11:36
Insomma, per farla breve, sono incorsi nel più banale degli sbagli: supponenza da posizione dominante, convinzione di essere i migliori e/o della non indispensabilità di insistere nella R&S.
Hanno "abbassato la guardia" e stanno prendendo "bastonate" tecnologiche da AMD.

Esattamente.

@shodan
Il problema è che Intel, con la sua cieca fiducia (o incredibile testardaggine) ad insistere su di un prodotto che tecnicamente non era all'altezza delle aspettative mentre la concorrenza si "dava da fare" a spron battuto, ha perso QUOTE DI MERCATO.
E non c'è niente di peggio, per un'azienda, che perdere clienti in favore di un concorrente, soprattutto in un settore (come quello dell'IT) dove molto facilmente si creano effetti psicologici di fidelizzazione (vedi i vari fanboy che si scannano su 1 bit di dati in più elaborati da questa o quella piattaforma...).
L'affermazione di Otellini, secondo la quale ci sarà una "verifica dettagliata divisione per divisione alla ricerca di segmenti non profittevoli" dimostra che Intel si è seduta sugli allori ed ha cominciato a scricchiolare sotto il proprio peso.
Invece di cercare di rendersi più snelli e competitivi, hanno pensato solo a proteggere il proprio prodotto senza un briciolo di autocritica. E alla fine sono comunque arrivati all'inevitabile.
Speriamo solo che, alla fine, non siano solo davvero i lavoratori a pagare le conseguenze dell'ottusità della Intel (unica azienda al mondo che imbottisce il reparto marketing di ingegneri invece che di economisti: poi grazie che va tutto a rotoli!!! :D ).

;)

MaxArt
28-04-2006, 12:02
Il Willamette non ha mai avuto speranza di stare alla pari con il Thunderbird, specie ad 1.4 GHz. A parte che poi costava uno sproposito ed lo si doveva abbinare o a memorie RIMM o a vecchie SDR :rolleyes:
Per un riferimento di processori dell'epoca:
http://www.hwupgrade.it/articoli/cpu/149/amd-athlon-mp-12-ghz-vs-intel-pentium-iv-xeon-17-ghz_index.html
http://www.hwupgrade.it/articoli/cpu/500/intel-pentium-4-19-ghz_index.html

Chilea
28-04-2006, 12:12
Chilea, credo tu ti stia inutilmente esaltando.

Una architettura che VENDE non è, né sarai mai, fallimentare.
Ti ricordo che l'obbiettivo finale di una qualsivoglia azienda è SOLO guadagnare, NON fare il prodotto migliore (quello al massimo è l'obbiettivo di un artista).

Al limite può non piacerti, come neppure piace a me.

Potremmo dire che "si poteva fare meglio", ma magari se Intel avesse iniziato con architetture non così scalabili di GHz, adesso non sarebbe dove è adesso.
O magari risparmiava qualche miliardo di dollari in sviluppo. Chissà.

La forza del marketing e del marchio, sono ingredienti che chi possiede non esita ad usare.. ma il bello è che funzionano, e pure bene.

"Prende bastonate tecnologiche" ? Non ha importanza.
Conta solo il danaro, se ne entra, e quanto.
No Non credo si tratti di "esaltazione".
Certo che è importante vendere e fare profitto. Bisogna vedere come. Io sono convinto che Intel ha nascosto la (relativa) debolezza dei suoi prodotti assumendo e perseverando con condotte scorrette e sanzionabili . La mia avversione è verso tale nocivo (per il mercato) atteggiamento e non necessariamente verso INTEL.
Insomma, certamente in questo frangente INTEL non mi piace. Ma NON sono assolutamente mosso da "pregiudiziali". Se Intel farà processori migliori di AMD (a parità di prezzo) sarò il primo acquirente.
Come ho spiegato in precedenza spero che arrivi una "bastonata" e che gli serva (non è un paradosso) per risollevarsi (i dati di bilancio di INTEL, a cui ho già rinviato, sono tali da “reggere” con relativa facilità l’eventuale sanzione).
Questo farebbe bene anche ad AMD che, sentendo il "fiato sul collo" di Intel (che, a mio avviso ora segna un visibile ritardo) incentiverebbe gli sforzi ed eviterebbe rischi di “deenfasi” per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo tecnologico

MiKeLezZ
28-04-2006, 12:16
No Non credo si tratti di "esaltazione".
Certo che è importante vendere e fare profitto. Bisogna vedere come. Io sono convinto che Intel ha nascosto la (relativa) debolezza dei suoi prodotti assumendo e perseverando con condotte scorrette e sanzionabili . La mia avversione è verso tale nocivo (per il mercato) atteggiamento e non necessariamente verso INTEL.
Insomma, certamente in questo frangente INTEL non mi piace. Ma NON sono assolutamente mosso da "pregiudiziali". Se Intel farà processori migliori di AMD (a parità di prezzo) sarò il primo acquirente.
Come ho spiegato in precedenza spero che arrivi una "bastonata" e che gli serva (non è un paradosso) per risollevarsi (i dati di bilancio di INTEL, a cui ho già rinviato, sono tali da “reggere” con relativa facilità l’eventuale sanzione).
Questo farebbe bene anche ad AMD che, sentendo il "fiato sul collo" di Intel (che, a mio avviso ora segna un visibile ritardo) incentiverebbe gli sforzi ed eviterebbe rischi di “deenfasi” per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo tecnologico
sì... alla fine noi ne parliamo da appassionati, ma nei vertici di queste grandi aziende, assumono tutto un altro significato
4% in meno di market share significa che sono risanabili abbassando il prezzo o facendo uscire versioni riviste
8% in meno di market share con trend calante significa semplicemente che è il caso di investire soldi in ricerca e sviluppo e creare una nuova architettura

Chilea
28-04-2006, 12:32
sì... alla fine noi ne parliamo da appassionati, ma nei vertici di queste grandi aziende, assumono tutto un altro significato
4% in meno di market share significa che sono risanabili abbassando il prezzo o facendo uscire versioni riviste
8% in meno di market share con trend calante significa semplicemente che è il caso di investire soldi in ricerca e sviluppo e creare una nuova architettura
E non va bene? Se migliorano/rinnovano i prodotti e rinunciano a condotte lesive del principio di libera concorrenza non va bene?
Io direi di si! Mica voglio il "default" di Intel.
;)
Bye

MiKeLezZ
28-04-2006, 13:00
eccome se va bene...
e ringraziamo anche amd se adesso conta anche l'efficienza, e non solo la potenza! e c'è il risparmio energetico sui desktop!
più bastonate si danno, meglio è..

Chilea
28-04-2006, 13:28
eccome se va bene...
e ringraziamo anche amd se adesso conta anche l'efficienza, e non solo la potenza! e c'è il risparmio energetico sui desktop!
più bastonate si danno, meglio è..
:cincin:

shodan
28-04-2006, 13:33
Insomma, per farla breve, sono incorsi nel più banale degli sbagli: supponenza da posizione dominante, convinzione di essere i migliori e/o della non indispensabilità di insistere nella R&S.
Hanno "abbassato la guardia" e stanno prendendo "bastonate" tecnologiche da AMD.

Mha, guarda, secondo me non è che intel non ha investito nel reparto R&D, semplicemente si è trovato di fronte a uno scoglio (le perdite di corrente per leackage) che non ha all'inizio sottostimato, e che poi non ha saputo / potuto aggirare. Probabilmente, avendo sottostimato questo problema, ha si investito in R&D, ma non nel "ramo" che da li a poco si sarebbe rivelato quello più urgente: l'introduzione di tecniche e materiali come SOI, low-k e high-k, che avrebbero potuto ridurre le dispersioni di corrente nei suoi chip prodotti a 0.09u e 0.065u.

In ogni caso, meglio così: AMD ha rosicchiato diversi punti percentuali e questo ha innescato di nuovo una sana concorrenza! ;)

Ciao. :)

shodan
28-04-2006, 13:41
Esattamente.

@shodan
Il problema è che Intel, con la sua cieca fiducia (o incredibile testardaggine) ad insistere su di un prodotto che tecnicamente non era all'altezza delle aspettative mentre la concorrenza si "dava da fare" a spron battuto, ha perso QUOTE DI MERCATO.
E non c'è niente di peggio, per un'azienda, che perdere clienti in favore di un concorrente, soprattutto in un settore (come quello dell'IT) dove molto facilmente si creano effetti psicologici di fidelizzazione (vedi i vari fanboy che si scannano su 1 bit di dati in più elaborati da questa o quella piattaforma...).
L'affermazione di Otellini, secondo la quale ci sarà una "verifica dettagliata divisione per divisione alla ricerca di segmenti non profittevoli" dimostra che Intel si è seduta sugli allori ed ha cominciato a scricchiolare sotto il proprio peso.
Invece di cercare di rendersi più snelli e competitivi, hanno pensato solo a proteggere il proprio prodotto senza un briciolo di autocritica. E alla fine sono comunque arrivati all'inevitabile.
Speriamo solo che, alla fine, non siano solo davvero i lavoratori a pagare le conseguenze dell'ottusità della Intel (unica azienda al mondo che imbottisce il reparto marketing di ingegneri invece che di economisti: poi grazie che va tutto a rotoli!!! :D ).

;)

Ciao,
sinceramente non penso che intel si troverà mai "schiacciata sotto il suo peso": vende semplicemente troppo e, anche se il suo CEO stesso ha ammesso che devono rivedere alcune spese, non credo proprio che intel potrà mai scomparire.
Come dicevo prima, concordo sul fatto che la Netburst si sia "stoppata" prima del previsto; definirla fallimentare però è un'esagerazione. La verita è che, come ha detto Mikelezz, se un'architettura vende, allora va bene; conta poco che essa sia la più veloce / la migliore.
E in ogni caso non vedo proprio la Netburst così fallimentare (da un punto di vista tecnico) come molti vorrebbero far pensare... semplicemente credo che l'errore (grosso) di intel sia stato quello di avere troppa fiducia nelle sue capacità produttive, pensando di poter tranquillamente arrivare a 10Ghz semplicemente allungando le pipeline. Invece, i noti problemi di dissipazione, dovuti ai nuovi processo produttivi da essa stessa sperimentati, hanno bloccato il tutto.
Sinceramente credo che, se non ci fosse stato il problema del leacking, intel avrebbe spinto la Netburst per parecchio ancora...
E poi, diamo merito ad AMD, che col suo Opteron ha creato un processore in grado di conquistare una bella fetta del mercato server, mercato deve storicamente non era mai penetrata in quantità! :O

Comunque, spero anch'io che a pagare di queste scelte non siano i dipendenti; putroppo però in genere è così... :(

Ciao. :)

Chilea
28-04-2006, 13:42
Mha, guarda, secondo me non è che intel non ha investito nel reparto R&D, semplicemente si è trovato di fronte a uno scoglio (le perdite di corrente per leackage) che non ha all'inizio sottostimato, e che poi non ha saputo / potuto aggirare. Probabilmente, avendo sottostimato questo problema, ha si investito in R&D, ma non nel "ramo" che da li a poco si sarebbe rivelato quello più urgente: l'introduzione di tecniche e materiali come SOI, low-k e high-k, che avrebbero potuto ridurre le dispersioni di corrente nei suoi chip prodotti a 0.09u e 0.065u.

In ogni caso, meglio così: AMD ha rosicchiato diversi punti percentuali e questo ha innescato di nuovo una sana concorrenza! ;)

Ciao. :)
E chiudiamo in bellezza (spero di non divagare):
speriamo che le varie distribuzioni Linux sappiano fare quanto ha saputo fare AMD.
Insistere sull'interfaccia friendly, insistere ed anticipare Microsoft sui 64/bit. Insomma proporsi come vera alternativa a Microsoft/windows di modo che possano trarne beneficio i consumatori.
In questo caso, però, la cosa probabilmente è meno scontata (non è facile scalzare quello che di fatto è uno standard pressochè universale).
Mahhh....

shodan
28-04-2006, 13:53
Il Willamette non ha mai avuto speranza di stare alla pari con il Thunderbird, specie ad 1.4 GHz. A parte che poi costava uno sproposito ed lo si doveva abbinare o a memorie RIMM o a vecchie SDR :rolleyes:
Per un riferimento di processori dell'epoca:
http://www.hwupgrade.it/articoli/cpu/149/amd-athlon-mp-12-ghz-vs-intel-pentium-iv-xeon-17-ghz_index.html
http://www.hwupgrade.it/articoli/cpu/500/intel-pentium-4-19-ghz_index.html

Mmm... da quello che ricordo un Willamette a 2.0Ghz + RIMM, per quanto costasse una follia, andava circa come un Thunderbird a 1.4Ghz + DDR (a volte leggermente meglio, a volte leggermente peggio).
Test di Anandtech: http://www.anandtech.com/showdoc.aspx?i=1524&p=1
Tieni inoltre presente che, con l'ottimizzazione avvenuta per le SS2, i risultati di quei test potrebbero anche cambiare a favore del P4.
Ovviamente il prezzo folle di una soluzione Willamette 2.0Ghz + RIMM decretava automaticamente la piattaforma Thunderbird 1.4Ghz + DDR come preferibile (anche se avesse avuto, per assurdo, prestazioni inferiori), ma prima mi stavo riferendo alle pure performance, lasciando da parte il prezzo del prodotto.

Ciao. :)

shodan
28-04-2006, 13:55
E chiudiamo in bellezza (spero di non divagare):
speriamo che le varie distribuzioni Linux sappiano fare quanto ha saputo fare AMD.
Insistere sull'interfaccia friendly, insistere ed anticipare Microsoft sui 64/bit. Insomma proporsi come vera alternativa a Microsoft/windows di modo che possano trarne beneficio i consumatori.
In questo caso, però, la cosa probabilmente è meno scontata (non è facile scalzare quello che di fatto è uno standard pressochè universale).
Mahhh....

Be', lo spero anch'io, ma in questo caso c'è un grossa difficoltà: Linux e Windows non sono compatibili a livello di binari, mentre i processori AMD e Intel sono i grado di eseguire lo stesso codice di base senza problemi. ;)

Ciao. :)

Chilea
28-04-2006, 14:24
Be', lo spero anch'io, ma in questo caso c'è un grossa difficoltà: Linux e Windows non sono compatibili a livello di binari, mentre i processori AMD e Intel sono i grado di eseguire lo stesso codice di base senza problemi. ;)

Ciao. :)
Esatto. Proprio questo intendevo dire. Questo è il nocciolo del problema. passare da un s.o. (windows) all'altro (linux) vuol dire gettare alle ortiche software/configurazioni e buona parte di lavoro consolidato.
E' 'na gran fatica che può sostenere un privato "entusiasta" ma che assai improbabilmente affronterà una azienda.
:)

zanardi84
28-04-2006, 14:38
Commento lapidario: La causa dei mali di Intel si chiama AMD. Credo che per troppo tempo abbiano dormito sugli allori, convinti che il concorrente potesse solo scopiazzare i Pentium. E invece, tra mille difficoltà, AMD è stata in grado di proporre una alternativa più che mai valida, anzi, nettamente superiore, nell'ambito delle cpu desktop. Adesso si colgono i frutti del lavoro durato almeno 6 anni, cioè da quando si è iniziato a parlare di Athlon XP. Questo ha rappresentato l'inizio della grande scalata al successo, tra boicot di alcuni produttori e la quasi indifferenza di Microsoft nel corso degli ultimi 2 anni (xp 64 bit pronto solo quando erano pronti i pentium 6xx).
Solo la storia, l'immensa visibilità del marchio, e il sempre più crescente mondo del notebook hanno salvato intel da un possibile baratro. Ora, con la fine di Netburst e gli studi di una evoluzione del bios, si sono decisi a riprendere quel percorso che ha fatto di intel uno dei marchi più conosciuti al mondo.

norfildur
28-04-2006, 17:02
@shodan

Ciao Shodan.
Innanzitutto non ho mai detto che Intel "scomparirà", né tantomeno l'ho mai pensato. Ho solo fatto notare una realtà di fatto: Intel ha dei problemi, e non sono io a dirlo, sono loro, altrimenti non ristrutturerebbero. Ogni buon economista sa che un'azienda si ristruttura solo in pochi casi:
1) si vuole cambiare in vista di un riposizionamento del proprio core-business;
2) si è stati acquisiti o si è acquisita un'altra azienda che va integrata nella propria struttura;
3) si corre ai ripari prima che possa succedere qualcosa di grave.
Poiché sia le soluzioni 1 e 2 non sono applicabili in questo caso, rimane solo l'opzione 3, cosa tra l'altro confermata dalla perdita di quote di mercato e del conseguente cedimento del valore del titolo sul mercato (gli investitori, contrariamente a quanto possiamo pensarla noi, vedono il trend di lungo periodo, e non semplicemente se un dato prodotto, per quanto scadente, ha venduto oppure no).
Per quanto riguarda il fatto che "se un prodotto non è valido, basta che venda", l'idea non è applicabile ad un contesto che non sia quello del monopolio puro (e anche in quel caso, ci sarebbe da discutere). Quando infatti c'è almeno un concorrente su piazza, non importa quanto piccolo, esso sfrutterà ogni più piccola mancanza del "Golia" contro cui si trova a combattere per attrarre a sé quanti più clienti scontenti possibile. Ecco allora che si investe in tecnologie alternative, in progetti particolarmente rischiosi ma dalle elevate potenzialità, si applicano politiche di prezzo molto aggressive, al limite anche fronteggiando perdite a breve/medio termine, purché il traguardo di lungo termine (il profitto) possa essere realizzato. Ciò è esattamente quello che ha fatto AMD. Vorrei ricordare a tutti un po' gli inizi...
Quando Intel realizzò il primo x86 si trovava a partire in una situazione di puro svantaggio con i competitor di allora: macchine Alpha, Sparc e DEC per le aziende ed Apple per gli uffici. Grazie al supporto di IBM che fornì il "contenitore" (componenti non legati al processore, monitor, schede madri e via discorrendo) e a Microsoft che fornì il SO, si ottenne un prodotto piuttosto stabile, relativamente performante e dal prezzo inferiore rispetto alla concorrenza. Questo "trio" delle meraviglie riuscì ad abbattere nel giro di dieci anni la concorrenza su tutti i fronti, sia dal lato server che da quello client, con Intel che divenne padrona (quasi) assoluta del mercato.
Nacquero allora le CPU "Intel-compatibili", prodotte da tre aziende diverse: Via, Cyrix e AMD. Le prime due sparirono in fretta, mentre AMD tenne duro.
A quell'epoca (si parla dell'uscita del 486), la situazione era la seguente:
- CPU Intel: veloci, stabili, minimo consumo;
- CPU AMD: più lente del 20% in media, diverse incompatibilità con alcune applicazioni (soprattutto database), consumo maggiore. Fu AMD, a proposito, la prima a consigliare l'uso di un dissipatore su un processore...
La situazione continuò a rimanere sostanzialmente invariata con le successive generazioni (K5 e K6), che divennero famose in quanto scaldavano così tanto da sembrare che al posto di un processore ci fosse un faretto da 100W nel cuore del PC.
AMD, stufa di essere relegata ai margini, ci si mise di impegno e cominciò la sua lenta ma inarrestabile corsa verso il 40% del mercato (AMD deteneva il 5% all'epoca del 486).
Nel frattempo Intel, sicura del suo predominio, invece di puntare sull'ottimizzazione dei processori ha cominciato a "spremere" la tecnologia già in archivio per moltiplicare pipeline, aumentare cache ed introdurre altri ammenicoli di dubbia utilità che vedevano la luce su di un processore per essere poi negata in quella successiva...
E così Intel si è fregata da sola, proprio con quei prodotti che vendevano comunque, ma che lasciavano sempre più l'amaro in bocca anche perché ora un'alternativa valida e a basso costo c'era: AMD!
Voglio chiudere questa chilometrica filippica con un esempio numerico:
se vendo 100.000.000 pezzi con 1$ di ricavo netto per pezzo, avrò alla fine un ricavo di 100.000.000$.
Se poi vendo 60.000.000 pezzi ad 1,5$ di ricavo netto per pezzo, alla fine avrò un ricavo totale di 90.000.000$.
Ho comunque venduto un sacco, ho comunque mantenuto più o meno il ricavo complessivo precedente, eppure so che DEVO ristrutturare. Perché? Semplice: ho perso quote di mercato (in soldoni 40.000.000 pezzi), la cui perdita netta è stata attutita solo da un miglioramento nei margini netti per pezzo dovuto ad economie di scala. Ma la situazione non è grave, è TRAGICA!
E gli investitori, che ragionano sui bilanci, questo l'hanno capito...
Spero di aver chiarito meglio il mio punto di vista.

PS - E comunque il NetBurst è e resterà sempre una ciofeca... ;)

Uhm, sembra quasi stia monopolizzando il thread.... ah beh, vi chiedo scusa... :)

shodan
28-04-2006, 17:43
@shodan

Ciao Shodan.
Innanzitutto non ho mai detto che Intel "scomparirà", né tantomeno l'ho mai pensato. Ho solo fatto notare una realtà di fatto: Intel ha dei problemi, e non sono io a dirlo, sono loro, altrimenti non ristrutturerebbero. Ogni buon economista sa che un'azienda si ristruttura solo in pochi casi:
1) si vuole cambiare in vista di un riposizionamento del proprio core-business;
2) si è stati acquisiti o si è acquisita un'altra azienda che va integrata nella propria struttura;
3) si corre ai ripari prima che possa succedere qualcosa di grave.
Poiché sia le soluzioni 1 e 2 non sono applicabili in questo caso, rimane solo l'opzione 3, cosa tra l'altro confermata dalla perdita di quote di mercato e del conseguente cedimento del valore del titolo sul mercato (gli investitori, contrariamente a quanto possiamo pensarla noi, vedono il trend di lungo periodo, e non semplicemente se un dato prodotto, per quanto scadente, ha venduto oppure no).
Per quanto riguarda il fatto che "se un prodotto non è valido, basta che venda", l'idea non è applicabile ad un contesto che non sia quello del monopolio puro (e anche in quel caso, ci sarebbe da discutere). Quando infatti c'è almeno un concorrente su piazza, non importa quanto piccolo, esso sfrutterà ogni più piccola mancanza del "Golia" contro cui si trova a combattere per attrarre a sé quanti più clienti scontenti possibile. Ecco allora che si investe in tecnologie alternative, in progetti particolarmente rischiosi ma dalle elevate potenzialità, si applicano politiche di prezzo molto aggressive, al limite anche fronteggiando perdite a breve/medio termine, purché il traguardo di lungo termine (il profitto) possa essere realizzato. Ciò è esattamente quello che ha fatto AMD. Vorrei ricordare a tutti un po' gli inizi...
Quando Intel realizzò il primo x86 si trovava a partire in una situazione di puro svantaggio con i competitor di allora: macchine Alpha, Sparc e DEC per le aziende ed Apple per gli uffici. Grazie al supporto di IBM che fornì il "contenitore" (componenti non legati al processore, monitor, schede madri e via discorrendo) e a Microsoft che fornì il SO, si ottenne un prodotto piuttosto stabile, relativamente performante e dal prezzo inferiore rispetto alla concorrenza. Questo "trio" delle meraviglie riuscì ad abbattere nel giro di dieci anni la concorrenza su tutti i fronti, sia dal lato server che da quello client, con Intel che divenne padrona (quasi) assoluta del mercato.
Nacquero allora le CPU "Intel-compatibili", prodotte da tre aziende diverse: Via, Cyrix e AMD. Le prime due sparirono in fretta, mentre AMD tenne duro.
A quell'epoca (si parla dell'uscita del 486), la situazione era la seguente:
- CPU Intel: veloci, stabili, minimo consumo;
- CPU AMD: più lente del 20% in media, diverse incompatibilità con alcune applicazioni (soprattutto database), consumo maggiore. Fu AMD, a proposito, la prima a consigliare l'uso di un dissipatore su un processore...
La situazione continuò a rimanere sostanzialmente invariata con le successive generazioni (K5 e K6), che divennero famose in quanto scaldavano così tanto da sembrare che al posto di un processore ci fosse un faretto da 100W nel cuore del PC.
AMD, stufa di essere relegata ai margini, ci si mise di impegno e cominciò la sua lenta ma inarrestabile corsa verso il 40% del mercato (AMD deteneva il 5% all'epoca del 486).
Nel frattempo Intel, sicura del suo predominio, invece di puntare sull'ottimizzazione dei processori ha cominciato a "spremere" la tecnologia già in archivio per moltiplicare pipeline, aumentare cache ed introdurre altri ammenicoli di dubbia utilità che vedevano la luce su di un processore per essere poi negata in quella successiva...
E così Intel si è fregata da sola, proprio con quei prodotti che vendevano comunque, ma che lasciavano sempre più l'amaro in bocca anche perché ora un'alternativa valida e a basso costo c'era: AMD!
Voglio chiudere questa chilometrica filippica con un esempio numerico:
se vendo 100.000.000 pezzi con 1$ di ricavo netto per pezzo, avrò alla fine un ricavo di 100.000.000$.
Se poi vendo 60.000.000 pezzi ad 1,5$ di ricavo netto per pezzo, alla fine avrò un ricavo totale di 90.000.000$.
Ho comunque venduto un sacco, ho comunque mantenuto più o meno il ricavo complessivo precedente, eppure so che DEVO ristrutturare. Perché? Semplice: ho perso quote di mercato (in soldoni 40.000.000 pezzi), la cui perdita netta è stata attutita solo da un miglioramento nei margini netti per pezzo dovuto ad economie di scala. Ma la situazione non è grave, è TRAGICA!
E gli investitori, che ragionano sui bilanci, questo l'hanno capito...
Spero di aver chiarito meglio il mio punto di vista.

PS - E comunque il NetBurst è e resterà sempre una ciofeca... ;)

Uhm, sembra quasi stia monopolizzando il thread.... ah beh, vi chiedo scusa... :)

Ciao,
su alcuni pensieri sono d'accordo, su altri no.
1) AMD + Cyrix, all'epoca dei 386/486, detenevano complessivamente circa il 30% del mercato;
2) Sebbene i K5 scaldassero un po' più dei Pentium (P54C) di pari frequenza, una seconda revisione del core comportò modifiche significative alla stuttura interna; questo comportò anche una diminuizione del calore generato; i K6 invece non scaldavano molto: non scalarono bene di frequenza per la pipeline molto corta (6 stadi mi pare);
3) L'esempio che hai fatto di Intel + IBM + Microsoft non è molto calzante in quanto al tempo gli utilizzatori dei sistemi computer erano spesso persone preparate e competenti, per le quali il marchio non aveva certo l'appeal che ha oggi. Ai nostri giorni infatti il PC si è diffuso (nel bene e nel male) un po' dovunque: in queste condizioni la forza del marchio e del brand, nonchè la pubblicità (le parole "intel inside" + il famoso gingle) bastano, da sole, ad avere un forte richiamo sulle persone.
Emblematico è il fatto che, dove gli utilizzatori sono più competenti e meno legati al marchio (tipo ambito server) intel ha perso quote di mercato abbastanza rilevanti.
4) Dal punto di vista degli investitori e del profitto, non importa che la propria architettura sia la più veloce, ma semplicemente che venda. Intel poteva anche fare una CPU il 50% più lenta della corrispettiva AMD ma, se il mercato l'avesse comprata in massa (cosa tutta da dimostrare, benintesto, ma per il P4 c'è stata un'adozione molto estesa), agli occhi di Intel sarebbe stata comunque un successo.

Concordo invece sul fatto che Intel si sia seduta sugli allori e che a quest'ora poteva aver già tirato fuori qualcosa di meglio... :stordita: Ma si sa', le leggi del mercato gli impedivano di buttare la Netburst alle ortiche troppo in fretta... :rolleyes:
Concordo anche sul fatto che se si parla di ristrutturazione ci devono essere comunque state delle perdite o per lo meno dei mancati guadagni; spero solo che questo non si riperquota in modo netto sul lavoratori del colosso americano. :(


Ciao. :)

PS: Ovviamente questi sono solo i miei pensieri... che possono anche essere errati.

norfildur
28-04-2006, 18:03
3) L'esempio che hai fatto di Intel + IBM + Microsoft non è molto calzante in quanto al tempo gli utilizzatori dei sistemi computer erano spesso persone preparate e competenti, per le quali il marchio non aveva certo l'appeal che ha oggi. Ai nostri giorni infatti il PC si è diffuso (nel bene e nel male) un po' dovunque: in queste condizioni la forza del marchio e del brand, nonchè la pubblicità (le parole "intel inside" + il famoso gingle) bastano, da sole, ad avere un forte richiamo sulle persone.
Emblematico è il fatto che, dove gli utilizzatori sono più competenti e meno legati al marchio (tipo ambito server) intel ha perso quote di mercato abbastanza rilevanti.
Se le persone dell'epoca fossero state davvero più "competenti" non avrebbero MAI abbandonato Mac o Sun per IBM/Intel/Microsoft... :D
L'esempio serviva solo a mostrare come chi parte da una situazione di svantaggio solitamente è più "vitale" e pronta alla guerra di chi in vetta già ci sta (ti ricordi che fine fece Apple, presa per i capelli sull'orlo del fallimento grazie alla propria politica ottusa dovuta all'autocompiacimento?)


4) Dal punto di vista degli investitori e del profitto, non importa che la propria architettura sia la più veloce, ma semplicemente che venda. Intel poteva anche fare una CPU il 50% più lenta della corrispettiva AMD ma, se il mercato l'avesse comprata in massa (cosa tutta da dimostrare, benintesto, ma per il P4 c'è stata un'adozione molto estesa), agli occhi di Intel sarebbe stata comunque un successo.
Il punto sta proprio qui: non solo Intel, al momento, non è la più veloce, ma non vende tanto quanto prima! E proprio in virtù del fatto che non è la più veloce...
E quindi perde clienti, e quindi diminuiscono gli introiti, ergo diminuisce la profittabilità, uguale addio investitori...
L'equazione "vende=va bene" non è proprio la più giusta da perseguire. Ci sono mille altri fattori da tenere in considerazione, cosa che Intel non ha fatto.

francesco7
28-04-2006, 18:16
Se la gente puo' scegliere,di solito sceglie il meglio....Per sfortuna di Intel in questi due anni i suoi processori non erano il meglio e la gente ha avuto un alternativa....Tutto qui,a mio parere.

Chilea
28-04-2006, 18:52
@shodan

Ciao Shodan.
Innanzitutto non ho mai detto che Intel "scomparirà", né tantomeno l'ho mai pensato. Ho solo fatto notare una realtà di fatto: Intel ha dei problemi, e non sono io a dirlo, sono loro, altrimenti non ristrutturerebbero. Ogni buon economista sa che un'azienda si ristruttura solo in pochi casi:
1) si vuole cambiare in vista di un riposizionamento del proprio core-business;
2) si è stati acquisiti o si è acquisita un'altra azienda che va integrata nella propria struttura;
3) si corre ai ripari prima che possa succedere qualcosa di grave.
Poiché sia le soluzioni 1 e 2 non sono applicabili in questo caso, rimane solo l'opzione 3, cosa tra l'altro confermata dalla perdita di quote di mercato e ........
:)
Permettimi di dirti che corri davvero troppo con le tue conclusioni.
Guardati i dati di bilancio di INTEL

http://phx.corporate-ir.net/phoenix.zhtml?c=101302&p=irol-fundBalanceA&t=&id=&

e capirai che i tuoi catastrofismi sono, a dir poco, fuori luogo.
In particolare:
- netto patrimoniale al 12/2005 = 17111 milioni di dollari
- cassa (mezzi liquidi immediatamente disponibili) fluttuanti dai 7000 agli 8000 milioni di dollari.

La ristrutturazione va letta come una raggiunta consapevolezza di alcune criticità (che sintetizzando possiamo affermare interessano il comparto produttivo con effetti sulla redditività ma NON certo le strutture finanziaria e patrimoniale) e non certo come uno stato di pre-decozione di una azienda ancora leader.
Ribadisco la mia attuale avversione (ma non necessariamente duratura) per Intel ma l'oggettività è doverosa.
;)

MiKeLezZ
28-04-2006, 19:00
Ristrutturazione è come quando si fa il defrag all'HD.. se l'hai fatto da poco, non lo fai perchè sai che non ce ne sarà bisogno, ma se sai di aver installato/disinstallato tanti programmi, e ormai è passato un po' dall'ultima volta.. ti fai forza lo fai andare.. e magari ti viene lo stimolo proprio dopo aver installato un bel giocone, che sai ti durerà parecchio nell'HD, e che vorresti far sfruttare al massimo..
Se poi i programmi, o il giocone, continua a non andare neppure dopo.. si guarda che componente c'è da cambiare al proprio PC, e si provvede alla sostituzione

Thyo85
28-04-2006, 19:01
Ad essere obiettivi, ho sempre fatto il tifo per Amd, ho ammirato la sua crescita da quando c'erano i k5 e k6, fino ad oggi dove hanno quasi il 50% del mercato.
Però negli ultimi tempi i processori Intel hanno raggiunto ottimi livelli, se non di potenza, in quanto a consumi, e come architettura a doppio processore.

Il succo del discorso è che ci guadagniamo solo noi se si fanno concorrenza..

norfildur
28-04-2006, 19:14
Scusa Chilea, ma dove vedi che sono "catastrofista"?
Sto riportando quello che sta succedendo, e cioè:
1) che Intel sta per ristrutturare, e se lo fanno per eliminare dei costi non profittevoli (lo hanno detto loro) è perché evidentemente c'è qualcosa che non va;
2) che Intel ha perso quote di mercato, e questo lo dice la stessa Intel;
3) che il valore delle azioni Intel è sceso al minimo storico (tanto che recentemente qualcuno ha anche scherzato sul fatto di andarsi a comprare azioni Intel in vista di Conroe...).
Non ho mai detto che Intel sta per fallire, ho solo detto che, invece di darsi una svegliata prima, come avrebbero dovuto fare, hanno scelto di mettere il paraocchi e continuare su una strda sbagliata.
Vorrei inoltre ricordarti che il netto patrimoniale esprime una passività di bilancio, non un'attività.

Chilea
28-04-2006, 19:27
Ristrutturazione è come quando si fa il defrag all'HD.. se l'hai fatto da poco, non lo fai perchè sai che non ce ne sarà bisogno, ma se sai di aver installato/disinstallato tanti programmi, e ormai è passato un po' dall'ultima volta.. ti fai forza lo fai andare.. e magari ti viene lo stimolo proprio dopo aver installato un bel giocone, che sai ti durerà parecchio nell'HD, e che vorresti far sfruttare al massimo..
Se poi i programmi, o il giocone, continua a non andare neppure dopo.. si guarda che componente c'è da cambiare al proprio PC, e si provvede alla sostituzione
-
Metafora simpatica ma non azzecatissima.
Possiamo dire che se la struttura produttiva non produce più utili e cash flow la cosa comporta:
1 - nell'immediato l'insoddisfazione degli azionisti (mancanza di utili);
2 - nel medio termine sbilanciamento finanziario per il venir meno di adeguati flussi di cassa (che rappresentano la "capacità restitutiva" ovvero la capacità di rimborsare i debiti e/o la capacità di nuovi investimenti con mezzi propri).
Ovviamente il rischio è che si inneschi un ciclo perverso dove, in mancanza di cash flow, l'azienda non riesca a restituire i debiti e/o assumerne di nuovi per i necessari investimenti con inevitabile caduta di competitività. Questa genera il riproporsi dei fenomeni appena descritti con velocità sempre crescente sino al raggiungimento della condizione di "default".
L'analisi di un bilancio importante e complicato come quello di INTEL non può essere fatto sulla sola scorta dei pochi dati a cui ho rinviato nel post precedente.
Possiamo solo dire che sembra di cogliere un aumento della debitoria che sembra accompagnarsi (notizie di questi giorni) a performances economiche non soddisfacenti. Insomma la "direzione" che sembra aver preso INTEL pare quella sbagliata ma i margini di intervento dovrebbero essere ampi.
:)
P.s.: come avrete capito il condizionale è d'obbligo
:D :D :D

JohnPetrucci
28-04-2006, 21:47
Notizia dal sapore agrodolce.
Da un lato personalmente mi fa piacere vista la politica commerciale e produttiva sin qui adottata da Intel (più che di posizione dominante/monopolio sino a qualche tempo fa avremmo potuto parlare di "dittatura di mercato" ).
Per contro amareggia che quando si parla di ristrutturazioni aziendali i primi costi "comprimibili" ad essere individuati sono sempre le risorse umane/forza lavoro.
:mad:
Bye
La penso così anch'io, alla fine la "ristrutturazione" il più delle volte si traduce in licenziamenti.

leoneazzurro
28-04-2006, 22:02
@shodan

- CPU AMD: più lente del 20% in media, diverse incompatibilità con alcune applicazioni (soprattutto database), consumo maggiore. Fu AMD, a proposito, la prima a consigliare l'uso di un dissipatore su un processore...
La situazione continuò a rimanere sostanzialmente invariata con le successive generazioni (K5 e K6), che divennero famose in quanto scaldavano così tanto da sembrare che al posto di un processore ci fosse un faretto da 100W nel cuore del PC.
:)

Qualche precisazione: qui ci sono alcune inesattezze, in quanto le CPU AMD di classe 386 e 486 erano prodotte su licenza Intel (come accadde anche con altre marche) ed erano quindi identiche alle CPU Intel originali (anche le prestazioni erano identiche). Diverso era il discorso per Cyrix, che già all'epoca produceva CPU compatibili progettate internamente e che spesso non erano alla pari con i 486, anzi... Poi ovviamente c'erano diverese versioni tra le stesse CPU intel, come CPU 486 SX e DX (senza e con coprocessore matematico abilitato, ad un certo punto gli SX non vennero più commercializzati), seguiti dai DX2 e DX4 (che introducevano il concetto di moltiplicatore tra il clock interno e il bus dati): AMD tra l'altro produsse CPU 486 più veloci di quelle intel (se non erro, a 120 e 133 MHz).
K5 non scaldava molto, anzi aveva prestazioni sugli interi superiori al Pentium ma con clock inferiori: solo la sezione FP era inferiore alle CPU Intel. K6 scaldava nele prime versioni (comunque si parla di potenze molto infeiori a qualsiasi CPU attuale), in seguito con la riduzione della geometria dei processi e dei voltaggi il consumo rimase paragonabile a quello dei Pentium II con cui si confrontava. K6, K6-2 e K6-III erano CPU molto veloci sugli interi ma poco prestanti sui calcoli FP, e poco inclini a salire di frequenza a causa di limiti più elettrici che termici. Tra l'altro il K6-2 fu la prima CPU a integrare istruzioni SIMD per calcoli in virgola mobile, le 3DNow!.

shodan
29-04-2006, 11:24
Se le persone dell'epoca fossero state davvero più "competenti" non avrebbero MAI abbandonato Mac o Sun per IBM/Intel/Microsoft... :D

I sistemi IBM/Intel/Microsoft costavano una frazione dei sistemi Sun/Sparc/SGI/ecc. Proprio il fatto di aver scelto di provare anche una "new entry" come il PC (inteso come lo intendiamo noi) dimostra che all'epoca il consumatore medio era più preparato: il rapporto tra prezzo e prestazioni aveva un peso fondamentale, mentre oggi, seppur tutti ovviamente cerchino di pagare un certro prodotto il meno possibile, è più facile influenzare le masse sempliemente con una bella scritta e un brand forte.
Anzi, ultimamente il trend sta cambiano, anche se lentamente: ecco che ora agli occhi di molte persone, anche non "addette ai lavori", AMD non è più la "scopiazzatrice", ma una casa che produte processori anche migliori di quelli Intel. E' proprio per questo motivo che Intel vuole migliorarsi: sa che i consumatori stanno lentamente "prendendo coscienza" di quello che è il prodotto più conveniente sul mercato.

L'esempio serviva solo a mostrare come chi parte da una situazione di svantaggio solitamente è più "vitale" e pronta alla guerra di chi in vetta già ci sta (ti ricordi che fine fece Apple, presa per i capelli sull'orlo del fallimento grazie alla propria politica ottusa dovuta all'autocompiacimento?)
Su questo sono completamente d'accordo:è successo a Commodore, a 3DFX, a Nvidia (con NV30) e, ultimamente, anche a Intel.



Il punto sta proprio qui: non solo Intel, al momento, non è la più veloce, ma non vende tanto quanto prima! E proprio in virtù del fatto che non è la più veloce...
E quindi perde clienti, e quindi diminuiscono gli introiti, ergo diminuisce la profittabilità, uguale addio investitori...
L'equazione "vende=va bene" non è proprio la più giusta da perseguire. Ci sono mille altri fattori da tenere in considerazione, cosa che Intel non ha fatto.
Ok, ultimamente Intel vende meno... ma per questo motivo _non_ si può bollare l'architettura Netburst fallimentare: in ogni caso ha venduto tantissimo, portando a Intel lauti guadagni. E' stata "semplicemente" al di sotto delle aspettative della stessa Intel. Inoltre ti ricordo che i P4 con bus a 800Mhz erano più veloci degli AthlonXP: in altri termini, portata a quello sviluppo l'architettura Netburst era più performante di quella K7. Definiresti quindi l'architettura K7 fallimentare? Personalmente la ritengo una delle più riuscite (insieme alla venerabile P6).

shodan
29-04-2006, 11:27
Permettimi di dirti che corri davvero troppo con le tue conclusioni.
Guardati i dati di bilancio di INTEL

http://phx.corporate-ir.net/phoenix.zhtml?c=101302&p=irol-fundBalanceA&t=&id=&

e capirai che i tuoi catastrofismi sono, a dir poco, fuori luogo.
In particolare:
- netto patrimoniale al 12/2005 = 17111 milioni di dollari
- cassa (mezzi liquidi immediatamente disponibili) fluttuanti dai 7000 agli 8000 milioni di dollari.

La ristrutturazione va letta come una raggiunta consapevolezza di alcune criticità (che sintetizzando possiamo affermare interessano il comparto produttivo con effetti sulla redditività ma NON certo le strutture finanziaria e patrimoniale) e non certo come uno stato di pre-decozione di una azienda ancora leader.
Ribadisco la mia attuale avversione (ma non necessariamente duratura) per Intel ma l'oggettività è doverosa.
;)

Ecco, precisamente quello che penso io e che stavo cercando di spiegare (sicuramente non bene come te!). In particolare, la parte in neretto riassume molto bene quello di cui sono convinto anch'io: Intel si sta ristrutturando non perchè sia in gioco la sua stessa o perchè sia in perdita, ma semplice perchè vuole guadagnare _di più_ gestendo meglio le sue risorse. :banned:

Ciao. :)

shodan
29-04-2006, 11:28
Qualche precisazione: qui ci sono alcune inesattezze, in quanto le CPU AMD di classe 386 e 486 erano prodotte su licenza Intel (come accadde anche con altre marche) ed erano quindi identiche alle CPU Intel originali (anche le prestazioni erano identiche). Diverso era il discorso per Cyrix, che già all'epoca produceva CPU compatibili progettate internamente e che spesso non erano alla pari con i 486, anzi... Poi ovviamente c'erano diverese versioni tra le stesse CPU intel, come CPU 486 SX e DX (senza e con coprocessore matematico abilitato, ad un certo punto gli SX non vennero più commercializzati), seguiti dai DX2 e DX4 (che introducevano il concetto di moltiplicatore tra il clock interno e il bus dati): AMD tra l'altro produsse CPU 486 più veloci di quelle intel (se non erro, a 120 e 133 MHz).
K5 non scaldava molto, anzi aveva prestazioni sugli interi superiori al Pentium ma con clock inferiori: solo la sezione FP era inferiore alle CPU Intel. K6 scaldava nele prime versioni (comunque si parla di potenze molto infeiori a qualsiasi CPU attuale), in seguito con la riduzione della geometria dei processi e dei voltaggi il consumo rimase paragonabile a quello dei Pentium II con cui si confrontava. K6, K6-2 e K6-III erano CPU molto veloci sugli interi ma poco prestanti sui calcoli FP, e poco inclini a salire di frequenza a causa di limiti più elettrici che termici. Tra l'altro il K6-2 fu la prima CPU a integrare istruzioni SIMD per calcoli in virgola mobile, le 3DNow!.

Quoto tutto... una sola domanda: anche i 486 erano licenziati da Intel? Ricordavo che AMD produceva 386 in tutto e per tutto uguali a quelli di Intel, ma non credevo che la stessa cosa valeva per i 486...

Relativamente al K5, ricordo che una nuova versione (con PR fino a 166) mantenne le stesse performance abbassando sia il clock che i consumi rispetto alle prime versioni.

Ciao. :)

Chilea
29-04-2006, 11:53
Ecco, precisamente quello che penso io e che stavo cercando di spiegare (sicuramente non bene come te!). In particolare, la parte in neretto riassume molto bene quello di cui sono convinto anch'io: Intel si sta ristrutturando non perchè sia in gioco la sua stessa o perchè sia in perdita, ma semplice perchè vuole guadagnare _di più_ gestendo meglio le sue risorse. :banned:

Ciao. :)
Si. Sostanzialmente questa è la mia convinzione.
Ciao :mano: ;)

Chilea
29-04-2006, 12:12
Scusa Chilea, ma dove vedi che sono "catastrofista"?
Sto riportando quello che sta succedendo, e cioè:
1) che Intel sta per ristrutturare, e se lo fanno per eliminare dei costi non profittevoli (lo hanno detto loro) è perché evidentemente c'è qualcosa che non va;
2) che Intel ha perso quote di mercato, e questo lo dice la stessa Intel;
3) che il valore delle azioni Intel è sceso al minimo storico (tanto che recentemente qualcuno ha anche scherzato sul fatto di andarsi a comprare azioni Intel in vista di Conroe...).
Non ho mai detto che Intel sta per fallire, ho solo detto che, invece di darsi una svegliata prima, come avrebbero dovuto fare, hanno scelto di mettere il paraocchi e continuare su una strda sbagliata.
Vorrei inoltre ricordarti che il netto patrimoniale esprime una passività di bilancio, non un'attività.
Se mi sento di condividere alcuni tuoi passaggi (mi riferisco al "paraocchi") permettimi però due precisazioni:
1 - Non dare mai un eccessiva importanza al valore di mercato delle azioni di qualsiasi azienda. Non che non sia importante ma la quotazione è determinata spesso da fattori esterni (i cosidetti "rumor": le notizie, le anticipazioni, il presentarsi di nuovi scenari politici, economici, sociali, ecc) mentre molto frequentemente vengono relegati in secondo piano i "fondamentali" dell'azienda (proprio i dati di bilancio e la sua struttura);
2 - il netto patrimoniale, viene allocato fra le passività ma rappresenta il "saldo" fra le maggiori attività (si spera) dell'azienda e le minori (si spera) passività. In una parola (e semplificando) rappresenta i "mezzi propri" ovvero il "capitale di rischio". Insomma, il "denaro" che l'imprenditore ha messo in azienda "di tasca sua".
Ne consegue che un elevato patrimonio netto è sicuramente uno dei dati che meglio descrive lo stato di salute "patrimoniale" dell'azienda. Cio' non vuol dire che, nel contempo, non possano essere presenti "patologie" economiche che, nel medio periodo potrebbero erodere il patrimonio a causa delle perdite (e questo è il rischio che sta correndo INTEL nel medio-lungo periodo).
Ciao
:)

leoneazzurro
29-04-2006, 21:24
Quoto tutto... una sola domanda: anche i 486 erano licenziati da Intel? Ricordavo che AMD produceva 386 in tutto e per tutto uguali a quelli di Intel, ma non credevo che la stessa cosa valeva per i 486...

Relativamente al K5, ricordo che una nuova versione (con PR fino a 166) mantenne le stesse performance abbassando sia il clock che i consumi rispetto alle prime versioni.

Ciao. :)

Anche i 486 erano licenziati, se non ricordo male, e non solo ad AMD ma anche a SGS. Comunque un K5 dissipava intorno ai 10-15W di potenza, i K6 fino a 30W le prime versioni, poi si passò a 10-15W, i K6-2 arrivarono intorno ai 25W e il K6-III arrivò intorno ai 30 W.
Livelli di potenza che oggi fanno abbastanza sorridere.

mjordan
02-05-2006, 09:20
La penso così anch'io, alla fine la "ristrutturazione" il più delle volte si traduce in licenziamenti.

Otellini ha detto di no, ma chissà quanto dura questa situazione. Se il trend continua cosi probabilmente assisteremo ad un cospicuo taglio di personale. :(
Magari i licenziati se li prende AMD :D

mjordan
02-05-2006, 09:28
insistere ed anticipare Microsoft sui 64/bit.


In che senso scusa? :confused:


Insomma proporsi come vera alternativa a Microsoft/windows di modo che possano trarne beneficio i consumatori.
In questo caso, però, la cosa probabilmente è meno scontata (non è facile scalzare quello che di fatto è uno standard pressochè universale).
Mahhh....

Per me sono sistemi troppo diversi che vanno ad assolvere compiti estremamente diversi. I punti di forza di Linux sarebbero la debolezza di Windows e viceversa. "Lo scalazare lo standard universale" va fatto a livello di cervello, secondo me, non a livello OS :D
Ormai Linux è un sistema che brilla di luce propria, correre continuamente dietro a Windows non gli farebbe bene, per come la vedo io.

Chilea
02-05-2006, 09:43
In che senso scusa? :confused:



Per me sono sistemi troppo diversi che vanno ad assolvere compiti estremamente diversi. I punti di forza di Linux sarebbero la debolezza di Windows e viceversa. "Lo scalazare lo standard universale" va fatto a livello di cervello, secondo me, non a livello OS :D
Ormai Linux è un sistema che brilla di luce propria, correre continuamente dietro a Windows non gli farebbe bene, per come la vedo io.
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Mi sembra che Linux si sia dimostrato più determinato nell'affrontare la nuova realtà 64/bit. Se così fosse potrebbe essere un punto di vantaggio per guadagnare consensi.
Hai ragione. "Sotto pelle" è chiaramente diverso. Innegabile per altro lo sforzo sostenuto da quasi tutte le distribuzioni per uniformarsi all'interfaccia Windows.
Ciò che frena potenziali nuovi utenti è l'esigenza di utilizzare la riga di comando con relativa frequenza (e la cosa per chi incompetente quale il sottoscritto rappresenta un limite).
E' indiscutibile che Linux deve fare ulteriori sforzi in questa direzione se vuole allargare il proprio bacino di utenza.
Se Linux si muoverà in questa direzione diverrà sempre più simil-windows pur mantenendo le sue peculiarità sottopelle.
per altro valgono le considerazioni fatte nei precedenti post circa i costi/sacrifici di migrazione da un s.o. all'altro.
Bye
:)