PDA

View Full Version : costante in movimento


CioKKoBaMBuZzo
23-04-2006, 14:20
preso dal sito di le scienze:

Una costante universale in movimento
La variazione sarebbe dello 0,002 per cento


Qual è il rapporto fra la massa del protone e quella dell’elettrone? Se ci si accontenta di un’approssimazione la risposta è 1836, ma si sa in fisica la precisione è molto importante, e anche i decimali contano. Controllando quei decimali, però, alcuni ricercatori dell'Università di Amsterdam si sono accorti che quello che dovrebbe essere una valore assolutamente costante sembra essere variato, sia pur di poco, nel corso degli ultimi 12 miliardi di anni. I ricercatori ammettono di essere sicuri “solo” al 99,7 per cento, ma se il risultato dovesse essere confermato, costringerebbe a una radicale revisione del nostro modo di vedere il mondo, anche se non è la prima volta che si ipotizza che le costanti universali non siano poi così immutabili. Il risultato inaspettato è arrivato mentre i ricercatori studiavano il modo in cui un gas freddo di idrogeno assorbe la luce laser ultravioletta. La frequenza esatta della luce assorbita da una molecola di idrogeno (H2), costituita da due protoni e due elettroni, dipende appunto dal rapporto fra le masse delle sue particelle elementari. Confrontando i risultati di laboratorio con quelli derivati dall’osservazione di due nubi di idrogeno interstellare distanti 12 miliardi di anni luce e illuminate da un quasar posto dietro di esse, hanno scoperto una discrepanza. (Nel corso del loro viaggio intergalattico le frequenze della luce variano, ma i ricercatori dell’ESO sono in grado di risalire all’esatta frequenza originaria.) Se condoquianto riferiscono sull’ultimo numero delle Physical Review Letters, il rapporto fra la massa del protone e quella dell’elettrone sarebbe diminuito dello 0,002%.

lowenz
24-04-2006, 11:51
(Nel corso del loro viaggio intergalattico le frequenze della luce variano, ma i ricercatori dell’ESO sono in grado di risalire all’esatta frequenza originaria.)
Domanda stupida: come?

Un corpo che viaggia di moto rettilineo uniforme nel vuoto assoluto, dopo un paio d'ore comincia a scassars u'cazz
stralol :D

ciop71
24-04-2006, 13:17
Domanda stupida: come?
Si chiama redshift cosmologico: più un oggetto è distante e più si allontana velocemente da noi, più le righe del suo spettro saranno spostate verso il rosso (cerca con google 'legge di Hubble'). Per risalire alla frequenza originale si cercano delle righe particolarmente intense e di facile individuazione (come l'Halfa o l'Hbeta) e si ricalibra tutto lo spettro su queste.

lowenz
24-04-2006, 14:28
Per risalire alla frequenza originale si cercano delle righe particolarmente intense e di facile individuazione (come l'Halfa o l'Hbeta) e si ricalibra tutto lo spettro su queste.
Volevo appunto una spiegazione precisa su questo, il red shift lo conosco da anni :D; sono infatti curioso di analizzare la procedura per capire se e in caso positivo da quali errori di misurazione potrebbe essere afflitta.

Banus
24-04-2006, 16:41
Si chiama redshift cosmologico: più un oggetto è distante e più si allontana velocemente da noi, più le righe del suo spettro saranno spostate verso il rosso (cerca con google 'legge di Hubble'). Per risalire alla frequenza originale si cercano delle righe particolarmente intense e di facile individuazione (come l'Halfa o l'Hbeta) e si ricalibra tutto lo spettro su queste.
Infatti sono sicuramente giunti a questa conclusione confrontando diversi spettri fra loro. Ma il rapporto Me/Mp compare come costante di scalamento nello spettro (vedi qui (http://en.wikipedia.org/wiki/Rydberg_constant)), segno che sono necessari almeno due diversi elementi per rivelare una discrepanza. Questo significa che possibili "contaminazioni" dei dati possono essere causate da una differente composizione delle nubi a distanze diverse.

Sarebbe utile conoscere il livello di confidenza dei dati. In fisica una deviazione è considerata significativa se è distante almento 3 "sigma" (deviazioni standard) dal risultato atteso, cioè con approssimativamente una probabilità di 1/1000 che il risultato sia dovuto a errori di misura. Tutte le deviazioni delle costanti fisiche finora rivelate sono ampiamente sotto le due sigma (ad esempio, la variazione della costante di struttura fine alfa).