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View Full Version : TA capitale mondiale dei gay...


..::CRI::..
22-04-2006, 15:28
L'associazione degli omossessuali israeliani candida Tel Aviv come sede del Europarade, la più grande manifestazione mondiale gay, del 2009.
Anche questo é Israele: un paese che rispetta la libertà e dove, tra le altre, anche la minoranza omossessuale vede riconosciuti diritti fondamentali e può battersi per un sempre più ampio riconoscimento.
E' evidente la contraddizione di quanti difendono gli stessi valori in Europa e negli Stati Uniti e poi si schierano contro Israele nel conflitto che la oppone a dittature fondamentaliste o fasciste.

Ecco il testo della cronaca del GIORNALE di venerdì 21 aprile 2006:

Israele è uno dei Paesi più affascinanti del mondo, ma da anni il suo settore turistico è in affanno. Una tragica sequenza di attentati (veri) ai danni di civili innocenti e ripetute minacce di annientamento nucleare (per ora soltanto virtuali) da parte di una inquietante potenza vicina fanno riflettere più volte i turisti prima di recarsi nello Stato ebraico. E gli imprenditori del settore non sanno più cosa inventarsi. L'ultima iniziativa ha qualcosa di speciale, a metà fra la trovata geniale e la dimostrazione di disperazione: Tel Aviv, capitale «laica» di Israele contrapposta alla «religiosa» Gerusalemme, aspira a diventare la capitale mondiale dei gay, onde accaparrarsi una quota significativa di un movimento turistico che interessa circa 70 milioni di persone. Shai Deutsh, portavoce dell'associazione israeliana degli omosessuali, lesbiche, transessuali e bisessuali, ha detto al quotidiano Yedioth Ahronoth che «il turismo omolesbico è ultimamente in forte espansione e noi abbiamo grande assistenza da parte dell'associazione degli albergatori di Tel Aviv, dagli enti turistici locali e dal ministero del turismo». Deutsh afferma che operatori turistici greci, turchi e olandesi hanno già cominciato a organizzare escursioni di finesettimana a Tel Aviv per omosessuali. Nel quadro degli sforzi per sviluppare questo tipo di turismo, che riguarda persone con reddito solitamente alto e con sviluppati gusti culturali e di viaggio, l'associazione omolesbica israeliana ha presentato la candidatura di Tel Aviv come sede dell'Europarade 2009, la più grande manifestazione mondiale gay.
Tra breve, inoltre, apparirà un sito internet israeliano (Gay map) contenente tutti i nomi e gli indirizzi dei luoghi turistici e di ritrovo a Tel Aviv che sono riservati agli omosessuali e alle lesbiche di tutto il mondo.

Di seguito, il commento di Dan Vittorio Segre

Lo scrittore Amos Oz, in uno dei suoi libri, descrive Tel Aviv come una città dove la gente parla ebraico di giorno e sogna in tutte le lingue di notte. Città costruita sulla sabbia da successive ondate di profughi che vi hanno messo radici pur continuando a guardare verso quel Mediterraneo che li separa dalle terre di sradicata origine, Tel Aviv aspira alla normalità che gli ebrei hanno sempre cercato nell'assimilazione con gli altri popoli, senza mai trovarla. Il voler trasformare questa città dove la vita non si ferma mai, freneticamente multiculturale e multietnica, nel centro mondiale del movimento omosessuale appare perciò al tempo stesso come un'espressione di volontà di ribellione e di spasmodica ricerca di normalità. Non è un fenomeno nuovo per il popolo d'Israele. Basta leggere le minacciose invettive dei profeti biblici contro l'idolatria e le anomalie di comportamento - religioso, politico, sessuale, sociale - negli antichi Stati ebraici, oppure la storia della rivolta dei Maccabei contro le tendenze assimilatrici dell'aristocrazia ebraica nei confronti dell'ellenismo, per rendersi conto che «non c'è nulla di nuovo sotto il sole». Si tratta, in un certo senso, della continuazione del perenne scontro fra l'unicità di destino basata sull'ingiunzione divina «di essere santi perché Io sono santo», e l'unicità di non essere mai come gli altri per difetto o per eccesso. Questa costante della realtà ebraica si ritrova oggi in Israele espressa in movimenti laici o religiosi che hanno in comune un punto: la passione per l'osservanza o per il rifiuto dell'austera, aristocratica sacralità del monoteismo morale ebraico. C'è dunque qualcosa di molto vecchio e allo stesso tempo di molto nuovo nell'ambizione dei gay israeliani di trasformare Tel Aviv nella capitale omosessuale mondiale, oltre, naturalmente, ad interessi economici e turistici evidenti. Da un lato, come nelle società cristiane europee - Spagna, Italia, Germania - a lungo soggette a forti controlli clericali, specialmente nell'ambito del comportamento sessuale, c'è oggi in Israele la volontà di rivolta contro l'establishment religioso rabbinico che dispone ancora di un forte peso politico ed economico nel Paese, non accompagnato da un'esemplare condotta morale, e ancor meno da aperture verso la modernità. Allo stesso tempo c'è la rivolta paradossalmente «laica» contro la religione laica del sionismo. Una fede austera, pionieristica, egualitaria della quale sono rimasti solo alcuni simboli esteriori, che ha rivoluzionato l'ebraismo non meno di quanto abbia fatto la Rivoluzione francese per l'Occidente. Il sionismo ha creato non solo uno Stato sovrano potente e moderno, ma anche la prima comunità non sacra della storia ebraica nella quale la sovranità del popolo si è sostituita alla sovranità divina, e «l'elezione» non risiede più nella custodia del sacro, ma nella ricerca di molteplici mimetizzazioni culturali. La proposta dell'organizzazione omosessuale israeliana si pone dunque in questa logica presente e passata. Ma nell'ambizione di fare di Tel Aviv il centro mondiale di un movimento di 70 milioni di individui, c'è una volta di più l'espressione di quello sforzo di ricerca di definizione dell'identità ebraica che impedisce allo Stato di sottrarsi a un destino che lo obbliga, volente o nolente, a rimanere - per eccesso o per difetto - sempre diverso dagli altri.

gtrin
22-04-2006, 15:38
A quanto ne sapevo io, chi nasce in Israele è considerato ebreo.

Non mi pare il trionfo della libertà... Poi è possibile che mi sbagli.

nomeutente
22-04-2006, 15:47
c'è oggi in Israele la volontà di rivolta contro l'establishment religioso rabbinico che dispone ancora di un forte peso politico ed economico nel Paese, non accompagnato da un'esemplare condotta morale, e ancor meno da aperture verso la modernità. Allo stesso tempo c'è la rivolta paradossalmente «laica» contro la religione laica del sionismo.

:yeah:
Evviva!

Northern Antarctica
22-04-2006, 16:15
il titolo del thread mi aveva reso scettico, pensavo si parlasse di Taranto ("ma cc'e ccòs'?") :D

gtrin
22-04-2006, 16:20
il titolo del thread mi aveva reso scettico, pensavo si parlasse di Taranto ("ma cc'e ccòs'?") :D


:D :D :D :D

..::CRI::..
22-04-2006, 19:30
A quanto ne sapevo io, chi nasce in Israele è considerato ebreo.

Non mi pare il trionfo della libertà... Poi è possibile che mi sbagli.
Ti sbagli di grosso...

zerothehero
22-04-2006, 20:57
A quanto ne sapevo io, chi nasce in Israele è considerato ebreo.

Non mi pare il trionfo della libertà... Poi è possibile che mi sbagli.

:confused: se nasci in Italia da genitori italiani sei per ius sanguinis italiano, che c'è di strano o di così terrificante?
presumo che lo stesso avvenga anche in Israele..loro in più hanno la legge del "ritorno" per tutti gli ebrei, che garantisce loro se richiesto la cittadinanza israeliana.
Poi gli israeliani possono essere anche atei, cristiani, musulmani, buddisti e chi più ne ha, ne metta.. :D

Inoltre il 25% dei cittadini israeliani sono "arabo-israeliani", quindi non è affatto detto che chi nasce in Israele è considerato "ebreo"...ci sono anche i drusi che certamente ebrei non lo sono affatto. :p

shambler1
23-04-2006, 01:50
No, è ebreo chi nasce da madre ebrea e qualche convertito dal rabbinato ortodosso. Costoro hanno automaticamente la cittadinanza israeliana.

~ZeRO sTrEsS~
23-04-2006, 08:42
i gay si possono sposare in israele? mi sembra di no... e allora che li berta' e'? giusto per attirare gente e capitali? o per cosa? cosa c'e' a tel aviv che possa far sentire i gay liberi e come persone normali?

come puoi essere capitale della liberta' di una minoranza se poi non rispetti questa minoranza, anzi credi che basti fare la gayparade li e stop...

non per questo la gay parade ad amsterdam e' qualcosa di veramente supereccezionale, mai vista una cosa del genere neanche a madrid dove ci sta il primo quartiere europeo gay, un area davvero grande dove tutto e' gay ci sono perfino giornali solo per lavori gay...

misterx
23-04-2006, 08:57
non per questo la gay parade ad amsterdam e' qualcosa di veramente supereccezionale, mai vista una cosa del genere neanche a madrid dove ci sta il primo quartiere europeo gay, un area davvero grande dove tutto e' gay ci sono perfino giornali solo per lavori gay...


ed è un passo avanti ?

~ZeRO sTrEsS~
23-04-2006, 08:59
ed è un passo avanti ?

in che senso? se io sono una minoranza preferisco fare una grande festa o festeggiare il mio diritto alla mia "diversita' " dove i miei diritti sono rispettati, non dove posso festeggiare e se poi mi voglio sposare non lo posso fare ecc...

cosa ci sta di strano?

misterx
23-04-2006, 09:11
in che senso? se io sono una minoranza preferisco fare una grande festa o festeggiare il mio diritto alla mia "diversita' " dove i miei diritti sono rispettati, non dove posso festeggiare e se poi mi voglio sposare non lo posso fare ecc...

cosa ci sta di strano?


mi stavo chiedendo se per te creare una città dove vivono solo omosessuali è un passo avanti

~ZeRO sTrEsS~
23-04-2006, 09:19
mi stavo chiedendo se per te creare una città dove vivono solo omosessuali è un passo avanti

certo se i diritti vengo rispettati, e' anche sintomo di civilta'

trokij
23-04-2006, 09:45
certo se i diritti vengo rispettati, e' anche sintomo di civilta'
Hai ragione per quanto riguarda i diritti, ma visto la situazione medio orientale è una conquista importante!
Invece una città gay mi sa tanto di ghetto!!

dottormaury
23-04-2006, 10:08
ma la città gay sarebbe quella di quechua(si pronuncia così, non so come si scriva)?
li non mi sembrano affatto ghettizzati.

misterx
23-04-2006, 10:15
Hai ragione per quanto riguarda i diritti, ma visto la situazione medio orientale è una conquista importante!
Invece una città gay mi sa tanto di ghetto!!


ed è ben li che volevo arrivare...

Mi piacerebbe sapere poi quanti entrerebbero in una citta sifatta.

A questa stregua, è meglio che le cose stiano come lo sono ora, sparsi e non concentrati in un solo luogo.

shambler1
23-04-2006, 16:59
i gay si possono sposare in israele? mi sembra di no... e allora che li berta' e'? giusto per attirare gente e capitali? o per cosa? cosa c'e' a tel aviv che possa far sentire i gay liberi e come persone normali?

come puoi essere capitale della liberta' di una minoranza se poi non rispetti questa minoranza, anzi credi che basti fare la gayparade li e stop...

non per questo la gay parade ad amsterdam e' qualcosa di veramente supereccezionale, mai vista una cosa del genere neanche a madrid dove ci sta il primo quartiere europeo gay, un area davvero grande dove tutto e' gay ci sono perfino giornali solo per lavori gay...
Non si possono sposare nemmeno i gentili e gli ebrei , mi pare. I matrimoni misti o quelli civili sono vietati.
Chi si vuole sposare civilmente lo fa in un altro paese.

zerothehero
23-04-2006, 19:11
i gay si possono sposare in israele? mi sembra di no... e allora che li berta' e'? giusto per attirare gente e capitali? o per cosa? cosa c'e' a tel aviv che possa far sentire i gay liberi e come persone normali?

come puoi essere capitale della liberta' di una minoranza se poi non rispetti questa minoranza, anzi credi che basti fare la gayparade li e stop...

non per questo la gay parade ad amsterdam e' qualcosa di veramente supereccezionale, mai vista una cosa del genere neanche a madrid dove ci sta il primo quartiere europeo gay, un area davvero grande dove tutto e' gay ci sono perfino giornali solo per lavori gay...

Bè intanto due gay si possono baciare e fare sesso in Israele..mentre in tutti gli altri paesi limitrofi i gay sono condannati a pene detentive e in alcuni casi persino alla pena di morte.

zerothehero
23-04-2006, 19:15
No, è ebreo chi nasce da madre ebrea e qualche convertito dal rabbinato ortodosso. Costoro hanno automaticamente la cittadinanza israeliana.

C'è anche la legge del ritorno..tutti gli ebrei hanno, se vogliono cittadinanza israeliana.
E' falso dire che tutti coloro che nascono in Israele diventano (per ius solis) ebrei..un arabo israeliano che ha cittadinanza israeliana avrà un figlio di cittadinanza israeliana ma sempre arabo-palestinese, non diventa automaticamente ebreo solo perchè è nato in Israele, mentre al contrario tutti gli ebrei potenzialmente possono diventare cittadini israeliani.

..::CRI::..
23-04-2006, 20:39
Non si possono sposare nemmeno i gentili e gli ebrei , mi pare. I matrimoni misti o quelli civili sono vietati.
Chi si vuole sposare civilmente lo fa in un altro paese.
Non e' vero.

In Israele non sono vietati i matrimoni civili, infatti ci sono anche famiglie miste.

I matrimoni misti invece sono vietati... non da Israele ma dalla legge Ebraica (quindi in ogni paese), se vuoi sposare un' Ebrea ti devi convertire all'Ebraismo. (oppure fai un matrimonio civile)

Poi vabbe' ci sono delle comunita' di riformisti che permettono anche i matrimoni misti e rendono possibili la conversione anche se non c'e' un valido motivo.

~ZeRO sTrEsS~
23-04-2006, 23:56
ma la città gay sarebbe quella di quechua(si pronuncia così, non so come si scriva)?
li non mi sembrano affatto ghettizzati.

si quecha... infatti no sono ghettizzati... ma conforntando la gay parade di amsterdam con quella di madrid e' abissale..

la questione e' che io non parlo di ghetti... in tutte le citta' ci sono quartieri di comunita' arabe, italiane, gay o altro distinte per costumi e usanze (es. una disco gay e' totalmente diversa da una normale)... imho prima di far diventare capitale della liberta' "gay" una citta' devi rispettare i costumi e l'usanze (matrimonio e altro) degli stessi atrimenti che liberta' e'? solo di festeggiare o prendere per il culo? che dici si festeggia quanto vuoi tanto il matrimonio e i diritti di coppia non li avrai mai! sia chiaro non sto parlando di ghetti, sto parlando solo di agglomerazione di persone che hanno uno stesso stile di vita e di interessi...
Imho l'unica citta che possa rappresentare a pieno questa libera' e' amsterdam non perche' ci vivo semplicemente perche' i gay hanno gli stessi diritti e obblighi di una persona eterosessuale.

trokij
24-04-2006, 11:55
Hai ragione :)