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View Full Version : E' un buon sistema elettorale il bipolarismo?


phad
18-04-2006, 14:26
E quali potrebbero essere le alternative?

nomeutente
18-04-2006, 15:15
ehm... il bipolarismo non è un sistema elettorale :fagiano:

phad
18-04-2006, 15:53
:mc: si' infatti e' un errore, e' corretto dire, credo, sistema politico.

la quinta voce non c'azzecca ora che rivedo il sondaggio, e' sempre bipolarismo con la contrapposizione del vecchio PCI (ma va bene per i nostalgici :sofico: )

Ma oltre al bipolarismo quali altri sistemi esistono?

nomeutente
18-04-2006, 16:26
No allora, facciamo chiarezza... stiamo parlando di sistemi elettorali o di assetto partitico?

Se parliamo di sistemi elettorali esistono:
.1) sistemi proporzionali (con o senza recupero resti)
. a) plurinominali
. b) uninominali
.2) sistemi maggioritari
. a) a turno unico
. aI) a maggioranza assoluta (che esiste solo in Australia)
. aII) a maggioranza relativa
. b) a doppio turno

Se invece parliamo di assetto partitico:
- bipartitismo
- pluripartitismo temperato
- pluripartitismo estremo
- monopartitismo (ovviamente non nelle democrazie occidentali)
Nei sistemi pluripartitici può esserci un assetto bipolare o multipolare.


Ovviamente il sistema elettorale lo scegli, mentre l'assetto partitico puoi influenzarlo, ma in un certo senso "è dato".

phad
18-04-2006, 16:40
Ok grazie per la delucidazione ;)

In Italia potrebbe avere senso un assetto multipolare suddiviso in 3-4-5 parti, comunisti, democratici/socialisti/laici/progressisti, cattolici e democristiani, destra liberista, destra sociale ?

O e' meglio l'attuale assetto con coalizioni larghe e frammentate, con l'alta conflittualita' che ne consegue ricatti ecc.?

parlo da profano in materia.

nomeutente
18-04-2006, 16:55
Ok grazie per la delucidazione ;)

In Italia potrebbe avere senso un assetto multipolare suddiviso in 3-4-5 parti, comunisti, democratici/socialisti/laici/progressisti, cattolici e democristiani, destra liberista, destra sociale ?

O e' meglio l'attuale assetto con coalizioni larghe e frammentate, con l'alta conflittualita' che ne consegue ricatti ecc.?

parlo da profano in materia.


Dipende dalle preferenze personali.
Di norma un certo assetto partitico, incanalato in uno specifico sistema elettorale, fornisce un risultato più o meno prevedibile.

Con il nostro assetto partitico frammentato, è possibile scegliere fra:
1) sistema maggioritario a turno unico (oppure sistema proporzionale con premio di maggioranza, come adesso): il risultato è un quadro bipolare più o meno simile all'attuale;
2) sistema maggioritario a doppio turno: potrebbe evolvere in un sistema alla francese, con pochi grandi partiti (3-5) che si coalizzano di norma in due poli, oppure forzare il bipartitismo secco;
3) sistema proporzionale puro: porterebbe inevitabilmente ad un governo centrista che si sposterebbe a destra o a sinistra in relazione all'andamento elettorale.

Io personalmente sono proporzionalista convinto (lo ritengo il sistema maggiormente rappresentativo) e auspico un sistema elettorale alla tedesca: proporzionale con una parte plurinominale ed una uninominale. Il risultato dell'applicazione di questo sistema in Italia è però imprevedibile, in quanto ogni sistema viene sfruttato dai partiti in maniera diversa in relazione alle circostanze.
Non a caso si è parlato, in Italia, di proporzionalizzazione del maggioritario, in quanto nonostante la presenza di una legge elettorale maggioritaria (quella vecchia) i partiti provvedevano alla distribuzione dei collegi in maniera proporzionale, creando di fatto un quadro partitico estremamente frammentato.

Stalker
18-04-2006, 17:38
A mio avviso la priorità è di riformare la legge elettorale con l'obiettivo di ridurre la frammentazione partitica.

Non esiste un sistema elettorale ideale: ciascuno ha i suoi pro e contro.
In genere il proporzionale risponde all'esigenza primaria di garantire il principio di rappresentatività, mentre quello maggioritario è pensato principalmente per garantire (a certe condizioni) la governabilità.

Ovviamente dipende molto da come è concepito il sistema elettorale e da come il corpo elettorale si distribuisce tra i collegi: può capitare ad es. che il proporzionale contribuisca a ridurre (o congelare) la frammentazione con opportuni strumenti quali clausole di sbarramento o premi di maggioranza.

Mentre un sistema maggioritario monoturno in un paese dove vi sono forti concentrazioni geografiche dell'elettorato, può esasperare la frammentazione.

Perciò non si dovrebbe parlare troppo in astratto dei sistemi elettorali, ma sarebbe bene calarli nel contesto che si vuole riformare.

Personalmente, penso che la soluzione migliore per l'Italia sia il maggioritario a doppio turno, perchè mi sembra quello che meglio di ogni altro possa, coi suoi effetti manipolativi sul sistema partitico, avvicinarci a un sistema bipolare privo del ricatto dei partitini, che tagli le ali estreme (di destra e sinistra) per assicurare maggioranze parlamentari più coese ed omogenee.

phad
18-04-2006, 17:44
Dipende dalle preferenze personali.
Di norma un certo assetto partitico, incanalato in uno specifico sistema elettorale, fornisce un risultato più o meno prevedibile.

Con il nostro assetto partitico frammentato, è possibile scegliere fra:
1) sistema maggioritario a turno unico (oppure sistema proporzionale con premio di maggioranza, come adesso): il risultato è un quadro bipolare più o meno simile all'attuale;
2) sistema maggioritario a doppio turno: potrebbe evolvere in un sistema alla francese, con pochi grandi partiti (3-5) che si coalizzano di norma in due poli, oppure forzare il bipartitismo secco;
3) sistema proporzionale puro: porterebbe inevitabilmente ad un governo centrista che si sposterebbe a destra o a sinistra in relazione all'andamento elettorale.

Io personalmente sono proporzionalista convinto (lo ritengo il sistema maggiormente rappresentativo) e auspico un sistema elettorale alla tedesca: proporzionale con una parte plurinominale ed una uninominale. Il risultato dell'applicazione di questo sistema in Italia è però imprevedibile, in quanto ogni sistema viene sfruttato dai partiti in maniera diversa in relazione alle circostanze.
Non a caso si è parlato, in Italia, di proporzionalizzazione del maggioritario, in quanto nonostante la presenza di una legge elettorale maggioritaria (quella vecchia) i partiti provvedevano alla distribuzione dei collegi in maniera proporzionale, creando di fatto un quadro partitico estremamente frammentato.

Ottimo post. ;) , ha chiarito perfettamente l'argomento.

Stalker
18-04-2006, 17:48
No allora, facciamo chiarezza... stiamo parlando di sistemi elettorali o di assetto partitico?

Se parliamo di sistemi elettorali esistono:
.1) sistemi proporzionali (con o senza recupero resti)
. a) plurinominali
. b) uninominali
.2) sistemi maggioritari
. a) a turno unico
. aI) a maggioranza assoluta (che esiste solo in Australia)
. aII) a maggioranza relativa
. b) a doppio turno

Ci sono pure i sistemi misti , tra i quali non si può non citare il famigerato Mattarellum... :)