Zebiwe
17-04-2006, 18:33
SPETTA AI CITTADINI INDICARE GLI ENTI
MA SOLO SE SONO ISCRITTI NELL’APPOSITO ELENCO
Nella prossima dichiarazione dei redditi i cittadini potranno scegliere gli enti ai quali destinare il 5 per mille dell’IRPEF che la legge finanziaria 2006 ha stanziato a sostegno del volontariato, per finanziare la ricerca scientifica e universitaria, quella sanitaria e per sovvenzionare le attività sociali svolte dai comuni.
È infatti previsto che, a titolo iniziale e sperimentale, con la dichiarazione dei redditi relativa al 2005 (mod. CUD, mod. 730 oppure mod. Unico) i contribuenti potranno decidere se e a chi destinare il 5 per mille dell’IRPEF relativa allo stesso anno.
La scelta avverrà con un meccanismo simile (ma non uguale) a quello già utilizzato per esprimere la preferenza circa la destinazione dell’8 per mille, meccanismo che resta invariato e rispetto al quale la nuova quota del 5 per mille non è alternativa, ma si aggiunge.
I contribuenti, infatti, oltre ad apporre l’abituale firma per decidere a quale confessione religiosa dovrà essere attribuito l’8 per mille, potranno esprimersi anche a proposito dell’ulteriore quota da destinare al sostegno delle nuove finalità introdotte con la legge finanziaria 2006.
Quali enti possono essere scelti
La legge identifica quattro ambiti ai quali saranno destinati i finanziamenti:
a) volontariato;
b) ricerca scientifica e universitaria;
c) ricerca sanitaria;
d) attività sociali svolte dai comuni.
Specifica inoltre i soggetti operanti in tali ambiti che potranno essere scelti dai contribuenti.
Come sarà effettuata la scelta
I contribuenti potranno effettuare la scelta attraverso la loro dichiarazione dei redditi.
Coloro che utilizzano il modello CUD, dovranno compilare il modello integrativo CUD 2006, che deve essere consegnato loro dal proprio datore di lavoro insieme al modello CUD 2006 (ovvero, per i pensionati, dall’istituto pensionistico che eroga il trattamento).
I contribuenti che utilizzano il modello 730 ovvero il modello Unico troveranno il prospetto per esprimere la loro scelta nel fascicolo del modello stesso; per il 730 si tratterà del mod. 730/1-bis, mentre il modello Unico, presumibilmente, lo integrerà nel frontespizio (il modello non è ancora disponibile).
I contribuenti potranno destinare il 5 per mille firmando in uno solo dei quattro appositi riquadri, corrispondenti alle quattro finalità individuate dalla legge. Inoltre sarà possibile indicare anche il codice fiscale dello specifico ente cui si intende destinare il contributo. Per conoscere il codice fiscale dell’ente che si intende indicare si può consultare l’elenco degli enti ammessi, pubblicato sul sito della Agenzia delle entrate, oppure richiederlo direttamente all’ente medesimo.
Come sarà effettuata la ripartizione
Ad eccezione dei comuni (ai quali sarà assegnata solo la quota del contributo direttamente destinato loro dai contribuenti), agli altri enti spettano sia le quote del 5 per mille che i contribuenti hanno direttamente destinato loro attraverso l’indicazione del codice fiscale, sia quelle relative ai contribuenti che hanno firmato uno dei tre riquadri senza però indicare alcun codice fiscale, ovvero indicando un codice fiscale errato. Queste ultime, infatti, saranno ripartite, all’interno del medesimo ambito, in proporzione al numero complessivo delle destinazioni dirette, cioè quelle espresse attraverso l’indicazione del codice fiscale.
MA SOLO SE SONO ISCRITTI NELL’APPOSITO ELENCO
Nella prossima dichiarazione dei redditi i cittadini potranno scegliere gli enti ai quali destinare il 5 per mille dell’IRPEF che la legge finanziaria 2006 ha stanziato a sostegno del volontariato, per finanziare la ricerca scientifica e universitaria, quella sanitaria e per sovvenzionare le attività sociali svolte dai comuni.
È infatti previsto che, a titolo iniziale e sperimentale, con la dichiarazione dei redditi relativa al 2005 (mod. CUD, mod. 730 oppure mod. Unico) i contribuenti potranno decidere se e a chi destinare il 5 per mille dell’IRPEF relativa allo stesso anno.
La scelta avverrà con un meccanismo simile (ma non uguale) a quello già utilizzato per esprimere la preferenza circa la destinazione dell’8 per mille, meccanismo che resta invariato e rispetto al quale la nuova quota del 5 per mille non è alternativa, ma si aggiunge.
I contribuenti, infatti, oltre ad apporre l’abituale firma per decidere a quale confessione religiosa dovrà essere attribuito l’8 per mille, potranno esprimersi anche a proposito dell’ulteriore quota da destinare al sostegno delle nuove finalità introdotte con la legge finanziaria 2006.
Quali enti possono essere scelti
La legge identifica quattro ambiti ai quali saranno destinati i finanziamenti:
a) volontariato;
b) ricerca scientifica e universitaria;
c) ricerca sanitaria;
d) attività sociali svolte dai comuni.
Specifica inoltre i soggetti operanti in tali ambiti che potranno essere scelti dai contribuenti.
Come sarà effettuata la scelta
I contribuenti potranno effettuare la scelta attraverso la loro dichiarazione dei redditi.
Coloro che utilizzano il modello CUD, dovranno compilare il modello integrativo CUD 2006, che deve essere consegnato loro dal proprio datore di lavoro insieme al modello CUD 2006 (ovvero, per i pensionati, dall’istituto pensionistico che eroga il trattamento).
I contribuenti che utilizzano il modello 730 ovvero il modello Unico troveranno il prospetto per esprimere la loro scelta nel fascicolo del modello stesso; per il 730 si tratterà del mod. 730/1-bis, mentre il modello Unico, presumibilmente, lo integrerà nel frontespizio (il modello non è ancora disponibile).
I contribuenti potranno destinare il 5 per mille firmando in uno solo dei quattro appositi riquadri, corrispondenti alle quattro finalità individuate dalla legge. Inoltre sarà possibile indicare anche il codice fiscale dello specifico ente cui si intende destinare il contributo. Per conoscere il codice fiscale dell’ente che si intende indicare si può consultare l’elenco degli enti ammessi, pubblicato sul sito della Agenzia delle entrate, oppure richiederlo direttamente all’ente medesimo.
Come sarà effettuata la ripartizione
Ad eccezione dei comuni (ai quali sarà assegnata solo la quota del contributo direttamente destinato loro dai contribuenti), agli altri enti spettano sia le quote del 5 per mille che i contribuenti hanno direttamente destinato loro attraverso l’indicazione del codice fiscale, sia quelle relative ai contribuenti che hanno firmato uno dei tre riquadri senza però indicare alcun codice fiscale, ovvero indicando un codice fiscale errato. Queste ultime, infatti, saranno ripartite, all’interno del medesimo ambito, in proporzione al numero complessivo delle destinazioni dirette, cioè quelle espresse attraverso l’indicazione del codice fiscale.