Ewigen
16-04-2006, 19:08
AFRICA 15/4/2006 12.03
ORGANIZZAZIONE MONDIALE COMMERCIO CHIEDE FINE PROTEZIONISMO
[PIME]Il direttore del Wto, Pascal Lamy, ha accolto le critiche lanciate ieri contro le potenze mondiali dai governi dei 53 Stati africani, riuniti a Nairobi (Kenya) per un summit continentale in attesa della nuova tornata di negoziati sulla liberalizzazione dei mercati internazionali in seno al Wto, prevista per fine mese. “Quanto le potenze commerciali mondiali hanno messo sul tavolo è qualcosa, ma non abbastanza” per raggiungere un accordo con l’Africa, ha detto Lamy, sottolineando che Stati Uniti, Unione europea, Giappone, Brasile e India devono e possono fare di più per ridurre il loro protezionismo sui prodotti agricoli e industriali, permettendo così all’Africa di vendere i suoi beni d’esportazione, il cui prezzo è decisamente inferiore, dunque più competitivo, rispetto a quelli fissati attraverso dazi e sovvenzioni dai ‘grandi’ della Terra. “I tagli al protezionismo devono essere reali” ha insistito Lamy, spiegando che Usa, Ue e Giappone devono accettare tagli alle tariffe agricole fatte lievitare con i sussidi, mentre Brasile e India devono fare loro lo stesso principio per i prodotti industriali. Ieri a Nairobi, al termine del summit continentale al quale ha anche partecipato l’Unione africana (Ua), i governanti di tutti i 53 Paesi africani avevano ribadito la richiesta di una seria e severa riduzione delle tariffe doganali, dei dazi e delle sovvenzioni, per liberalizzare il mercato mondiale e creare reali condizioni d’esportazione per i loro prodotti. Usa e Ue hanno immediatamente reagito alle critiche africane e di Lamy sostenendo che quanto è possibile è già stato fatto e che i Paesi del continente devono avere fiducia nelle due grandi potenze economiche mondiali. “L’Europa continuerà a difendere i vostri interessi nei negoziati del Wto” ha detto, in particolare, il rappresentante europeo per il Commercio Karl Falkenberg.
ORGANIZZAZIONE MONDIALE COMMERCIO CHIEDE FINE PROTEZIONISMO
[PIME]Il direttore del Wto, Pascal Lamy, ha accolto le critiche lanciate ieri contro le potenze mondiali dai governi dei 53 Stati africani, riuniti a Nairobi (Kenya) per un summit continentale in attesa della nuova tornata di negoziati sulla liberalizzazione dei mercati internazionali in seno al Wto, prevista per fine mese. “Quanto le potenze commerciali mondiali hanno messo sul tavolo è qualcosa, ma non abbastanza” per raggiungere un accordo con l’Africa, ha detto Lamy, sottolineando che Stati Uniti, Unione europea, Giappone, Brasile e India devono e possono fare di più per ridurre il loro protezionismo sui prodotti agricoli e industriali, permettendo così all’Africa di vendere i suoi beni d’esportazione, il cui prezzo è decisamente inferiore, dunque più competitivo, rispetto a quelli fissati attraverso dazi e sovvenzioni dai ‘grandi’ della Terra. “I tagli al protezionismo devono essere reali” ha insistito Lamy, spiegando che Usa, Ue e Giappone devono accettare tagli alle tariffe agricole fatte lievitare con i sussidi, mentre Brasile e India devono fare loro lo stesso principio per i prodotti industriali. Ieri a Nairobi, al termine del summit continentale al quale ha anche partecipato l’Unione africana (Ua), i governanti di tutti i 53 Paesi africani avevano ribadito la richiesta di una seria e severa riduzione delle tariffe doganali, dei dazi e delle sovvenzioni, per liberalizzare il mercato mondiale e creare reali condizioni d’esportazione per i loro prodotti. Usa e Ue hanno immediatamente reagito alle critiche africane e di Lamy sostenendo che quanto è possibile è già stato fatto e che i Paesi del continente devono avere fiducia nelle due grandi potenze economiche mondiali. “L’Europa continuerà a difendere i vostri interessi nei negoziati del Wto” ha detto, in particolare, il rappresentante europeo per il Commercio Karl Falkenberg.