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View Full Version : scadenze istituzionali; calendario, situazione e prospettive


Adric
11-04-2006, 20:31
Italia: Le prossime scadenze istituzionali del paese

Martedì, 11 aprile
Appunti
Alla luce del risultato elettorale che va profilandosi, per le nuove Camere la prima impegnativa prova sarà l'elezione del nuovo presidente della Repubblica che, quasi sicuramente, precederà la nascita del primo governo della XV legislatura. Quindi il passaggio di consegne tra l'attuale governo presieduto da Silvio Berlusconi e quello successivo, dovrebbe slittare di qualche settimana ancora.

Le sedute inaugurali di Senato e Camera sono state già fissate per il 28 aprile e la prima scelta alla quale saranno chiamati senatori e deputati sarà la nomina dei rispettivi presidenti. Una procedura che al massimo potrebbe richiedere due giornate, quindi sabato 29 aprile si dovrebbero conoscere i nomi della seconda e terza carica dello Stato. Entro i quattro giorni successivi alla prima riunione delle Assemblee di palazzo Madama e Montecitorio, quindi entro il 2 maggio, dovranno riunirsi i gruppi parlamenti ed eleggere i loro rispettivi presidenti. Dopo l'elezione dei nuovi presidenti di Senato e Camera, quindi già dal 29 aprile, è probabile che il presidente del Consiglio Berlusconi presenti le sue dimissioni al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che dovrebbe invitare l'esecutivo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti.

A quel punto, però, visto che si trova in scadenza di mandato, è possibile che il capo dello Stato non apra le procedure, a partire dalle consultazioni, per la formazione del nuovo governo, che dovrebbero essere avviate dal suo successore. A maggior ragione se si delineasse una maggioranza parlamentare debole o 'asimmetricà. Quanto alla nomina del nuovo inquilino del Quirinale, l'articolo 85 della Costituzione prevede che 30 giorni prima della fine del mandato, venga convocato il Parlamento in seduta comune per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Tuttavia, se le Camere sono sciolte o mancano tre mesi alla loro cessazione, l'elezione del capo dello Stato ha luogo entro 15 giorni dalla riunione delle nuove Camere.

Ed è proprio questo il caso che ricorre in questa occasione, visto che il mandato di Ciampi terminerà il 18 maggio e il Parlamento non potrà essere convocato un mese prima, il 18 aprile. Le nuove Camere dovranno essere convocate entro il 13 maggio. Poichè questo giorno cade di sabato, è possibile che gli scrutini abbiano inizio venerdì 12. A quel punto si tratterà di vedere quante votazioni occorreranno per arrivare a conoscere il nome di successore di Ciampi, che una volta eletto dovrà giurare di fronte al Parlamento prima di entrare nel pieno dei poteri, procedura che di solito si può esaurire nel giro di qualche giorno. In quel momento dovrebbe ripartire l'iter per la formazione del nuovo governo, con le consultazioni, l'affidamento dell'incarico al presidente del Consiglio, la scelta e la nomina dei ministri, il giuramento e il voto di fiducia delle Camere.

La situazione attuale è in qualche modo avvicinabile a quella che si creò nel 1992, dopo le elezioni del 5 e 6 aprile. Le sedute inaugurali di Senato e Camera si tennero il 23 aprile e il giorno dopo vennero eletti alla presidenza Giovanni Spadolini e Oscar Luigi Scalfaro. Lo stesso giorno si dimise il presidente del Consiglio Giulio Andreotti. A quel punto però, il 28 aprile, si dimise il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, due mesi prima rispetto alla scadenza naturale del suo mandato prevista per il 3 luglio. Prima della formazione del nuovo governo, il Parlamento fu convocato per eleggere il nuovo capo dello Stato. La prima seduta a Camere riunite si tenne il 13 maggio e il 25, al sedicesimo scrutinio, fu eletto Oscar Luigi Scalfaro, che giurò il 28 maggio.

Da quel momento presero nuovamente il via le procedure per la formazione del governo e il 28 giugno nacque l'esecutivo presieduto da Giuliano Amato. Dal 6 aprile, data delle elezioni, erano trascorsi 83 giorni. Difficile fare previsioni in questa circostanza, anche per la diversità del quadro politico rispetto a 14 anni fa. Quello che si può dire è che la durata del procedimento sarà naturalmente condizionata anche dal numero di scrutinii necessari per arrivare ad avere il presidente della Repubblica e dai tempi che occorreranno per formare il nuovo governo, alla luce del risultato elettorale.
(canisciolti.info)

Adric
12-04-2006, 07:55
Le prossime tappe istituzionali del dopo elezioni

Mercoledì, 12 aprile
Appunti

"Desidero esprimere il mio compiacimento per lo svolgimento, ordinato e regolare, secondo la tradizione della democrazia italiana, delle operazioni di voto che si sono svolte in Italia e, per la prima volta, anche tra le comunita' italiane nel mondo". Questo il commento del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, sullo svolgimento delle elezioni. In attesa della certificazione dell'esito del voto ecco il percorso che attende le forze politiche nelle prossime settimane.

Ecco un elenco delle tappe politiche principali in Italia nelle prossime settimane:

APRILE - RISULTATI ELETTORALI Proclamazione degli eletti alla camera ed al Senato da parte della Corte di cassazione.

28 APRILE - PRIMA RIUNIONE DEL NUOVO PARLAMENTO Lo ha stabilito il decreto di Ciampi di scioglimento delle Camere lo scorso 11 febbraio . Le assemblee saranno presiedute dal senatore più anziano (che dovrebbe essere la senatrice a vita Rita Levi Montalcini) e dall'ex vicepresidente anziano della Camera che risulti fra i nuovi eletti (dovrebbe essere Clemente Mastella dell'Udeur, visto che gli attuali due vicepresidenti più anziani di lui sono Alfredo Biondi di Forza Italia, passato al Senato e Publio Fiori di An che non è stato ricandidato dopo che ha abbandonato il partito). Le due Camere procederanno alla costituzione delle giunte per le elezioni e le giunte provvisorie per la verifica dei poteri. Scatta l'obbligo per i parlamentari di aderire ad un gruppo entro 3 giorni (al Senato) o 2 giorni (alla Camera).

29 APRILE - ELEZIONE PRESIDENTI CAMERA E SENATO Per l'elezione del Presidente del Senato è richiesta la maggioranza assoluta dei voti dei componenti l'assemblea nei primi due scrutini. Nel caso che questi ultimi non diano esito positivo, è sufficiente nel terzo scrutinio la maggioranza assoluta dei presenti; qualora anche in questa votazione nessuno riportasse la maggioranza richiesta, il Senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che abbiano ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età. Per l'elezione del presidente della Camera è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti nella prima e nella seconda votazione ed è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dal terzo scrutinio. Seguono i discorsi di insediamento dei due presidenti.

ENTRO IL 5 MAGGIO - GRUPPI PARLAMENTARI Entro sette giorni dalla prima riunione del nuovo Parlamento è disposta la costituzione dei gruppi parlamentari e l'elezione dei capigruppo, necessari per avviare le consultazioni del capo dello Stato per la formazione del nuovo governo. Entro il giorno successivo si formano gli uffici di presidenza delle Camere. Le commissioni parlamentari permanenti e quelle bicamerali vengono invece costituite dopo la formazione del nuovo governo.

12-13 MAGGIO - INIZIO ELEZIONI CAPO DELLO STATO E' attesa la convocazione dell'assemblea congiunta di Camera, Senato e dei rappresentanti delle Regioni (l'art. 83 della Costituzione prevede tre delegati per ogni Regione eletti dal consiglio regionale; la Val d'Aosta ha un solo delegato) per l'elezione del Presidente della Repubblica. Il mandato di Carlo Azeglio Ciampi scade ufficialmente il 18 maggio. L'elezione avviene a scrutinio segreto a maggioranza qualificata dei due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta. L'art. 84 della Costituzione prevede che possa essere eletto presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto 50 anni di età e goda dei diritti civili e politici. L'ufficio del presidente è incompatibile con qualsiasi altra carica.

FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO Una volta eletto, il nuovo presidente della Repubblica avvia le consultazione per la formazione del nuovo governo. Le consultazioni riguardano: i presidenti delle Camere, gli ex presidenti della Repubblica, le delegazioni dei gruppi parlamentari di Camera e Senato e chiunque altro il presidente ritenga di voler consultare. Anche se non espressamente previsto dalla Costituzione, il conferimento dell'incarico può essere preceduto da un mandato esplorativo che si rende necessario quando le consultazioni non abbiano dato indicazioni significative. Al di fuori di questa ipotesi, il Presidente conferisce l'incarico direttamente alla personalità che, per indicazione dei gruppi parlamentari, può costituire un governo ed ottenere la fiducia dal Parlamento.

FIDUCIA Una volta che l'incaricato termina le sue consultazioni e scioglie la riserva, il presidente della Repubblica nomina il presidente del Consiglio e, su sua proposta, i ministri che giurano fedeltà alla Costituzione alla sua presenza. Il governo si deve presentare alle Camere (questa volta prima al Senato) entro 10 giorni dal giuramento per ottenerne la fiducia.

INCARICO NUOVO GOVERNO DA VECCHIO PRESIDENTE Alcuni politici hanno espresso il parere che, qualora si vedessero tempi troppo lunghi per giungere all'elezione del nuovo capo dello Stato, possa essere l'attuale capo dello Stato a conferire l'incarico di formare il nuovo governo appena le Camere abbiano formato i gruppi. Questa eventualità è stata però esclusa dallo stesso Ciampi lo scorso anno; risulterebbe quindi anomala ed avrebbe bisogno di un vastissimo consenso parlamentare per potersi verificare.

28 MAGGIO - ELEZIONI AMMINISTRATIVE Si tiene una importante tornata di elezioni amministrative, fra le quali le Regionali in Sicilia e le comunali in importanti capoluoghi fra i quali Roma e Milano. Nel caso delle comunali potrebbe rendersi necessario un voto di ballottaggio l'11 giugno, qualora nessuno dei candidati riceva più del 50% dei voti al primo turno.

2° META' GIUGNO - REFERENDUM SU RIFORMA COSTITUZIONALE Si tratta del referendum confermativo della legge di riforma della seconda parte della Costituzione (la cosiddetta "devolution") approvata in via definitiva dal Senato lo scorso 16 novembre, ma mai promulgata in attesa appunto del referendum indispensabile poiché approvata a maggioranza semplice e non qualificata.
(canisciolti.info)