giannola
11-04-2006, 08:56
Mentre scrivo non si conoscono ancora i risultati riguardanti le votazioni all’estero, ma poco importa ai fini del mio discorso.
Quando mi sono alzato ho trovato dei risultati non dissimili a quelli che avevo lasciato durante la notte, la vittoria dell’Unione alla camera e della Cdl al senato (ovviamente le cose possono ancora in parte cambiare).
Quello che non c’era la notte prima erano le dichiarazioni dei vincitori.
Ebbene mi sono ritrovato a sentire che hanno vinto tutti e che tutti governeranno, mi è sembrato di sentire parlare di due paesi distinti.
Non mi soffermo su questo perché ampiamente dibattuto, né mi soffermo su certe dichiarazioni di esponenti del centrosinistra che rivelano una dissonanza rispetto all’esigenza di concordia nazionale espressa da Prodi, né mi interessa chi non abbia stravinto cosa.
Vedo invece un paese totalmente spaccato, che dimostra che gli italiani non sono né coglioni, né cerebrolesi a votare per l’una o per l’altra parte, vedo invece una svolta per la nostra democrazia, a patto che gli esponenti la smettano di darsi addosso e di incitare i loro iscritti a fare altrettanto.
Oggi come oggi, indipendentemente dal risultato, nessuno dei 2 schieramenti può governare, poiché non si può pensare di governare per 5 anni (ma anche per 6 mesi) sia pure con un solo voto di scarto.
Perché ?
Perché possono succedere tante cose, quel voto può essere comprato, può diventare un franco tiratore, può semplicemente essere impedito causa malattia magari proprio su questioni decisive.
E allora ?
Allora il governo (qualunque esso sia) si ritroverebbe in minoranza e fine dei giochi.
Mi pare di vedere che sull’onda della rabbia di una non vittoria schiacciante il centrosinistra vada, in un certo senso, alla guerra.
Ma una guerra civile, quale quella che potrebbe esserci se entrambi continuano a fare muro contro muro, non porterebbe alcun benessere al nostro paese e sarebbe lontana anni luce dall’unità del messaggio di Prodi.
Fatto salvo che è impossibile governare, ma che è altrettanto impossibile andare di nuovo alle elezioni, si pongono due sole alternative: un governo di tecnici e un governo di larga coalizione.
Sul governo di tecnici non sono assolutamente d’accordo perché, primo, vanifica qualunque risultato elettorale e dunque sarebbero soldi spesi a vuoto per le elezioni, secondo, sarebbe privo di ogni inventiva, limitandosi ad adempiere a delle funzioni tecniche.
Resta la grande coalizione, a mio avviso, il modo migliore per voltare pagina.
Perché ?
Perché mi pare che la gente col voto (più che col non voto delle precedenti elezioni) abbia fatto capire che è stanca di vedere diversi schieramenti darsi addosso e criminalizzarsi e non ha intenzione di dare un appoggio decisivo ad alcuno dei 2.
Si riproporrebbe lo stesso scenario se si ritornasse al voto.
Una grande coalizione sarebbe il modo migliore per scoprire come l’altro, l’avversario non è poi così cattivo, esattamente come i Russi non erano mangiatori di bambini dopo la caduta del muro di Berlino.
Un grande coalizione permetterebbe di fare tutte le riforme necessarie concertate con la più alta rappresentanza del voto degli italiani e ci permetterebbe di chiudere definitivamente con Berlusconi e Prodi e i loro 13 anni di antagonismo.
Non tutto il male viene per nuocere, adesso parlano le emozioni, ma domani, dopo una bella dormita si renderanno tutti conto che la strada non è la guerra civile e che non vi è alcuna alternativa ad una larga maggioranza.
Quando mi sono alzato ho trovato dei risultati non dissimili a quelli che avevo lasciato durante la notte, la vittoria dell’Unione alla camera e della Cdl al senato (ovviamente le cose possono ancora in parte cambiare).
Quello che non c’era la notte prima erano le dichiarazioni dei vincitori.
Ebbene mi sono ritrovato a sentire che hanno vinto tutti e che tutti governeranno, mi è sembrato di sentire parlare di due paesi distinti.
Non mi soffermo su questo perché ampiamente dibattuto, né mi soffermo su certe dichiarazioni di esponenti del centrosinistra che rivelano una dissonanza rispetto all’esigenza di concordia nazionale espressa da Prodi, né mi interessa chi non abbia stravinto cosa.
Vedo invece un paese totalmente spaccato, che dimostra che gli italiani non sono né coglioni, né cerebrolesi a votare per l’una o per l’altra parte, vedo invece una svolta per la nostra democrazia, a patto che gli esponenti la smettano di darsi addosso e di incitare i loro iscritti a fare altrettanto.
Oggi come oggi, indipendentemente dal risultato, nessuno dei 2 schieramenti può governare, poiché non si può pensare di governare per 5 anni (ma anche per 6 mesi) sia pure con un solo voto di scarto.
Perché ?
Perché possono succedere tante cose, quel voto può essere comprato, può diventare un franco tiratore, può semplicemente essere impedito causa malattia magari proprio su questioni decisive.
E allora ?
Allora il governo (qualunque esso sia) si ritroverebbe in minoranza e fine dei giochi.
Mi pare di vedere che sull’onda della rabbia di una non vittoria schiacciante il centrosinistra vada, in un certo senso, alla guerra.
Ma una guerra civile, quale quella che potrebbe esserci se entrambi continuano a fare muro contro muro, non porterebbe alcun benessere al nostro paese e sarebbe lontana anni luce dall’unità del messaggio di Prodi.
Fatto salvo che è impossibile governare, ma che è altrettanto impossibile andare di nuovo alle elezioni, si pongono due sole alternative: un governo di tecnici e un governo di larga coalizione.
Sul governo di tecnici non sono assolutamente d’accordo perché, primo, vanifica qualunque risultato elettorale e dunque sarebbero soldi spesi a vuoto per le elezioni, secondo, sarebbe privo di ogni inventiva, limitandosi ad adempiere a delle funzioni tecniche.
Resta la grande coalizione, a mio avviso, il modo migliore per voltare pagina.
Perché ?
Perché mi pare che la gente col voto (più che col non voto delle precedenti elezioni) abbia fatto capire che è stanca di vedere diversi schieramenti darsi addosso e criminalizzarsi e non ha intenzione di dare un appoggio decisivo ad alcuno dei 2.
Si riproporrebbe lo stesso scenario se si ritornasse al voto.
Una grande coalizione sarebbe il modo migliore per scoprire come l’altro, l’avversario non è poi così cattivo, esattamente come i Russi non erano mangiatori di bambini dopo la caduta del muro di Berlino.
Un grande coalizione permetterebbe di fare tutte le riforme necessarie concertate con la più alta rappresentanza del voto degli italiani e ci permetterebbe di chiudere definitivamente con Berlusconi e Prodi e i loro 13 anni di antagonismo.
Non tutto il male viene per nuocere, adesso parlano le emozioni, ma domani, dopo una bella dormita si renderanno tutti conto che la strada non è la guerra civile e che non vi è alcuna alternativa ad una larga maggioranza.