maxsona
08-04-2006, 13:08
Rivoluzione in vista per l'industria aeronautica europea: il colosso britannico della difesa Bae Systems vuole cedere la propria quota del 20% in Airbus (dal valore stimato di circa 3,5 miliardi di euro) al partner franco-tedesco Eads, attualmente azionista di maggioranza con l'80%.
«Pensiamo che sia il momento giusto per dismettere la nostra partecipazione e concentrarci sulle nostre attività principali nell'ambito di una strategia transatlantica di difesa», ha spiegato l'amministratore delegato di British Aerospace, Mike Turner che a detta del Financial Times cercherà ora di consolidare la propria presenza negli Usa alla ricerca di nuove acquisizioni.
Le discussioni, fanno notare fonti del gruppo londinese, sono nella fase iniziale: dal 2000 Bae dispone di un'opzione di vendita della propria quota in Airbus a Eads che a sua volta può decidere se acquistare in contanti o in azioni. Se andrà in porto, assicurano, l'operazione non avrà alcun impatto sui 13mila dipendenti di Airbus in Gran Bretagna.
I numeri. Creata nel 1970 Airbus ha realizzato nel 2005 un fatturato di 22,3 miliardi e conta 55mila dipendenti. Bae, che ha fatto il suo ingresso nel consorzio nel 1979, è il primo gruppo di difesa europeo. Nello scorso esercizio ha realizzato ricavi per 14,8 miliardi e dà lavoro a 90mila persone. Eads, che ha chiuso il 2005 con un fatturato di 34,2 miliardi. è alle prese con una profonda trasformazione, che questa settimana ha portato due dei tre gruppi fondatori, DaimlerChrysler e la francese Lagardère (il terzo è la spagnola Cesa) ad avviare un disimpegno parziale dal capitale con la cessione del 7,5% delle rispettive partecipazioni. DaimlerChrysler, pertanto, scenderà al 22,5%, Lagardère al 7,5%. Eads, in cui lo Stato francese conserva il 15%, vedrà dunque crescere a quasi il 50% la parte del flottante in Borsa e ridurre il peso dei suoi azionisti di riferimento, che resteranno comunque legati da un patto di sindacato destinato a rimanere invariato. Da anni i due gruppi progettavano di ritirarsi progressivamente per concentrarsi sui rispettivi 'core business': l'auto per DaimlerChrysler, i media per Lagardère. Ciascuno dei due gruppi incasserà una somma rilevante: «il valore attuale di una partecipazione del 7,5% è di circa 2 miliardi di euro», ha precisato DaimlerChrysler. Il disimpegno, e relativo regolamento, sarannno graduali: per il gruppo tedesco tra gennaio e aprile 2007, per quello francese tra giugno 2007 e giugno 2009.
:stordita:
«Pensiamo che sia il momento giusto per dismettere la nostra partecipazione e concentrarci sulle nostre attività principali nell'ambito di una strategia transatlantica di difesa», ha spiegato l'amministratore delegato di British Aerospace, Mike Turner che a detta del Financial Times cercherà ora di consolidare la propria presenza negli Usa alla ricerca di nuove acquisizioni.
Le discussioni, fanno notare fonti del gruppo londinese, sono nella fase iniziale: dal 2000 Bae dispone di un'opzione di vendita della propria quota in Airbus a Eads che a sua volta può decidere se acquistare in contanti o in azioni. Se andrà in porto, assicurano, l'operazione non avrà alcun impatto sui 13mila dipendenti di Airbus in Gran Bretagna.
I numeri. Creata nel 1970 Airbus ha realizzato nel 2005 un fatturato di 22,3 miliardi e conta 55mila dipendenti. Bae, che ha fatto il suo ingresso nel consorzio nel 1979, è il primo gruppo di difesa europeo. Nello scorso esercizio ha realizzato ricavi per 14,8 miliardi e dà lavoro a 90mila persone. Eads, che ha chiuso il 2005 con un fatturato di 34,2 miliardi. è alle prese con una profonda trasformazione, che questa settimana ha portato due dei tre gruppi fondatori, DaimlerChrysler e la francese Lagardère (il terzo è la spagnola Cesa) ad avviare un disimpegno parziale dal capitale con la cessione del 7,5% delle rispettive partecipazioni. DaimlerChrysler, pertanto, scenderà al 22,5%, Lagardère al 7,5%. Eads, in cui lo Stato francese conserva il 15%, vedrà dunque crescere a quasi il 50% la parte del flottante in Borsa e ridurre il peso dei suoi azionisti di riferimento, che resteranno comunque legati da un patto di sindacato destinato a rimanere invariato. Da anni i due gruppi progettavano di ritirarsi progressivamente per concentrarsi sui rispettivi 'core business': l'auto per DaimlerChrysler, i media per Lagardère. Ciascuno dei due gruppi incasserà una somma rilevante: «il valore attuale di una partecipazione del 7,5% è di circa 2 miliardi di euro», ha precisato DaimlerChrysler. Il disimpegno, e relativo regolamento, sarannno graduali: per il gruppo tedesco tra gennaio e aprile 2007, per quello francese tra giugno 2007 e giugno 2009.
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