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View Full Version : Altre elezioni:in Kuwait donne candidate ed elletrici,è la prima volta


Ewigen
04-04-2006, 21:55
KUWAIT 4/4/2006 12.30
DONNE CANDIDATE ED ELETTRICI, È LA PRIMA VOLTA

Per la prima volta, nella storia del Kuwait, le donne potranno votare ed essere votate in una elezione suppletiva che si sta svolgendo oggi per il Consiglio municipale, organismo di 16 membri, nel distretto di Salmiya, a sud della capitale. “È la festa più grande che stavamo aspettando da oltre 40 anni”, ha detto Khaleda al-Khadher, una delle due candidate donne, su un totale di otto aspiranti, che intendono correre per un seggio lasciato vacante nel Consiglio. Gli aventi diritto al voto sono circa 28.000, di cui il 60% donne, che esprimeranno le preferenze in cabine elettorali riservate solo a loro, come richiesto dai partiti islamici conservatori. Il seggio in palio era stato lasciato libero da Abdullah al Mhailbi, portavoce del Consiglio nominato ministro delle Municipalità, dell’Agricoltura e dell’Ambiente nel governo formato a febbraio sotto la guida del nuovo capo politico del Kuwait, l’emiro Sabah al-Ahmad al-Sabah. Il parlamento kuwaitiano aveva approvato, nel maggio 2005, la riforma costituzionale per estendere alle donne l’elettorato attivo e passivo e, da allora, due erano state designate consiglieri municipali e una, Massouma al-Mubarak, nominata il successivo 12 giugno ministro della Pianificazione e dello Sviluppo Amministrativo. Tutte, però, erano state indicate dal governo, mentre questa è la prima volta che le donne si sottopongono direttamente al giudizio dell’elettorato.[PIME]

Northern Antarctica
04-04-2006, 22:44
Ottima notizia... di tutti i Paesi del Golfo il Kuwait è, per la severità delle leggi, quello più vicino all'Arabia Saudita, anche se comunque ad una certa distanza: le donne guidano l'auto tranquillamente e diverse vanno in giro senza velo; la percentuale di quelle che portano l'abbaya (tipo il burqa) è comunque più elevata rispetto al Qatar o agli Emirati Arabi (vabbé che questi ultimi come il Bahrein sono più o meno come l'Europa :D ). Il Kuwait è sempre stato un Paese avanti rispetto agli altri nel Golfo, ma ultimamente si diceva che ci fosse stata un'inversione di tendenza...

Ewigen
05-04-2006, 22:16
5 Aprile 2006
KUWAIT
Non eletta, ma è seconda, una delle prime donne candidate alle elezioni kuwaitiane

Era anche la prima volta che le donne hanno potuto votare. Jenan Bushehri si dice comunque felice di aver preso parte ad un momento storico.

Kuwait City (AsiaNews/Agenzie) – Non è stata eletta, ma è arrivata seconda, Jenan Bushehri, una delle due donne che, per la prima volta nella storia del Kuwait, hanno potuto candidarsi alle elezioni nelle quali, e anche questa è stata una prima volta, hanno potuto votare anche le donne, grazie ad un legge del 2005. “Per me è certamente un momento storico – ha commentato la Bushehri – Ero veramente felice, mentre contavo i miei voti”. La donna ha avuto 1808 voti, mentre il vincitore, Al-Suwaileh Al-Azmi, ha avuto 5.414 suffragi. Solo ultima, invece, l’altra donna che si è candidata, Khalda Khudur, che ha avuto 80 voti.

Le elezioni erano le municipali di Salmyia, 15 chilometri a sudest della capitale, ma la possibilità per le donne di votare e di candidarsi, ha dato all’evento una importanza notevole per l’intero mondo islamico, anche perché il voto di ieri è stato una prova generale del 2007, quando ci saranno le elezioni politiche.

“Sono veramente contenta – ha detto la Bushehri, che ha un master in ingegneria – di essere stata una delle prime donne kuwaitiane a partecipare alle elezioni. Ho rotto il ghiaccio e spero che ciò torni a vantaggio della cause delle donne”. La Bushehri ha sottolineato anche una mancanza di maturità politica, che ha orientato a votare in base alle appartenenze triballi o religiose (sunniti o sciiti).

“Mi fa piacere – ha sostenuto dal canto suo la Khader, medico, una specializzazione in salute pubblica, 8 figli – di essere una delle prime kuwaitiane che partecipano ad una competizione elettorale”. La Khader ha lamentato il fatto che “alcune donne andavano al seggio brandendo i volantini dei candidati uomini e ignorando quelli delle donne”.

Donne e uomini hanno comunque votato in locali separati e la partecipazione femminile è stata relativamente bassa, il 30%, a fronte del fatto che le elettrici potenziali erano il 60% dei votanti. Molte sono entrate nel seggio con il tradizionale abito islamico, al contrario delle sostenitrici delle candidate (nella foto).

La partecipazione delle donne al voto non è stata comunque pacifica. “Nessuna donna dovrebbe farlo - ha affermato Sehim Bin Jameh, 50 anni – e io non voterò mai per una donna”.

Ewigen
15-06-2006, 22:30
15 Giugno 2006
KUWAIT
Alle elezioni kuwaitiane, chiedere alle donne di mostrare il volto al seggio “non è un’offesa”

Ammesse alle elezioni per la prima volta, le donne saranno la maggioranza degli ammessi al voto del 29 giugno. Vietato agli uomini di imporre le loro scelte a mogli e sorelle.

Kuwait City (AsiaNews) – In Kuwait “non sarà considerata un’offesa” la richiesta ad una donna di abbassare il velo per farsi riconoscere, che fosse avanzata dal presidente del seggio o da un altro funzionario. L’ha stabilito, informa l’Arab Times, il Direttore per gli affari elettorali del Ministero degli interni. Sollevare il “niqab”, la versione araba del burqa, per farsi riconoscere, è uno dei problemi che la prima partecipazione femminile al voto sta creando in Kuwait, dove le donne saranno la maggioranza dei votanti, anche se sicuramente non degli eletti. Le kuwaitiane, infatti, per la prima volta nella storia del loro Paese, il 29 giugno potranno partecipare alle elezioni, grazie ad una “rivoluzionaria” legge del maggio dell’anno scorso. Ad avere il diritto di voto, infatti, sono 195mila donne (il 57% degli elettori) e 145mila uomini. Ad essere candidate, però, saranno solo in 32, contro 370 uomini, e si presenteranno in 15 delle 25 circoscrizioni, otto delle quali appartengono alle aree tribali, nelle quali le donne sono costrette ad indossare il “niqab”. “La condizione femminile in Kuwait è disastrosa”, dice Aisha Al Rasheed, giornalista, candidata alle elezioni. “Ci sono – aggiunge – numerose leggi debbono essere emendate per migliorare la condizione della donna e, se sarò eletta, voglio lavorare per questo obiettivo”. Le donne lamentano, in particolare, discriminazioni in campo familiare, nel lavoro e nella nazionalità dei loro figli. ”Voglio che voti per me non perché sono una donna, ma perché mi occuperò dei tuoi interessi”, ha detto un’altra candidata, Rula Dashti, presidente della Kuwait Economic Society, ad un folto gruppo di uomini e donne riuniti per ascoltare il suo programma.

Per intanto, il Ministero degli affari religiosi ha annullato la fatwa che concedeva al marito il diritto di indicare alla moglie come votare. La fatwa era stata emessa dal rettore della facoltà di Sharia (diritto islamico) dell’università del Kuwait. Il Ministero degli affari religiosi ha, invece, affermato la libertà di ciascun individuo di scegliere i candidati e ha espressamente vietato agli uomini di fare pressioni sulle proprie mogli o sorelle. “Nessuno può imporre la propria scelta”, ha affermato da parte sua il Ministero degli interni.

La presenza delle donne nel corpo elettorale e tra i candidati, però, a giudizio di May Hajjaj, analista dell’informazione sentito dall’agenzia kuwaitiana Kuna, non ha portato sostanziali cambiamenti nella campagna elettorale, a parte, forse, per la qualità delle tende usate come seggi: “le donne – ha sostenuto - hanno fatto copie in carta carbone delle campagne elettorali maschili”. Mentre infatti i candidati uomini continuano ad usare i loro tradizionali sistemi, le donne seguono lo stesso metodo, con la semplice aggiunta delle “nostre sorelle votanti” nelle loro dichiarazioni.

Nulla, comunque, a giudizio del Middle East Times, fa supporre che le elettrici voteranno per candidate donne.

Northern Antarctica
16-06-2006, 15:40
15 Giugno 2006
KUWAIT
Alle elezioni kuwaitiane, chiedere alle donne di mostrare il volto al seggio “non è un’offesa”

Ammesse alle elezioni per la prima volta, le donne saranno la maggioranza degli ammessi al voto del 29 giugno. Vietato agli uomini di imporre le loro scelte a mogli e sorelle.

Kuwait City (AsiaNews) – In Kuwait “non sarà considerata un’offesa” la richiesta ad una donna di abbassare il velo per farsi riconoscere, che fosse avanzata dal presidente del seggio o da un altro funzionario. L’ha stabilito, informa l’Arab Times, il Direttore per gli affari elettorali del Ministero degli interni. Sollevare il “niqab”, la versione araba del burqa, per farsi riconoscere, è uno dei problemi che la prima partecipazione femminile al voto sta creando in Kuwait, dove le donne saranno la maggioranza dei votanti, anche se sicuramente non degli eletti. Le kuwaitiane, infatti, per la prima volta nella storia del loro Paese, il 29 giugno potranno partecipare alle elezioni, grazie ad una “rivoluzionaria” legge del maggio dell’anno scorso. Ad avere il diritto di voto, infatti, sono 195mila donne (il 57% degli elettori) e 145mila uomini. Ad essere candidate, però, saranno solo in 32, contro 370 uomini, e si presenteranno in 15 delle 25 circoscrizioni, otto delle quali appartengono alle aree tribali, nelle quali le donne sono costrette ad indossare il “niqab”. “La condizione femminile in Kuwait è disastrosa”, dice Aisha Al Rasheed, giornalista, candidata alle elezioni. “Ci sono – aggiunge – numerose leggi debbono essere emendate per migliorare la condizione della donna e, se sarò eletta, voglio lavorare per questo obiettivo”. Le donne lamentano, in particolare, discriminazioni in campo familiare, nel lavoro e nella nazionalità dei loro figli. ”Voglio che voti per me non perché sono una donna, ma perché mi occuperò dei tuoi interessi”, ha detto un’altra candidata, Rula Dashti, presidente della Kuwait Economic Society, ad un folto gruppo di uomini e donne riuniti per ascoltare il suo programma.

Per intanto, il Ministero degli affari religiosi ha annullato la fatwa che concedeva al marito il diritto di indicare alla moglie come votare. La fatwa era stata emessa dal rettore della facoltà di Sharia (diritto islamico) dell’università del Kuwait. Il Ministero degli affari religiosi ha, invece, affermato la libertà di ciascun individuo di scegliere i candidati e ha espressamente vietato agli uomini di fare pressioni sulle proprie mogli o sorelle. “Nessuno può imporre la propria scelta”, ha affermato da parte sua il Ministero degli interni.

La presenza delle donne nel corpo elettorale e tra i candidati, però, a giudizio di May Hajjaj, analista dell’informazione sentito dall’agenzia kuwaitiana Kuna, non ha portato sostanziali cambiamenti nella campagna elettorale, a parte, forse, per la qualità delle tende usate come seggi: “le donne – ha sostenuto - hanno fatto copie in carta carbone delle campagne elettorali maschili”. Mentre infatti i candidati uomini continuano ad usare i loro tradizionali sistemi, le donne seguono lo stesso metodo, con la semplice aggiunta delle “nostre sorelle votanti” nelle loro dichiarazioni.

Nulla, comunque, a giudizio del Middle East Times, fa supporre che le elettrici voteranno per candidate donne.

Sto facendo la spola con il Kuwait e quindi seguo con interesse :)

Marci
16-06-2006, 16:16
Ottima notizia... di tutti i Paesi del Golfo il Kuwait è, per la severità delle leggi, quello più vicino all'Arabia Saudita, anche se comunque ad una certa distanza: le donne guidano l'auto tranquillamente e diverse vanno in giro senza velo; la percentuale di quelle che portano l'abbaya (tipo il burqa) è comunque più elevata rispetto al Qatar o agli Emirati Arabi (vabbé che questi ultimi come il Bahrein sono più o meno come l'Europa :D ). Il Kuwait è sempre stato un Paese avanti rispetto agli altri nel Golfo, ma ultimamente si diceva che ci fosse stata un'inversione di tendenza...
se non sbaglio anche l'Oman, aiutato anche da un tipo diverso di islam di cui non ricordo il nome dovrebbe essere molto aperto