lunaticgate
03-04-2006, 22:40
In questi giorni ho rispolverato tutta la discografia di questo mitico gruppo!
EUROPE: Europe 1983
EUROPE: Wings Of Tomorrow 1984
EUROPE: The Final Countdown 1986
EUROPE: Out Of This World 1988
EUROPE: Start From The Dark 2004
Una discografia di tutto rispetto, ottime song hard-rock/heavy melodico per un gruppo a mio avviso troppo rinchiuso in quelle manciate di ottime song, che negli anni '80 fecero il botto.
Senza nulla togliere alle stupende The Final Countdown, Rock The Night e Carrie ma gli Europe hanno fatto canzoni come "Ninja", "Ready Or Not", "More Than Meets The Eye", "Tower's Calling", "Let The Good Times Rock", "Stormwind", "Scream Of Anger" (tra le altre cose c'è una cover degli Arch Enemy di questa song), "Open Your Heart", e anche l'ultimo album, seppur molto distante dai suoni anni '80 tipico dei vecchi Europe, ha ottime song come "Got To Have Faith" e "Start From The Dark".
Devo dire che ho la fortuna di non inchiodarmi su di un genere ma ascolto davvero di tutto dal rock al metal più estremo. Bene riascoltando gli Europe mi sono emozionato come quando ascolto album come "Master of Puppets", "A night at the opera", "Iron Maiden", "Wish you were here" o "Tomb Of The Mutilated" :D
mysteryman
03-04-2006, 23:05
imho uno dei gruppi più tamarri della storia, ma non mi dicono più di tanto
Azz... deve essere il periodo!
Io ho appena rispolverato Skid Raw e un po' di glam fine anni '80.
Gli Europe mi sono tornati in mente guardando l'altro giorno Notte prima degli esami... a quei tempi li ascoltavo pure io.
Phantom II
03-04-2006, 23:34
Start From The Dark non mi ha particolarmente entusiasmato, anzi.
Per il resto concordo nell'affermare che gran parte delle migliore produzione degli Europe sia sconosciuta ai più.
aunktintaun
04-04-2006, 13:08
grandi!!
poi kee marcello mi fa venire nelle mutande con i suoi soli!!!
che album consigliate? :)
lunaticgate
04-04-2006, 13:57
che album consigliate? :)
The Final Countdown
Il disco più famoso degli Europe, tanto noto da gettare pressoché nell'oblio i restanti dischi della band.
The Final Countdown è ormai uno dei manifesti per eccellenza dell'hard rock marchiato anni '80, quello melodico e levigato, ricco di lustrini e cotonature, sicuramente ruffiano ed eccessivo, ma che nonostante tutto è riuscito a ritagliarsi un posto nella storia della musica e nei cuori di tanta gente.
Abbandonati i suoni e l'aspetto grezzo degli esordi, The Final Countdown diventa un disco più levigato, grazie anche alle mani esperte di Kevin Elson, produttore scelto per l'occasione (già dietro la console per i Journey di Escape e Frontiers), le melodie inoltre si semplificano diventando al contempo più mature. Tutte esteriorizzazioni, queste, di una maturazione che raggiunge qui il suo apice. Maturazione, appunto, non rivoluzione: perché in The Final Countdown è comunque possibile scorgere le influenze e gli ammiccamenti del passato, semplicemente rivisti e corretti nella forma, nonché assistiti da una maggiore compattezza generale, da un forte entusiasmo e da un'ispirazione sicuramente felice. Insomma, non è un album pop, gli stilemi del hard'n'hevay che fu, a ben gaurdare, ci sono ancora, sono solo edulcorati e resi più easy: volendo potete definirlo pop-metal, anche se a noi piace semplicemente chiamarlo hard rock.
A questo punto è ovvio parlare della celeberrima title-track, un manifesto, uno statuto d'intenti, un pezzo che ha finito per guadagnarsi un posto, per popolarità e diffusione nell'immaginario collettivo, al fianco di pezzi come "Smoke On The Water" o "Paranoid". E tramite essa, in qualche modo, anche la stessa band. Ben sapendo infatti che gli Europe ricoprono un ruolo storico sicuramente meno determinante di Deep Purple e Black Sabbath, bisogna comunque ammettere come i cinque svedesi siano riusciti a trovare un proprio spazio, lasciando un segno nel panorama musicale internazionale, che col tempo, anziché appassire come tanti benpensanti dell'epoca avevano auspicato, si è arricchito di ulteriori significati.
Se dunque la vera bandiera di The Final Countdown dev'essere evidentemente riconosciuta nella title-track, non vanno però dimenticate a causa di ciò una ballad come "Carrie" (dopo la title track, il più grande successo di sempre della band), l'hard rock festaiolo e travolgente di "Rock The Night" (il video forse è ancora più eighties di quello girato per la title-track), quello meno spensierato ma ugualmente coinvolgente di "Cherokee" (esiste un video anche di questa canzone, e va visto pure questo), oppure la veloce "Ninja": non una che non sia diventata un classico, oltre che del repertorio della band, dell'intero movimento musicale nel quale va ad inserirsi.
Certo è un album che appartiene innegabilmente all'epoca nel quale è stato pubblicato, è inutile cercare in esso storie di disturbi psichici ed esistenziali che dagli anni '90 sono diventati elemento sine-qua-non per ogni disco di successo. Il conto alla rovescia finale è romantico, allegro, grintoso e ispirato, un capolavoro del mainstream, senza alcuna pretesa intellettuale, semplicemente il desiderio di proporre al proprio pubblico una manciata di buone (ottime) canzoni.
Il che, vista la sua longevità, potrebbe o dovrebbe far meditare alcuni.
Out Of This World
Dopo la deflagrazione di The Final Countdown, già nel tour che seguì la pubblicazione del conto alla rovescia finale gli Europe dovettero affrontare una delle più classiche vicende di una band: lo split del rocker di razza che se va perché non ci sta, quando la musica "diventa troppo molle per il suo cuore di roccia". Nei Rainbow fu così per Ronnie James Dio, per esempio, mentre negli Europe il ruolo del rocker duro-e-puro venne interpretato da John Norum, già un po' stizzito dall'aspetto che aveva preso il precedente disco della formazione e che proprio non avrebbe potuto farcela a suonare su di un disco che aveva intenzione di diventare ancora più user-friendly o, se non questo, di sicuro intenzionato ad allontanarsi ulteriormente dalle radici della band. Assoldato Kee Marcello (sicuramente più affezionato all'uso di armonici artificiali e tapping, per questo dall'impostazione molto più "moderna" di John Norum), il nuovo album della band vide la luce nel 1988 e prese il titolo di Out Of This World, e al suo ascolto è facile constatare come Norum avesse valutato bene la situazione, anche se, va sottolineato, non è di standard qualitativi scadenti che stiamo trattando, qui e ora.
Dopo il roboante intro di synth con il quale debuttava l'album e la canzone più famosa degli Europe, Out Of This World apre invece il sipario con il coretto a cappella introduttivo di "Superstitious", a far capire da subito che la band non ha voluto sedersi sulla formuletta evidentemente vincente trovata un paio d'anni prima - continuando così quel cammino e quell'evoluzione che, dal debutto del 1983, non si è mai fermata. Un atteggiamento tanto più degno di nota quando, proprio come in questo caso, il cambiamento di alcuni ingredienti e formalità del proprio sound non viene pagato in termini di qualità complessiva.
"Ready Or Not", "More Than Meets The Eye", "Tower's Calling", "Let The Good Times Rock", la riproposizione di "Open Your Heart" (qui meglio suonata e prodotta, ma meno suggestiva della versione originale presente su Wings of Tomorrow) sono solo alcuni degli esempi che potremmo portare a riprova di quanto appena detto. Tutte canzoni con una propria identità, che pur non ripetendo il successo di "The Final Countdown" o di "Carrie", si dimostrano canzoni di notevole qualità, che mettono il luce il nuovo cambiamento stilistico-sonoro della band, la quale si avvicina con esse sempre di più all'AOR americano, guardando al contempo sempre più da lontano l'hard rock grezzo degli esordi.
Nonostante lo standard qualitativo dell'album, i risultati commerciali, seppur buoni, non hanno avuto comunque l'entità di quelli ottenuti da The Final Countdown, forse anche perché mancava un hit vero, praticamene un inno, e sapete a cosa ci stiamo riferendo.
Ma forse quelle sono cose che si riescono a scrivere una sola volta nella vita.
E questo è in ogni caso un gran disco, assolutamente indispensabile per chiunque voglia approfondire la conoscenza di questa band.
Un altro capolavoro del mainstream rock, spesso sottovalutato
P.S. Recensioni tratte da HMP!! :)
...ciao...
...a mio parere un gruppo sottovalutato...
...peccato che canzoni come seven doors hotel siano sconosciute ai piu'...
...ciao...
...ciao...
...a mio parere un gruppo sottovalutato...
...peccato che canzoni come seven doors hotel siano sconosciute ai piu'...
...ciao...
...infatti credo che gli europe migliori siano quelli di "wings of tomorrow"....seven doors hotel, open your heart, in the future to come, ecc ecc tante tante gemme di hard rock anni '80...! senza poi togliere nulla a the final countdown che resta ottimo...
fireball76a
26-04-2006, 15:11
grandi!!
poi kee marcello mi fa venire nelle mutande con i suoi soli!!!
Ottimo chitarrista....ma negli Europe preferisco John Norum...(il solo piu famoso degli Europe..cioè The Final Countdown è suo...).
A me non dispiacciono...tamarrissimi ma è ottimo hard melodico anni '80
fireball76a
26-04-2006, 15:14
Azz... deve essere il periodo!
Io ho appena rispolverato Skid Raw e un po' di glam fine anni '80.
Gli Europe mi sono tornati in mente guardando l'altro giorno Notte prima degli esami... a quei tempi li ascoltavo pure io.
Gli Skid Row li vedo un pò piu incazzati...cmq anche qui GRANDISSIMA voce (Sebastian Bach è uno dei miei cantanti preferiti del periodo...un grande) ed ottimi arrangiamenti anche se rispetto agli Europe un pò meno pop (senza togliere nulla al gruppo di Joey Tempest ovviamente...)
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