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View Full Version : Angola:conmtinua rimpatrio profughi,restano problemi per il futuro


Ewigen
02-04-2006, 22:24
ANGOLA 1/4/2006 12.49
CONTINUA RIMPATRIO PROFUGHI, RESTANO PROBLEMI PER IL FUTURO

Altri 12.000 angolani hanno deciso di rientrare in patria dai campi profughi in Zambia: tanti ne prevede il piano di rimpatrio per il 2006 dell’Alto Commissariato Onu peri i rifugiati (Acnur/Unhcr), che però sottolinea la gravi difficoltà che ancora devono affrontare una volta tornati a casa. Nelle sette aree rurali dove si concentra il maggior numero di ex-rifugiati non ci sono adeguate strutture sanitarie, educative né uno sviluppo economico locale tale da poter consentire una ripresa della vita normale, ha spiegato in un’intervista alla rete informativa Onu ‘Irin News’ il responsabile dell’Unhcr in Angola, Enrique Valles. In particolare la mancanza di collegamenti viari isola dal resto del paese le comunità dei rientrati. “In queste municipalità non c’è nessuno ad aiutare la gente se non l’Unhcr e le Chiese cattolica ed evangelica. Le organizzazioni non governative (ong) preferiscono operare a Benguela, in Angola occidentale, o sugli altopiani a Planato, che sono aree meglio collegate” ha aggiunto Valles. Il rappresentante dell’Onu ha chiesto al governo di Luanda di fare di più per lo sviluppo delle zone rurali, impegnando fondi anche dalla risorse diamantifere e petrolifere del paese. Durante i 27 anni della guerra civile angolana, conclusasi nel 2002, mezzo milioni di profughi ha lasciato il paese, rifugiandosi soprattutto in Zambia. In 360.000 hanno già fatto ritorno, di cui oltre la metà con l’assistenza dell’Unhcr; il conflitto post-coloniale, durato dal 1975 al 2002, ha provocato l’esodo di oltre mezzo milione di persone dall’Angola.[PIME]

Ewigen
04-04-2006, 22:39
ANGOLA 4/4/2006 8.17
QUATTRO ANNI FA LA FINE DELLA GUERRA, OGGI LA SFIDA DELLA PACE

“Guardando ai 1.460 giorni che ci separano dal 2002, dobbiamo festeggiare con orgoglio l’anniversario della pace, dopo lunghi anni di una guerra sanguinosa e devastatrice, della quale portiamo ancora i segni”: lo ha detto il ministro dell’Assistenza e del Reinserimento Sociale, Joao Baptista Kussumula, in occasione di un’importante ricorrenza. Quattro anni fa - era il 4 aprile, proprio come oggi - l’Angola voltò definitivamente pagina per porre fine a 27 anni di conflitto interno. In tutto il paese questa giornata viene celebrata con uno slogan: “Con la pace, la ricostruzione e il lavoro, l’Angola sta cambiando”. Lo indicano – dice il ministro – alcuni numeri cresciuti grazie al “rafforzamento dell’unità nazionale e alla difesa del bene comune”: 50.000 nuovi insegnanti assunti dalla fine della guerra, 32.000 classi nelle scuole pubbliche, oltre il doppio di quanto venne firmata la pace. Progressi pure nel settore sanitario, con l’apertura di nuovi ospedali, anche se la carenza di strutture in Angola non permette alla sanità pubblica di evitare che si muoia per un’epidemia di colera, come sta avvenendo da alcuni mesi in diverse province. Oltre ai risultati, secondo il governo, è migliorato anche il clima di dialogo politico tra le forze che un tempo si sono combattuto sui campi di battaglia. “Siamo impegnati – ha aggiunto Kussumula parlando alla radio nazionale – perché le prossime elezioni si realizzino in condizioni tali da garantire correttezza e validità del voto”.