View Full Version : Uni (Completa) negli States
Recentemente, un mio amico che conosco da qualche anno via internet mi ha proposto di passare gli anni dell'uni lì in america da lui, in un uni pubblica
La proposta mi alletta molto....e pensandoci bene, appena finita lì avrei più possibilità di trovare lavoro, qualunque sia l'università (intendiamo andare in una pubblica). Se ritorna berlusconi da ipoteticamente la proposta assumerà un valore più grande :stordita: e ho tempo fino a maggio 2007 per pensare il tutto visto che ci sono anche altre 2 alternative: Uni qui di informatica o Lingue (Napoli esclusa perchè è un bordello a come mi hanno detto) oppure Esercito/similia.
Anche se è una cosa pubblica, lì ti danno (penso) anche l'appartamento mentre qui dovrei cercarlo per affittarlo e se non vado a Napoli prevedo costi altucci per gli affitti. Lì il lavoro dopo l'università credo sia garantito (almeno di non cadere nel frattempo in una 3a GM oppure in una crisi economica) e a sto punto ciao...CIAO Italia :ciapet:
Voi che ne dite, che fareste al mio posto? (Naturalmente il sondaggio non comporterà una decisione definitiva)
Della proposta USA non ne ho ancora parlato ai miei :mbe:
Per me questa proposta sarebbe allettante perchè cambierebbe la mia vita da così :muro: a :sbav:
Bah, guarda, la preparazione universitaria dei paesi anglofoni fa ridere (ho sentito più di un parere, sopratutto nel settore scientifico).
Detto questo, decidi te. Sta storia di Berlusconi... :asd: te poi che hai quanti anni? (18-19).
Le cose girano un po diverse da come si vede alle superiori.
Se proprio vuoi andartene dall'Italia perchè senti il grande fratello berlusconiano che incombe sulla tua vita comune e ti preclude la felicità, io fare l'uni qua e poi andrei dove-vuoi-te.
E poi guarda i costi... in australia sia pagato decine di migliaia di dollari per l'uni se se "straniero". Non oso immaginare i costi in USA.
Bah, guarda, la preparazione universitaria dei paesi anglofoni fa ridere (ho sentito più di un parere, sopratutto nel settore scientifico).
Detto questo, decidi te. Sta storia di Berlusconi... :asd: te poi che hai quanti anni? (18-19).
Le cose girano un po diverse da come si vede alle superiori.
Se proprio vuoi andartene dall'Italia perchè senti il grande fratello berlusconiano che incombe sulla tua vita comune e ti rpeclude la felicità, io fare l'uni qua e poi andrei dove-vuoi-te.
19 anni, cmq penso per il settore linguistico
negli usa mi hanno detto che quelle pubbliche si aggirano sui 6000-7000$ l'anno e poi per gli stranieri ci stanno i Financial Aid...
@l'Australia tanto sta nella mia black list insieme alla Cina.... :read:
In generale cmq il livello universitario/scuola superiore in america/Uk è sicuramente pià basso. Il livello si alza moltissimo invece per i master e specializzazioni (non mi chiedere perchè, non lo so!)
Guarda mi ero informato molto bene xche anche io avrei voluto studiare negli USA e ti posso dire che lì ci sono senza ombra di dubbio le migliori università del mondo, ma fanno tutte parte delle Ivy League e sono tutte 100% private con rette che vanno dai 28.000$ della Cornell University ai quasi 45.000$ di Harvard. Mentre la grande maggioranza delle università pubbliche di cui tu parli sono di gran lunga inferiori alle nostre migliori statali, per cui pensaci bene :)
*nicola*
02-04-2006, 21:13
Guarda che per andare a fare l'univ negli USA non credo basti l'invito via mail di un tuo amico. Serve intanto passare un test (uno d'ingresso e uno per la lingua) e poi le università americane hanno dei costi pazzeschi da quanto ho sentito. SUlla possibilità di lavorare post lezioni non saprei quanto impegno ti serve per andare avanti all'univ (che se è simile a quella italiana non ti permette di andare 2 ore al giorno a lezione e non fare nulla tutto il resto del tempo come si vede in TV). Inoltre se vai negli USA con visto per gli studenti credo tu non possa lavorare. Io mi informerei bene sulla fattibilità di questa cosa prima di prendere qualunque decisione.
beppegrillo
02-04-2006, 21:13
In generale cmq il livello universitario/scuola superiore in america/Uk è sicuramente pià basso. Il livello si alza moltissimo invece per i master e specializzazioni (non mi chiedere perchè, non lo so!)
stai dicendo un grossa cavolata per quanto riguarda le università.
Vogliamo vedere quanti università americane sono nella top list?..
Sehelaquiel
02-04-2006, 21:30
stai dicendo un grossa cavolata per quanto riguarda le università.
Vogliamo vedere quanti università americane sono nella top list?..
Quoto.
Guarda che per andare a fare l'univ negli USA non credo basti l'invito via mail di un tuo amico. Serve intanto passare un test (uno d'ingresso e uno per la lingua) e poi le università americane hanno dei costi pazzeschi da quanto ho sentito. SUlla possibilità di lavorare post lezioni non saprei quanto impegno ti serve per andare avanti all'univ (che se è simile a quella italiana non ti permette di andare 2 ore al giorno a lezione e non fare nulla tutto il resto del tempo come si vede in TV). Inoltre se vai negli USA con visto per gli studenti credo tu non possa lavorare. Io mi informerei bene sulla fattibilità di questa cosa prima di prendere qualunque decisione.
No...intendo del lavoro dopo l'uni se ipoteticamente andrò là
Infatti la cosa migliore è informarsi prima e dopo che è scaduta la prima settimana magari chiederò chiarimenti sul forum di myspaces
Il fatto dei test di ingresso, beh anche qui ci sono
la fattibilità, diciamo prima mi informo un pò in giro...vedo un pò com'è la cosa visto che a luglio vado 2 settimane a Londra in una vacanza studio e poi pensiamo più seriamente alla proposta: ora è solo una delle opzioni perchè se vorrei entrare nell'esercito devo decidere presto, in occasione dei concorsi per l'anno prossimo (farò il 5°)
@per la cronaca mica ci sentiamo via email, via chat :O
@BeppeGrillo, sei quel beppe grillo?
Sehelaquiel
02-04-2006, 21:33
Guarda mi ero informato molto bene xche anche io avrei voluto studiare negli USA e ti posso dire che lì ci sono senza ombra di dubbio le migliori università del mondo, ma fanno tutte parte delle Ivy League e sono tutte 100% private con rette che vanno dai 28.000$ della Cornell University ai quasi 45.000$ di Harvard. Mentre la grande maggioranza delle università pubbliche di cui tu parli sono di gran lunga inferiori alle nostre migliori statali, per cui pensaci bene :)
esistono ottime universita' americane fuori dalla ivy league che sono ben rispettate ;) Chiaro che se uno guarda solo alle ivies (il problema poi sarebbe di entrare), il costo si fa drammatico
esistono ottime universita' americane fuori dalla ivy league che sono ben rispettate ;) Chiaro che se uno guarda solo alle ivies (il problema poi sarebbe di entrare), il costo si fa drammatico
L'unica vera università pubblica americana con una reputazione a livello internazionale ed una didattica superiore a quella delle migliori italiane è Berkeley, tutte le altre non danno nulla di più delle nostre
Sehelaquiel
02-04-2006, 22:35
L'unica vera università pubblica americana con una reputazione a livello internazionale ed una didattica superiore a quella delle migliori italiane è Berkeley, tutte le altre non danno nulla di più delle nostre
Stavo rispondendo alla parte del tuo post precedente, dove affermi che le migliori universita' del mondo sono solo ivy - ci sono solo 8 universita' nella Ivy, contro gli altri 12 nella top 20 ( ecco una lista soggettiva: http://www.usnews.com/usnews/edu/college/rankings/brief/natudoc/tier1/t1natudoc_brief.php ). Il problema e' quello che hai notato pure tu, gran parte di questi 12 sono anche essi privati, quindi, a meno che non si voglia sborsare i soldi...
Comunque delle pubbliche aggiungierei pure Uni of Virginia, se non mi sbaglio non e' male pure questa!
scusa ma che scelta è lingue vs informatica? :stordita: :stordita: :stordita: :mbe:
Stavo rispondendo alla parte del tuo post precedente, dove affermi che le migliori universita' del mondo sono solo ivy - ci sono solo 8 universita' nella Ivy, contro gli altri 12 nella top 20 ( ecco una lista soggettiva: http://www.usnews.com/usnews/edu/college/rankings/brief/natudoc/tier1/t1natudoc_brief.php ). Il problema e' quello che hai notato pure tu, gran parte di questi 12 sono anche essi privati, quindi, a meno che non si voglia sborsare i soldi...
Comunque delle pubbliche aggiungierei pure Uni of Virginia, se non mi sbaglio non e' male pure questa!
Si ma cè da notare che anche berkely pur essendo pubblica costa più di 25.000$ annui, la qualità purtroppo si paga cara :)
Espinado
03-04-2006, 01:57
pubblico o privato una qualunque università decente (il nome là è importante, non esiste la cavolata del valore legale) negli usa costa non meno di 23000 dollari per uno straniero (proveniente cioè da uno stato diverso da quello dell'università, per esempio paghi il max anche se dall'idaho vai in michigan) all'anno di tuition più housing e level expenses. Un bachelor dura 4 anni. In America con un bachelor entri direttamente del lavoro e così quasi tutti fanno, quindi con quello te la cavi. Però ti costerà all'incirca 100,000$+living expenses. Ce li hai tutti questi soldi?
Espinado
03-04-2006, 02:03
UVA è privata, quella pubblica è commonwealth university of virginia, che non è assolutamente comparabile. di buone pubbliche oltre a ucla-berkeley aggiungo michigan-ann arbor.
ma sfruttare le nostre e poi trasferirsi? poi se si è pieni di soldi amen...
screttiu
03-04-2006, 11:24
l univ fatta qua e fatta via e tutt'altra cosa
Se la fai qua poi te ne vai in citta come Londra ti serve a pochissimo perkè li guardano se sai fare e di persona ho visto laureati tornare a casa sorpassati da gente volenteros e capace.
Se ivece la si fa via l'Universita è un altra cosa,si entra nel mondo diverso,si pensa da mondo diverso,ci si laurea in un paese diverso, e si ha modo di entrare in contatto, da subito, con tutta una serie di realtà che ti permettono di integrarti al meglio (cito la lingua ecc ecc).
Laurearsi in Italia oramai a mio avviso è diventato un "gira la ruota--gi-ra-la" se ti va bene ok.
All'estero se dio vuole non credo sia cosi e anche andandosene per esempio alla mia eta' (22 anni,diploma e specializzazione post diploma,inglese quasi ottimo) si hanno ottime possibilità o di sicuro meglio di cio che offre oramai questo povero paese che nonostante tutto cio' io amo profondamente.
ma sfruttare le nostre e poi trasferirsi? poi se si è pieni di soldi amen...
Oppure se si riesce ad ottenere una buona borsa di studio cosa non facile per un Italiano ma nemmeno impossibile
stai dicendo un grossa cavolata per quanto riguarda le università.
Vogliamo vedere quanti università americane sono nella top list?..
Scusa sa parlo per esperienza non proprio diretta, ma quasi. Ho parlato con più di qualche professore universitario e studente in erasmus.
Non fanno una mazza e (almeno per quanto riguarda le facoltà scientifiche) siamo a livelli più bassi. E di parecchio.
ovvio che se vai nei nome blasonati...ma in generale non è vero.
Ti dico solo che in UK nel curriculum mettono che si sa spillare la birra e altre amenità simili.
l univ fatta qua e fatta via e tutt'altra cosa
Se la fai qua poi te ne vai in citta come Londra ti serve a pochissimo perkè li guardano se sai fare e di persona ho visto laureati tornare a casa sorpassati da gente volenteros e capace.
Se ivece la si fa via l'Universita è un altra cosa,si entra nel mondo diverso,si pensa da mondo diverso,ci si laurea in un paese diverso, e si ha modo di entrare in contatto, da subito, con tutta una serie di realtà che ti permettono di integrarti al meglio (cito la lingua ecc ecc).
Laurearsi in Italia oramai a mio avviso è diventato un "gira la ruota--gi-ra-la" se ti va bene ok.
All'estero se dio vuole non credo sia cosi e anche andandosene per esempio alla mia eta' (22 anni,diploma e specializzazione post diploma,inglese quasi ottimo) si hanno ottime possibilità o di sicuro meglio di cio che offre oramai questo povero paese che nonostante tutto cio' io amo profondamente.
L'istruzione universitaria italiana è ben vista all'estero...gente con voto di laurea bassa vengono assunti da multinazionali...basta mostrarsi un attimo svegli e volenterosi.
Per questo dico che conviene laurearsi qua, e poi andare all'estero. Magari si sta un paio di mesi a fare cameriere o altri lavori per ambientarsi, cercare un lavoro e dopo trasferirsi.
L'istruzione universitaria italiana è ben vista all'estero...gente con voto di laurea bassa vengono assunti da multinazionali...basta mostrarsi un attimo svegli e volenterosi.
Per questo dico che conviene laurearsi qua, e poi andare all'estero. Magari si sta un paio di mesi a fare cameriere o altri lavori per ambientarsi, cercare un lavoro e dopo trasferirsi.
penso che prima serva un minimo di esperienza, non si vede perchè un laureato italiano debba avere la corsia preferenziale e infatti dubito ce l'abbia
penso che prima serva un minimo di esperienza, non si vede perchè un laureato italiano debba avere la corsia preferenziale e infatti dubito ce l'abbia
non conosco i retroscena della vicenda, ti dico solo che la preparazione è buona.
penso che prima serva un minimo di esperienza, non si vede perchè un laureato italiano debba avere la corsia preferenziale e infatti dubito ce l'abbia
Sinceramente gli unici laureati italiani che hanno un minimo di corsia preferenziale all'estero sono i bocconiani (In Uk specialmente) per il resto la nostra università nel resto del mondo non è vista troppo bene
Sinceramente gli unici laureati italiani che hanno un minimo di corsia preferenziale all'estero sono i bocconiani (In Uk specialmente) per il resto la nostra università nel resto del mondo non è vista troppo bene
non volgio marcire qua in italia in qualche pulciosa pmi a prendere 100 € in più della segretaria del capo mentre lui viaggia col cayenne turbo nuovo fiammante e mi dice che non ha soldi per i dipendenti :muro: :muro: :muro: :muro:
L'istruzione universitaria italiana è ben vista all'estero...gente con voto di laurea bassa vengono assunti da multinazionali...basta mostrarsi un attimo svegli e volenterosi.
Per questo dico che conviene laurearsi qua, e poi andare all'estero. Magari si sta un paio di mesi a fare cameriere o altri lavori per ambientarsi, cercare un lavoro e dopo trasferirsi.
Emh...scusate ma mi sento chiamato in causa...e visto che faccio un master all'estero spero di dare un contributo importante.
1) La laurea italiana non serve ad un cazzo. PUNTO! Se vuoi lavorare all'estero serve una cosa sola. L'inglese (e magari una buona laurea)..in italia l'inglese e' zero e quindi pure le possiblita' di posto di lavoro all'estero con laurea italiana. Non esistono cazzi/mazzi. un conto e' andare all'estero a fare call-center o cameriere, un altro e' fare un lavoro SERIO! Con una laurea italiana non si fa per due ragioni:
a) non conosciamo l'inglese (e per inglese intendo INGLESE FLUENTE, non inglese mozzicato)
b) la laurea italiana e' teoria e in azienda non vogliono sprecare 2 anni per farti training quando poi hanno a disposizione gente che e' uscita da universita' inglesi, scandinave, americane, australiane, etc che sanno LAVORARE.
2) E' vero che spesso nel curriculum puoi mettere cose INUTILI. (un tipo che conosco ha messo italiano tra i corsi che deve seguire per laurearsi in ingegneria). Il punto e' che
a) esitono universita' di serie A e universita' di serie Z. Bisogna scegliere quella gusta altrimenti si buttano soldi
b) mi pare stupido spendere 25.000$/semestre e poi inserire tra i subject di una laurea in marketing un corso di fotografia o design.
Alla fine tutto dipende dallo studente e da quanto vuole sbattersi.
3) In genere nei paesi anglossasoni privilegiano un tipo di istruzione pratico, una tutta una serie di 'assigment' (progetti) che bisogna svolgere durante il semestre. Si tratta di lavori 'reali' non puramente teorici che richiedono un sacco di impegno (ma anche qui...bisogna riferisi al punto '2a' tutto dipende dall'universita')
4) per gli usa preparati a spendere molto piu' che in australia/uk per un'universita' di pari livello. Se qui spendi 7000euro/sem (parlo di iscrizione) in usa ne spendi almeno 12.000euro/sem..piu' una serie di sbattimenti per il visto e costi piu' alti per l'assicurazione sanitaria. Pero' in usa credo sia meglio dal punto di vista della vivibilita'...qui dopo un poco ti scassi i maroni (o almeno io mi sono scassato i maroni)...altra nota positiva per gli usa..alla fine degli studi puoi chiedere un visto j1 (o j2 non ricordo) per rimanere a lavorare li....qui in aust non puoi.
giruz
b) la laurea italiana e' teoria e in azienda non vogliono sprecare 2 anni per farti training quando poi hanno a disposizione gente che e' uscita da universita' inglesi, scandinave, americane, australiane, etc che sanno LAVORARE.
questo sarebbe da incidere a fuoco sulla pelle di quelli che difendono a spada tratta il vecchio ordinamento tutto teoria e fumo.
parlavo di fare esperienza appunto per sanare il gap
questo sarebbe da incidere a fuoco sulla pelle di quelli che difendono a spada tratta il vecchio ordinamento tutto teoria e fumo.
parlavo di fare esperienza appunto per sanare il gap
io e te che siamo in accordo su qualcosa...mio dio!
incredibile
giruz
ironmanu
06-04-2006, 10:13
Emh...scusate ma mi sento chiamato in causa...e visto che faccio un master all'estero spero di dare un contributo importante.
1) La laurea italiana non serve ad un cazzo. PUNTO! Se vuoi lavorare all'estero serve una cosa sola. L'inglese (e magari una buona laurea)..in italia l'inglese e' zero e quindi pure le possiblita' di posto di lavoro all'estero con laurea italiana. Non esistono cazzi/mazzi. un conto e' andare all'estero a fare call-center o cameriere, un altro e' fare un lavoro SERIO! Con una laurea italiana non si fa per due ragioni:
a) non conosciamo l'inglese (e per inglese intendo INGLESE FLUENTE, non inglese mozzicato)
b) la laurea italiana e' teoria e in azienda non vogliono sprecare 2 anni per farti training quando poi hanno a disposizione gente che e' uscita da universita' inglesi, scandinave, americane, australiane, etc che sanno LAVORARE.
2) E' vero che spesso nel curriculum puoi mettere cose INUTILI. (un tipo che conosco ha messo italiano tra i corsi che deve seguire per laurearsi in ingegneria). Il punto e' che
a) esitono universita' di serie A e universita' di serie Z. Bisogna scegliere quella gusta altrimenti si buttano soldi
b) mi pare stupido spendere 25.000$/semestre e poi inserire tra i subject di una laurea in marketing un corso di fotografia o design.
Alla fine tutto dipende dallo studente e da quanto vuole sbattersi.
3) In genere nei paesi anglossasoni privilegiano un tipo di istruzione pratico, una tutta una serie di 'assigment' (progetti) che bisogna svolgere durante il semestre. Si tratta di lavori 'reali' non puramente teorici che richiedono un sacco di impegno (ma anche qui...bisogna riferisi al punto '2a' tutto dipende dall'universita')
4) per gli usa preparati a spendere molto piu' che in australia/uk per un'universita' di pari livello. Se qui spendi 7000euro/sem (parlo di iscrizione) in usa ne spendi almeno 12.000euro/sem..piu' una serie di sbattimenti per il visto e costi piu' alti per l'assicurazione sanitaria. Pero' in usa credo sia meglio dal punto di vista della vivibilita'...qui dopo un poco ti scassi i maroni (o almeno io mi sono scassato i maroni)...altra nota positiva per gli usa..alla fine degli studi puoi chiedere un visto j1 (o j2 non ricordo) per rimanere a lavorare li....qui in aust non puoi.
giruz
puoi precisare cosa intendi con "buona laurea"?
perchè poi se la laurea italiana nn serve ad un cazzo ci sono moltissimi ricercatori negli states che provengono dalle uni italiane?
Emh...scusate ma mi sento chiamato in causa...e visto che faccio un master all'estero spero di dare un contributo importante.
1) La laurea italiana non serve ad un cazzo. PUNTO! Se vuoi lavorare all'estero serve una cosa sola. L'inglese (e magari una buona laurea)..in italia l'inglese e' zero e quindi pure le possiblita' di posto di lavoro all'estero con laurea italiana. Non esistono cazzi/mazzi. un conto e' andare all'estero a fare call-center o cameriere, un altro e' fare un lavoro SERIO! Con una laurea italiana non si fa per due ragioni:
a) non conosciamo l'inglese (e per inglese intendo INGLESE FLUENTE, non inglese mozzicato)
b) la laurea italiana e' teoria e in azienda non vogliono sprecare 2 anni per farti training quando poi hanno a disposizione gente che e' uscita da universita' inglesi, scandinave, americane, australiane, etc che sanno LAVORARE.
2) E' vero che spesso nel curriculum puoi mettere cose INUTILI. (un tipo che conosco ha messo italiano tra i corsi che deve seguire per laurearsi in ingegneria). Il punto e' che
a) esitono universita' di serie A e universita' di serie Z. Bisogna scegliere quella gusta altrimenti si buttano soldi
b) mi pare stupido spendere 25.000$/semestre e poi inserire tra i subject di una laurea in marketing un corso di fotografia o design.
Alla fine tutto dipende dallo studente e da quanto vuole sbattersi.
3) In genere nei paesi anglossasoni privilegiano un tipo di istruzione pratico, una tutta una serie di 'assigment' (progetti) che bisogna svolgere durante il semestre. Si tratta di lavori 'reali' non puramente teorici che richiedono un sacco di impegno (ma anche qui...bisogna riferisi al punto '2a' tutto dipende dall'universita')
4) per gli usa preparati a spendere molto piu' che in australia/uk per un'universita' di pari livello. Se qui spendi 7000euro/sem (parlo di iscrizione) in usa ne spendi almeno 12.000euro/sem..piu' una serie di sbattimenti per il visto e costi piu' alti per l'assicurazione sanitaria. Pero' in usa credo sia meglio dal punto di vista della vivibilita'...qui dopo un poco ti scassi i maroni (o almeno io mi sono scassato i maroni)...altra nota positiva per gli usa..alla fine degli studi puoi chiedere un visto j1 (o j2 non ricordo) per rimanere a lavorare li....qui in aust non puoi.
giruz
Sono d'accordo che l'inglese non si impara...ma diciamocelo? Vuoi spendere 12k€/a per farti una laura, o preferisci spendere un decimo prendendo una laurea qua e poi farti qualche esperienza di basso livello magari racimolando pure qualcosa?
La risposta mi sembra ovvia.
A parlare bene l'inglese non ci si mette tanto...ti faccio un esempio. Sono al secondo anno di uni e tre quarti dei libri su cui studio sono in inglese. E non ho problemi. La difficoltà del'inglese è puramente di vocabolario. E non generalizzare. E' una lingua facile. Basta un attimo di impegno.
Si, la laurea italiana è piuttosto teorica: ma non pensare che sia solo un problema. Ti da sicuramente pià mezzi e una solida base teorica su cui puntare per il futuro. Dimmi, se hai un esame di teoria + esercizi, parti subito dagli esercizi o prima ti studi la teoria? Scommettiamo cosa è meno faticoso?
Ripeto...non gettate letame. Vi posso assicurare che nella preparazione scientifica un italiano con una buona formazione di teoria all'inzio potrà ben essere "spaesato" rispetto alla più pratica preparazione dei paesi anglofoni, ma ti posso assicurare che alla fine la differenza si vede...e non è solo una mia opinione.
D'altronde ripeto che i laureati italiani in ambito scientifico sono tra i migliori. E poi da noi si studia più anni... già abbiamo un anno in più di superiori (che si può far riconoscere come "master" di una anno) e le lauree durano 3-4 anni, poi si passa direttamente ai PhD, l'equivalente dei nostri master...ma noi abbiamo anche i due anni di specialistica. E ti assicuro che vengono riconosciuti come titolo di studio.
E poi almeno nel lavoro di ricercatore, l'inglese è qualcosa di assodato, ma si è in un ambiente NATURALEMENTE internazionale...si chiude un occhio per questo (hai mai sentito un cinese parlare inglese :asd: )
ironmanu
06-04-2006, 11:33
Sono d'accordo che l'inglese non si impara...ma diciamocelo? Vuoi spendere 12k€/a per farti una laura, o preferisci spendere un decimo prendendo una laurea qua e poi farti qualche esperienza di basso livello magari racimolando pure qualcosa?
La risposta mi sembra ovvia.
A parlare bene l'inglese non ci si mette tanto...ti faccio un esempio. Sono al secondo anno di uni e tre quarti dei libri su cui studio sono in inglese. E non ho problemi. La difficoltà del'inglese è puramente di vocabolario. E non generalizzare. E' una lingua facile. Basta un attimo di impegno.
Si, la laurea italiana è piuttosto teorica: ma non pensare che sia solo un problema. Ti da sicuramente pià mezzi e una solida base teorica su cui puntare per il futuro. Dimmi, se hai un esame di teoria + esercizi, parti subito dagli esercizi o prima ti studi la teoria? Scommettiamo cosa è meno faticoso?
Ripeto...non gettate letame. Vi posso assicurare che nella preparazione scientifica un italiano con una buona formazione di teoria all'inzio potrà ben essere "spaesato" rispetto alla più pratica preparazione dei paesi anglofoni, ma ti posso assicurare che alla fine la differenza si vede...e non è solo una mia opinione.
D'altronde ripeto che i laureati italiani in ambito scientifico sono tra i migliori. E poi da noi si studia più anni... già abbiamo un anno in più di superiori (che si può far riconoscere come "master" di una anno) e le lauree durano 3-4 anni, poi si passa direttamente ai PhD, l'equivalente dei nostri master...ma noi abbiamo anche i due anni di specialistica. E ti assicuro che vengono riconosciuti come titolo di studio.
E poi almeno nel lavoro di ricercatore, l'inglese è qualcosa di assodato, ma si è in un ambiente NATURALEMENTE internazionale...si chiude un occhio per questo (hai mai sentito un cinese parlare inglese :asd: )
mi permetto di aggiungere una considerazione personale in merito all'inglese.
Personalmente il leggere e lo scrivere sono nell'ordine le cose + facili.Poi seguono il parlarlo ed il coprenderlo quando uno parla,almeno per me è così
Entrambe secondo me presentano una difficoltà che è l'abitudine alla SONORITA' anglofona + che alla velocità con cui l'interlocutore parla.Quando si ascolta è fondamentale.Infatti il suono delle parole inglesi è diverso dal nostro nn solo perchè sono scritte in modo diverso ma perchè come sapete "nn si legge come è scritto" ed inoltre spesso i suoni sono molto contratti rispetto a come la "X" parola suona dalla bocca di un non madrelingua(in generale molto + facile da comprendere).
imho l'ampiezza del vocabolario personale è il problema minore...
mi permetto di aggiungere una considerazione personale in merito all'inglese.
Personalmente il leggere e lo scrivere sono nell'ordine le cose + facili.Poi seguono il parlarlo ed il coprenderlo quando uno parla,almeno per me è così
Entrambe secondo me presentano una difficoltà che è l'abitudine alla SONORITA' anglofona + che alla velocità con cui l'interlocutore parla.Quando si ascolta è fondamentale.Infatti il suono delle parole inglesi è diverso dal nostro nn solo perchè sono scritte in modo diverso ma perchè come sapete "nn si legge come è scritto" ed inoltre spesso i suoni sono molto contratti rispetto a come la "X" parola suona dalla bocca di un non madrelingua(in generale molto + facile da comprendere).
imho l'ampiezza del vocabolario personale è il problema minore...
già, a comprenderlo bisogna fare un attimino di abitudine, sopratutto con le decine di "dialetti" che trovi in giro per il mondo. Ma è un problema che si risolve stando un paio di mesi a contatto con persone anglofone. Nulla di irrimediabile...certo, se non si ha voglia di studiarlo...è logico che è un handicap.
E poi mica tutti i lavori hanno bisogno di un costante contatto con il pubblico...ovvio che se lavori in banca e cose cosi ti serve saperlo stra bene. Ma per altri lavori...
Al vocabolario un po alla volta si aggiungono pezzettini, però conta tutti i modi di dire tappo che hanno :asd:
già, a comprenderlo bisogna fare un attimino di abitudine, sopratutto con le decine di "dialetti" che trovi in giro per il mondo. Ma è un problema che si risolve stando un paio di mesi a contatto con persone anglofone. Nulla di irrimediabile...certo, se non si ha voglia di studiarlo...è logico che è un handicap.
E poi mica tutti i lavori hanno bisogno di un costante contatto con il pubblico...ovvio che se lavori in banca e cose cosi ti serve saperlo stra bene. Ma per altri lavori...
Al vocabolario un po alla volta si aggiungono pezzettini, però conta tutti i modi di dire tappo che hanno :asd:
Dunque, ripsondo in ordine sparso...
1) Le tue parole mi hannof atto piegare in due dal ridere....un paio di mesi??MAHAHAHAHAH...io dopo 19mesi faccio un poco di fatica a capire quando un redneck australiano mi parla..figuriamoci dopo due mesi! Stesso dicasi per gli irlandesi..quando parlano tra loro a volte non li capisco prioprio. E l'inglese lo so bene....tu parli per INESPERIENZA (IMO)
Leggere un libro e' una cosa...capire uno che parla inglese e' molto piu' complicato. Riesci a comprendere ad es. south park senza problemi se si vuol dire che il tuo inglese e' molto buono. comprendere un film 'normale' non basta..in genere gli attori hanno un'ottima pronuncia (paragonata al tipo da strada!)
2) Qui si parla di lavoro. Se vuoi fare carriera in una multinazione l'inglese lo devi sapere MOLTO BENE. NOn a pezzettini. E per rispondere al tuo post precedente..ricercatore e' una cosa. Lavorare in azienda (specie multinazionali) e' un altra...l'inglese deve essere molto meglio. Tant'e' che io il lavoro come assistente in univ ce l'ho..come impiegato manco a lavorare gratis! Tanto per la cronaca il vocabolario e' il minore dei tuoi problemi...credimi...(almeno dopo i primi 3 mesi)
3) Dici che in usa e' pieno di ricercatori italiani! MA PER PIACERE. Vatti a vedere le tabelel dell'immigrazione usa. Un conto e' dire che 'molti immigrati italiani' vanno a lavorare in usa come ricercatori...un altro e' dire 'moltissimi ricercatori provengono dall'italia'. Moltissimi rispetto a cosa? COntrolla i dati dell'immigrazione usa (i visti come ricercatore per paese). Per 2 ricercatori italiani ce ne sono 30/50 di indiani, cinesi e di singapore. Allora loro cosa sono? Moltissimissimi? Smettela di credere ai giornali italiani...apritevi qualche news internazionale...dire che c'e' la fuga di cervelli NON equivale a dire che molti cervelli sono italiani credo significhi che i pochi cervelli italiani fuggono.
Tant'e' che i ricercatori italiani sono una quota marginale.
3) I ti ripeto...il laureato italiano, specie vecchio ordinamento magari di ing. crede di avere il sapere nelle sue mani. Dovrebbe iniziare a volare poco piu' basso perche' sono tutte (o quasi) minchiate quelle che crede. Alle aziende serve uno che lavori. Non vogliono spendere 6/12/18 mesi per fare training su cose che un laureato anglossassone sa gia' fare. Che impieghi poco conta relativamente...un laureato inglese e' in grado di lavorare da subito (tant'e' che qui non esistono stage gratuiti..e che il tempo che un neo-laureato impiega per trovcare lavoro e' di settimane(se fa lo schizzinoso)...non mesi!)
4) La mia fidanzata e' thailandese...scommettiamo che l'inglese lo parla meglio di te? Ste battute razziste potevi risparmiartele...sai come sono visti italiani e francesi in europa? come quelli che non parlano inglese...pochi cazzi...i cinesi avranno un differente accento..ma sai quanto ci prendono per il culo per il ns inglese con accento italiano? tu il tuo accento non lo senti..ma stai tranquillo che tutti gli altri lo percepiscono..e quello italiano e' proprio forte...perche' l'inglese NON lo sappiamo (parlo di italiani).
5) ti ripeto. Potessi tornare indietro andrei di corsa in UK a farmi la laurea. Qui finisci, poi vai in Irlanda, ci spendi 1/2 anni per diventare buono/fluente a fare lavori che generalmente non sono skillati (call center NON e' skillato)...e torni alla fine dopo 5 anni (3.5 di laurea piu' 1.5 di uk/irlanda) con esperienza zero. A questo punto vai in UK, 3.5 anni e torni...e stai sicuro che in azienda (parlo di multinazionali) la tua laurea inglese viene vista MOLTO ma MOLTO meglio di un voto superiore italiano.
6) Ultimo punto e poi chiudo...le laure in genere sono da 3 o 4/5 anni. Un master e' un master. PhD e' quello che in italia e' un Dottorato di Ricerca. Esistono master che sono 'research' ma NON equivalgono ai PhD (in genere i master sono piu' brevi). Un master italiano NON equivale assolutamente ad un PhD....anche perche' altrimenti tutti avrebbero il titolo di PhD.
ora torno al mio markstrat che devo finire...
bye
g.
Dunque, ripsondo in ordine sparso...
1) Le tue parole mi hannof atto piegare in due dal ridere....un paio di mesi??MAHAHAHAHAH...io dopo 19mesi faccio un poco di fatica a capire quando un redneck australiano mi parla..figuriamoci dopo due mesi! Stesso dicasi per gli irlandesi..quando parlano tra loro a volte non li capisco prioprio. E l'inglese lo so bene....tu parli per INESPERIENZA (IMO)
Leggere un libro e' una cosa...capire uno che parla inglese e' molto piu' complicato. Riesci a comprendere ad es. south park senza problemi se si vuol dire che il tuo inglese e' molto buono. comprendere un film 'normale' non basta..in genere gli attori hanno un'ottima pronuncia (paragonata al tipo da strada!)
2) Qui si parla di lavoro. Se vuoi fare carriera in una multinazione l'inglese lo devi sapere MOLTO BENE. NOn a pezzettini. E per rispondere al tuo post precedente..ricercatore e' una cosa. Lavorare in azienda (specie multinazionali) e' un altra...l'inglese deve essere molto meglio. Tant'e' che io il lavoro come assistente in univ ce l'ho..come impiegato manco a lavorare gratis! Tanto per la cronaca il vocabolario e' il minore dei tuoi problemi...credimi...(almeno dopo i primi 3 mesi)
3) Dici che in usa e' pieno di ricercatori italiani! MA PER PIACERE. Vatti a vedere le tabelel dell'immigrazione usa. Un conto e' dire che 'molti immigrati italiani' vanno a lavorare in usa come ricercatori...un altro e' dire 'moltissimi ricercatori provengono dall'italia'. Moltissimi rispetto a cosa? COntrolla i dati dell'immigrazione usa (i visti come ricercatore per paese). Per 2 ricercatori italiani ce ne sono 30/50 di indiani, cinesi e di singapore. Allora loro cosa sono? Moltissimissimi? Smettela di credere ai giornali italiani...apritevi qualche news internazionale...dire che c'e' la fuga di cervelli NON equivale a dire che molti cervelli sono italiani credo significhi che i pochi cervelli italiani fuggono.
Tant'e' che i ricercatori italiani sono una quota marginale.
3) I ti ripeto...il laureato italiano, specie vecchio ordinamento magari di ing. crede di avere il sapere nelle sue mani. Dovrebbe iniziare a volare poco piu' basso perche' sono tutte (o quasi) minchiate quelle che crede. Alle aziende serve uno che lavori. Non vogliono spendere 6/12/18 mesi per fare training su cose che un laureato anglossassone sa gia' fare. Che impieghi poco conta relativamente...un laureato inglese e' in grado di lavorare da subito (tant'e' che qui non esistono stage gratuiti..e che il tempo che un neo-laureato impiega per trovcare lavoro e' di settimane(se fa lo schizzinoso)...non mesi!)
4) La mia fidanzata e' thailandese...scommettiamo che l'inglese lo parla meglio di te? Ste battute razziste potevi risparmiartele...sai come sono visti italiani e francesi in europa? come quelli che non parlano inglese...pochi cazzi...i cinesi avranno un differente accento..ma sai quanto ci prendono per il culo per il ns inglese con accento italiano? tu il tuo accento non lo senti..ma stai tranquillo che tutti gli altri lo percepiscono..e quello italiano e' proprio forte...perche' l'inglese NON lo sappiamo (parlo di italiani).
5) ti ripeto. Potessi tornare indietro andrei di corsa in UK a farmi la laurea. Qui finisci, poi vai in Irlanda, ci spendi 1/2 anni per diventare buono/fluente a fare lavori che generalmente non sono skillati (call center NON e' skillato)...e torni alla fine dopo 5 anni (3.5 di laurea piu' 1.5 di uk/irlanda) con esperienza zero. A questo punto vai in UK, 3.5 anni e torni...e stai sicuro che in azienda (parlo di multinazionali) la tua laurea inglese viene vista MOLTO ma MOLTO meglio di un voto superiore italiano.
6) Ultimo punto e poi chiudo...le laure in genere sono da 3 o 4/5 anni. Un master e' un master. PhD e' quello che in italia e' un Dottorato di Ricerca. Esistono master che sono 'research' ma NON equivalgono ai PhD (in genere i master sono piu' brevi). Un master italiano NON equivale assolutamente ad un PhD....anche perche' altrimenti tutti avrebbero il titolo di PhD.
ora torno al mio markstrat che devo finire...
bye
g.
Ti rispondo per punti: io mi riferisco unicamente allInghilterra, per gli USA/australia non so molto e non mi interessa...
a) parlavo di un MINIMO. e cmq ti posso assicurare che non ho grossi problemi a comprendere uno scozzese , anzi, più di qualche anglofono mi ha fatto i complimenti. L'unica problema è appunto che NON capivo cosa volessero significare alcune parole. Vocabolario.
b) te sei in australia no? Non mi sorprendo, là siamo visti VERAMENTE male.
c) non l'ho detto io, ma ironmanu
d) ho le orecchie per ascoltarmi.
e) io andarmi a fare una laurea giocattolo in inghilterra per imparare la metà di quello che imparo qua non mi interessa. Piuttosto mi faccio qualche postgraduate...su questo hai ragione, mi sono già informato e ci sto pensando.
Ripeto...l'ambito di studi non mi pare sia assolutamente compatibile. Te cosa fai? Qualcosa a che fare con il marketing o economia, no?
Hai ragione, si sente parlare spesso di dottori, chimici, fisici italiani che fuggono all'estero...e non di gente che ha studiato economia o simili. Un motivo ci sarà.
Sarà che i primi sono ben voluti, i secondi non se li filano molto.
Ti rispondo per punti: io mi riferisco unicamente allInghilterra, per gli USA/australia non so molto e non mi interessa...
a) parlavo di un MINIMO. e cmq ti posso assicurare che non ho grossi problemi a comprendere uno scozzese , anzi, più di qualche anglofono mi ha fatto i complimenti. L'unica problema è appunto che NON capivo cosa volessero significare alcune parole. Vocabolario.
b) te sei in australia no? Non mi sorprendo, là siamo visti VERAMENTE male.
c) non l'ho detto io, ma ironmanu
d) ho le orecchie per ascoltarmi.
e) io andarmi a fare una laurea giocattolo in inghilterra per imparare la metà di quello che imparo qua non mi interessa. Piuttosto mi faccio qualche postgraduate...
Ripeto...l'ambito di studi non mi pare sia assolutamente compatibile. Te cosa fai? Qualcosa a che fare con il marketing o economia, no?
Hai ragione, si sente parlare spesso di dottori, chimici, fisici italiani che fuggono all'estero...e non di gente che ha studiato economia o simili. Un motivo ci sarà.
Sarà che i primi sono ben voluti, i secondi non se li filano molto.
Guarda...ti ripeto
a) allora l'inglese lo sai perfettamente..se capisci uno scozzese...non conosco molta gente che capisca uno scozzese senza problemi. Vorra' dire che il tuo inglese e' piu' che ottimo! (sicuramente meglio del mio dopo 19mesi di australia e universita' a livello postgraduate)
b) no. Per quanto riguarda l'inglese siamo visti (giustamente) male ovunque. Australia o Europa non fa differenza...olandesi, tedeschi, scandinavi l'inglese lo sanno noi (piu' spagnoli, portoghesi e francesi non lo sappiamo)
e) mai detto di andare a fare una laurea giocattolo. Io dico se devo studiare andrei in UK. se devo farmi una laurea giocattolo non la faccio...
f) caro mio..le tue frecciatine contro i laureati di marketing&business puoi tenertele. I dati parlano chiaro, a fronte di poche decine di visti come ricercatori rilasciati a italiani ce ne sono qualche un paio di migliaia rilasciati ad indiani, stessi numeri per cinesi e circa 500/600 per cittadini di singapore.
Evitiamo di fare i fighetti dicendo che gli ing. vecchio ordinamento sono meglio ti tutti gli altri...perche' non e' vero. Semplicemente ing. e' piu' spendibile se si fa il ricercatore all'estero in quanto piu' 'universale'.
Marketing e Biz hanno i loro ricercatori italiani all'esteor ma sfortunatamente visto che chi paga in genere i PhD sono aziende interessate a risultati...beh..preferiscono assumenre gente del posto in quanto la realta' italiana (o europea) e' molto differente e quindi il ricercatore non sarebbe in grado di massimizzare l'investimento.
qui chiudo e vado a dormire
bye
g.
Guarda...ti ripeto
a) allora l'inglese lo sai perfettamente..se capisci uno scozzese...non conosco molta gente che capisca uno scozzese senza problemi. Vorra' dire che il tuo inglese e' piu' che ottimo! (sicuramente meglio del mio dopo 19mesi di australia e universita' a livello postgraduate)
b) no. Per quanto riguarda l'inglese siamo visti (giustamente) male ovunque. Australia o Europa non fa differenza...olandesi, tedeschi, scandinavi l'inglese lo sanno noi (piu' spagnoli, portoghesi e francesi non lo sappiamo)
e) mai detto di andare a fare una laurea giocattolo. Io dico se devo studiare andrei in UK. se devo farmi una laurea giocattolo non la faccio...
f) caro mio..le tue frecciatine contro i laureati di marketing&business puoi tenertele. I dati parlano chiaro, a fronte di poche decine di visti come ricercatori rilasciati a italiani ce ne sono qualche un paio di migliaia rilasciati ad indiani, stessi numeri per cinesi e circa 500/600 per cittadini di singapore.
Evitiamo di fare i fighetti dicendo che gli ing. vecchio ordinamento sono meglio ti tutti gli altri...perche' non e' vero. Semplicemente ing. e' piu' spendibile se si fa il ricercatore all'estero in quanto piu' 'universale'.
Marketing e Biz hanno i loro ricercatori italiani all'esteor ma sfortunatamente visto che chi paga in genere i PhD sono aziende interessate a risultati...beh..preferiscono assumenre gente del posto in quanto la realta' italiana (o europea) e' molto differente e quindi il ricercatore non sarebbe in grado di massimizzare l'investimento.
qui chiudo e vado a dormire
bye
g.
Non faccio ing e non sono vecchio ordinamento ;)
Non volevo fare frecciatine. Bene, vuol dire che tengo conto delle tue informazioni. Che ti devo dire, hai ragione allora! Soltanto che studenti erasmus dall'inghilterra non sanno una mina...esperienza diretta. E' una questione di preparazione, che ti devo dire! A lavorare si impara...
Grazie
a proposito della lingua, io posso dire dopo avere colloquiato con erasmus tedeschi, finlandesi, francesi e spagnoli che la storia secondo cui noi italiani saremmo gli unici a non sapere la lingua è una clamorosa cazzata perchè l'inglese non lo parla bene nessuno
anche i blasonati tedeschi e finlandesi sono impacciati come me se non peggio e non sono certo un madrelingua, anzi, se capitassi a londra sarei perso.
i francesi e gli spagnoli manco sanno cosa sia l'inglese poi....
a proposito della lingua, io posso dire dopo avere colloquiato con erasmus tedeschi, finlandesi, francesi e spagnoli che la storia secondo cui noi italiani saremmo gli unici a non sapere la lingua è una clamorosa cazzata perchè l'inglese non lo parla bene nessuno
anche i blasonati tedeschi e finlandesi sono impacciati come me se non peggio e non sono certo un madrelingua, anzi, se capitassi a londra sarei perso.
i francesi e gli spagnoli manco sanno cosa sia l'inglese poi....
confermo...spagnoli: quasi zero.
tedeschi: qualcosa
ma te sei un ing vecchio ordinamento e non hai diritto di parola, studi per niente :Prrr:
confermo...spagnoli: quasi zero.
tedeschi: qualcosa
ma te sei un ing vecchio ordinamento e non hai diritto di parola, studi per niente :Prrr:
io sono no e studio per andare a lavorare :O
io sono no e studio per andare a lavorare :O
ah pensavo fossi vecchio. Mi hai rovinato la battuta :rolleyes: ;)
ah pensavo fossi vecchio. Mi hai rovinato la battuta :rolleyes: ;)
vecchio lo sono ma ho iniziato un anno dopo :D
insomma sono fuori corso e al sesto anno, non al decimo :stordita: :stordita:
screttiu
06-04-2006, 19:57
via da sto paese
il ragazzo australiano non fa altro che confermare cio che avevo scritto precedentemente
ironmanu
06-04-2006, 20:17
Dici che in usa e' pieno di ricercatori italiani! MA PER PIACERE. Vatti a vedere le tabelel dell'immigrazione usa. Un conto e' dire che 'molti immigrati italiani' vanno a lavorare in usa come ricercatori...un altro e' dire 'moltissimi ricercatori provengono dall'italia'. Moltissimi rispetto a cosa? COntrolla i dati dell'immigrazione usa (i visti come ricercatore per paese). Per 2 ricercatori italiani ce ne sono 30/50 di indiani, cinesi e di singapore. Allora loro cosa sono? Moltissimissimi? Smettela di credere ai giornali italiani...apritevi qualche news internazionale...dire che c'e' la fuga di cervelli NON equivale a dire che molti cervelli sono italiani credo significhi che i pochi cervelli italiani fuggono.
Tant'e' che i ricercatori italiani sono una quota marginale.
g.
calma,credo di essermi espresso male.Il mio intervento mirava al fatto che i ricercatori italiani in USA provengono dalle lauree VO e se lì vengono assunti significa che qualcosa lo sapranno pur fare.Poi ovvio che in una realtà aziendale magari multinazionale si deve essere produttivi.
Poi nn ti capisco su discorso dei laureati anglofoni in generale.
A sentire te sanno già lavorare....ma quali lavori e a fare cosa???
Ogni lavoro ha le sue peculiarità che vanno apprese nel tempo per essere produttivi al 100% altrimenti si tratta di un lavoro di basso profilo.
Sono convinto anche io che il loro tempo di avviamento al lavoro sia minore del nostro in media,ma nn credo che possano avere contemporaneamente flessibilità e profondità di capacità/competenze entrambe al 100% (o fai una cosa bene oppure sai di tutto un po'),ma tempo di avvio al lavoro pari a 0 ( per giunta per qualsiuasi impiego) mi pare un po' esagerato...ok i progetti nel semestre,ma ne fanno su tutto lo scibile umano????
Poi vabbè ovvio che se sono un'azienda in UK e trovo una persona che mi si addice madrelingua è meglio!
Tutto imho naturalmente!
i corsi di laurea VO italiani hanno sempre formato in modo piuttosto ampio dal punto di vista delle conoscenze.
Evidentemente questo fatto presenta dei pro e dei contro.
Poi se in generale uno pensa di essere superiore ad altre persone per diritto acquisito("ehi!,sono un laureato vo in italia!") sono pienamente d'accordo con te che avrà da sbattere il muso un bel po' nella sua vita!
calma,credo di essermi espresso male.Il mio intervento mirava al fatto che i ricercatori italiani in USA provengono dalle lauree VO e se lì vengono assunti significa che qualcosa lo sapranno pur fare.Poi ovvio che in una realtà aziendale magari multinazionale si deve essere produttivi.
Poi nn ti capisco su discorso dei laureati anglofoni in generale.
A sentire te sanno già lavorare....ma quali lavori e a fare cosa???
Ogni lavoro ha le sue peculiarità che vanno apprese nel tempo per essere produttivi al 100% altrimenti si tratta di un lavoro di basso profilo.
Sono convinto anche io che il loro tempo di avviamento al lavoro sia minore del nostro in media,ma nn credo che possano avere contemporaneamente flessibilità e profondità di capacità/competenze entrambe al 100% (o fai una cosa bene oppure sai di tutto un po'),ma tempo di avvio al lavoro pari a 0 ( per giunta per qualsiuasi impiego) mi pare un po' esagerato...ok i progetti nel semestre,ma ne fanno su tutto lo scibile umano????
Poi vabbè ovvio che se sono un'azienda in UK e trovo una persona che mi si addice madrelingua è meglio!
Tutto imho naturalmente!
i corsi di laurea VO italiani hanno sempre formato in modo piuttosto ampio dal punto di vista delle conoscenze.
Evidentemente questo fatto presenta dei pro e dei contro.
Poi se in generale uno pensa di essere superiore ad altre persone per diritto acquisito("ehi!,sono un laureato vo in italia!") sono pienamente d'accordo con te che avrà da sbattere il muso un bel po' nella sua vita!
quotone. Hanno una maggior preparazione pratica ma sono sicuramente più carenti dal punto di vista teorico, il che per campi un attimino complessi (sopratutto quello scientifico) non è una bella cosa.
Poi se in generale uno pensa di essere superiore ad altre persone per diritto acquisito("ehi!,sono un laureato vo in italia!") sono pienamente d'accordo con te che avrà da sbattere il muso un bel po' nella sua vita!
hai una parva idea di quanti siano?
ironmanu
07-04-2006, 08:33
hai una parva idea di quanti siano?
Quelli col naso rotto!( :D ).Sinceramente nn lo so.
Personalmente il conseguimento della laurea lo vivo come orgoglio personale ma finisce lì,il resto è tutto da dimostrare (ed ovviamente tra il dirlo ed il farlo ce ne passa).
Paradossalmente le lauree vo le trovo + inadatte al sistema industriale italiano che a quelli esteri che,almeno in apparenza,mi paiono piu' dinamici.
Ho amici che lavorano in L'Orèal (quelli del gel studioline&co.) che è un bella multinazionale.Mi raccontavano di come sono rimasti di stucco quanto assunti hanno visto la penetrazione,anche nelle cariche piu' importanti,di gente giovane sui max 35/40 (poi per carità loro sono nel settore vendite a contatto con la gdo...)
La realtà italiana invece (a parte le grandi aziende) è cartterizzata dall'avere nelle posizioni di controllo gente spesso ultra cinquant'enne che in merito a proposte/cambiamenti piuttosto s'impicca (provocatorio)
Secondo me poi al di là della mera valutazione della didattica il problema è che di fatto nell'integrazione università-aziende proprio nn ci siamo.
Fatta esclusione per le + grandi il resto nn concepisce più di tanto,secondo me,la ragione per la quale dovrebbe collaborare strettamente con le uni.
C'è da dire che 100 aziende da 25 dipendenti (come si vede dalle mie parti) nn fanno certo una realtà equivalente ad una da 2500,ma neanche da 500...
Poi boh,magari le mie sono parole dette senza cognizione di causa,ma quando sento parlare di "bisogna spingere l'innovazone" mi chiedo "cazzo vuoi che innovino ste aziendine che una salda lamiera e l'altra la vernicia..."
ok che nn possono tutte essere multinazionali,ma fa pensare che in italia l'idea del lavoro ben retribuito coincida con :idraulico,elettricista,ecc..
Dove vuoi che vada un paese di idraulici
jello biafra
24-04-2006, 15:06
dico solo la mia riguardo all'inglese, facendo un minimo bilancio dopo 3 mesi di erasmus (che non faranno testo ma almeno ci si fa una minima idea).
spagnoli e francesi NON parlano inglese (per il non parlare intendo che hanno un accento pesante e lo parlano in maniera sgrammaticata).
italiani, tedeschi e portoghesi lo parlano in maniera accettabile/decente, con una grammatica pressochè corretta ma con l'ovvio gap dell'accento (pesantissimo per i tedeschi, molto più degli italiani).
just my 2 cents.
Non faccio ing e non sono vecchio ordinamento ;)
Non volevo fare frecciatine. Bene, vuol dire che tengo conto delle tue informazioni. Che ti devo dire, hai ragione allora! Soltanto che studenti erasmus dall'inghilterra non sanno una mina...esperienza diretta. E' una questione di preparazione, che ti devo dire! A lavorare si impara...
Grazie
quoto. esperienza diretta
Praetorian
31-07-2006, 14:14
-----------------------------------SERIO------------------------------------
uppo questo post xkè mi trovo in una situazione che ha a che fare con tutto ciò:
con mio padre stiamo seriamente valutando se è conveniente ed utile una laurea maturata in un campus in america.
vorrei sapere se qualk1 di voi ha gia esperienze dirette ( OBIETTIVE ) a riguardo.... insomma...niente storie di esperienze indirette o di cuGGini etc etc
quali sono i PRO ed i CONTRO?
ci sono agevolazioni per chi sceglie di studiare in un campus USA e proviene da "fuori" ?
quali sono le maggiori difficoltà?
sono in ritardo per una eventuale scelta?
insomma vorrei sapere un po' tutto :)
grazie
Espinado
31-07-2006, 14:23
Secondo me nn ne vale la pena, a meno che tu non pianifichi di vivere la' per sempre. Altrimenti andare negli usa puo' essere una buona idea per la specializzazione post laurea, ma solo in alcuni campi.
A titolo di curiosita' sui costi sono andato a controllare l'uni dove ho passato un semestre quasi 3 anni fa. Ai tempi costava $22500, ora siamo a $34500 solo per la tuition e un bachelor dura 4 anni. Le agevolazioni ci sono, ma di solito (quasi nessuno paga per intero suddetta cifra) le borse di studio sono date a 1)studenti americani 2) studenti di paesi "sfigati" (terzo mondo, tutta l'europa fuori da eu15, etc etc).
Non ne vale proprio la pena imho a prescindere, io se proprio volessi studiare all'estero andrei in olanda o inghilterra.
Fenomeno85
31-07-2006, 16:40
secondo me siete troppo disfattisti.
Se non erro ci dovrebbero essere delle graduatorie mondiali delle università ... e se non ricordo male il politecnico di milano era 27 :D
~§~ Sempre E Solo Lei ~§~
dico solo la mia riguardo all'inglese, facendo un minimo bilancio dopo 3 mesi di erasmus (che non faranno testo ma almeno ci si fa una minima idea).
spagnoli e francesi NON parlano inglese (per il non parlare intendo che hanno un accento pesante e lo parlano in maniera sgrammaticata).
italiani, tedeschi e portoghesi lo parlano in maniera accettabile/decente, con una grammatica pressochè corretta ma con l'ovvio gap dell'accento (pesantissimo per i tedeschi, molto più degli italiani).
just my 2 cents.
tralascio il fattore pronuncia, ma gli italiani purtroppo sono i peggiori con l'inglese!!
e poi una cosa che mi fa rabbrividire è che certi credono di parlarlo così bene che mentre ti parlano in Italiano inseriscono parole in inglese!
roba da matti!
comunque se scegliessi l'orientale a napoli, poi quando si faranno i corsi all'estero?
Dark Jack
02-08-2006, 02:02
Se dopo hai intenzione di vivere e lavorare negli States, allora ti consiglio di fare l'Università in USA, se invece dopo vuoi vivere qua allora penso ti convenga farla qui.
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