YellowT
31-03-2006, 21:00
Innanzitutto, visto che qualcuno sembra non saperlo, spiego cosa sono i BOT, CCT ecc... Sono titoli che rappresentano il debito dello stato italiano. I soldi versati per l'acquisto di bot servono a finanziare il debito. L'interesse rappresenta la remunerazione per il servizio che il risparmiatore offre allo stato (così come il rischio)
Faccio un semplicissimo ragionamento, ispiratomi da ciò che ha detto Tremonti.
Tremonti, in soldoni, giudicava molto rischioso l'aumento dell'aliquota per i BOT al 20%. Evocava scenari di default pubblico (come l'argentina) nel caso questo aumento fosse realmente effettuato.
Nel programma dell'Unione così come viene interpretato oggi (domani chissà...) si evoca un'aliquota unica del 20% sia per i bot che per i conti correnti (attualmente per i bot è del 12.5%, per i conti correnti del 27%).
Dal sito di repubblica
http://finanza.repubblica.it/scripts/cligipsw.dll?app=KWF&tpl=kwfinanza%5Cdettaglio_news.tpl&del=20060328&fonte=TLB&codnews=663
Risulta che l'attuale rendimento di un bot Trimestrale (quindi notevolmente "liquido" perchè a scadenza ravvicinata) è del 2,612% con tassazione al 12.5%
Un Conto Arancio (ce ne sono tanti così, vedi santander) offre un conto DI DEPOSITO con un tasso del 2.6% con tassazione al 27%.
Oggi quindi la convenienza economica del bot sta tutta nella tassazione ridotta. Cosa succederebbe se d'improvviso il conto arancio diventasse più conveniente di un BOT (senza considerare che nel conta arancio non ho vincoli di tempo e che posso sempre ritirare i soldi)?
La risposta è: la gente, anzichè comprare bot, piazzerebbe i suoi risparmi su un conto di deposito di rendimento identico o superiore ai BOT. In questo modo lo stato subirebbe un gran colpo: l'impossibilità di rifinanziare il suo debito a breve, con conseguente default (come l'Argentina).
In alternativa potrebbe (dovrebbe) alzare i tassi di rendimento dei BOT causando un aumento considerevole del costo del debito (che già oggi mangia il 5% del Pil circa).
Tutto questo senza considerare che molti potrebbero preferire l'acquisto di titoli di debito esteri con una diminuzione ulteriore del capitale presente nel paese.
Faccio un semplicissimo ragionamento, ispiratomi da ciò che ha detto Tremonti.
Tremonti, in soldoni, giudicava molto rischioso l'aumento dell'aliquota per i BOT al 20%. Evocava scenari di default pubblico (come l'argentina) nel caso questo aumento fosse realmente effettuato.
Nel programma dell'Unione così come viene interpretato oggi (domani chissà...) si evoca un'aliquota unica del 20% sia per i bot che per i conti correnti (attualmente per i bot è del 12.5%, per i conti correnti del 27%).
Dal sito di repubblica
http://finanza.repubblica.it/scripts/cligipsw.dll?app=KWF&tpl=kwfinanza%5Cdettaglio_news.tpl&del=20060328&fonte=TLB&codnews=663
Risulta che l'attuale rendimento di un bot Trimestrale (quindi notevolmente "liquido" perchè a scadenza ravvicinata) è del 2,612% con tassazione al 12.5%
Un Conto Arancio (ce ne sono tanti così, vedi santander) offre un conto DI DEPOSITO con un tasso del 2.6% con tassazione al 27%.
Oggi quindi la convenienza economica del bot sta tutta nella tassazione ridotta. Cosa succederebbe se d'improvviso il conto arancio diventasse più conveniente di un BOT (senza considerare che nel conta arancio non ho vincoli di tempo e che posso sempre ritirare i soldi)?
La risposta è: la gente, anzichè comprare bot, piazzerebbe i suoi risparmi su un conto di deposito di rendimento identico o superiore ai BOT. In questo modo lo stato subirebbe un gran colpo: l'impossibilità di rifinanziare il suo debito a breve, con conseguente default (come l'Argentina).
In alternativa potrebbe (dovrebbe) alzare i tassi di rendimento dei BOT causando un aumento considerevole del costo del debito (che già oggi mangia il 5% del Pil circa).
Tutto questo senza considerare che molti potrebbero preferire l'acquisto di titoli di debito esteri con una diminuzione ulteriore del capitale presente nel paese.