Silver_1982
31-03-2006, 18:54
http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo303208.shtml
Borsa, Italia regina dei dividendi
Record Ue, Milano rende oltre il 3,6%
E' Piazza Affari la Borsa più remunerativa d'Europa. L'italiano SP/Mib batte tutti gli altri indici Ue, svettando in testa alla classifica per dividendi distribuiti. Nel 2005 sono stati assegnati utili per 42,936 mld di euro. Un risultato che da un lato è frutto del miglioramento mostrato negli ultimi anni dai bilanci dei gruppi italiani quotati, dall'altro è sintomo delle diffioltà delle nostre società a investire nello sviluppo del proprio business.
Secondo uno studio di Standard and Poor's il "dividend yeld", ossia il rapporto tra somma di tutti i dividendi e capitalizzazione del listino, vale a dire il rendimento che i titoli delle blue chip hanno riconosciuto agli investitori è stato del 6,649%, bene superiore alla media europea pari al 3,0383%.
Subito dopo l'Italia si piazza il Regno Unito con il 3,511%, a seguire la Spagna con il 3,369%.
A Milano, nella classifica dei 39 titoli che compongono il paniere dei titoli a maggior capitalizzazione, svettano, in quanto a risultati, Eni, con 8,8 miliardi di utile netto, Enel (3,89 miliardi) e Telecom, con 3,21 miliardi. In quarta posizione, prima tra i bancari, si pone Intesa, con 3,02 miliardi, seguita da Unicredit (2,47 miliardi). A seguire compaiono Generali, con 1,9 miliardi), che appartiene alla famiglia dei titoli assicurativi, Fiat (1,331 miliardi, e poi ancora un bancario, Capitalia, con un utile netto di 1,28 miliardi di euro.
Difficile posizionare Mediobanca che, in soli 6 mesi, ha superato l'utile dell'esercizio precedente, portando la cosiddetta 'bottom line', l'ultima riga dei bilanci, a quota 515 milioni di euro. A seguire si trova un altro assicurativo, Ras, che ha chiuso il 2005 con un utile di 905 milioni di euro, seguita da Autostrade (791,3 milioni) e dai bancari Mps (790 milioni) e Bpu (681 milioni).
Quindi viene l'editoria con Mediaset (603,4 milioni), di nuovo una banca, la Popolare Verona Novara (597 milioni), Snam Rete Gas (524 milioni) e Bnl (532 milioni). Segue l'industriale Pirelli (399 milioni), ad indicare quanto poco conti ormai il settore produttivo nell'intero listino, mentre, in senso contrario, una sola e' la societa' con i conti in rosso, si tratta di Fastweb, che ha registrato una perdita di esercizio di 124,8 milioni di euro, ma che stacchera' comunque una cedola a favore degli azionisti, pari a 3,77 euro a titolo di "distribuzione straordinaria".
Venendo ai dividendi pagati, risulta difficile stilare una classifica, che andrebbe comunque parametrata al valore del titolo per definirne l'effettiva redditizia. Tra tutti primeggia sicuramente la distribuzione straordinaria di Fastweb, seguita dal ricco dividendo di Lottomatica (1,3 euro) e di Eni (1,1 euro). Bene anche Fondiaria-Sai (0,95 euro), che per questo motivo ha regalato utili record alla controllante Premafin, e Bpu (0,75 euro). Resta infine l'incognita di Mediobanca, che lo scorso esercizio aveva pagato 0,48 euro, ma, stando ai risultati dei primi 6 mesi, lascia ben sperare i propri azionisti.
Borsa, Italia regina dei dividendi
Record Ue, Milano rende oltre il 3,6%
E' Piazza Affari la Borsa più remunerativa d'Europa. L'italiano SP/Mib batte tutti gli altri indici Ue, svettando in testa alla classifica per dividendi distribuiti. Nel 2005 sono stati assegnati utili per 42,936 mld di euro. Un risultato che da un lato è frutto del miglioramento mostrato negli ultimi anni dai bilanci dei gruppi italiani quotati, dall'altro è sintomo delle diffioltà delle nostre società a investire nello sviluppo del proprio business.
Secondo uno studio di Standard and Poor's il "dividend yeld", ossia il rapporto tra somma di tutti i dividendi e capitalizzazione del listino, vale a dire il rendimento che i titoli delle blue chip hanno riconosciuto agli investitori è stato del 6,649%, bene superiore alla media europea pari al 3,0383%.
Subito dopo l'Italia si piazza il Regno Unito con il 3,511%, a seguire la Spagna con il 3,369%.
A Milano, nella classifica dei 39 titoli che compongono il paniere dei titoli a maggior capitalizzazione, svettano, in quanto a risultati, Eni, con 8,8 miliardi di utile netto, Enel (3,89 miliardi) e Telecom, con 3,21 miliardi. In quarta posizione, prima tra i bancari, si pone Intesa, con 3,02 miliardi, seguita da Unicredit (2,47 miliardi). A seguire compaiono Generali, con 1,9 miliardi), che appartiene alla famiglia dei titoli assicurativi, Fiat (1,331 miliardi, e poi ancora un bancario, Capitalia, con un utile netto di 1,28 miliardi di euro.
Difficile posizionare Mediobanca che, in soli 6 mesi, ha superato l'utile dell'esercizio precedente, portando la cosiddetta 'bottom line', l'ultima riga dei bilanci, a quota 515 milioni di euro. A seguire si trova un altro assicurativo, Ras, che ha chiuso il 2005 con un utile di 905 milioni di euro, seguita da Autostrade (791,3 milioni) e dai bancari Mps (790 milioni) e Bpu (681 milioni).
Quindi viene l'editoria con Mediaset (603,4 milioni), di nuovo una banca, la Popolare Verona Novara (597 milioni), Snam Rete Gas (524 milioni) e Bnl (532 milioni). Segue l'industriale Pirelli (399 milioni), ad indicare quanto poco conti ormai il settore produttivo nell'intero listino, mentre, in senso contrario, una sola e' la societa' con i conti in rosso, si tratta di Fastweb, che ha registrato una perdita di esercizio di 124,8 milioni di euro, ma che stacchera' comunque una cedola a favore degli azionisti, pari a 3,77 euro a titolo di "distribuzione straordinaria".
Venendo ai dividendi pagati, risulta difficile stilare una classifica, che andrebbe comunque parametrata al valore del titolo per definirne l'effettiva redditizia. Tra tutti primeggia sicuramente la distribuzione straordinaria di Fastweb, seguita dal ricco dividendo di Lottomatica (1,3 euro) e di Eni (1,1 euro). Bene anche Fondiaria-Sai (0,95 euro), che per questo motivo ha regalato utili record alla controllante Premafin, e Bpu (0,75 euro). Resta infine l'incognita di Mediobanca, che lo scorso esercizio aveva pagato 0,48 euro, ma, stando ai risultati dei primi 6 mesi, lascia ben sperare i propri azionisti.