PGI-Bis
31-03-2006, 02:53
Dungeon Siege.
Ok, è vecchio come il cucco (2001). L'avrei anche lasciato sugli scaffali, ma era lì, m'ha fatto gli occhioni, io son tenero di mio e gira che ti rigira è finita che l'ho preso. Tre o sei euro, non ricordo: basta poco per farsi del male.
Come da copertina, gioco consigliato ai maggiori di 3 anni: di meno c'era solo Babongo il Gorilla Giocondo ma lì per lì non me la sono sentita.
Recensione.
Videogioco in terza persona: tra quello che è a divertirsi con gli amici, quello che è a cena con la ragazza e quello che sta giocando a Dungeon Siege tu sei il terzo. E pensi: "va che culo che hanno il primo e il secondo".
La storia tipica del genere "hack and slash": amico morto, reame in pericolo, e via a menare cazzotti. Stile fantasy con mago (naturista o piromane), arciere, fante cavallo e re. Le poche abilità crescono con l'uso, senza punti da distribuire. Parti con una matricola generica, diventi questo o quello secondo il tipo di arma usata. E' possibile raccogliere o assoldare altri disperati nel corso del travaglio.
Graficamente non fa neanche schifo per un gioco di cinque anni fa. Se non piove o nevica c'è il sole e tutto sommato gli effetti particellari si lasciano guardare. La telecamera ruota intorno al personaggio, c'è lo zoom e se non si va troppo vicino è meglio. E' stata inserita la pluripremiata "killer camera". In situazioni concitate può capitare di dover fuggire. Allora si ruota la telecamera ma siccome sei vicino a un muraglione questa scende a inquadrarti i tacchi e tu sei lì come un alienato che clicchi a ripetizione un millimetro avanti ai piedi del poveraccio che controlli il quale, inevitabilmente, cade sotto una slavina di colpi. Spirando è possibile udire un flebile "ma che t'ho fatto stavolta...". Vaglielo a spiegare.
Esperienze di gioco.
Amante del lupo solitario, parto con un Giringir qualunque, deciso a non raccogliere nessuno per strada. Non che si possa decidere all'inizio di controllare più d'un personaggio ma l'atteggiamento conta.
Di riffa o di raffa, inizio a menare fendenti con uno spadino e salgo le scale del guerriero. Al primo sgnarg (o una cosa così) meno due ceffoni ("pim" "pim") e finisce per terra. Idem per il secondo ("pim" "pim") e il terzo ("pim" "pim") e intanto passeggio verso la prima città. Tra mosconi, pesci, sgnarg in versione scout, bruto, apprendista mago, mago, brutissimo e qualche sgnarg anche più bruto arrivo alle catacombe che sono guerriero di terzo livello e nelle orecchie già mi risuonano decine di "pim" "pim" con cui ho affettato la genìa degli sgnarg.
Catacomba, scheletro: non si scappa. Tra spade, spadini e mazze siamo sui dieci-venti punti vita a botta. Due pim per gli scheletri minori, quattro o cinque per quelli più allegrotti. Ogni tanto trangugio una pozione della salute e bene o male me la cavo fronteggiando nugoli di personaggi che picchiano o tirano frecce. Esco dalle catacombe con una tizia che a lasciarla lì mi faceva pena. Sto pensado a come mollarla che arriva un bacarozzo e la stende con uno sputo. E pim e pim e pim, arrivo in città. Vendo quello che ho raccolto e compro la stessa robaccia che ho venduto, perchè non ho abbastanza forza/intelligenza/destrezza per acquistare quel triste di meglio che c'è. E qui arriva lui.
Il fattore Asino.
La capienza di un omino è scarsa. Avendo lasciato per terra più di quanto raccolto, acquisto cautamente un asino. Cauto perchè l'esperienza della tizia fulminata sulla via di damasco da un signor tafano mi lascia perplesso sul controllo di gruppo. E quando si dice l'intuito...
Ora, di suo l'asino, si sa, non è scienziato. Ma che alla vista di una rissa ci si tuffi ragliando "piatto ricco, mi ci ficco" mi pare troppo anche per una bestia. Se lo imposti su "muoviti liberamente", alla prima pugna parte a zonzo e dai e dai finisce in un trogolo di orrori da cui non salta più fuori. Se lo lasci su "sta fermo" è il trogolo che va da lui. L'unica è tenerlo a grande distanza e recuperarlo ad acque calme. Zero in intelligenza artificiale.
Ammansito l'asino con il paso doble, proseguo macinando babacchi e frambocchi, strimpellanti, ruzzolalberi e via dicendo. Certo, un punto a favore per la varietà. Ma per l'amor di tutti i santi, pare di controllare un registratore di cassa. "pim", "pim", "pim"... Ogni tanto sei lì che batti lo scontrino, arriva il tizio che anzichè trenta punti ne ha sessanta e risolvi bevendo due pozioni anzichè una.
Due missioni più avanti, vado dal mercante di turno e mi si illuminano gli occhi. Mazzapicchio da ottanta punti a botta, armatura dell'arcangelo gabriele, stivaloni che levati e scudo a muraglia cinese.
Esco con la bava alla bocca.
Mi lancio nelle grotte, con asino alle calcagna: tanto ho il mazzapicchio da ottanta e l'armatura a duecento e chi mi ferma a me. Mi ferma un pezzo di marcantonio con ottocento punti ferita che col mazzapicchio ci si pulisce i denti e intanto mena cazzotti come nembo kid. pim, pozione, pim, pozione, pim, pozione, pim...pozioni finite e Giringir passa all'altro mondo. L'asino, stavolta, se l'è cavata.
Risulta che il gioco sia completabile con un solo personaggio, usando il trucco del raggio di attivazione per affrontare un gruppo limitato di avversari per volta, con un asino e mezzo di pozioni della salute. Affrontando tutti ma proprio tutti, il personaggio cresce di forza abbastanza per non avere rivali ad ogni capitolo. Per completare il gioco in questo modo ci vuole un tempo doppio rispetto a quello oltre il quale viene il latte alle ginocchia. Più asini formano inoltre una cricca con potenzialità suicide impressionanti. Sebbene esistano pergamente delle resurrezione, usabili anche dai non maghi, l'asino è una costante palla al piede.
Miglior attore non protagonista
Una menzione veramente speciale la meritano i maghi ed il loro variopinto armamentario. Ecco il combattimento tipico.
Lasciato l'asino nella retroguardia (io sono a palermo e lui è al casello di milano sud), avanzo fino a scoprire un nugolo di anime variamente assorite. Lancio l'evocazione "troll di foresta" a metà tra me e loro. E qui si aprono due varianti.
1. il troll non attacca e torna verso di me. In compenso i besti mi vengono incontro alzandosi le maniche. Allora inizio a correre in tondo, beccando una gragnuolata tra i denti dietro l'altra, col troll tra le palle finchè questo non aggancia un bersaglio e allora posso correre in tondo con 99 bestie anzichè 100 alle calcagna.
2. il troll attacca. I besti attaccano tutti il troll. Il troll è robusto e potrebbe anche seccarli tutti, se non fosse che ad un certo punto è ora di merenda e quel pezzo di deficiente decide di corrermi tra le braccia. E io già vedo come butta: 99 bestie agganciano me e io inizio a correre in tondo pigliando botte da orbi.
Le magie a distanza valgono solo fino al capitolo due. Poi lanci palle di fuoco da duecento che fanno cinquanta di danno a mostri da millecinquecento di vita che, per tutta risposta, sputano fulmini da un gigawatt e rotti. Il bilancio è in perdita secca.
Le magie da contatto sono imbarazzanti. Fanno un sacco di danni ma durano un niente. E siccome già al quinto capitolo al buzzurro di turno con 200 punti danno neanche lo abbronzi, il risultato è che lanci il cerchio di fuoco e ti trovi a correre in giro con le chiappe in fiamme mentre questo picchia mazzate da ciclope appena gli capiti a tiro: chi si ferma è perduto.
Una nota curiosa è la magia "evoca cinghiale infernale". Me la trovo tra i piedi come livello 30 o giù di lì. Dieci più del Troll e quindici più della Mucosa, che se non fosse per l'effetto boomerang farebbero la loro porca figura. Penso "ahi capito tu, il cinghiale infernale...e proviamolo". L'evocazione tira fuori un affare da trecento punti ferita che al capitolo sei col cinghiale infernale non ci fai neanche la porchetta piccante. In compenso dura cinquecento secondi per cui se non gli fai la grazia di mandarlo a suicidarsi te lo tieni lì che ti grufola tra i piedi per l'eternità. Già coi mosconi del primo livello avrebbe degli imbarazzi, è un mistero cosa possa farmene contro gli elementali dalle mani di badile.
Esistono anche le possessioni, di cui ho grama esperienza. Il costo in mana "varia secondo la potenza del bersaglio". Io sono lì con mille cinquecento di mana (si parte con quaranta) e mi sento all'ok corral: passo sicuro mi piazzo di fronte a tre energumeni, lancio la possessione contro quello di mezzo. Questo si gira e mi fa "io ti spiezzo in due". Finisce che a turno mi possiedono ripetutamente. Ricordo ancora come a nulla valse il mio correre in tondo...
Mai fare un gruppo di maghi per evocare, che so, cinque troll. A dirlo pare anche una bella idea. Ma a farlo...I troll affrontano il nemico, poi lo rincorrono e spariscono nelle nebbie. Dopo un bel po' li vedi tornare indietro secondo il noto effetto boomerang. Avendo questi girato per miglia e miglia nella mappa, si portano dietro un'armata di ogni ben di dio coi pugni a ferro da stiro che siano riusciti a trovare nel loro peregrinare. Così tu dai fuoco al culo dei maghi (perchè con le palle infiammate al massimo ci giochi a bocce) e inizi a farli correre in tondo tutti e cinque, coi troll che ti vengono dietro, in mezzo alla torma di negromanti, larici infernali, spuntagole e compagnia bella. Manca che urlino e poi siamo al delirio.
Al solito, in medio virtus. Due maghi, un arciere e un picchiatore. Con la nota "arte della guerra" di Sun Tsu tra le mani, parto affrontando ogni sfida da consumato stratega. I primi due capitoli sono una noia mortale. Al terzo mi distraggo un secondo e faccio un passo in avanti in più del solito. Bingo. Son lì che con l'arciere colpisco da lontano mentre il guerriero è in prima linea con il mago che cura e ogni tanto lancia una scarica che salta fuori il mostrone delle miniere. Prima di tutto secca i due asini, così per portarsi avanti col lavoro. Al che giro l'arcere e gli tiro una freccia che fa si e no due punti di danno. Il mago, che a vedere il colosso aveva già avuto un coccolone, lancia il suo petardo tanto per far presenza poi timbra il cartellino. Muovo il guerriero che però era dall'altra parte e prima di arrivare il mostro sputa rocce, così se lo trova davanti che ha si e no il tempo di tirare un amen prima delle cuoia. Al che cancello i salvataggi e vado con la:
tecnica per la soluzione del gioco.
Un guerriero con cento di armatura e arma a una mano da venti-ventiquattro. Moltiplicate per il numero di capitolo, fino al capitolo cinque, aggiungendo due al numero di guerrieri, con un quarto d'asino di pozioni della vita. Risultano sette guerrieri con cinquecento di armatura e armi a una mano da cento-centotrenta al capitolo cinque. Il numero di "gluglu" diventa scarso ma in compenso coi "pim pim pim" c'è da diventare pazzi.
Conclusione.
Uno dei giochi più noiosi che io abbia mai provato.
Ok, è vecchio come il cucco (2001). L'avrei anche lasciato sugli scaffali, ma era lì, m'ha fatto gli occhioni, io son tenero di mio e gira che ti rigira è finita che l'ho preso. Tre o sei euro, non ricordo: basta poco per farsi del male.
Come da copertina, gioco consigliato ai maggiori di 3 anni: di meno c'era solo Babongo il Gorilla Giocondo ma lì per lì non me la sono sentita.
Recensione.
Videogioco in terza persona: tra quello che è a divertirsi con gli amici, quello che è a cena con la ragazza e quello che sta giocando a Dungeon Siege tu sei il terzo. E pensi: "va che culo che hanno il primo e il secondo".
La storia tipica del genere "hack and slash": amico morto, reame in pericolo, e via a menare cazzotti. Stile fantasy con mago (naturista o piromane), arciere, fante cavallo e re. Le poche abilità crescono con l'uso, senza punti da distribuire. Parti con una matricola generica, diventi questo o quello secondo il tipo di arma usata. E' possibile raccogliere o assoldare altri disperati nel corso del travaglio.
Graficamente non fa neanche schifo per un gioco di cinque anni fa. Se non piove o nevica c'è il sole e tutto sommato gli effetti particellari si lasciano guardare. La telecamera ruota intorno al personaggio, c'è lo zoom e se non si va troppo vicino è meglio. E' stata inserita la pluripremiata "killer camera". In situazioni concitate può capitare di dover fuggire. Allora si ruota la telecamera ma siccome sei vicino a un muraglione questa scende a inquadrarti i tacchi e tu sei lì come un alienato che clicchi a ripetizione un millimetro avanti ai piedi del poveraccio che controlli il quale, inevitabilmente, cade sotto una slavina di colpi. Spirando è possibile udire un flebile "ma che t'ho fatto stavolta...". Vaglielo a spiegare.
Esperienze di gioco.
Amante del lupo solitario, parto con un Giringir qualunque, deciso a non raccogliere nessuno per strada. Non che si possa decidere all'inizio di controllare più d'un personaggio ma l'atteggiamento conta.
Di riffa o di raffa, inizio a menare fendenti con uno spadino e salgo le scale del guerriero. Al primo sgnarg (o una cosa così) meno due ceffoni ("pim" "pim") e finisce per terra. Idem per il secondo ("pim" "pim") e il terzo ("pim" "pim") e intanto passeggio verso la prima città. Tra mosconi, pesci, sgnarg in versione scout, bruto, apprendista mago, mago, brutissimo e qualche sgnarg anche più bruto arrivo alle catacombe che sono guerriero di terzo livello e nelle orecchie già mi risuonano decine di "pim" "pim" con cui ho affettato la genìa degli sgnarg.
Catacomba, scheletro: non si scappa. Tra spade, spadini e mazze siamo sui dieci-venti punti vita a botta. Due pim per gli scheletri minori, quattro o cinque per quelli più allegrotti. Ogni tanto trangugio una pozione della salute e bene o male me la cavo fronteggiando nugoli di personaggi che picchiano o tirano frecce. Esco dalle catacombe con una tizia che a lasciarla lì mi faceva pena. Sto pensado a come mollarla che arriva un bacarozzo e la stende con uno sputo. E pim e pim e pim, arrivo in città. Vendo quello che ho raccolto e compro la stessa robaccia che ho venduto, perchè non ho abbastanza forza/intelligenza/destrezza per acquistare quel triste di meglio che c'è. E qui arriva lui.
Il fattore Asino.
La capienza di un omino è scarsa. Avendo lasciato per terra più di quanto raccolto, acquisto cautamente un asino. Cauto perchè l'esperienza della tizia fulminata sulla via di damasco da un signor tafano mi lascia perplesso sul controllo di gruppo. E quando si dice l'intuito...
Ora, di suo l'asino, si sa, non è scienziato. Ma che alla vista di una rissa ci si tuffi ragliando "piatto ricco, mi ci ficco" mi pare troppo anche per una bestia. Se lo imposti su "muoviti liberamente", alla prima pugna parte a zonzo e dai e dai finisce in un trogolo di orrori da cui non salta più fuori. Se lo lasci su "sta fermo" è il trogolo che va da lui. L'unica è tenerlo a grande distanza e recuperarlo ad acque calme. Zero in intelligenza artificiale.
Ammansito l'asino con il paso doble, proseguo macinando babacchi e frambocchi, strimpellanti, ruzzolalberi e via dicendo. Certo, un punto a favore per la varietà. Ma per l'amor di tutti i santi, pare di controllare un registratore di cassa. "pim", "pim", "pim"... Ogni tanto sei lì che batti lo scontrino, arriva il tizio che anzichè trenta punti ne ha sessanta e risolvi bevendo due pozioni anzichè una.
Due missioni più avanti, vado dal mercante di turno e mi si illuminano gli occhi. Mazzapicchio da ottanta punti a botta, armatura dell'arcangelo gabriele, stivaloni che levati e scudo a muraglia cinese.
Esco con la bava alla bocca.
Mi lancio nelle grotte, con asino alle calcagna: tanto ho il mazzapicchio da ottanta e l'armatura a duecento e chi mi ferma a me. Mi ferma un pezzo di marcantonio con ottocento punti ferita che col mazzapicchio ci si pulisce i denti e intanto mena cazzotti come nembo kid. pim, pozione, pim, pozione, pim, pozione, pim...pozioni finite e Giringir passa all'altro mondo. L'asino, stavolta, se l'è cavata.
Risulta che il gioco sia completabile con un solo personaggio, usando il trucco del raggio di attivazione per affrontare un gruppo limitato di avversari per volta, con un asino e mezzo di pozioni della salute. Affrontando tutti ma proprio tutti, il personaggio cresce di forza abbastanza per non avere rivali ad ogni capitolo. Per completare il gioco in questo modo ci vuole un tempo doppio rispetto a quello oltre il quale viene il latte alle ginocchia. Più asini formano inoltre una cricca con potenzialità suicide impressionanti. Sebbene esistano pergamente delle resurrezione, usabili anche dai non maghi, l'asino è una costante palla al piede.
Miglior attore non protagonista
Una menzione veramente speciale la meritano i maghi ed il loro variopinto armamentario. Ecco il combattimento tipico.
Lasciato l'asino nella retroguardia (io sono a palermo e lui è al casello di milano sud), avanzo fino a scoprire un nugolo di anime variamente assorite. Lancio l'evocazione "troll di foresta" a metà tra me e loro. E qui si aprono due varianti.
1. il troll non attacca e torna verso di me. In compenso i besti mi vengono incontro alzandosi le maniche. Allora inizio a correre in tondo, beccando una gragnuolata tra i denti dietro l'altra, col troll tra le palle finchè questo non aggancia un bersaglio e allora posso correre in tondo con 99 bestie anzichè 100 alle calcagna.
2. il troll attacca. I besti attaccano tutti il troll. Il troll è robusto e potrebbe anche seccarli tutti, se non fosse che ad un certo punto è ora di merenda e quel pezzo di deficiente decide di corrermi tra le braccia. E io già vedo come butta: 99 bestie agganciano me e io inizio a correre in tondo pigliando botte da orbi.
Le magie a distanza valgono solo fino al capitolo due. Poi lanci palle di fuoco da duecento che fanno cinquanta di danno a mostri da millecinquecento di vita che, per tutta risposta, sputano fulmini da un gigawatt e rotti. Il bilancio è in perdita secca.
Le magie da contatto sono imbarazzanti. Fanno un sacco di danni ma durano un niente. E siccome già al quinto capitolo al buzzurro di turno con 200 punti danno neanche lo abbronzi, il risultato è che lanci il cerchio di fuoco e ti trovi a correre in giro con le chiappe in fiamme mentre questo picchia mazzate da ciclope appena gli capiti a tiro: chi si ferma è perduto.
Una nota curiosa è la magia "evoca cinghiale infernale". Me la trovo tra i piedi come livello 30 o giù di lì. Dieci più del Troll e quindici più della Mucosa, che se non fosse per l'effetto boomerang farebbero la loro porca figura. Penso "ahi capito tu, il cinghiale infernale...e proviamolo". L'evocazione tira fuori un affare da trecento punti ferita che al capitolo sei col cinghiale infernale non ci fai neanche la porchetta piccante. In compenso dura cinquecento secondi per cui se non gli fai la grazia di mandarlo a suicidarsi te lo tieni lì che ti grufola tra i piedi per l'eternità. Già coi mosconi del primo livello avrebbe degli imbarazzi, è un mistero cosa possa farmene contro gli elementali dalle mani di badile.
Esistono anche le possessioni, di cui ho grama esperienza. Il costo in mana "varia secondo la potenza del bersaglio". Io sono lì con mille cinquecento di mana (si parte con quaranta) e mi sento all'ok corral: passo sicuro mi piazzo di fronte a tre energumeni, lancio la possessione contro quello di mezzo. Questo si gira e mi fa "io ti spiezzo in due". Finisce che a turno mi possiedono ripetutamente. Ricordo ancora come a nulla valse il mio correre in tondo...
Mai fare un gruppo di maghi per evocare, che so, cinque troll. A dirlo pare anche una bella idea. Ma a farlo...I troll affrontano il nemico, poi lo rincorrono e spariscono nelle nebbie. Dopo un bel po' li vedi tornare indietro secondo il noto effetto boomerang. Avendo questi girato per miglia e miglia nella mappa, si portano dietro un'armata di ogni ben di dio coi pugni a ferro da stiro che siano riusciti a trovare nel loro peregrinare. Così tu dai fuoco al culo dei maghi (perchè con le palle infiammate al massimo ci giochi a bocce) e inizi a farli correre in tondo tutti e cinque, coi troll che ti vengono dietro, in mezzo alla torma di negromanti, larici infernali, spuntagole e compagnia bella. Manca che urlino e poi siamo al delirio.
Al solito, in medio virtus. Due maghi, un arciere e un picchiatore. Con la nota "arte della guerra" di Sun Tsu tra le mani, parto affrontando ogni sfida da consumato stratega. I primi due capitoli sono una noia mortale. Al terzo mi distraggo un secondo e faccio un passo in avanti in più del solito. Bingo. Son lì che con l'arciere colpisco da lontano mentre il guerriero è in prima linea con il mago che cura e ogni tanto lancia una scarica che salta fuori il mostrone delle miniere. Prima di tutto secca i due asini, così per portarsi avanti col lavoro. Al che giro l'arcere e gli tiro una freccia che fa si e no due punti di danno. Il mago, che a vedere il colosso aveva già avuto un coccolone, lancia il suo petardo tanto per far presenza poi timbra il cartellino. Muovo il guerriero che però era dall'altra parte e prima di arrivare il mostro sputa rocce, così se lo trova davanti che ha si e no il tempo di tirare un amen prima delle cuoia. Al che cancello i salvataggi e vado con la:
tecnica per la soluzione del gioco.
Un guerriero con cento di armatura e arma a una mano da venti-ventiquattro. Moltiplicate per il numero di capitolo, fino al capitolo cinque, aggiungendo due al numero di guerrieri, con un quarto d'asino di pozioni della vita. Risultano sette guerrieri con cinquecento di armatura e armi a una mano da cento-centotrenta al capitolo cinque. Il numero di "gluglu" diventa scarso ma in compenso coi "pim pim pim" c'è da diventare pazzi.
Conclusione.
Uno dei giochi più noiosi che io abbia mai provato.