FastFreddy
30-03-2006, 11:14
Da corriere.it :
"Il corpo dell'imprenditore, 75 anni, è stato trovato ancora ammanettato
Caracas, italiano ucciso dai suoi sequestratori
Era amico di Chavez: probabilmente i rapitori si sono sentiti braccati dall'imponente caccia all'uomo organizzata dal governo
STRUMENTI
VERSIONE STAMPABILE
I PIU' LETTI
INVIA QUESTO ARTICOLO
Filippo Sindoni
Filippo Sindoni
CARACAS - Ammanettato, con un foro di proiettile in testa. Così è stato trovato l'imprenditore italiano Filippo Sindoni, rapito martedì scorso in Venezuela. Il cadavere dell'imprenditore 75enne è stato rinvenuto all'alba di ieri (il pomeriggio in Italia) in un terreno abbandonato a Carora, vicino a Barquisimeto, a circa 4 ore d'auto dal luogo del rapimentonto. Sindoni, che era proprietario di un quotidiano e di un'emittente locale, era stato rapito da uomini travestiti da poliziotti che lo avevano portato via, dopo aver colpito il suo autista: l'uomo stava rientrando dal lavoro, quando il suo veicolo è incappato in un finto posto di blocco nelle vicinanze della sua residenza, a Maracay, 100 chilometri ad ovest dalla capitale. L'imprenditore era proprietario di numerose aziende, tra le quali anche un famoso marchio di pasta.
AMICO DI CHAVEZ - Immediatamente dopo il sequestro di Sindoni, in Venezuela era cominciata una vera e propria caccia all'uomo, perché l'imprenditore, nato a Capo d'Orlando (Messina), conosceva il presidente venezuelano Hugo Chavez, che, prima di essere eletto alla massima carica dello stato, aveva svolto parte del suo servizio militare proprio a Maracay. Si è appreso che Chavez ha manifestato l'intenzione di comunicare personalmente con la moglie dell'imprenditore, Basilia Sgrò, che in questo momento si trova a Milano insieme alla figlia, che è psicologa nel capoluogo lombardo. «È possibile - hanno ipotizzato le fonti - che, visto l'imponente meccanismo di ricerca organizzato dal governo, i rapitori si siano sentiti braccati ed abbiano deciso di mettere tragicamente fine al sequestro».
30 marzo 2006"
Ultimamente il fenomeno dei rapimenti/rapine di cittadini stranieri sembra riacutizzarsi nel paese sudamericano, anche i miei ex-colleghi di lavoro hanno vissuto un'esperienza simile tornando dall'aeroporto (per fortuna conclusasi solo con un grande spavento e danno per il solo portafoglio) e proprio nelle vicinanze di Maracay (in autostrada + o meno a metà strada tra Caracas e Valencia).
"Il corpo dell'imprenditore, 75 anni, è stato trovato ancora ammanettato
Caracas, italiano ucciso dai suoi sequestratori
Era amico di Chavez: probabilmente i rapitori si sono sentiti braccati dall'imponente caccia all'uomo organizzata dal governo
STRUMENTI
VERSIONE STAMPABILE
I PIU' LETTI
INVIA QUESTO ARTICOLO
Filippo Sindoni
Filippo Sindoni
CARACAS - Ammanettato, con un foro di proiettile in testa. Così è stato trovato l'imprenditore italiano Filippo Sindoni, rapito martedì scorso in Venezuela. Il cadavere dell'imprenditore 75enne è stato rinvenuto all'alba di ieri (il pomeriggio in Italia) in un terreno abbandonato a Carora, vicino a Barquisimeto, a circa 4 ore d'auto dal luogo del rapimentonto. Sindoni, che era proprietario di un quotidiano e di un'emittente locale, era stato rapito da uomini travestiti da poliziotti che lo avevano portato via, dopo aver colpito il suo autista: l'uomo stava rientrando dal lavoro, quando il suo veicolo è incappato in un finto posto di blocco nelle vicinanze della sua residenza, a Maracay, 100 chilometri ad ovest dalla capitale. L'imprenditore era proprietario di numerose aziende, tra le quali anche un famoso marchio di pasta.
AMICO DI CHAVEZ - Immediatamente dopo il sequestro di Sindoni, in Venezuela era cominciata una vera e propria caccia all'uomo, perché l'imprenditore, nato a Capo d'Orlando (Messina), conosceva il presidente venezuelano Hugo Chavez, che, prima di essere eletto alla massima carica dello stato, aveva svolto parte del suo servizio militare proprio a Maracay. Si è appreso che Chavez ha manifestato l'intenzione di comunicare personalmente con la moglie dell'imprenditore, Basilia Sgrò, che in questo momento si trova a Milano insieme alla figlia, che è psicologa nel capoluogo lombardo. «È possibile - hanno ipotizzato le fonti - che, visto l'imponente meccanismo di ricerca organizzato dal governo, i rapitori si siano sentiti braccati ed abbiano deciso di mettere tragicamente fine al sequestro».
30 marzo 2006"
Ultimamente il fenomeno dei rapimenti/rapine di cittadini stranieri sembra riacutizzarsi nel paese sudamericano, anche i miei ex-colleghi di lavoro hanno vissuto un'esperienza simile tornando dall'aeroporto (per fortuna conclusasi solo con un grande spavento e danno per il solo portafoglio) e proprio nelle vicinanze di Maracay (in autostrada + o meno a metà strada tra Caracas e Valencia).