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View Full Version : Laurea in offerta speciale per i dipendenti del Viminale


ziozetti
22-03-2006, 09:16
Tratto da Corriere.it (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/03_Marzo/22/stella.shtml)

Laurea in offerta speciale per i dipendenti del Viminale
La convenzione «miracolosa» con l'Università San Pio V fa risparmiare da 12 a 18 esami

Era dai tempi di Solforio, il personaggio di Alto Gradimento inventore del «pacco operaio, pacco del lavoratore», che non si vedevano offerte simili. Al posto del piumino termico, del set asciugamani o della mitica supposta a tre punte, ci sono ora le lauree facili. Proposte in convenzione come batterie di pentole.

Una sagra di offerte speciali: e in più ti ci metto l'esame di diritto pubblico, più l'esame di statistica e più, mi voglio rovinare, l'esame di diritto privato! Da non perdere la proposta ai dipendenti del Viminale dell'«Università San Pio V»: solo 6 esami, lisci lisci, ed eccoti dottore! Per carità: è tutto formalmente in regola. La nuova legge prevede appunto che gli atenei possano riconoscere agli aspiranti laureandi dei «crediti», maturati facendo per anni un certo lavoro, che rendono loro superflua l'imposizione di un esame. Esempio: si suppone che un impiegato della Ragioneria dello Stato da venti anni addetto a leggere i bilanci si sia fatto col tempo una infarinatura intorno a certi argomenti e ne sappia perfino di più di qualche studente che ha appena dato l'esame.

Fin qui, poche obiezioni. Alzi la mano chi oserebbe contestare un salvacondotto per una laurea agevolata in letteratura a Dario Fo, in storia del teatro a Giorgio Albertazzi o in scienze al paleontologo veneziano Giancarlo Ligabue, protagonista di decine di spedizioni per le maggiori università del mondo e autore di scoperte che oggi portano il suo nome come il Masrasector ligabuei (un creodeonte oligocenico) o l'Araripescorpius ligabuei (uno scorpione cretacico). L'innovazione ha però spalancato una porta nella quale hanno fatto irruzione un mucchio di atenei, spesso gli ultimi arrivati e i più discussi, che vanno in cerca di clienti esattamente come una compagnia assicurativa va in cerca di gente disposta a fare una polizza vita. E va da sé che (sono affari, bellezza...) la concorrenza è spietata e spinge le varie università a offrire le condizioni migliori, i prezzi più bassi, i percorsi più facili bussando di porta in porta come un tempo i rappresentanti della Folletto. L'Università telematica non statale Tel.ma, ad esempio, ha inviato ai sindacati dell'Usi/Rdb-Ricerca, la proposta di una convenzione già compilata in ogni dettaglio salvo un po' di puntini di sospensione da riempire a cura della controparte. Nessuno però, per quanto se ne sa, ha messo all'amo le esche che ha messo la «Libera Università degli studi S. Pio V», di Roma, nella convenzione firmata con il ministero degli Interni.

Nata nel 1996 con un forte «riferimento ai valori cristiani», guidata dal rettore Francesco Leoni, già docente a Chieti e a Cassino, additata da qualche malalingua come vicina all'Opus Dei e alla ciellina Compagnia delle Opere, la «S.Pio V» ha sede in via delle Sette Chiese (e ti pareva...) ed era già finita sui giornali. Prima per i nomi dei professori via via coinvolti, da Rocco Buttiglione a Salvo Andò, da don Giacomo Tantardini a Ferdinando Adornato. Poi per un convegno sui diritti umani. Convegno che, scartati i lugubri centri congressi moldavi e i cupi alberghi bulgari, venne organizzato nella caliente Avana con estensione a Varadero. E infine per le polemiche sollevate nell'ottobre 2003 da un sontuoso finanziamento: un milione e mezzo di euro l'anno corrispondente, secondo il diessino Walter Tocci che cercò inutilmente di mettersi di traverso, a dieci volte la somma media stanziata per le fondazioni private di ricerca. Così da suonare come un «regalo inspiegabile, ingiusto e offensivo per tutti gli altri». E da spingere Repubblica a bollare l'ateneo come «l'Università miracolata». Poco ma sicuro, altre polemiche scoppieranno adesso. Nella convenzione col Viminale, infatti, la «S. Pio V» offre ai dipendenti del ministero di «Area B» e con «Posizioni economiche B2 e B3» (per capirci traducendo dal burocratese: quelli che una volta si chiamavano gli impiegati di concetto) la possibilità di ottenere una laurea triennale in Scienze Politiche e Sociali facendo soltanto una manciata di esami: elementi di diritto e procedura penale, sociologia della devianza, sociologia dei processi culturali, storia delle relazioni internazionali, psicologia sociale, psicopatologia, geopolitica, pedagogia sociale, sociologia dei fenomeni politici, scienza della politica, diritto internazionale o dell'Ue e infine demografia. Totale: una dozzina di esami.

Di quelli che gli studenti considerano da sempre, a torto o a ragione, «facili». Quelli «dove si chiacchiera». Quelli dove non c'è il rischio di restare impigliati in una definizione testuale, una legge, un comma. E tutti gli altri, quelli più difficili? Abbonati. Ancora più ghiotta, però, è l'offerta agli aspiranti dottori che al Viminale hanno raggiunto grazie ai concorsi interni (più volte bocciati e sanzionati dai giudici, ma inutilmente) posizioni per le quali sulla carta sarebbe stato necessaria la laurea. Come i dirigenti prefettizi, quelli di «Area 1» e quelli di «Area C», vale a dire, molto schematicamente, i funzionari e i vecchi direttori di sezione. A loro, di esami, ne vengono abbonati 18. E che esami! Praticamente tutti, ma proprio tutti, quelli che i giuristi di lingua spagnola chiamano troncales perché costituiscono il tronco di un percorso universitario e mediamente tolgono il sonno agli studenti bravi e volonterosi inchiodandoli al tavolino per un paio di mesi l'uno: dal diritto pubblico al diritto amministrativo, da statistica a diritto privato, da economia politica a diritto costituzionale comparato. Via tutti gli incubi, avanti con gli esami-materasso: sociologia della devianza, sociologia dei processi culturali, psicologia sociale, psicopatologia, geopolitica, pedagogia sociale. Sei prove in totale: bene, bravo, brindisi, lei è dottore. Alla faccia di chi attende da anni i concorsi per occupare i posti destinati ai laureati veri. Per carità: bene così. Purché si abolisca però, come invocano le persone serie, il valore legale dei titoli di studio. E purché ai nuovi dottori venga dato in omaggio, s'intende, un set di pentole antiaderente.

Gian Antonio Stella
22 marzo 2006

A.L.M.
22-03-2006, 09:33
Per questo non mi stancherò mai di dire "grazie Berlinguer, che bella riforma dell'Università che hai fatto". E' ovvio che il sistema dei crediti si presti a queste porcate.

Lucio Virzì
22-03-2006, 09:51
Per questo non mi stancherò mai di dire "grazie Berlinguer, che bella riforma dell'Università che hai fatto". E' ovvio che il sistema dei crediti si presti a queste porcate.

Ringrazi solo Berlinguer? :confused:
Suvvia ;) Di economia ti intendi, non cadermi così in questa discussione... i soldini agli istituti privati glieli ha dati Berlusconi, e lo sfascio totale del sistema didattico Italiano è da addebitarsi alla Moratti, o vogliamo già cancellarla dalla storia? ;)

LuVi

the_joe
22-03-2006, 10:01
Ringrazi solo Berlinguer? :confused:
Suvvia ;) Di economia ti intendi, non cadermi così in questa discussione... i soldini agli istituti privati glieli ha dati Berlusconi, e lo sfascio totale del sistema didattico Italiano è da addebitarsi alla Moratti, o vogliamo già cancellarla dalla storia? ;)

LuVi
Sono 40 anni che la scuola Italiana va di male in peggio e non mi pare che Berlusconi e la Moratti siano in politica da tanto tempo......

A.L.M.
22-03-2006, 10:04
Ringrazi solo Berlinguer? :confused:
Suvvia ;) Di economia ti intendi, non cadermi così in questa discussione... i soldini agli istituti privati glieli ha dati Berlusconi, e lo sfascio totale del sistema didattico Italiano è da addebitarsi alla Moratti, o vogliamo già cancellarla dalla storia? ;)

LuVi
La totale responsabilità della riforma dell'Università ricade sul governo di sinistra. E' un dato di fatto. Moratti per l'Università ha fatto ben poco, se non togliere i fondi. Ma la riforma dell'Università di Berlinguer è una vera porcheria, al pari di quella di Moratti per gli altri ordini di istruzione. E non tiriamo fuori il solito discorso sui soldi agli istituti privati, ecc... perchè è una giustificazione politica.
Tanto comunque il livello dell'insegnamento è basso per altri motivi, la stragrande maggioranza di chi insegna non ha fatto un regolare concorso, in barba alla Costituzione, è sottopagato e spesso ad insegnare sono i peggiori.
E poi, per quanto riguarda i soldi alle Università, non credo che se li meritino molto, viste le baronie che ci sono. Un paio di giorni fa ho letto un articolo (credo sulla Stampa, quindi un giornale non dalla parte del governo) in cui si citava una ricerca di un'importante rivista scientifica che poneva l'Italia agli ultimi posti tra i paesi sviluppati quanto a qualità media della ricerca e degli insegnanti. Questo è verissimo: le Università non premiano i migliori, ma solo chi riesce a fare meglio il lecchino all'ordinario. Nella mia facoltà (Economia a Torino, tuttora una delle migliori statali nel campo, secondo la classifica di Repubblica) molti dei migliori professori, quelli + titolati, stanno per andare in pensione o si sono trasferiti. Uno di quelli che stimavo di più, Gian Maria Gros-Pietro (ex presidente dell'IRI, dell'ENI, ed ora di Autostrade), si è trasferito alla LUISS, che è privata. A sostituirli sono "figli di...", "mogli di...", e gente incompetente in buona parte.

Onisem
22-03-2006, 10:05
Sono 40 anni che la scuola Italiana va di male in peggio e non mi pare che Berlusconi e la Moratti siano in politica da tanto tempo......
Questo è un luogo comune, c'erano settori della scuola pubblica che funzionavano benissimo. Comunque non se ne può più di queste regalie e mancanza di pudore del potere.

the_joe
22-03-2006, 10:07
La totale responsabilità della riforma dell'Università ricade sul governo di sinistra. E' un dato di fatto. Moratti per l'Università ha fatto ben poco, se non togliere i fondi. Ma la riforma dell'Università di Berlinguer è una vera porcheria, al pari di quella di Moratti per gli altri ordini di istruzione. E non tiriamo fuori il solito discorso sui soldi agli istituti privati, ecc... perchè è una giustificazione politica.
Tanto comunque il livello dell'insegnamento è basso per altri motivi, la stragrande maggioranza di chi insegna non ha fatto un regolare concorso, in barba alla Costituzione, è sottopagato e spesso ad insegnare sono i peggiori.
E poi, per quanto riguarda i soldi alle Università, non credo che se li meritino molto, viste le baronie che ci sono. Un paio di giorni fa ho letto un articolo (credo sulla Stampa, quindi un giornale non dalla parte del governo) in cui si citava una ricerca di un'importante rivista scientifica che poneva l'Italia agli ultimi posti tra i paesi sviluppati quanto a qualità media della ricerca e degli insegnanti. Questo è verissimo: le Università non premiano i migliori, ma solo chi riesce a fare meglio il lecchino all'ordinario. Nella mia facoltà (Economia a Torino, tuttora una delle migliori statali nel campo, secondo la classifica di Repubblica) molti dei migliori professori, quelli + titolati, stanno per andare in pensione o si sono trasferiti. Uno di quelli che stimavo di più, Gian Maria Gros-Pietro (ex presidente dell'IRI, dell'ENI, ed ora di Autostrade), si è trasferito alla LUISS, che è privata. A sostituirli sono "figli di...", "mogli di...", e gente incompetente in buona parte.
QUOTO

La riforma Moratti al limite può aver dato il colpo di grazia ad un malato terminale, si potrebbe chiamare EUTANASIA.

the_joe
22-03-2006, 10:08
Questo è un luogo comune, c'erano settori della scuola pubblica che funzionavano benissimo. Comunque non se ne può più di queste regalie e mancanza di pudore del potere.
Tipo?

Funzionavano benissimo e nel giro di 2/3 anni è andato tutto a catafascio?

Oppure funzionavano BENINO grazie a stanziamenti MILIARDARI che finivano nelle tasche dei soliti noti?

Inlogitech
22-03-2006, 10:13
E' una vergogna......

Io sono anni che sgobbo sui libri butto sudore e sangue per preparare ogni singola materia ( e nn in 2 mesi come avviene in molte facoltà di giurisprudenza d'italia) e poi arriva uno che possibilmente ha preso il posto chissà come e si laura in un batter d'occhio senza sapre i fondamenti del dir. cost. o del diritto penale ectt

Onisem
22-03-2006, 10:19
Tipo?

Funzionavano benissimo e nel giro di 2/3 anni è andato tutto a catafascio?

Oppure funzionavano BENINO grazie a stanziamenti MILIARDARI che finivano nelle tasche dei soliti noti?
Tipo: le elementari funzionavano bene, sarebbe stato sufficiente qualche "ritocco" con l'introduzione di alcune materie. Le medie non funzionavano bene, un pò per l'organizzazione e scelta delle materie, un pò per la qualità dell'insegnamento ed il livello di approfondimento. I licei funzionavano bene, così come molti istituti tecnici. Sull'università ci sarebbe stata da riformare prima d'ogni cosa la mentalità: che i professori comincino a fare lezione, che molti dipartimenti la smettano di essere a gestione familiare, che finiscano baronati, concorsi farsa ed intrallazzi vari, che la politica stia fuori dall'università.

kikki2
22-03-2006, 10:23
Cmq questa è la prassi normale e prevista da una legge del 1999 ( Ministro Zecchino) sulla autonomia universitaria e sul ( per me giusto) riconoscimento dei crediti derivanti dalla formazione lavorativa : x es senza questa possiblità un infermiere caposala ( diciamo Vecchio ordinamento, 2 anni di superiori e tre di scuola di infermieri + il corso per caposala) non avrebbe il titolo ora necessario della laurea triennale, in compenso ha maturato sul campo esperienza una esperienza tale che col superamento di meno esami del corso standard può fregiarsi del titolo con quel che ne consegue per la propria carriera professionale.

Onisem
22-03-2006, 10:28
Cmq questa è la prassi normale e prevista da una legge del 1999 ( Ministro Zecchino) sulla autonomia universitaria e sul ( per me giusto) riconoscimento dei crediti derivanti dalla formazione lavorativa : x es senza questa possiblità un infermiere caposala ( diciamo Vecchio ordinamento, 2 anni di superiori e tre di scuola di infermieri + il corso per caposala) non avrebbe il titolo ora necessario della laurea triennale, in compenso ha maturato sul campo esperienza una esperienza tale che col superamento di meno esami del corso standard può fregiarsi del titolo con quel che ne consegue per la propria carriera professionale.
Nessuno obietta nulla, anche se mi risulta che in quel caso debba colmare il quinquennio superiore, ma la faccenda dei dipendenti del Viminale pare un pò diverso.

ziozetti
22-03-2006, 10:44
Cmq questa è la prassi normale e prevista da una legge del 1999 ( Ministro Zecchino) sulla autonomia universitaria e sul ( per me giusto) riconoscimento dei crediti derivanti dalla formazione lavorativa
...
E in sé non sarebbe una cosa sbagliata, anzi!
Qualcuno dovrebbe però controllare come e perché vengono concessi questi crediti.
Anche perché lavoro da 4 anni abbondanti in una azienda chimica, ancora qualche annetto e mi arriva per posta la laurea in ingegneria! :D

kikki2
22-03-2006, 10:48
no no è la stessa roba
la stessa convenzione esiste per i militari per gli agenti di polizia carabinieri ed in genere per tutti i dipendenti di determinati settori dove l'esperienza lavorativa può essere equiparata
sul fatto dei controlli fa(rebbe) fede lo stato di servizio presso l'ente che poi stipula la convenzione
cmq c'è la legge, basta leggersela, esattamente è il Decreto 3 novembre 1999, n. 509 e sue evoluzioni

A.L.M.
22-03-2006, 10:51
Di questo passo la laurea non varrà + nulla. Riconoscimento dei crediti? Cos'è, Scuola Radio Elettra (con tutto il rispetto per chi l'ha frequentata)? In passato la gente come faceva? C'è tanta gente che si è laureata lavorando, non vedo perchè non lo si possa fare oggi.
Io sarei per l'abolizione del valore legale della laurea.

dupa
22-03-2006, 10:52
ormai la laurea dopo la riforma del 3+2 è carta straccia

Lucio Virzì
22-03-2006, 10:53
Di questo passo la laurea non varrà + nulla. Riconoscimento dei crediti? Cos'è, Scuola Radio Elettra (con tutto il rispetto per chi l'ha frequentata)? In passato la gente come faceva? C'è tanta gente che si è laureata lavorando, non vedo perchè non lo si possa fare oggi.


Eccomi :D


Io sarei per l'abolizione del valore legale della laurea.

Anche io, ma solo di quella attuale :D

LuVi

Onisem
22-03-2006, 10:56
no no è la stessa roba
la stessa convenzione esiste per i militari per gli agenti di polizia carabinieri ed in genere per tutti i dipendenti di determinati settori dove l'esperienza lavorativa può essere equiparata
sul fatto dei controlli fa(rebbe) fede lo stato di servizio presso l'ente che poi stipula la convenzione
cmq c'è la legge, basta leggersela, esattamente è il Decreto 3 novembre 1999, n. 509 e sue evoluzioni
Scusa ma tutta questa esperienza che percentuale dell'iter può colmare? Perchè la laurea serve a dare anche e soprattutto una preparazione culturale che tutta l'esperienza del mondo non ti darà mai. Oppure serve solo ad insegnarti un "mestiere"? Se è così chiudiamo pure le università e torniamo all'apprendistato presso le botteghe.

the_joe
22-03-2006, 10:56
Di questo passo la laurea non varrà + nulla. Riconoscimento dei crediti? Cos'è, Scuola Radio Elettra (con tutto il rispetto per chi l'ha frequentata)? In passato la gente come faceva? C'è tanta gente che si è laureata lavorando, non vedo perchè non lo si possa fare oggi.
Io sarei per l'abolizione del valore legale della laurea.
La cosa è legermente diversa, fino a qualche anno fa ad esempio, per fare l'infermiere professionale NON serviva la laurea quindi c'erano migliaia di infermieri professionali NON LAUREATI dopo è uscita la legge per cui per essere infermieri professionali serviva la laure, quindi la faccenda dei crediti è servita a sanare questa incongruenza cioè che infermieri professionali con anni e anni di servizio fossero fuori legge, alla fine il loro lavoro lo sapevano fare e una legge non cambiava certo questo dato di fatto.

Ora l'importante è non approfittarsene alla solita italica maniera.

Onisem
22-03-2006, 11:01
La cosa è legermente diversa, fino a qualche anno fa ad esempio, per fare l'infermiere professionale NON serviva la laurea quindi c'erano migliaia di infermieri professionali NON LAUREATI dopo è uscita la legge per cui per essere infermieri professionali serviva la laure, quindi la faccenda dei crediti è servita a sanare questa incongruenza cioè che infermieri professionali con anni e anni di servizio fossero fuori legge, alla fine il loro lavoro lo sapevano fare e una legge non cambiava certo questo dato di fatto.

Ora l'importante è non approfittarsene alla solita italica maniera.
Torno a ripetere che mi risulta che tutti questi abbiano però dovuto colmare il quinquennio superiore, dato che fino all'introduzione della formazione a Medicina gli erano sufficienti due anni di superiori e tre anni dalle suore per svolgere la professione. Ma comunque non è nemmeno questo il punto: non mi pare abbiano conseguito una laurea, semplicemente hanno ottenuto di continuare ad esercitare una professione che già svolgevano.

kikki2
22-03-2006, 11:07
Questo è un esempio di convenzione tra PS ed università, per il riconoscimento di crediti

http://www.poliziadistato.it/pds/operatorips/universita/allegati/universita_aquila_tabella_unica_ruoli_polizia_giugno%202004.pdf

Feric Jaggar
22-03-2006, 11:13
Leggetevi cosa dice oggi il S24H pag.19

<<Fabbriche>> di dottori a bassa qualità

e si parla di lauree ordinarie in Italia, non di discount del diploma

E dopo parliamo di decadenza.

generals
22-03-2006, 12:39
Per trattare dei privilegi legali o illegali di cui godono i dipendenti pubblici faccio un esempio a me vicino. In un importante Istituto pubblico dove io lavoro, come in tutti gli Istituti di ricerca per accedere al profilo di ricercatore ci voglio tre anni sudati e documentati di ricerca, come un dottorato, o 3 anni a termine col profilo di ricercatore in un qualsiasi Istituto di ricerca (università, ecc.). Qualche anno fa ci sono stati i concorsi e prima di espletarli si sono creati una commissione ad hoc che ha considerato come "ricerca" gli anni di chiunque lavorasse in Istituto anche se con profili amministativi o collaboratori (anche se con mansioni di ultimo livello) dando l'idoneità (molti poi hanno proprio vinto il concorso) a chi 3 anni di ricerca come prevede una legge dello stato (il CCnl comparto ricerca) non aveva. Quegli anni di "non ricerca" poi sono stati valutati il triplo ad esempio dei miei di dottorato. Che dire i comuni mortali devono fare tutti gli esami per laurearsi, fare gli anni di ricerca per fare il ricercatore, o altre esperienze per accedere al relativo profilo. MA i soliti privilegiati no. SI trasforma l'oro in bronzo ed il bronzo in oro, Questa è l'Italia!!

evelon
22-03-2006, 15:37
:Puke: