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View Full Version : Liberia:governo favorevole a processo contro ex-presidenteTaylor


Ewigen
20-03-2006, 12:36
LIBERIA 20/3/2006 8.56
GOVERNO FAVOREVOLE A PROCESSO CONTRO TAYLOR

[PIME]La presidente della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf, ha detto di volere la consegna dell’ex-presidente Charles Taylor, in esilio in Nigeria dall’estate del 2003, al Tribunale per i crimini commessi in Sierra Leone, che ha spiccato nei confronti dell’ex-capo di stato un mandato di cattura internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità. “Mi sono consultata col presidente nigeriano Obasanjo e ho chiesto a lui di lavorare insieme agli altri capi di stato africani, soprattutto a coloro che furono coinvolti negli accordi che portarono Taylor all’esilio, per concludere definitivamente questa vicenda”, ha detto la presidente liberiana. “E quando parlo di concludere intendo dire che questa decisione dovrebbe permettere al signor Taylor di venire giudicato davanti a un tribunale, in un ambiente non ostile e in cui abbia il diritto di difendersi”, ha detto la Sirleaf ai giornalisti incontrati dopo aver parlato di fronte al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Taylor è ricercato dal tribunale internazionale della Sierra Leone per il suo ruolo nel conflitto civile sierraleonese. Obasanjo nel 2003 garantì personalmente, e dopo non poche pressioni internazionali, l’esilio nigeriano di Taylor per mettere fine alla guerra civile che dilagava in Liberia. Da tempo però, il presidente nigeriano è sotto pressione, perché consegni l’ex-capo di Stato liberiano.

Ewigen
26-03-2006, 13:18
LIBERIA 25/3/2006 16.48
NIGERIA ACCETTA DI CONSEGNARE EX-PRESIDENTE TAYLOR

Il governo di Abuja ha accettato di consegnare a Monrovia l’ex-presidente liberiano Charles Taylor, in esilio in Nigeria dal 2003. “Il presidente Oulsegun Obasanjo ha informato oggi il presidente liberiano Ellen Johnson-Sirleaf che il governo della Liberia è libero di prendere in custodia l’ex presidente Charles Taylor”, si legge in un comunicato diffuso da Abuja. Taylor, accusato di crimini di guerra in patria, è ricercato dal Tribunale internazionale per i crimini di guerra commessi in Sierra Leone per la sua presunta implicazione nel sanguinoso conflitto civile sierraleonese. Il presidente liberiano Johnson-Sirleaf aveva formalmente richiesto circa una settimana fa l’estradizione di Charles Taylor alla Nigeria.

Ewigen
28-03-2006, 21:43
LIBERIA 28/3/2006 14.04
EX-PRESIDENTE TAYLOR “SCOMPARSO”

L’ex-presidente liberiano Charles Taylor,sarebbe “scomparso” dalla sua residenza di Calabra, nel sud della Nigeria: lo ha riferito in una nota la presidenza nigeriana confermando voci che circolavano già da ieri. Il comunicato precisa che il presidente nigeriano Olusegun Obasanjo ha disposto immediatamente l’apertura di un’inchiesta per verificare le circostanze della fuga di Taylor, ricercato dalla Corte per i crimini di guerra a Freetown per il suo ruolo nel conflitto interno sierraleonese (1991-2001). Ieri il procuratore del Tribunale speciale dell’Onu per la Sierra Leone, Desmond da Silva, aveva chiesto alla Nigeria di arrestare Taylor proprio per pericolo di fuga.

Ewigen
01-04-2006, 01:24
Arrestato Charles Taylor, distruttore della Liberia
Finalmente in manette il signore delle guerre d'Africa
Giulio Albanese

L'arresto dell’ex presidente liberiano Dahkpannah Charles Ghankay Taylor è davvero una bella notizia. Dopo aver trascorso due anni e mezzo nell’esilio dorato di Calabar, in Nigeria, da mercoledì sera, l’ex “signore della guerra” è nelle mani del Tribunale speciale per la Sierra Leone – lo Scsl (“Special Court for Sierra Leone”).
Unanimemente considerato “The most wanted”, il più ricercato criminale di guerra africano, verrà giudicato da una corte scaturita sulla base di un accordo tra le Nazioni Unite e il governo di Freetown.
Nato ad Arthington, nei pressi di Monrovia il 28 gennaio 1948, Taylor fin da ragazzo manifesta problemi caratteriali al punto da essere espulso per cattiva condotta dalla scuola elementare dove era stato iscritto dai genitori. Nel ’72, all’età di 24 anni si trasferisce negli Stati Uniti e frequenta prima il Junior College di Newton, nel Massachusetts, per poi ottenere, successivamente, un Baccalaureato in economia nel ‘77 presso il Bentley College a Waltham. Rientrato in patria nella primavera dell’80, trova impiego nella pubblica amministrazione dimostrandosi spregiudicato e arrogante. I colleghi lo chiamano “supercolla” per l’abilità di sottrarre una parte considerevole dei fondi che dovrebbe gestire. Nel 1983 viene addirittura accusato dal presidente Samuel Doe di essersi intascato una cifra favolosa, circa un milione di dollari. Vista la mala parata, Taylor fugge negli Usa, viene arrestato, ma poi riesce rocambolescamente ad evadere rifugiandosi in Costa d’Avorio. Da allora diventa una mina vagante combinando disastri a destra e a manca. Circolano voci insistenti che goda dell’appoggio politico e finanziario sia del leader libico Muammar Gheddafi che del presidente burkinabè Blaise Compaoré; sta di fatto che nella notte di Natale del 1989, i miliziani di Taylor scatenano una lotta furibonda, che coinvolge anche altri movimenti ribelli, contro l’esercito governativo di Doe, in un crescendo di orrori, mutilazioni, donne incinte sventrat e e mucchi di teste mozzate. Nel 1997, dopo un’estenuante lotta fratricida che ha seminato oltre 200mila morti, Taylor riesce ad imporsi nelle elezioni presidenziali, facendo carte false. In tal modo vince il più sanguinario signore della guerra, che aveva avuto la sfrontataggine di ripetere senza pudore, durante la campagna elettorale, sempre uno stesso slogan: “Ho distrutto la Liberia, ora datemi la possibilità di ricostruirla”. Purtroppo non solo continuò a fare disastri in patria, violando sistematicamente i diritti umani e soffocando ogni forma di dissidenza, ma appoggiò militarmente i sanguinari ribelli sierraleonesi del Ruf, il Fronte unito rivoluzionario di Foday Sankoh, e i suoi tristemente noti “baby soldiers” in cambio dei diamanti delle miniere del nord.
Adesso, l’uomo che è stato protagonista di quegli orrori dovrà rispondere dei crimini perpetrati in Sierra Leone. Nel prenderlo in consegna, il procuratore capo del tribunale speciale Desmond Da Silva, ha ricordato che "un giorno Taylor disse che i sierraleonesi avrebbero sentito l’amaro sapore della guerra. Adesso, forse - ha commentato - assaggerà l’amaro sapore della giustizia". Ma in effetti le responsabilità di Taylor vanno ben al di là delle vicende legate al Ruf.
In tutti questi anni ha rappresentato uno dei principali fattori d’instabilità politica nell’Africa Occidentale, godendo peraltro dell’appoggio di poteri più o meno occulti (mercenari, uomini d’affari e politici). Il nuovo presidente della Liberia, la signora Ellen Johnson-Sirleaf, in un discorso alla nazione, ha fatto sapere che chiederà al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di approvare una risoluzione affinché Taylor sia processato all’Aja o in un’altra sede lontana dall’Africa. In effetti, l’ex dittatore, anche se in manette, potrebbe continuare a seminare zizzania. Come recita un proverbio africano "Un sasso, anche se resta vent’anni nel fiume, non diventa mai un pesce".[Avvenire]

Ewigen
03-04-2006, 22:42
SIERRA LEONE 3/4/2006 18.07
EX-PRESIDENTE TAYLOR SI DICHIARA “NON COLPEVOLE”

“Non riconosco la giurisdizione di questa corte”: così l’ex-presidente della Liberia Charles Taylor ha risposto poco fa nella sua prima apparizione davanti ai giudici della Corte speciale per la Sierra Leone, che lo accusa di crimini di guerra e contro l’umanità, aggiungendo di dichiararsi “non colpevole” per le imputazioni di crimini di guerra e contro l’umanità relative al suo ruolo nel conflitto del 1991-2001. Poco prima erano stati letti gli 11 capi di imputazione relativi al suo presunto sostegno ai ribelli del Fronte unito rivoluzionario (Ruf) della Sierra Leone e alle gravi violazioni dei diritti umani di cui sarebbe responsabile, tra cui il reclutamento di bambini-soldato e lo sfruttamento della popolazione civile nei giacimenti di diamanti. L’ex-presidente è stato rappresentato da avvocati d’ufficio, ma stamani i suoi quattro legali, due liberiani e due ghaniani, lo hanno incontrato; i famigliari di Taylor avevano in precedenza protestato affermando che la Corte aveva negato l’accesso ad alcuni avvocati da lui richiesti. Vincent Nmehielle, il legale nominato dal Tribunale, ha affermato di aver ricevuto telefonate da tutto il mondo, con colleghi pronti a difendere l’ex-presidente e capo ribelle. Taylor - primo ex-capo di Stato africano accusato di crimini di guerra - avrebbe fatto sapere che intende organizzare un gruppo di legali per sostenere la sua difesa nel processo la cui apertura potrebbe anche avvenire “tra qualche mese”. Desmond da Silva, procuratore capo del Tribunale, ha smentito le accuse della sorella di Taylor, Thelma Taylor-Saye che, in un’intervista a un quotidiano del Ghana, aveva denunciato i rischi per i carcerati dei tribunali Onu di morire in carcere, citando il recente decesso dell’ex-presidente Slobodan Milosevic nella prigione del Tribunale per i crimini dell’ex-Jugoslavia all’Aja. Intanto negli Stati Uniti – scrive oggi la stampa africana – sarebbe stato fermato il figlio di Taylor, Emmanuel detto ‘Chalres Junior’, con passaporto Usa, responsabile delle forze della sicurezza personale del padre. La seduta di oggi si è svolta tra ingenti misure di sicurezza, affidate in particolare ai caschi blu della Mongolia e dell’Irlanda. I giudici hanno già chiesto alla Corte penale internazionale dell’Aja di ospitare il procedimento, nel timore che Freetown non sia del tutto sicura.

Ewigen
04-04-2006, 22:58
LIBERIA 4/4/2006 10.55
PARTITO EX-PRESIDENTE TAYLOR DENUNCIA “INGIUSTA ESTRADIZIONE”

La recente estradizione dalla Nigeria dell’ex-presidente Charles Taylor e il suo trasferimento alla Corte speciale in Sierra Leone “non solo sono illegali, ma rappresentano una palese violazione dei diritti costituzionali di un cittadino liberiano, soprattutto di un ex-presidente che non è mai stato incriminato durante il suo mandato”: lo affermano da Monrovia i responsabili della formazione politica di Taylor, il Partito patriottico nazionale (Npp). Dopo l’arresto dell’ex-capo di stato e signore della guerra – comparso ieri per la prima volta davanti ai giudici che lo accusano di crimini di guerra e contro l’umanità, commessi in Sierra Leone – i suoi sodali politici affermano ora di non voler “restare a guardare l’ingiustizia commessa contro Taylor” né di voler “rimanere in silenzio” di fronte a qualsiasi “trattamento ingiusto del governo liberiano contro qualsiasi cittadino indipendentemente dal suo status”. In particolare contestano la mancanza di una risoluzione dell’Onu per la “deportazione” di Taylor nel carcere della Corte speciale a Freetown. L’ex-presidente è stato arrestato dopo tre anni di esilio in Nigeria, dove arrivò nel 2003 in base a un accordo che prevedeva la sua uscita di scena politica per porre fine alla guerra civile iniziata nel 1989; era stato proprio Taylor, in quell’anno, a guidare i ribelli alla conquista di Monrovia.

Ewigen
06-04-2006, 12:33
LIBERIA 6/4/2006 9.03
EX-PRESIDENTE TAYLOR: SOCIETÀ CIVILE SEGUIRÀ PROCESSO IN SIERRA LEONE

Organizzazioni non governative e della società civile della Liberia hanno chiesto di poter assistere al processo contro l’ex-presidente Charles Taylor – accusato di crimini di guerra dalla Corte speciale della Sierra Leone – per avere garanzie sul rispetto dei diritti dell’imputato. Lo ha detto alla MISNA George Rogers, coordinatore regionale della Commissione ‘Giustizia e pace’ della chiesa cattolica a Monrovia, raggiunto per telefono nella capitale. “Chiediamo soltanto che a Taylor sia assicurato un processo secondo criteri di equità e giustizia: alcune associazioni ritengono utile seguire il procedimento direttamente a Freetown, nella sede del Tribunale” spiega Rogers. La ‘Commissione giustizia e pace’ non invierà nessuno in Sierra Leone “perché purtroppo non abbiamo i fondi. Ma seguiremo con attenzione il processo attraverso i mass-media e le altre organizzazioni della società civile che invieranno i loro delegati a Freetown”. Nei giorni scorsi anche la presidente liberiana Ellen-Johnson Sirleaf ha chiesto che a Taylor vengano garantiti tutti i diritti e assicurato un equo processo. Taylor potrebbe però essere trasferito in Europa: il Tribunale speciale di Freetown – voluto dall’Onu per giudicare i responsabili dei crimini commessi durante il conflitto del 1991–2001 – ha chiesto la disponibilità della sede della Corte penale internazionale all’Aja, nei Paesi Bassi; ieri il governo svedese ha reso noto di aver ricevuto una richiesta di ospitare Taylor in una struttura penitenziaria in caso di condanna. Lunedì scorso l’ex-presidente della Liberia si è dichiarato “non colpevole” degli 11 capi di imputazione per crimini di guerra e contro l’umanità di cui deve rispondere per l’appoggio fornito ai ribelli durante il conflitto in Sierra Leone, e ha affermato di non riconoscere la Corte che lo sta processando.

Ewigen
08-04-2006, 12:23
SIERRA LEONE 8/4/2006 1.11
UN AVVOCATO D’UFFICIO PER L’EX-PRESIDENTE TAYLOR

La Corte speciale per i crimini in Sierra leone ha assegnato un avvocato d’ufficio all’ex-presidente liberiano Charles Taylor, incriminato per crimini di guerra e contro l’umanità. Lo ha fatto sapere la stessa Corte, precisando che Karim Asad Ahmad Khan è stato scelto per difendere gratuitamente, almeno per i prossimi 3 mesi, il principale imputato della Corte di Freetown, giunto di fronte ai magistrati dopo 3 anni di intense trattative politiche e diplomatiche tra la comunità internazionale e i governi dei paesi africani che nel 2003 garantirono a Taylor l’esilio per mettere fine alla guerra civile liberiana in quel tempo al culmine della violenza. Nei giorni scorsi la stampa locale e internazionale aveva dato ampio risalto alla ricerca, da parte dell’ex-capo di Stato, di un team di legali di alto livello che sarebbero accorsi a Freetown da tutto il mondo. Intanto a una settimana dal suo arresto, Taylor ha ricevuto nelle ultime ore le prime visite dei suoi familiari. Nella prima udienza del procedimento, l’ex-presidente liberiano si è dichiarato “non colpevole” respingendo tutti gli 11 capi di imputazione contestatigli dal tribunale e relativi al presunto sostegno che avrebbe dato ai ribelli del Fronte unito rivoluzionario (Ruf) della Sierra Leone e alle gravi violazioni dei diritti umani di cui sarebbe responsabile. Tra questi il reclutamento di bambini-soldato e lo sfruttamento della popolazione civile nei giacimenti di diamanti.

Ewigen
02-05-2006, 00:44
SIERRA LEONE 29/4/2006 13.19
DOPO CATTURA TAYLOR, SI DIMETTE PROCURATORE CORTE SPECIALE

A poche settimane dalla cattura dell’ex-presidente della Liberia Charles Taylor – accusato di crimini contro l’umanità per il sostegno ai ribelli nel conflitto in Sierra Leone – il procuratore capo del Tribunale speciale che dovrebbe processarlo ha annunciato le sue dimissioni. “Avevo promesso ai cittadini della Sierra Leone che avrei speso tutte le mie energie per portare Taylor davanti alla Corte per i crimini speciali. Lascio il mio incarico dopo aver realizzato questo obiettivo” ha detto Desmond da Silva. Britannico, dal 2002 era impegnato nella Corte con sede nella capitale Freetown, composta da giudici internazionali e locali per giudicare – su iniziativa dell’Onu – i principali responsabili della guerra civile in Sierra Leone (1991-2001). Entro la fine di giugno Da Silva lascerà il Tribunale; i giudici hanno chiesto ai Paesi Bassi di ospitare presso le strutture della Corte penale internazionale (Cpi) il processo contro Taylor, ritenuto ancora un elemento destabilizzante dell’intera Africa occidentale. Sembra che la richiesta possa essere accolta soltanto dopo che un paese terzo – inizialmente la Svezia, che ha poi declinato – accetterà di incarcerare Taylor se ritenuto colpevole.

Ewigen
10-05-2006, 19:11
LIBERIA 10/5/2006 11.25
AJA: IMPRENDITORE OLANDESE ACCUSATO DI CRIMINI DI GUERRA

Rischia vent’anni di prigione e 450.000 euro d’ammenda Guus Kouwenhoven, detto ‘Mister Gus’, l'imprenditore olandese arrestato nel marzo 2005 con l'accusa di crimini di guerra e violazioni dell'embargo sulla vendita d’armi alla Liberia. “Noi riteniamo che egli sia colpevole di crimini di guerra e di vendita d’armi, solo e in collaborazione con altri, poiché era consapevole delle morti, degli abusi e dei saccheggi” che devastavano il paese, ha detto il procuratore olandese John Lucas durante la sua requisitoria. Titolare dell'Hotel Africa nella capitale Monrovia e proprietario di compagnie di esportazione del legno quali la Oriental Timber Company (Otc) e la Royal Timber Corporation (Rtc) e di 3,5 milioni di acri di foresta, l'uomo d'affari 62enne era uno dei principali sostenitori dell'ex-presidente liberiano Charles Taylor, un suo “uomo di fiducia” ha ribadito Lucas. Noto anche come il commerciante di “legname insanguinato”, l’olandese, in cambio di concessioni per l’esportazione di legni pregiati, oltre a fornire armi ai ribelli sierraleonesi del Fronte rivoluzionario unito, (Ruf) alimentando anche il decennale conflitto liberiano, sarebbe stato impegnato nella formazione di mercenari. Le milizie delle sue compagnie, inoltre, sarebbero state coinvolte direttamente nell'uccisione di civili. Nella sua requisitoria, Lucas ha citato la giurisprudenza del diritto internazionale per spiegare che gli atti di cui si è reso colpevole Kouwenhoven sono “corrispondenti a crimini di guerra”. Tra oggi e domani si terrà l’arringa della difesa; il verdetto è atteso per l'inizio o la metà di giugno. L’ex-presidente Taylor, protagonista del conflitto in Liberia (1989-2003) è stato di recente arrestato e trasferito nel carcere del Tribunale per i crimini in Sierra Leone con l’accusa di crimini di guerra per aver sostenuto i ribelli del Ruf nel locale conflitto (1991-2001).

Ewigen
25-05-2006, 00:42
LIBERIA 24/5/2006 9.06
PRESIDENTE: PER RICONCILIAZIONE NON SERVE TRIBUNALE DI GUERRA

Nessun tribunale di guerra per chiudere i conti di 14 anni di conflitto civile (1989-2003), ma pieno sostegno alla ‘Commissione verità e riconciliazione’: è questa la strada per superare le profonde spaccature del paese e ricostruire il tessuto sociale indicata dalla presidente Ellen Johnson-Sirleaf, in carica dal gennaio scorso. Lo ha detto il suo responsabile per i rapporti con la stampa, Cyrus Wleh Badio, incontrando i giornalisti nella capitale Monrovia. La presidente, ha aggiunto, preferisce che le questioni relative al conflitto vengano discusse e superate all’interno della ‘Commissione’; il modello di riferimento di questo organismo – similmente ai casi in Sierra Leone e poi in Burundi – resta quello del Sudafrica, dove una simile commissione fu presieduta dall’arcivescovo anglicano Desmond Tutu per sanare le ferite aperte dalla segregazione razziale. Da alcuni mesi stanno crescendo le pressioni di gruppi della società civile che chiedono l’istituzione di una corte speciale per giudicare i responsabili della lunga guerra interna; di recente è nato anche un ‘Forum per la costituzione di un tribunale di guerra in Liberia’, che ha lanciato una massiccia campagna di sensibilizzazione attraverso i mass-media locali. Un analogo tribunale venne istituito dall’Onu nella confinante Sierra Leone alla fine della decennale guerra civile (1991-2001); uno dei principali imputati – arrestato nei mesi scorsi – è proprio l’ex-presidente della Liberia Charles Taylor, che deve rispondere di crimini di guerra e contro l’umanità per il sostegno ai ribelli sierraleonesi del Ruf (Fronte unito rivoluzionario).

Ewigen
25-05-2006, 12:37
SIERRA LEONE 25/5/2006 11.51
PROGETTAVANO EVASIONE EX-PRESIDENTE TAYLOR, CONDANNATI

Un cittadino statunitense e due sierraleonesi sono stati condannati e rilasciati su cauzione dopo il pagamento di 8.000 dollari ciascuno (circa 6.280 euro) per aver pianificato l’evasione dell’ex-presidente liberiano Charles Taylor dal carcere del Tribunale speciale della Sierra Leone nella capitale Freetown, dove l’uomo è stato incarcerato all’inizio di aprile. Secondo la stampa locale, Michael Chemidlin, 58 anni, ex-militare, era stato fermato all’inizio di maggio per aver fotografato la struttura di detenzione della Corte incaricata di giudicare i responsabili della guerra civile in Sierra Leone (1991-2001), dove lo stesso Taylor è rinchiuso; rilasciato, è stato successivamente arrestato su richiesta di un tribunale locale insieme a due persone con l’accusa di cospirazione per aver “ispezionato” il carcere Onu, a guardia del quale sono schierati ‘caschi blu’ provenienti dalla Mongolia. Citato da un giornale americano, il figlio di Chemidlin ha detto che suo padre si trova per la prima volta in Africa e che probabilmente stava scattando fotografie “per lo stesso motivo per cui l’ha fatto in Iraq, stava semplicemente facendo il turista”. Taylor, ex-capo ribelle ed ex-presidente della Liberia (fino al 2003), è accusato di aver sostenuto i ribelli del Fronte unito rivoluzionario (Ruf) durante la guerra civile, ottenendo diamanti in cambio di sostegno militare. Nel 1985 Taylor evase da una prigione in Massachusetts e tornò nel suo paese per guidare un movimento armato

Ewigen
08-06-2006, 01:13
LIBERIA 7/6/2006 16.33
AJA: ‘FACCENDIERE OCCIDENTALE’ IN AFRICA CONDANNATO…A METÀ

È stato condannato a otto anni di carcere per traffico di armi, ma assolto dalle accuse di crimini di guerra, Guus Kouwenhoven, un imprenditore olandese molto amico dell’ex-presidente della Liberia Charles Taylor con cui intratteneva fruttuosi rapporti d’affari. L’accusa aveva chiesto una condanna a vent’anni e il pagamento di una multa di 450.000 dollari. Il procuratore del Tribunale speciale per i crimini commessi in Sierra Leone, David Crane, che indaga da anni sul ruolo giocato dal presidente liberiano Taylor nel conflitto sierraleonese, aveva definito l’arresto di Kouwenhoven (nel marzo 2005) come uno dei "principali colpi assestati alla rete di affaristi e faccendieri occidentali che si arricchiscono sulle sofferenze degli africani". "Ho seguito a lungo in questi anni l'attività di Kouwenhoven e il suo ruolo all'interno dell'entourage dell'ex presidente liberiano Charles Taylor per poter dire che era uno dei principali sostenitori della macchina da guerra messa in piedi da Taylor" aveva detto Crane, sottolineando come il caso di Kouwenhoven esemplifichi alla perfezione i legami tra le attività dei commercianti di armi e dei finanzieri internazionali e lo sfruttamento delle risorse naturali in Africa. Ufficialmente, Kouwenhoven era un 'imprenditore' del legno, ma in vari rapporti dell'Onu e di svariate organizzazioni non governative è stato indicato per anni come una delle principali fonti di instabilità per l'intera regione dell'Africa occidentale. Titolare della Oriented Timber Company (Otc), il 63 enne Kouwenhoven è ritenuto in realtà il principale fornitore di armi di Liberia e Sierra Leone. Proprio attraverso di lui, Taylor avrebbe garantito le armi ai ribelli sierraleonesi del Fronte rivoluzionario unito (Ruf), alimentando il decennale conflitto che ha sconvolto il Paese confinante. Ma l'attività dell'imprenditore olandese non si fermava al semplice commercio d'armi, attraverso gli stabilimenti dell'Otc e di almeno un'altra compagnia di sua proprietà, Kouwenhoven era impegnato anche nella formazione e nell'addestramento di miliziani o mercenari da utilizzare in Liberia o nei Paesi circostanti.

Ewigen
08-06-2006, 21:17
LIBERIA 8/6/2006 14.41
CONDANNA ‘FACCENDIERE OCCIDENTALE’ SUSCITA REAZIONE CONTRASTANTI

Sono contrastanti le reazioni alla condanna emessa ieri da un tribunale dell’Aja contro Guus Kouwenhoven, un imprenditore olandese molto amico dell’ex-presidente della Liberia Charles Taylor con cui intratteneva fruttuosi rapporti d’affari. Associazioni dei diritti umani e organizzazioni non governative liberiane e internazionali si sono divise tra chi ha comunque espresso soddisfazione per la condanna e chi invece ritiene che gli otto anni di carcere comminati a Kouwenhoven per traffico di armi e violazione di un embargo Onu non siano sufficienti per un uomo ritenuto implicato in crimini di guerra e considerato, insieme a Taylor, uno dei principali responsabili di un decennio di violenze in Liberia e in Sierra Leone. “Dare otto anni di prigione per un criminale di questo livello? Non è giusto nei confronti del popolo liberiano. Quell’uomo ha causato tante sofferenze ai liberiani da meritarsi l’ergastolo” ha detto all’agenzia Afp il responsabile della Fondazione per la dignità internazionale. “Se i giudici hanno comminato questa pena, significa che ritengono che non abbia commesso alcun crimine di guerra” ha replicato l’esponente di un’altra ong per i diritti umani liberiana, mentre altre associazioni hanno chiesto che Kouwenhoven restituisca al governo di Monrovia i soldi sottratti al paese negli anni della guerra. Il tribunale dell’Aja ha ritenuto che l’accusa – la quale aveva richiesto una condanna a 20 anni di carcere per crimini di guerra e traffico d’armi - non abbia fornito prove sufficienti che legassero direttamente Kouwenhoven alle atrocità commesse durante la guerra civile liberiana o sierraleonese. Ufficialmente, Kouwenhoven era un 'imprenditore' del legno, ma in vari rapporti dell'Onu e di svariate organizzazioni non governative è stato indicato per anni come una delle principali fonti di instabilità per l'intera regione dell'Africa occidentale. Titolare della Oriented Timber Company (Otc), il 63 enne Kouwenhoven è ritenuto in realtà il principale fornitore di armi di Liberia e Sierra Leone. Proprio attraverso di lui, Taylor avrebbe garantito le armi ai ribelli sierraleonesi del Fronte rivoluzionario unito (Ruf). Il procuratore del Tribunale speciale per i crimini commessi in Sierra Leone, David Crane, che indaga da anni sul ruolo giocato dal presidente liberiano Taylor nel conflitto sierraleonese, aveva definito l’arresto di Kouwenhoven (nel marzo 2005) come uno dei "principali colpi assestati alla rete di affaristi e faccendieri occidentali che si arricchiscono sulle sofferenze degli africani".

Ewigen
15-06-2006, 23:23
LIBERIA 15/6/2006 15.17
EX-PRESIDENTE TAYLOR: SE CONDANNATO, SCONTEREBBE PENA IN INGHILTERRA

Il governo della Gran Bretagna si è offerto oggi di ospitare in una struttura carceraria - in caso di condanna - l’ex-presidente della Liberia Charles Taylor, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità per il suo ruolo nel conflitto in Sierra Leone, dove è attualmente rinchiuso presso il Tribunale speciale dell’Onu di Freetown. Nelle scorse settimane la Corte speciale della Sierra Leone aveva chiesto il trasferimento del processo presso le strutture della Corte penale internazionale (Cpi) all’Aja, adducendo motivi di sicurezza. Oggi le autorità olandesi hanno fatto sapere che – dopo la disponibilità espressa dalla Gran Bretagna – “sono state soddisfatte tutte le condizioni” per il trasferimento dell’ex-signore della guerra all’Aja. I Paesi Bassi avevano accettato di ospitare il processo, chiedendo però la garanzia di un paese ‘terzo’ per la reclusione di Taylor in caso di condanna. Secondo una portavoce del ministero degli Esteri olandese, per rendere possibile il trasferimento dell’ex-presidente liberiano all’Aja è necessaria ora un’apposita risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che potrebbe essere presentata nei prossimi giorni. Taylor è stato imprigionato nel Tribunale speciale di Freetown – voluto dall’Onu per giudicare i responsabili dei crimini commessi durante il conflitto del 1991–2001 – alla fine di marzo di quest’anno, dopo un rocambolesco tentativo di fuga dal suo esilio in Nigeria verso il Camerun. Nella sua prima apparizione davanti ai giudici si è dichiarato “non colpevole” degli 11 capi di imputazione per crimini di guerra e contro l’umanità di cui deve rispondere per l’appoggio fornito ai ribelli durante il conflitto in Sierra Leone, e ha affermato di non riconoscere la Corte che lo sta processando.

Ewigen
17-06-2006, 11:07
LIBERIA 16/6/2006 18.53
ONU APPROVA TRASFERIMENTO ALL’AJA DELL’EX-PRESIDENTE TAYLOR

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità il trasferimento all’Aja dell’ex-presidente della Liberia Charles Taylor, detenuto presso il Tribunale speciale della Sierra Leone a Freetown con l’accusa di crimini di guerra e contro l’umanità. Lo si è appreso poco fa da fonti del Palazzo di vetro. Il documento chiede al segretario generale Kofi Annan di provvedere le necessarie procedure legali per l’invio di Taylor nei Paesi Bassi. Il Tribunale della Sierra Leone – composto da otto giudici dell’Onu e da altrettanti locali – aveva chiesto il trasferimento presso la sede della Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja adducendo motivi di sicurezza. Taylor deve rispondere di 11 capi di imputazione per gravi violazioni dei diritti umani in relazione al sostegno militare ed economico – ottenuto in cambio di diamanti - ai ribelli del Ruf (Fronte rivoluzionario unito) in Sierra Leone, protagonisti del decennale conflitto (1991-2001); è accusato anche di essere uno dei responsabili della guerra civile in Liberia dove, prima di prendere il potere con la forza nel 1997, fu alla testa di un gruppo armato. La sua uscita di scena nel 2003 ha permesso l’accordo di pace per il ritorno alla normalità democratica dopo 14 anni di conflitto. Lo scorso 29 marzo, mentre tentava di fuggire dal suo esilio in Nigeria, è stato arrestato e portato nel carcere del Tribunale speciale in Sierra Leone. Il suo trasferimento all’Aja – che dovrebbe avvenire entro “un paio di settimane” – è stato possibile dopo che ieri la Gran Bretagna si è detta disposta a ospitare Taylor in una struttura penitenziaria in caso di condanna, soddisfacendo una richiesta in tal senso del governo olandese, disponibile solo al processo all’Aja ma non all’eventuale detenzione dell’ex-signore della guerra della Liberia.

Ewigen
20-06-2006, 23:28
SIERRA LEONE 20/6/2006 10.09
AUTORIZZATO TRASFERIMENTO EX-PRESIDENTE LIBERIA ALL’AJA

Il Tribunale speciale della Sierra Leone a Freetown, dove l’ex-presidente liberiano Charles Taylor è attualmente detenuto per le accuse di crimini di guerra e contro l’umanità, ne ha autorizzato il trasferimento presso la Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja, in Olanda. Il provvedimento era stato approvato all’unanimità dal Consiglio di sicurezza dell’Onu venerdì scorso, solo dopo che la Gran Bretagna il giorno prima si era detta disponibile a detenere Taylor in caso di condanna, dal momento che il governo olandese era disposto a ospitare il processo all’Aja, ma non ad accogliere l’ex-presidente liberiano in una sua struttura penitenziaria.

Era stato il Tribunale della Sierra Leone a chiedere il trasferimento per timore che la presenza dell’ex-signore della guerra nella regione potesse provocare instabilità nell’Africa occidentale. Gli 11 capi di imputazione contro Taylor riguardano crimini di guerra e contro l’umanità commessi durante il conflitto civile (1991-2001) in Sierra Leone, quando diede sostegno ai ribelli del Ruf (Fronte rivoluzionario unito). L’ex-presidente liberiano è accusato anche di aver fomentato le violenze in Liberia e in altri paesi dell’Africa occidentale.

Non è ancora stata data fissata la data del processo, che è stato reso possibile solo dopo che Taylor lo scorso 29 marzo è stato arrestato e condotto in Sierra Leone, mentre tentava di fuggire dalla Nigeria dove è stato inviato in esilio nell’agosto 2003 in seguito all’accordo di pace liberiano che ha messo fine a 14 anni di guerra civile.

Ewigen
20-06-2006, 23:29
SIERRA LEONE 20/6/2006 11.55

L’ex-presidente della Liberia Charles Taylor ha lasciato la Sierra Leone diretto all’Aja, nei Paesi Bassi: lo si è appreso da fonti ufficiali. Il vicepresidente della Sierra Leone Solomon Berewa, citato dall’agenzia ‘Reuters’, ha detto che Taylor è stato prelevato in elicottero dalla struttura carceraria del Tribunale speciale per i crimini in Sierra Leone – presso il quale era detenuto dalla fine di marzo – ma non ha aggiunto da dove partirà l’aereo diretto in Europa.

Per questioni di sicurezza, su richiesta del Tribunale, Taylor viene trasferito alla struttura penitenziaria della Corte penale internazionale dell’Aja, dopo un’apposita risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu e la disponibilità della Gran Bretagna a ospitarlo in caso di condanna.

L’ex-presidente della Liberia deve rispondere di 11 capi di imputazione per crimini di guerra e contro l’umanità commessi durante il conflitto civile (1991-2001) in Sierra Leone, per il sostegno ai ribelli del Ruf (Fronte rivoluzionario unito); è accusato anche di aver fomentato le violenze in Liberia e in altri paesi dell’Africa occidentale.

Ewigen
20-06-2006, 23:30
LIBERIA 20/6/2006 21.37

È stato subito trasferito nel centro di detenzione di Scheveningen, l’ex-presidente della Liberia, Charles Taylor, arrivato nel pomeriggio a Rotterdam con un volo delle Nazioni Unite partito stamani dall’aeroporto di Lungi, a una ventina di chilometri da Freetown, dove nei mesi scorsi il Tribunale speciale per i crimini commessi in Sierra Leone aveva aperto nei suoi confronti un processo per crimini di guerra e contro l’umanità. Maggiori particolari, sul trasferimento e sul futuro della permanenza europea dell’ex capo di Stato africano, dovrebbero essere forniti domani mattina nel corso di una conferenza stampa che si terrà all’Aja, per il momento si sa solo che Taylor resterà nel centro di detenzione della Corte penale internazionale (Icc) e che il processo nei suoi confronti resterà formalmente sotto la giurisdizione del Tribunale sierraleonese, almeno per il momento. Il trasferimento in Europa, atteso da settimane, è stato deciso nel timore che la presenza di Taylor potesse destabilizzare o minacciare la sicurezza di Sierra Leone e Liberia. L’ex-presidente liberiano deve rispondere di 11 capi d’imputazione tra cui figurano anche “esecuzioni extragiudiziali”, “violenze sessuali e fisiche”, ma anche “uso di bambini soldato” e “saccheggi”.

Ewigen
21-06-2006, 19:03
SIERRA LEONE 21/6/2006 14.25
EX-PRESIDENTE LIBERIA, TEMPI INCERTI PER PROCESSO ALL’AJA

“É difficile prevedere l’inizio o la fine del processo” ha detto oggi Christopher Staker, sostituto procuratore generale del Tribunale speciale per la Sierra Leone (Tssl), all’indomani del trasferimento dell’ex-presidente della Liberia Charles Taylor dalla struttura carceraria di Freetown a quella della Corte penale internazionale (Cpi) nei Paesi Bassi. L’inizio del procedimento dipenderà dall’accusa, dalla difesa e dalla collaborazione tra le due parti, ha aggiunto Staker in una conferenza all’Aja, a proposito della collaborazione tra i due tribunali. Secondo Staker, l’ex-procuratore Desmond de Silva – che entro la fine del mese dovrà abbandonare il caso per ragioni di salute – ha espresso “la volontà di ritornare all’inizio del prossimo anno”. La difesa, invece – ha osservato il cancelliere del Tssl, Lovemore Munlo – avrà da consultare 30.000 pagine di prove che supportano gli 11 capi d’accusa per crimini di guerra e contro l’umanità commessi dall’ex-signore della guerra dando sostegno ai ribelli del Fronte rivoluzionario unito (Ruf) durante il conflitto civile (1991-2001) in Sierra Leone e fomentando le violenze in Liberia e in altri paesi dell’Africa occidentale. Munlo ha poi assicurato che il Tribunale di Freetown è “pronto a fornire tutta l’assistenza necessaria” in quanto a personale, materiale e fondi per il buon svolgimento del processo. Taylor, 58 anni, giunto a Rotterdam ieri sera con un apposito volo dalla Liberia, si trova ora nel centro di detenzione di Scheveningen, alle porte della capitale amministrativa dei Paesi Bassi. Il trasferimento è avvenuto dopo un’apposita risoluzione approvata venerdì scorso dal Consiglio di sicurezza dell’Onu e la disponibilità della Gran Bretagna a detenere Taylor in caso di condanna.

Ewigen
21-06-2006, 21:32
LIBERIA - Gennaio 2007: questa la data, probabile ma non ancora certa, in cui si dovrebbe aprire il processo per crimini contro l’umanità nei confronti dell’ex-presidente liberiano Charles Taylor. Lo ha detto oggi a Freetown nel corso di una conferenza stampa il responsabile del tribunale speciale per la Sierra Leone, ricordando che il dossier contenente le accuse contro Taylor è molto corposo (32.000 pagine) e dovrà essere presentato e studiato dalla difesa.

Ewigen
24-06-2006, 10:51
LIBERIA 24/6/2006 6.09
CRITICHE AFRICANE A TRASFERIMENTO EX-PRESIDENTE TAYLOR

“Un precedente estremamente grave” così hanno definito l’ ‘estradizione ad un tribunale penale speciale europeo’ dell’ex presidente liberiano Charles Taylor, il presidente della Libia, colonnello Muammar Gheddafi, e il presidente del Gabon Omar Bongo Ondimba. Ne da notizia l’agenzia ‘Pana press’ citando un comunicato che i due capi di Stato hanno diffuso oggi in occasione della visita in Libia del leader gabonese. L’agenzia, pur non virgolettando la nota, usa la parola ‘estradizione’ ( e chiama in causa il tribunale dell’Aja) invece che ‘trasferimento’, come tecnicamente è stato quello che ha interessato martedì scorso Taylor che da un carcere di Freetown è stato trasferito, con l’approvazione del consiglio di sicurezza dell’Onu, nel centro di detenzione di Scheveningen a Rotterdam, ma il cui processo sarà comunque svolto a nome del Tribunale speciale della Sierra Leone. L’ex presidente liberiano deve rispondere di 11 capi di imputazione per crimini di guerra e contro l’umanità commessi durante il conflitto civile (1991-2001) in Sierra Leone, per il sostegno ai ribelli del Ruf (Fronte rivoluzionario unito); è accusato anche di aver fomentato le violenze in Liberia e in altri paesi dell’Africa occidentale. Secondo i due presidenti africani, Taylor dovrebbe essere giudicato “in Africa con strumenti giudiziali africani e nei ranghi delle istituzioni dell’Unione Africana”. “Non si tratta di valutare l’esperienza di un potere e la maniera in cui è stata gestita la situazione in un paese che doveva fare fronte a una guerra civile - hanno detto Gheddafi e Ondimba, in questo caso citati direttamente dall’agenzia - ma piuttosto di difendere dei principi che non vanno presi alla leggera, poter estradare un presidente africano per essere giudicato fuori del suo paese e davanti a una giurisdizione non africana con tutto quello che comporta come affronto all’Africa e alle sue tradizioni”. I due presidenti africani hanno inoltre ricordato che l’esilio di Taylor in Nigeria era la conseguenza dell’accordo del 11 agosto 2003 stretto in seno alla Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale con la partecipazione dell’allora presidente liberiano. “L’estradizione di Taylor - continua l’agenzia africana, riferendosi a quanto detto da Gheddafi e Ondimba - minaccia l’inviolabilità del diritto d’asilo politico, sminuisce i valori su cui si poggia e rappresenta un comportamento amorale che non ha nessun legame con le tradizioni africane”.

Ewigen
22-07-2006, 08:05
SPAGNA 21/7/2006 20.46
CANARIE: IMMIGRATI ALLA DERIVA RECUPERATI DALLA MARINA SPAGNOLA

Un nave carica di clandestini, a bordo si trovavano una quarantina di immigrati prevalentemente africani, è stata ritrovata oggi dalle autorità spagnole a largo dell’arcipelago delle Canarie. Lo riferiscono fonti giornalistiche locali, precisando che a bordo dell’imbarcazione le autorità spagnole hanno ritrovato il cadavere di una persona (anche se in un primo momento si era parlato di 5), mentre altri quattro passeggeri verserebbe in gravissime condizioni di salute. Le autorità spagnole hanno approntato un ospedale da campo nel porto di Los Cristianos, dove i migranti starebbero ricevendo le cure necessarie. Secondo le autorità marittime spagnole, altre due ‘carrette del mare’ sarebbero state individuate nel pomeriggio a largo di Tenerife, ma non è stato precisato il numero e lo stato di salute dei passeggeri. Dall’inizio dell’anno oltre 11.000 immigrati clandestini sono arrivati via mare alle Canarie.