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View Full Version : La Via Lattea è più grande ed “ondulata” di quanto previsto


duchetto
17-03-2006, 11:47
Un' équipe internazionale di astrofisici guidata da ricercatori italiani, esaminando una grande mole di dati di archivio sui miliardi di stelle che compongono il disco della nostra Galassia, ha trovato che queste si distribuiscono seguendo una forma "ad onde" successive, come quelle che si formano sulla superficie di uno stagno in cui sia caduto un sasso. Gli scienziati hanno inoltre stimato che le dimensioni del disco stellare devono essere maggiori di almeno il 70% di quanto finora ritenuto. I risultati del lavoro vengono pubblicati oggi on-line, sulla rivista
Astronomy & Astrophysics.

La forma della nostra Galassia, la Via Lattea, che si pensava essere oramai ben conosciuta, sembra invece diversa da come è stata finora ipotizzata in base agli studi degli ultimi 70 anni. Ora un team di ricercatori dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Padova, del Dipartimento di Astronomia di Padova e dell'Osservatorio Astronomico di Trieste guidati da Yazan Momany, in collaborazione con colleghi britannici, ha infatti compiuto un nuovo e approfondito studio sulla conformazione e sulle dimensioni del disco di stelle che costituisce la struttura principale della nostra Galassia ed i risultati evidenziano che i corpi celesti si distribuiscono sì su un disco, ma in maniera ondulata soprattutto nelle parti esterne, come sulla superficie di uno stagno in cui sia caduto un sasso. Il lavoro inoltre ha permesso di dare una nuova stima delle dimensioni del disco galattico, che potrebbe raggiungere un diametro di 150 mila anni-luce, oltre il 70% in più del valore attualmente accettato. I risultati dello studio vengono pubblicati oggi, on-line, in un articolo sulla rivista Astronomy & Astrophysics. Finora si era invece pensato che la Galassia, che contiene circa 150 miliardi di stelle tra cui il nostro Sole, fosse composta da un rigonfiamento centrale e da un disco di stelle, polveri e gas, a sua volta circondato da un alone quasi sferico formato da ammassi di stelle.

La ricerca, che si è protratta per oltre un anno e mezzo, ha utilizzato i dati raccolti nel catalogo astronomico 2MASS (2 Micron All Sky Survey), contenenti informazioni sulla posizione e le caratteristiche di centinaia di milioni di stelle della nostra Galassia osservate nella lunghezza d'onda del vicino infrarosso. I ricercatori hanno selezionato da questo catalogo circa un milione e duecentomila oggetti celesti, che sono stati poi suddivisi in tre gruppi, sulla base alla loro distanza da noi. Per ciascuno di essi è stata ricostruita la distribuzione delle stelle rispetto al piano della Galassia, che ha evidenziato in modo chiaro la loro disposizione ondulata. Un risultato questo che ben si accorda con quelli ottenuti in altri studi sulla conformazione del gas interstellare e sulle polveri presenti nella Via Lattea.

L'effetto "onda" è stato osservato sia per le stelle più prossime a noi che per quelle più distanti, collocate a quasi 50 mila anni-luce di distanza. Questa caratteristica suggerisce una revisione delle "misure" del disco di stelle della Galassia, che avrebbe così un diametro maggiore di almeno il 70% di quanto finora stimato, raggiungendo un'estensione di circa 150 mila anni-luce.

Inoltre, dall'interpretazione di questi risultati, gli scienziati ritengono di poter fornire una prova convincente dell'assenza di una presunta galassia "nana" vicina alla nostra, che si troverebbe nella costellazione del Cane Maggiore. La grande concentrazione di stelle osservata in quella regione di Cielo, dieci volte superiore a quella rilevata nelle zone vicine, può infatti essere spiegata dall'effetto della distorsione del disco galattico. Lì infatti si troverebbe il picco dell'"onda" di stelle che, per un effetto di prospettiva, fa apparire il disco della Galassia molto più denso rispetto alle zone circostanti, creando così l'impressione di scorgere una seconda e piccola galassia che si sta fondendo con la nostra Via Lattea.

Il lavoro, compiuto per la prima volta analizzando le stelle del disco presenti nel catalogo 2MASS completo, migliora la nostra conoscenza della struttura della Galassia e fornisce preziose informazioni per comprendere i meccanismi che portano alla deformazione dei dischi stellari galattici, una proprietà riscontrata in gran parte delle galassie spirali - simili per conformazione alla nostra - che osserviamo nell'Universo.


http://www.uai.it/index.php?tipo=A&id=1206

lele980
17-03-2006, 12:05
interessantissima notizia!
hai qualke immagine della ipotetica forma della nostra galassia?

duchetto
17-03-2006, 16:36
dovrebbe essere tipo questa
http://www.corriere.it/Media/Foto/2006/03_Marzo/16/fotogalassia.jpg

lele980
17-03-2006, 17:29
dovrebbe essere tipo questa
http://www.corriere.it/Media/Foto/2006/03_Marzo/16/fotogalassia.jpg

era piu' bella quella di prima, se è cosi

trasloco :D :D