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View Full Version : Apple: centro di ricerca e sviluppo in India


Redazione di Hardware Upg
15-03-2006, 17:09
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/apple/16738.html

La compagnia di Cupertino è prossima alla realizzazione di un nuovo centro di ricerca e sviluppo presso la città di Bangalore

Click sul link per visualizzare la notizia.

karplus
15-03-2006, 17:16
lo fanno in india o in italia sto centro? :D

Don Quitter
15-03-2006, 17:20
lo fanno in india o in italia sto centro? :D


E perchè mai dovrebbero farlo in Italia?

FAM
15-03-2006, 17:42
E perchè mai dovrebbero farlo in Italia?
Infatti, siamo meno sviluppati di loro.

LordArthas
15-03-2006, 17:44
Non mi dire che Jobs sarà in India la prima settimana di Aprile, anziché a Cupertino per presentare i nuovi iBook-intel... :muro:

LimohetfielD
15-03-2006, 18:41
Hanno veramente stancato (tutti, da Apple a Intel a chicchesia) con questa politica di delocalizzazione mascherata.

Fanno finta di andare ad impiantare stabilimenti e centri di ricerca di India o in Israele maschrandosi dietro: "Lì ci sono i migliori ingegneri del mondo". Sarà vero, perché dubitarne, ma dovrebbero concludere la frase con: "E poi i restanti 1450 (su 1500) operai mi costano 1 dollaro al giorno, costruire la fabbrica meno della mia nuova villa e i rapporti con le regole civili/amministrative/fiscali le rispetto solo ogni tanto".

Perché se è vero che l'università indiana sforna ottimi ingegneri (chissà che hanno di speciale), pensate che se gli proponessero di trasferirsi negli States non acceterebbero con gioia?

Quindi non nascondiamoci dietro il dito della qualità dei ricercatori, perché su 1500 operai, non più di 50 saranno specializzatissimi ed efficentissimi masterizzati (cioè col master, ma visto che parliamo di tecnologia) indiano-israeliani.

tommy781
15-03-2006, 19:05
e allora? si produce dove costa meno, è la legge del mercato che chiunque abbia un'impresa segue.

karplus
15-03-2006, 19:11
quando ho scritto il titolo della news era riferito all'italia... :stordita:

Sig. Stroboscopico
15-03-2006, 19:41
Prova ad andare a vedere cosa fanno i ricercatori di Bologna o di altre illustri Università italiane...

Spendono montagne di soldi in attrezzature il cui unico scopo è la riproduzione di test già fatti da altri, solo per poter dire che lo hanno fatto anche loro e che hanno l'hardware in laboratorio.

Ovviamente, lavoro che fanno solo quando hanno finito di fare chiacchiere, leggere il giornale, protestare per qualcosa, fare la spesa, essere tornati dalle ferie, essersi fatti le malattie dovute, essersi fatti i cacchi loro...

Quello che manca in Italia è la voglia di dare il culo in quello che si fa.

Ovviamente parlo della media, non dei pochi bravi e stracazzuti che lavorano anche per gli altri.

bah!

DevilsAdvocate
15-03-2006, 20:01
Fanno finta di andare ad impiantare stabilimenti e centri di ricerca di India o in Israele maschrandosi dietro: "Lì ci sono i migliori ingegneri del mondo". Sarà vero, perché dubitarne, ma dovrebbero concludere la frase con: "E poi i restanti 1450 (su 1500) operai mi costano 1 dollaro al giorno, costruire la fabbrica meno della mia nuova villa e i rapporti con le regole civili/amministrative/fiscali le rispetto solo ogni tanto".


Finche' parli di India, la' il costo della vita assai inferiore e le condizioni contrattuali diverse
rispecchiano quello che dici tu, ma Israele???!? Non mi pare proprio che Israele sia un paese
sottosviluppato (tra l'altro i wafer di silicio puro per fare i chip li fanno li', le prime tecnologie
ottico/elettroniche funzionanti vengono da li', etc.etc.)

freeeak
15-03-2006, 20:12
LimohetfielD wrote:

>Fanno finta di andare ad impiantare stabilimenti e centri di ricerca di >India o in Israele maschrandosi dietro: "Lì ci sono i migliori ingegneri >del mondo". Sarà vero, perché dubitarne, ma dovrebbero concludere >la frase con: "E poi i restanti 1450 (su 1500) operai mi costano 1 >dollaro al giorno, costruire la fabbrica meno della mia nuova villa e i >rapporti con le regole civili/amministrative/fiscali le rispetto solo >ogni tanto".

sai si chiama capitalismo, è quello che offre l'occidente al momento

>Perché se è vero che l'università indiana sforna ottimi ingegneri >(chissà che hanno di speciale), pensate che se gli proponessero di >trasferirsi negli States non acceterebbero con gioia?

io ho fatto il liceo "scientifico" perche mi piacevano le materie scientifiche, forse sono andato nel peggior liceo dell'italia ,non so cmq
di scientifico c'erano 2 di biologia che iniziava dal secondo anno per poi rimpiazzare ogni anno con chimica fisica etc senza aumentare le ore
poi è arrivato il PNI, e mi sono detto che bello l'informatica! magari tolgono qualche ora di latino per fare informatica... si col cavolo hanno tolto 2 orea a matematica che gia erano meno di quello di latino(5 contro 6) ....
per per tua informazione gli indiani non è da ieri che sono famosi per essere bravi in campi scientifici, chiedilo ad einstein , e ancora piu in dietro nel tempo agli arabi.(lol io che cito la storia, l'ho sempre ritenuta inutile). scusate per il lungo post.

JohnPetrucci
15-03-2006, 21:37
L'"artistica" Apple non può prescindere dalla delocalizzazione come qualsiasi altra azienda, se eliminiamo il design chissà cosa rimane o rimarrà a Cupertino.
Certo ci sono ancora i ricercatori ma con ciò che offono i paesi asiatici, come L'India anche ad alto livello e non solo come manodopera a basso costo, mi sa che il futuro sarà sempre più delocalizzato anche nella ricerca e sviluppo delle aziende.

JohnPetrucci
15-03-2006, 21:46
L'"artistica" Apple non può prescindere dalla delocalizzazione come qualsiasi altra azienda, se eliminiamo il design chissà cosa rimane o rimarrà a Cupertino.
Certo ci sono ancora i ricercatori ma con ciò che offono i paesi asiatici, come L'India anche ad alto livello e non solo come manodopera a basso costo, mi sa che il futuro sarà sempre più delocalizzato anche nella ricerca e sviluppo delle aziende.

domenico75
15-03-2006, 22:28
Ma speriamo che la Apple apra anche in India, anche se ci sono super ingegneri preparati, sarebbe un bel colpo, meglio se fosse stato aperto un centro anche in italia che anche noi abbiamo buoni cervelli che studiano e poi scappano dall Italia

jiadin
15-03-2006, 22:33
certo che è anche per motivi di costo, ma ad es per i software l'India sta sempre più diventando un punto di riferimento... e non solo per questo...
comunque tutte le aziende stanno decentralizzando i centri di R&D, a seconda della tipologia, in paesi differenti...

Sajiuuk Kaar
16-03-2006, 00:04
Quanto ci scommettete che arriverà una telefonata "anonima" di Bill Gates alla casa bianca dicendo che l'india produce ed esporta armi di distruzione di massa in Pakistan ed in Iraq?

Come faccio a saperlo? niente... solo un'idea... una vaga impressione... l'iraq non doveva sostituire i propri sistemi radar con un software realizzato da loro stessi e quindi open source? Ahhhhhhhhhhhhhhhh... adesso è chiaro...



P.S.sarà un'altra di quelle fabbriche in cui sfrutteranno minori imho...

DevilsAdvocate
16-03-2006, 07:59
Seee mia nonna, in Cina viaggiano con zero o quasi software originali MS, e Bill lo sa....

Forza, Bill sara' anche un uomo orribile, tutto impegnato a far passare le software
patents anche in Europa per cercare di tagliar fuori Cinesi-Indiani-Italiani e quanti
altri non abbiano ancora grosse aziende di software dal commercio delle cosiddette
aziende "big", ma questa.....

E a proposito di fabbriche dove si sfruttano minori, qualche anno fa in Italia scoprimmo che una nota ditta di palloni da calcio li produceva in India pagando la
manodopera qualcosa tipo mille lire al giorno. L'opinione pubblica tutta si e'
mobilitata e dopo vari salamelecchi la ditta ha accettato di non produrre piu' in India. E l'opinione pubblica era tutta contenta!

Quindi, quella gente che lavorava per mille lire al giorno pur di non morire di fame, e' probabilmente morta di fame adesso. Non sara' che piu' che preoccuparci per loro ci preoccupavamo della concorrenza sleale che facevano
alla nostra manodopera???!???

mjordan
16-03-2006, 08:24
Hanno veramente stancato (tutti, da Apple a Intel a chicchesia) con questa politica di delocalizzazione mascherata.

Fanno finta di andare ad impiantare stabilimenti e centri di ricerca di India o in Israele maschrandosi dietro: "Lì ci sono i migliori ingegneri del mondo". Sarà vero, perché dubitarne, ma dovrebbero concludere la frase con: "E poi i restanti 1450 (su 1500) operai mi costano 1 dollaro al giorno, costruire la fabbrica meno della mia nuova villa e i rapporti con le regole civili/amministrative/fiscali le rispetto solo ogni tanto".

Perché se è vero che l'università indiana sforna ottimi ingegneri (chissà che hanno di speciale), pensate che se gli proponessero di trasferirsi negli States non acceterebbero con gioia?

Quindi non nascondiamoci dietro il dito della qualità dei ricercatori, perché su 1500 operai, non più di 50 saranno specializzatissimi ed efficentissimi masterizzati (cioè col master, ma visto che parliamo di tecnologia) indiano-israeliani.

In India il sistema universitario è diverso. All'università ci va solo chi è un mezzo genio, altrimenti non esci. E' un sistema di merda, perchè non consente di istruirti se hai un quoziente intellettivo nella norma. In ogni caso, quelli laureati, hai la certezza che hanno cervelli d'oro. Un'azienda che trova queste premesse, uniti a costi decisamente inferiori, non vedo perchè non dovrebbe produrre la. Quindi il tuo discorso sostanzialmente è scorretto.

mjordan
16-03-2006, 08:26
Prova ad andare a vedere cosa fanno i ricercatori di Bologna o di altre illustri Università italiane...

Spendono montagne di soldi in attrezzature il cui unico scopo è la riproduzione di test già fatti da altri, solo per poter dire che lo hanno fatto anche loro e che hanno l'hardware in laboratorio.

Ovviamente, lavoro che fanno solo quando hanno finito di fare chiacchiere, leggere il giornale, protestare per qualcosa, fare la spesa, essere tornati dalle ferie, essersi fatti le malattie dovute, essersi fatti i cacchi loro...

Quello che manca in Italia è la voglia di dare il culo in quello che si fa.

Ovviamente parlo della media, non dei pochi bravi e stracazzuti che lavorano anche per gli altri.

bah!


Senza contare che per produrre un paper di merda da 15 pagine con teorie idiote e puramente accademiche ci si mettono addirittura in 6/7 persone... Per dire che hanno fatto delle pubblicazioni... Se penso invece a quello che fanno i professori del MIT mi viene la pelle d'oca. In USA l'università è il primo ente di ricerca, pensa un po'. Quà in Italia invece non hanno dato la cattedra in Fisica neanche a Carlo Rubbia... :rolleyes:

diabolik1981
16-03-2006, 08:29
Ma speriamo che la Apple apra anche in India, anche se ci sono super ingegneri preparati, sarebbe un bel colpo, meglio se fosse stato aperto un centro anche in italia che anche noi abbiamo buoni cervelli che studiano e poi scappano dall Italia

Con le leggi fatte negli ultimi tempi purtroppo non si fa altro che allontanare gli investimenti esteri in Italia, come ampiamente dimostrato dagli ultimi bollettini Istat.

SpEcI4LK
16-03-2006, 09:19
Per me possono anche andare sulla Luna a fare i loro stabilimenti. L'importante è che mi spediscano alla svelta il mio iMac che ho ordinato qualche secolo fa _-_

darkgenio
16-03-2006, 09:39
In India il sistema universitario è diverso. All'università ci va solo chi è un mezzo genio, altrimenti non esci. E' un sistema di merda, perchè non consente di istruirti se hai un quoziente intellettivo nella norma.
scusami ma dove l'hai letta questa informazione (mi posteresti un link?)? ti assicuro che i criteri di ammissione nella maggior parte dele università indiane non rispecchia quello che dici: ad es. qui: ammissione alla facoltà di ingegneria di Jadavpur (http://www.jadavpur.edu/admissions/eng_tech_bac_of_eng.htm) è un sistema selettivo ma non come dici O ;) .
ciao

aLLaNoN81
16-03-2006, 09:51
Prova ad andare a vedere cosa fanno i ricercatori di Bologna o di altre illustri Università italiane...

Spendono montagne di soldi in attrezzature il cui unico scopo è la riproduzione di test già fatti da altri, solo per poter dire che lo hanno fatto anche loro e che hanno l'hardware in laboratorio.

Ovviamente, lavoro che fanno solo quando hanno finito di fare chiacchiere, leggere il giornale, protestare per qualcosa, fare la spesa, essere tornati dalle ferie, essersi fatti le malattie dovute, essersi fatti i cacchi loro...

Quello che manca in Italia è la voglia di dare il culo in quello che si fa.

Ovviamente parlo della media, non dei pochi bravi e stracazzuti che lavorano anche per gli altri.

bah!
Non so che università hai frequentato tu, ma al Politecnico di Milano la musica è ben diversa (e credo pure in quello di Torino), ci sono professori che sono ricercatori di fama mondiale e molti di loro hanno sviluppato brevetti importantissimi...

diabolik1981
16-03-2006, 09:53
Non so che università hai frequentato tu, ma al Politecnico di Milano la musica è ben diversa (e credo pure in quello di Torino), ci sono professori che sono ricercatori di fama mondiale e molti di loro hanno sviluppato brevetti importantissimi...

Purtoppo sono troppo pochi se paragonati, non dico ad Usa e Giappone, ma anche rispetto agli altri partner europei.

aLLaNoN81
16-03-2006, 10:35
Purtoppo sono troppo pochi se paragonati, non dico ad Usa e Giappone, ma anche rispetto agli altri partner europei.
Su questo non ci piove ma era solo per fare un esempio per far capire che non tutte le università italiane fanno schifo ;) Poi vabbè, il poli di Milano è pure ampiamente sovvenzionato da aziende private (ed immagino pure quello di Torino viste le industrie che vi sono anche la) ed è a strettissimo contatto con molte università estere, per questo vi si trovano professori e ricercatori preparati e competenti. Il problema vero italiano è che di università così ce ne sono troppo poche e soprattutto ci sono troppi pochi studenti iscritti a facoltà scientifiche in generale. Finchè la maggioranza degli studenti si iscriverà a facoltà ampiamente inutili (non faccio nomi per non scatenare polemiche ma credo che se ne possano intuire tranquillamente molte), l'Italia non andrà mai da nessuna parte, anzi peggiorerà soltanto la propria situazione. I ragazzi dovrebbero capire che certe facoltà sono ormai anacronistiche ed al giorno d'oggi non offrono sbocchi sul mondo del lavoro e quindi non mettono in grado gli studenti di far progredire il paese nell'unici campi che ormai a livello mondiale contano e cioè quelli della tecnologia, dell'innovazione e della ricerca...

Wonder
16-03-2006, 11:16
Quello che manca in Italia è la voglia di dare il culo in quello che si fa.

Non sono daccordo. Ho lavorate per anni in una piccola azienda e li ci si faceva il culo. Tutti, capi compresi! E non credo ci sia una azienda di new economy che non si stia facendo il culo in Italia adesso.

docvale
16-03-2006, 11:33
Benché si stia andando un po' OT, vorrei dare il mio commento ai post che riguardano la ricerca nelle università italiane: da quanto ho capito voi state parlando delle facoltà d'ingegneria (visto che per facoltà come medicina, ossia la mia, anche se non si è, instesa come massa, al livello di USA o Giappone, ci sono delle realtà, tra cui quella cui appartengo, che si distinguono a livello internazionale nei rispettivi campi di ricerca), però, benché concordi che facoltà come quella, nonché economia (e non c'è bisogno di arrivare a parlare di quelle umanistiche) producono poca ricerca, credo che confronti come quello con il MIT siano un po' fuori luogo. Non dimenticate che in Italia un grave cancro per la ricerca sono gli scarsi fondi (vi assicuro che è frustrante non poter fare un esperimento potenzialmente determinante perché non ci si può permettere quel reagente o quella macchina per farlo), e, se costa (tanto) la ricerca biomedica, ossia quella che faccio io, quella di sviluppo industriale costa molto di più! ricordate che la quasi totalità di brevetti di robotica e via dicendo made in USA sono sponsorizzati con fondi militari (come del resto il 60% del finanziamento alla ricerca biomedica giunge da joint ventures non dei singoli gruppi di ricerca ma delle intere università con ditte farmaceutiche, che invece in Italia, putroppo, fanno orecchie da mercante). Pertanto, credo che si debba fare un po' di tara, non per buonismo, ma per correttezza, nel giudicare la ricerca in Italia. Scusate se mi sono dilungato

aLLaNoN81
16-03-2006, 12:13
Benché si stia andando un po' OT, vorrei dare il mio commento ai post che riguardano la ricerca nelle università italiane: da quanto ho capito voi state parlando delle facoltà d'ingegneria (visto che per facoltà come medicina, ossia la mia, anche se non si è, instesa come massa, al livello di USA o Giappone, ci sono delle realtà, tra cui quella cui appartengo, che si distinguono a livello internazionale nei rispettivi campi di ricerca), però, benché concordi che facoltà come quella, nonché economia (e non c'è bisogno di arrivare a parlare di quelle umanistiche) producono poca ricerca, credo che confronti come quello con il MIT siano un po' fuori luogo. Non dimenticate che in Italia un grave cancro per la ricerca sono gli scarsi fondi (vi assicuro che è frustrante non poter fare un esperimento potenzialmente determinante perché non ci si può permettere quel reagente o quella macchina per farlo), e, se costa (tanto) la ricerca biomedica, ossia quella che faccio io, quella di sviluppo industriale costa molto di più! ricordate che la quasi totalità di brevetti di robotica e via dicendo made in USA sono sponsorizzati con fondi militari (come del resto il 60% del finanziamento alla ricerca biomedica giunge da joint ventures non dei singoli gruppi di ricerca ma delle intere università con ditte farmaceutiche, che invece in Italia, putroppo, fanno orecchie da mercante). Pertanto, credo che si debba fare un po' di tara, non per buonismo, ma per correttezza, nel giudicare la ricerca in Italia. Scusate se mi sono dilungato
Assolutamente e totalmente d'accordo su tutto. Però c'è da dire una cosa, da noi ci sono anche poche persone che fanno ricerca, ma soprattutto poche persone che studiano in facoltà scientifiche (ed in queste vi inserisco anche medicina e tutte le sue branche visto che è a tutti gli effetti una scienza). Pochi studenti in questo ramo portano a poche idee, poche ricerche, quindi pochi introiti derivanti da essi e questo di conseguenza porta a meno soldi per la ricerca visto che vi sono pochi risultati, è un po' come un gatto che si morde la coda. Tanto per fare un esempio, in Giappone l'esercito non è certo come quello americano ma si fa lo stesso tantissima ricerca, ricerca che è sovvenzionata dallo stato e dalle aziende. Quello che occorre in Italia è un cambio di mentalità e più voglia di farsi il cosidetto "mazzo" su materie difficili come quelle che fanno parte di tutti i corsi scientifici (non solo di ingegneria), l'umanità progredisce con le scoperte e quindi con la scienza, non con il marketing, i dottori in scienza delle comunicazioni, i politici e così via...

the_guitar_of_son
16-03-2006, 12:23
certo... finche ci saranno governi che tagliano soldi all'università, dove vuoi andare...
quest'anno a bologna non hanno più nemmeno i soldi da dare a chi ha regolarmente diritto ad agevolazioni economiche..
sono dovuti andare a priorità.
Il problema principale però non sono i governanti, ma gli italiani. Un popolo che sostanzialmente non tende ad innovare nulla, se non per proprio tornaconto personale.
Inoltre, non so quali ricercatori avete visto prendersi mutua a gogo, leggere il giornale e fare quello che gli pare (tipo impiegati statali), visto gli assurdo contratti a tempo STRA-deteminato, co co co, e chi più ne ha più ne metta.

the_guitar_of_son
16-03-2006, 12:38
Assolutamente e totalmente d'accordo su tutto. Però c'è da dire una cosa, da noi ci sono anche poche persone che fanno ricerca, ma soprattutto poche persone che studiano in facoltà scientifiche (ed in queste vi inserisco anche medicina e tutte le sue branche visto che è a tutti gli effetti una scienza). Pochi studenti in questo ramo portano a poche idee, poche ricerche, quindi pochi introiti derivanti da essi e questo di conseguenza porta a meno soldi per la ricerca visto che vi sono pochi risultati, è un po' come un gatto che si morde la coda. Tanto per fare un esempio, in Giappone l'esercito non è certo come quello americano ma si fa lo stesso tantissima ricerca, ricerca che è sovvenzionata dallo stato e dalle aziende. Quello che occorre in Italia è un cambio di mentalità e più voglia di farsi il cosidetto "mazzo" su materie difficili come quelle che fanno parte di tutti i corsi scientifici (non solo di ingegneria), l'umanità progredisce con le scoperte e quindi con la scienza, non con il marketing, i dottori in scienza delle comunicazioni, i politici e così via...
ognuno è libero di pensarla come vuole, ma permettimi di dire che sono questi modi di pensare che rendono il nostro paese quello che è.
E spero che tu stia scherzando e che fra qualche anno capirai.
Perchè ASSURDO e OFFENSIVO sminuire così la cultura, l'informazione, il giornalismo e quant'altro di umanistico possa esserci.
Ti invito a pensarci molto bene e rivedere l'utilità delle facoltà umanistiche.
Invece che dar la colpa della scarsa innovazione italiana agli studenti delle facoltà non scientifiche, dovresti un'attimo rivalutare cosa significa essere uno di loro.
A loro spetta il difficile compito di introdursi in un mondo chiuso, dove chi governa limita la libertà di espressione.
Precari a vita e senza alcuna garanzia.
Bello il tuo mondo senza di loro; senza informazione, senza critici, senza intellettuali, senza artisti, senza niente di questo.
Bel mondo, ma te lo lascio volentieri.
Ritengo molto offensivo il modo in cui giudichi, oltretutto molto frettolosamente, chi ha scelto una strada in salita come questa.
Molto onore a chi lavora per la cultura. Molto. Molto più che a un'informatico.
La cultura e il modo di vivere passa i millenni. La scienza non sempre.

SuperCisco
16-03-2006, 12:44
Hanno veramente stancato (tutti, da Apple a Intel a chicchesia) con questa politica di delocalizzazione mascherata.

Fanno finta di andare ad impiantare stabilimenti e centri di ricerca di India o in Israele maschrandosi dietro: "Lì ci sono i migliori ingegneri del mondo". Sarà vero, perché dubitarne, ma dovrebbero concludere la frase con: "E poi i restanti 1450 (su 1500) operai mi costano 1 dollaro al giorno, costruire la fabbrica meno della mia nuova villa e i rapporti con le regole civili/amministrative/fiscali le rispetto solo ogni tanto".

Perché se è vero che l'università indiana sforna ottimi ingegneri (chissà che hanno di speciale), pensate che se gli proponessero di trasferirsi negli States non acceterebbero con gioia?

Quindi non nascondiamoci dietro il dito della qualità dei ricercatori, perché su 1500 operai, non più di 50 saranno specializzatissimi ed efficentissimi masterizzati (cioè col master, ma visto che parliamo di tecnologia) indiano-israeliani.

Queste sono stupidaggini da "predicatore della mutua" perchè i prodotti Apple sono già fatti in oriente, con o senza questo nuovo centro di ricerca.

La verità è che l'India sforna una marea di Ing. e programmatori di altissimo livello (come la Cina e il Pakistan) e non tutti vogliono o possono emigrare negli USA.

aLLaNoN81
16-03-2006, 13:14
ognuno è libero di pensarla come vuole, ma permettimi di dire che sono questi modi di pensare che rendono il nostro paese quello che è.
E spero che tu stia scherzando e che fra qualche anno capirai.
Perchè ASSURDO e OFFENSIVO sminuire così la cultura, l'informazione, il giornalismo e quant'altro di umanistico possa esserci.
Ti invito a pensarci molto bene e rivedere l'utilità delle facoltà umanistiche.
Invece che dar la colpa della scarsa innovazione italiana agli studenti delle facoltà non scientifiche, dovresti un'attimo rivalutare cosa significa essere uno di loro.
A loro spetta il difficile compito di introdursi in un mondo chiuso, dove chi governa limita la libertà di espressione.
Precari a vita e senza alcuna garanzia.
Bello il tuo mondo senza di loro; senza informazione, senza critici, senza intellettuali, senza artisti, senza niente di questo.
Bel mondo, ma te lo lascio volentieri.
Ritengo molto offensivo il modo in cui giudichi, oltretutto molto frettolosamente, chi ha scelto una strada in salita come questa.
Molto onore a chi lavora per la cultura. Molto. Molto più che a un'informatico.
La cultura e il modo di vivere passa i millenni. La scienza non sempre.
Il nostro paese com'è? è pieno di scienziati, ingegneri, fisici e di grandi aziende ad alto contenuto tecnologico? no, non mi sembra, il nostro paese è allo scatafascio ed è composto per la maggior parte da studenti di facoltà umanistiche che una volta finito il percorso di studi sanno solo lamentarsi del fatto che non riescono a trovare lavoro dal momento che il loro settore è strasaturo e non ha bisogno di altre persone dal momento che sono già sufficienti quelle che ci lavorano. E' un mondo chiuso? certo, perchè un mondo dove non c'è innovazione e dove sostanzialmente non vi sono novità non ha bisogno di persone in più che vi lavorino.
Comunque non ci siamo per nulla capiti. Io non do contro a tutte le facoltà umanistiche ed a tutti gli studenti di tali facoltà, io dico solo che nel periodo che viviamo QUASI TUTTI gli studenti universitari fanno queste facoltà per mancanza di voglia di andare a lavorare o per mancanza di voglia di impegnarsi in un percorso di studi più difficile ed è QUESTO che non va bene. I giornalisti, gli insegnanti, gli artisti, gli scrittori e così via ci vogliono ma un'intero popolo composto solo da categorie simili non va da nessuna parte e la situazione del nostro paese lo sta dimostrando ampiamente. Quali sono oggi i paesi con il più grande tasso di crescita al mondo? Cina, India e USA e perchè? perchè investono nella ricerca e investono nei loro studenti delle facoltà scientifiche. I grossi balzi avanti dell'umanità sono arrivati tutti da grandi scienziati e questo è innegabile, senza le grandi scoperte e quelli che si sono messi a fare calcoli staremmo ancora in casupole illuminate dal lume di candela e magari penseremmo ancora che la Terra è al centro dell'universo. La cultura umanistica è alla base ed è quella che permette di tenere insieme una società civile ma ricorda che tutto il mondo così come lo consciamo oggi poggia sul lavoro di tecnici, scienziati ed ingegneri, senza di loro non avremmo quasi niente di quello che usiamo oggi, non avremmo nemmeno gli strumenti che utilizzano i tanto da te decantati giornalisti ed organi di informazione per divulgare la cultura.
Cito la tua ultima frase: "La cultura e il modo di vivere passa i millenni. La scienza non sempre", mi spiace ma è profondamente errata e dovresti saperlo anche tu, in millenni di storia dell'umanità sono scomparse civiltà intere con le loro lingue, le loro culture, ed i loro usi e costumi, inoltre il nostro modo di vivere cambia in continuazione, invece le cose che sono sempre sopravvissute sono state le invenzioni e le scoperte. Tutto quello che utilizziamo ora è frutto del lavoro fatto da matematici o scienziati anche di molti secoli fa. La matematica e la fisica sono le uniche due cose immortali e fondamentali sulle quali poggia l'universo intero, mi sempra quantomeno meschino sminuire il lavoro di persone che sono riuscite a comprenderle ed alle volte ad imbrigliarle.
Concludo dicendo che se tu realmente preferiresti un mondo senza tecnici prova a pensare a tutto quello che utilizzi nella vita di tutti i giorni e quante di queste cose sono frutto del lavoro o delle scoperte di scienziati e poi immagina di vivere senza tutto questo. Solo così avrai una mezza idea della mole di lavoro svolto dalle più grandi menti dell'umanità. Purtroppo voi umanisti (intuisco che tu lo sia) vi vantate di avere una mente tanto aperta ma in realtà vivete nell'illusione di essere la base su cui poggia mondo, ma purtroppo per voi non è così.

PS: non so perchè ti ostini a parlare sempre e solo di informatici, prova a pensare a tutti gli scienziati in generale.

diabolik1981
16-03-2006, 14:06
Assolutamente e totalmente d'accordo su tutto. Però c'è da dire una cosa, da noi ci sono anche poche persone che fanno ricerca, ma soprattutto poche persone che studiano in facoltà scientifiche (ed in queste vi inserisco anche medicina e tutte le sue branche visto che è a tutti gli effetti una scienza). Pochi studenti in questo ramo portano a poche idee, poche ricerche, quindi pochi introiti derivanti da essi e questo di conseguenza porta a meno soldi per la ricerca visto che vi sono pochi risultati, è un po' come un gatto che si morde la coda. Tanto per fare un esempio, in Giappone l'esercito non è certo come quello americano ma si fa lo stesso tantissima ricerca, ricerca che è sovvenzionata dallo stato e dalle aziende. Quello che occorre in Italia è un cambio di mentalità e più voglia di farsi il cosidetto "mazzo" su materie difficili come quelle che fanno parte di tutti i corsi scientifici (non solo di ingegneria), l'umanità progredisce con le scoperte e quindi con la scienza, non con il marketing, i dottori in scienza delle comunicazioni, i politici e così via...

Discorso condivisibile e allargo ancora di più la cosa. Quando ho fatto l'esame di statistica economica, uno dei testi parlava proprio dello sviluppo delle società partendo dalla formazione. Li si raggiungeva un grado di astrazione molto elevato per cui in una società si dovrebbero incentivare i corsi di studio sulla base della loro remuneratività futura complessiva. Per intenderci si dovevano dare soldi alle facoltà la cui ricerca avrebbe portato benefici a livello sistemico. In primis rientravano quindi ingegneria e le varie scienze, annessa anche medicina/farmacia. Poi venivano le altre. Per di più si bisognava addirittura chiudere (caso estremo) ma anche mettere un numero chiuso molto stringente per le facoltà inutili secondo il criterio enunciato. Questo sarebbe possibile se si mettesero degli economisti al posto dei politici. La realtà è che chiudere una facoltà tipo giurisprudenza, lettere, lingue e simili creerebbe non pochi disagi.

Aggingiamo anche che in Italia invece di passare 2 Miliardi di € al Vaticano ogni anno si potrebbero destinare quei soldi in ricerca, ed ecco che il cerchio è chiuso.

Scusate se non sono stato chiaro.

diabolik1981
16-03-2006, 14:12
Comunque non ci siamo per nulla capiti. Io non do contro a tutte le facoltà umanistiche ed a tutti gli studenti di tali facoltà, io dico solo che nel periodo che viviamo QUASI TUTTI gli studenti universitari fanno queste facoltà per mancanza di voglia di andare a lavorare o per mancanza di voglia di impegnarsi in un percorso di studi più difficile ed è QUESTO che non va bene.

Diaciamo anche che il lavoro non c'è, altro che le balle che si sentono in TV.

jiadin
16-03-2006, 14:25
boh, chiudere le facoltà umanistiche è impensabile... e non credo che costringendoli a fare altri lavori le persone diventino felici...
e lo dico da studente di economia e non di lettere.

beh, ma giurisprudenza è ineliminabile.. certo se si vuole eliminare il sistema giudiziario! :D

comunque non è questione di facoltà.. se poi la gente vuole rischiare di rimanere disoccupata sono affari loro, anche perchè chi è convinto di un percorso non può passare da uno all'altro...

e il rischio maggiore, che angoscia e preoccupa è la nascita di una società senza valori, in cui conta solo quanto si guadagna, il cellulare nuovo...
pieno di gente ignorante che non legge,che guarda solo talk show, niente teatro, NULLA...

the_guitar_of_son
16-03-2006, 15:15
Il nostro paese com'è? è pieno di scienziati, ingegneri, fisici e di grandi aziende ad alto contenuto tecnologico? no, non mi sembra, il nostro paese è allo scatafascio
sono d'accordo, ma ti sei mai chiesto il perchè?
Pensi davvero che il nostro paese sia allo scatafascio per mancanza di capoccie?
Ti stai sbagliando di grosso.
Qui nessuno ha voglia di innovare e nessuno PUO' innovare.
Perchè non provi tu ad investire in tecnologia in un paese dove esistono ancora problemi di mafia, analfabetismo, vaticano e chi più ne ha ne metta.
In un paese dove oramai la gente è tristemente abituata alla politica-trash.
Qui non si è mai investito in innovazione e mai lo si farà, probabilmente.
Ma non si è mai investito in niente, nemmeno nella cultura.
Il problema non sono le menti o la mancanza di tecnici (ma stiamo scherzando? oramai è saturo pure il mercato informatico...), ma la voglia di smetterla con leggi che favoriscono il precariato in questa maniera.

ed è composto per la maggior parte da studenti di facoltà umanistiche che una volta finito il percorso di studi sanno solo lamentarsi del fatto che non riescono a trovare lavoro dal momento che il loro settore è strasaturo e non ha bisogno di altre persone dal momento che sono già sufficienti quelle che ci lavorano. E' un mondo chiuso? certo, perchè un mondo dove non c'è innovazione e dove sostanzialmente non vi sono novità non ha bisogno di persone in più che vi lavorino.
ti sbagli di grosso.
Se c'è un campo dove oggi più che mai necessita di innovazione è proprio la cultura e l'informazione.
L'italia la pianterà di essere il paese dei buffoni quando si comincerà a prendere a calci nel culo gli oligarchici, i gerarchi e tutti i cariatidi 90enni che siedono non solo a montecitorio, ma in tutti i vertici di ogni organo.
Giovani, giovani e giovani.
Non si è competitivi nel 2006 quando chi guida è abituato al 1950.

Comunque non ci siamo per nulla capiti. Io non do contro a tutte le facoltà umanistiche ed a tutti gli studenti di tali facoltà, io dico solo che nel periodo che viviamo QUASI TUTTI gli studenti universitari fanno queste facoltà per mancanza di voglia di andare a lavorare o per mancanza di voglia di impegnarsi in un percorso di studi più difficile ed è QUESTO che non va bene.
i fannulloni figli di papà esistono in tutte le facoltà...
e poi non possiamo parlare di cose serie come queste mettendo in mezzo questi deficenti..
parliamo di persone valide.
Che poi queste siano il 10% al massimo, vale in tutti i luoghi. NOn solo nelle università e non solo nelle facoltà umanistiche.
Potrei parlarti finche vuoi di sistemisti certificati Cisco (quindi di certo non farebbero molta fatica a trovare lavoro) con la mente tanto chiusa da rimanere disoccupati.
E' la mente che conta, non la facoltà che hai seguito.

I giornalisti, gli insegnanti, gli artisti, gli scrittori e così via ci vogliono ma un'intero popolo composto solo da categorie simili non va da nessuna parte e la situazione del nostro paese lo sta dimostrando ampiamente.
ahahahahahahahahaha ma per favore...
e tu vorresti dirmi che l'italia è composta da queste persone?
Semmai questo paese è composta da truffatori, fannulloni, assistenzialisti, bigotti, paraculi, statalisti, falsi invalidi, sanguisughe, "santi ed eroi", delinquenti, mafiosi, falsi, parassiti, barboni, pezzenti e spacciatori.
E ci sono anche persone oneste, competenti, valide, brave, gradevoli e assolutamente colte come poche NEL MONDO.
Ma non sono queste che formano principalmente il paese.
Ma ti supplico, non pensare davvero che il nostro paese sia composto da intellettuali, perchè chiunque lo sia davvero, taglia presto la corda da qui (vedi vari medici, giornalisti e quant'altro emigrati negli USA)

Quali sono oggi i paesi con il più grande tasso di crescita al mondo? Cina, India e USA e perchè? perchè investono nella ricerca e investono nei loro studenti delle facoltà scientifiche.
Ma è sbagliato!
NOI NON SIAMO QUESTI PAESI!
Loro sono diversi! L'investimento nell'istruzione dev'essere globale, non sbilanciato.
Altrimenti il risultato è uno stato estremamente vulnerabile.
E tu pensi che questi stati non lo siano?
Pensi davvero che il "miracolo cinese" durerà ancora per molto? (bella crescita poi quella cinese.. gente pagata da fame. grazie, pure io sarei in grado di fare un'industria top, se non pago gli operai..)
Riguardo gli usa, il loro classico modo di essere a "senso unico" li porta ad essere estremamente vulnerabili in certi campi. Ad esempio, investono un sacco in armi, ma sono dei paraculi a terra.
Ed è per questo che l'esercito americano SOCCOMBERA' sempre ovunque ci sia guerriglia. Come ha fatto in vietnam, come sta facendo ora e farà sempre.
Esempio semplice, ma che dimostra chiaramente come investire tutto su un qualcosa, porta inevitabilmente ad essere scoperti da una parte.
E non a caso, gli USA non è una novità che mancano di una certa identità (e guardacaso apprezzano prodotti italiani o francesi..)

I grossi balzi avanti dell'umanità sono arrivati tutti da grandi scienziati e questo è innegabile, senza le grandi scoperte e quelli che si sono messi a fare calcoli staremmo ancora in casupole illuminate dal lume di candela e magari penseremmo ancora che la Terra è al centro dell'universo.
credimi, è davvero doloroso sentir parlare un ragazzo così.
Spero tu non lo pensi davvero, perchè significherebbe aver dimenticato millenni di storia. E dimenticare la storia porta ad un circolo vizioso.
Che è poi quello che stiamo subendo da 5 anni.

La cultura umanistica è alla base ed è quella che permette di tenere insieme una società civile ma ricorda che tutto il mondo così come lo consciamo oggi poggia sul lavoro di tecnici, scienziati ed ingegneri, senza di loro non avremmo quasi niente di quello che usiamo oggi, non avremmo nemmeno gli strumenti che utilizzano i tanto da te decantati giornalisti ed organi di informazione per divulgare la cultura.
la cultura, i filosofi, i poeti e gli scrittori hanno permesso che TU, tuo padre e tuo nonno prima di te potessero essere in grado di leggere, di parlare, di capire il mondo e di ragionare con la vostra testa.
I pensieri di altri, uniti ai loro sacrifici, hanno permesso a questa società di essere quasi civile e a te di poter studiare per migliorare questo mondo. In nome del progresso.
Senza questo, sai cosa ci faresti ora con ogni strumento tecnico? Prova un pò a pensare...
E' molto triste, ma del resto non può che essere così.
Ti invito a pensarci a questo, se ti va. Sono sicuro che capiresti molto del disastro mondiale di questi tempi. E di certo, non è la tecnologia che manca.

Cito la tua ultima frase: "La cultura e il modo di vivere passa i millenni. La scienza non sempre", mi spiace ma è profondamente errata e dovresti saperlo anche tu, in millenni di storia dell'umanità sono scomparse civiltà intere con le loro lingue, le loro culture, ed i loro usi e costumi, inoltre il nostro modo di vivere cambia in continuazione, invece le cose che sono sempre sopravvissute sono state le invenzioni e le scoperte.
Sono scomparse civiltà, ma non quello che ci hanno insegnato.
Prova a leggere un giorno qualcosa di umanistico.. anche un testo religioso, la cabala, ecc..
Impareresti sicuramente tanto.

Tutto quello che utilizziamo ora è frutto del lavoro fatto da matematici o scienziati anche di molti secoli fa.
hai ragione. Quello che utilizziamo.
Ma quello che SIAMO non lo dobbiamo certo agli uomini-calcolatori, ricordalo.. ma al sacrificio di persone con ideali umanistici ben precisi.
E ogni tanto, ricordati anche di loro e ringraziali, perchè è a loro che devi la TUA vita, non ai matematici.

La matematica e la fisica sono le uniche due cose immortali e fondamentali sulle quali poggia l'universo intero, mi sempra quantomeno meschino sminuire il lavoro di persone che sono riuscite a comprenderle ed alle volte ad imbrigliarle.
Ci sono cose che differenziano un animale da un sasso, anche se poggiano entrambi sull'universo intero.
Se ci pensi, ci arriverai da solo e forse ti renderai conto di ragionare più come un sasso..
E non rigirare la frittata: sei tu che hai sminuito chi frequenta facoltà umanistiche.
Io non mi sono mai permesso di criticare la scelta di un universitario.

Concludo dicendo che se tu realmente preferiresti un mondo senza tecnici prova a pensare a tutto quello che utilizzi nella vita di tutti i giorni e quante di queste cose sono frutto del lavoro o delle scoperte di scienziati e poi immagina di vivere senza tutto questo.
Forse se tu avessi apprezzato un pò di più l'italiano e avessi accantonato un'attimo la matematica, avresti capito bene il mio discorso; io ho detto che ci vogliono tutti e due perchè sono ENTRAMBI UGUALMENTE importanti.
NOn mettermi in bocca parole e pensieri che non ho mia esternato.
Guarda, io non ho nessun problema.
Io sono la persone che sono, anche senza computer, casa, macchina, vestiti e quant'altro. E l'ho già dimostrato ampiamente a chi dovevo un paio d'anni fa.
Se mi sbatti in un isola deserta, di certo non mi manca la tecnologia.
Ma non togliermi la libertà di pensiero, i sogni e il ragionamento.
Sei libero di preferire quello che vuoi, ma io preferisco vivere spoglio ma libero, che circondato da cianfrusaglie e non saperle utilizzare per il bene di tutto il paineta.

Solo così avrai una mezza idea della mole di lavoro svolto dalle più grandi menti dell'umanità. Purtroppo voi umanisti (intuisco che tu lo sia)
no, mi iscriverò a informatica l'anno prossimo. Ma non occorre essere dei filosofi per capire che la vita di un uomo è sempre meglio se arricchita da cultura.
Forse per te invece, è difficile capirlo.
amen.
Inoltre, risparmiati questa categorizzazione di persone carica oltretutto di stizza.
Io non ce l'ho con te e ne provo in alcun modo stizza nei tuoi confronti. Quindi non vedo perchè devi categorizzare in maniera dispregiativa persone che non ti hanno mai fatto alcun male.
Manteniamo una certa serenità, che male non fa.

vi vantate di avere una mente tanto aperta ma in realtà vivete nell'illusione di essere la base su cui poggia mondo, ma purtroppo per voi non è così.
PS: non so perchè ti ostini a parlare sempre e solo di informatici, prova a pensare a tutti gli scienziati in generale.
Vuoi una bandierina così fai il tifo?
Se questo è essere scienziati, Dio ti ringrazio...

the_guitar_of_son
16-03-2006, 15:26
boh, chiudere le facoltà umanistiche è impensabile... e non credo che costringendoli a fare altri lavori le persone diventino felici...
e lo dico da studente di economia e non di lettere.

beh, ma giurisprudenza è ineliminabile.. certo se si vuole eliminare il sistema giudiziario! :D

comunque non è questione di facoltà.. se poi la gente vuole rischiare di rimanere disoccupata sono affari loro, anche perchè chi è convinto di un percorso non può passare da uno all'altro...

e il rischio maggiore, che angoscia e preoccupa è la nascita di una società senza valori, in cui conta solo quanto si guadagna, il cellulare nuovo...
pieno di gente ignorante che non legge,che guarda solo talk show, niente teatro, NULLA...
la cultura infatti fa si che la gente non caschi in tranelli politici... e votino persone di un certo livello, a differenza di noi italiani... e non solo.

diabolik1981
16-03-2006, 16:22
Pensi davvero che il "miracolo cinese" durerà ancora per molto? (bella crescita poi quella cinese.. gente pagata da fame. grazie, pure io sarei in grado di fare un'industria top, se non pago gli operai..)

Qui ti smentisco, quello che chiami miracolo cinese è solo l'inizio, perchè hanno il più grande mercato del mondo ancora inesplorato, quindi potrebbero continuare così ancora per almeno 10 anni, che in campo economico sono un'eternità maggiore che in campo informatico.

Riguardo gli usa, il loro classico modo di essere a "senso unico" li porta ad essere estremamente vulnerabili in certi campi. Ad esempio, investono un sacco in armi, ma sono dei paraculi a terra.
Ed è per questo che l'esercito americano SOCCOMBERA' sempre ovunque ci sia guerriglia. Come ha fatto in vietnam, come sta facendo ora e farà sempre.

Ti sbagli ancora. Le guerre vengono fatte essenzialmente per rimettere in moto l'economia. E per quanto possa sembrare crudele, da questo punto di vista quella in Iraq è perfettamente riuscita. Basta pensare che gli americani avevano un arsenale vecchio da smaltire ed erano in fase stagnante/recessiva. Con la guerra hanno rimesso in moto l'economia ad un ritmo vertiginoso svuotando gli arsenali e con nuove commesse alle industire belliche.


la cultura, i filosofi, i poeti e gli scrittori hanno permesso che TU, tuo padre e tuo nonno prima di te potessero essere in grado di leggere, di parlare, di capire il mondo e di ragionare con la vostra testa.

Insomma... non esageriamo... ricordati che se non andava in porto il progetto Manhattan ora stavamo sotto il giogo...

the_guitar_of_son
16-03-2006, 19:11
Qui ti smentisco, quello che chiami miracolo cinese è solo l'inizio, perchè hanno il più grande mercato del mondo ancora inesplorato, quindi potrebbero continuare così ancora per almeno 10 anni, che in campo economico sono un'eternità maggiore che in campo informatico.
assolutamente simile ai nostri "anni d'oro". anche in italia siamo stati competitivi nel mondi in certi campi, grazie al bassissimo costo della manodopera meridionale. Poi...
Prima o poi in cina qualcosa scoppierà, come è sempre successo nella storia.
E in cina scoppierà un pentolone grosso.

Ti sbagli ancora. Le guerre vengono fatte essenzialmente per rimettere in moto l'economia. E per quanto possa sembrare crudele, da questo punto di vista quella in Iraq è perfettamente riuscita. Basta pensare che gli americani avevano un arsenale vecchio da smaltire ed erano in fase stagnante/recessiva. Con la guerra hanno rimesso in moto l'economia ad un ritmo vertiginoso svuotando gli arsenali e con nuove commesse alle industire belliche.
le guerre vengono fatti per tanti motivi...
e se secondo te la guerra in iraq è riuscita... :rolleyes:
contenstatissima, tanti soldati americani morti (saprai benissimo che agli americani NON PIACE che i loro soldati muoiano...), uno dei periodi più bui che gli stati uniti ricordino e, cosa gravissima per loro, hanno perso davvero la faccia con il mondo.
Se per te questo è riuscire...
Inoltre a me pare che non ne vengano più fuori. :rolleyes:
E' un'altro vietnam questo.. o è riuscito anche il vietnam?

Insomma... non esageriamo... ricordati che se non andava in porto il progetto Manhattan ora stavamo sotto il giogo...
?? ma hai letto quello che ho scritto?

diabolik1981
16-03-2006, 20:14
le guerre vengono fatti per tanti motivi...
e se secondo te la guerra in iraq è riuscita... :rolleyes:

Perdi d'occhio gli obiettivi reali pensando solo a quelli ideologici. Quelli reali puntavano ad un rilancio dell'economia e sono stati pienamente raggiunti. Il Dow Jones è cresciuto molto dall'inizio della guerra, così come il Pil USA cresce ad un ritmo tanto elevato da spingere la Fed a rialzare di continuo i tassi.

contenstatissima, tanti soldati americani morti (saprai benissimo che agli americani NON PIACE che i loro soldati muoiano...), uno dei periodi più bui che gli stati uniti ricordino e, cosa gravissima per loro, hanno perso davvero la faccia con il mondo.

Contestata soprattutto in europa, in USA non così come credi. Per le perdite, è brutto dirlo, ma fanno parte del gioco. Per citare un intellettuale rinascimentale: Il fine giustifica i mezzi.

Se per te questo è riuscire...
Inoltre a me pare che non ne vengano più fuori. :rolleyes:
E' un'altro vietnam questo.. o è riuscito anche il vietnam?

Non è un altro vietnam. Le condizioni sono diverse e le cause pure, come anche il contesto economico.

the_guitar_of_son
16-03-2006, 20:30
Perdi d'occhio gli obiettivi reali pensando solo a quelli ideologici. Quelli reali puntavano ad un rilancio dell'economia e sono stati pienamente raggiunti. Il Dow Jones è cresciuto molto dall'inizio della guerra, così come il Pil USA cresce ad un ritmo tanto elevato da spingere la Fed a rialzare di continuo i tassi.
??? mai parlato di ideologie. non sono tanto allocco da pensare che gli USA fanno una guerra per un'ideologia..
Sinceramente non conosco la finanza e soprattutto me ne guardo bene dal farlo, ma la realtà è che (analogamente a quanto succede in Italia) la gente negli stati uniti sta sempre peggio.
E basta pensare a reazioni come questa (http://www.sorryeverybody.com/), mai viste nella storia degli usa.
Inoltre, saprai benissimo visto il tanto polverone fatto dai giornali di tutto il mondo, che Bush non sa più dove trovare i soldi... sono al verde.
Per me questo non è un successo americano, ma una disfatta che non dimenticheranno. (e ben gli sta. bush senior glielo aveva detto al figlio di lasciar stare il medio-oriente...)

Contestata soprattutto in europa, in USA non così come credi. Per le perdite, è brutto dirlo, ma fanno parte del gioco. Per citare un intellettuale rinascimentale: Il fine giustifica i mezzi.
si si, ma a me non frega nulla se crepano 10, 100, 1000, un milione di soldati. Ma l'opinone pubblica americana è particolarmente sensibile a questo. Più di noi e di altri. Intendevo questo.

Non è un altro vietnam. Le condizioni sono diverse e le cause pure, come anche il contesto economico.
Ma lascieranno l'Iraq ugualmente male...

evelon
16-03-2006, 20:35
completamente d'accordo con aLLaNoN81.

Eviterei di buttarla in politica visto che il problema è molto più grande.

aLLaNoN81
16-03-2006, 22:50
....cut...
Sinceramente non ho la forza mentale per rispondere a tutto, sono appena tornato a casa e sono praticamente morto, noto però che ti iscriverai ad informatica è un po' un controsenso dopo aver difeso a spada tratta le facoltà umanistiche :stordita: Comunque la mia quasi laurea tecnica mi ha procurato un bel colloqui di lavoro per lunedì, non posso altro che dirti di studiare ed impegnarti che non resterai con il culo per terra come chi hai difeso così tanto...
Ciao ;)

PS: non ti preoccupare della mia cultura perchè di cultura umanistica e storica me ne è stata impartita tanta e ne ho tratto insegnamento, non ho mangiato solo libri di matematica nella mia vita ;)

the_guitar_of_son
17-03-2006, 08:21
Sinceramente non ho la forza mentale per rispondere a tutto, sono appena tornato a casa e sono praticamente morto, noto però che ti iscriverai ad informatica è un po' un controsenso dopo aver difeso a spada tratta le facoltà umanistiche :stordita:

assurdo.. adesso ci sono anche le guerre di classe tra studenti.
Che dire... vergognoso.

Comunque la mia quasi laurea tecnica mi ha procurato un bel colloqui di lavoro per lunedì, non posso altro che dirti di studiare ed impegnarti che non resterai con il culo per terra come chi hai difeso così tanto...
Ciao ;)
non resterò con il culo per terra perchè sono una persona profondamente creativa e innovativa, e non perchè avrò una laurea in informatica.
E' la mia testa che mi farà ottenere collequi, non uno stupido pezzo di carta.
In ogni caso, contro l'ignoranza non c'è nulla da fare.

PS: non ti preoccupare della mia cultura perchè di cultura umanistica e storica me ne è stata impartita tanta e ne ho tratto insegnamento, non ho mangiato solo libri di matematica nella mia vita ;)
Direi proprio che non ne hai tratto un bel nulla..

diabolik1981
17-03-2006, 08:32
non resterò con il culo per terra perchè sono una persona profondamente creativa e innovativa, e non perchè avrò una laurea in informatica.
E' la mia testa che mi farà ottenere collequi, non uno stupido pezzo di carta.
In ogni caso, contro l'ignoranza non c'è nulla da fare.

Quando entrerai nel mondo del lavoro ti renderai che funziona in modo un tantino diverso da quello che credi. Il pezzo di carta ha un peso sempre più pesante man mano che aumenta di valore (ieri era la laurea, oggi il Master, domani chissà cosa si inventeranno per fare distinzioni reddituali per le assunzioni). La creatività è si un vantaggio, ma non vantartene troppo, spesso diventa un problema, soprattutto per le nuove tipologie di colloqui di lavoro, e per quello che richiedono le imprese, ovvero gente che faccia solo ed esclusivamente quello che gli si chiede senza spazio alla libertà inventiva, perchè controproducente per gli obiettivi aziendali.

aLLaNoN81
17-03-2006, 10:56
assurdo.. adesso ci sono anche le guerre di classe tra studenti.
Che dire... vergognoso.
Volevo solo farti un augurio senza cattiveria ma a quanto vedo l'ipocrisia regna sovrana, ti rifaccio i miei auguri perchè ti serviranno nella vita. Hai duramente difeso le facoltà umanistiche e poi sei tu il primo ad andare ad iscriverti ad una facoltà scientifica? questo perchè oltre alla passione per l'informatica avrai capito anche che solo con una cultura umanistica nel mondo di oggi non si sopravvive.

non resterò con il culo per terra perchè sono una persona profondamente creativa e innovativa, e non perchè avrò una laurea in informatica.
E' la mia testa che mi farà ottenere collequi, non uno stupido pezzo di carta.
In ogni caso, contro l'ignoranza non c'è nulla da fare.
Il pezzo di carta ma soprattutto il mio percorso di studi e quello che ho imparato mi ha messo in contatto con le persone giuste, senza aver frequentato una determinata università purtroppo non avrei avuto determinate conoscenze su determinati argomenti e non avrei mai incontrato persone in grado di mettermi in contatto con le aziende giuste. Senza pezzo di carta ma soprattutto senza avere determinate basi si trova lavoro ma purtroppo le porte di determinate aziende restano belle chiuse, ti renderai conto della cosa tra qualche anno. Quanto alla creatività non credere che sia una tua prerogativa esclusiva ;) Tra l'altro una grande creatività può essere utile in ambiente opensource ma in molte aziende (quasi tutte) ti servirà a ben poco se non a nulla, al lavoro quello che conta è la voglia di imparare e di farsi il culo. Inoltre non credere che la tua creatività ti servirà all'università, perchè occorre soltanto studiare, ragionare e capire, la creatività è l'ultima cosa che ti serve.


Direi proprio che non ne hai tratto un bel nulla..
Prima di dare dell'ignorante a qualcuno dovresti sapere con chi hai a che fare, questo è un consiglio che di do e ti tornerà utile nella vita. Io non ho da dimostrarti nulla e men che meno mi va di farlo, purtroppo sei giovane e non hai ancora capito come gira il mondo, tra qualche anno le cose ti saranno più chiare.


PS: iscriviti ad ingegneria che è in grado di darti una cultura meno specifica ma più generale facendoti così imparare molto in tutti i campi e rendendoti in grado di mettere le mani su molte cose che esulano dalla semplice programmazione. Inoltre ti da molte più possibilità una volta laureato.

NoLimit
17-03-2006, 11:04
Intervengo nella discussione. Innanzitutto sul topic del 3d.
Tempo fa il presidente confindustria indiano è venuto in italia, semplicemente in due minuti ci ha spiegato quel che non vogliamo capire; l'india è una realtà, forse più della cina, non ha un mercato così esplosivo ma è in sviluppo costante.
Ha menti, importanti e università molto valide. E' logica del mercato sfruttare queste risorse, lo stesso presidente indiano è venuto per cercare collaborazione. Loro possono mettere mente e mani per lavorare, noi dobbiamo preoccuparci di metterci ingegno fantasia e di vendere il prodotto. Non mi sembra un discorso sbagliato. E se cina e soprattutto india crescono vedrete che non ci saranno bambini sfruttati o gente pagata un nulla, non di più dei cinesi senza permesso che lavorano nelle periferie delle città italiane. In questo senso il male è globale.

Per intervenire sui messaggi ultimi:
Io ho 28 anni, diploma tecnico e da quest'anno mi sono rimesso in gioco iscrivendomi a un corso di laurea in sicurezza informatica.
Premetto che ho un lavoro a tempo indeterminato e che regolarmente faccio colloqui di lavoro per migliorare la mia situazione (ambizioso :D ).
Non ho mai, mai trovato porte chiuse in faccia, semmai sono io che ho rifiutato perchè non ho mai trovato niente di adeguato. Quindi il pezzo di carta serve, per carità, ma più di tutto serve la testa, perchè il lavoro lo ottieni tramite un colloquio e il lavoro lo mantieni rispettando quel che emerge da quello. Quindi basta dire che adesso servono lauree e master, perchè sono sicuramente utili ma non indispensabili.
Inoltre concedimi di dire che la cultura è importante e anche i grandi sscenziati, le grandi scoperte, nel momento in cui sono scritte per essere tramandate ai posteri diventano di diritto cultura. Quindi basta distinzioni inutili.
Mi accultura tanto uguale imparare a programmare quanto studiare la divina commedia, perchè espando le mie conoscenze e questo è fondamentale.

Inoltre basta anche con la classificazione materie umanistiche <-> fannulloni.
In facoltà questo semestre ho dato due esami su tre io che lavoro 8 ore al giorno e che mi alleno 3 volte la settimana, ma c'è gente che tenta esami decine di volte dicendo "chi se ne frega" questa è la realtà.
La mia ragazza studia lettere e si impegna e non so se hai mai avuto modo di capire come funziona una facoltà di lettere, io tramite lei ho potuto, e ho scoperto com'è interessante ad esempio fare ricerche in biblioteca, scovare nei cataloghi opere di autori semisconosciuti, appassionarsi alla ricerca della loro storia. Questa è una parte, magari marginale di ciò che è studiare lettere, ma è appassionante e onestamente ritengo che non ci sia nulla di sbagliato nelle facoltà di lettere, giurisprudenza, filosofia...

Inoltre, per chi vede solo le materie scientifiche, non so se vi rendete conto che tutto può a buon ragione essere associato alla matematica, fisica, chimica, informatica, tutto dipende dalla matematica.
Nessuno pensa mai che i primi matematici sono stati anche grandi filosofi? Noi viviamo in un mondo dove ogni fenomeno è descritto dalle ferree leggi che ci sono state tramandate. Ma millenni fa, quando nessuna legge era disponibile, solo i flosofi, attraverso l'osservazione e l'astrazione dei fenomeni ha saputo gettare le fondamenta su cui tutto si basa.

diabolik1981
17-03-2006, 11:28
Quindi il pezzo di carta serve, per carità, ma più di tutto serve la testa, perchè il lavoro lo ottieni tramite un colloquio e il lavoro lo mantieni rispettando quel che emerge da quello. Quindi basta dire che adesso servono lauree e master, perchè sono sicuramente utili ma non indispensabili.

Il problema è che certe porte senza pezzo di carta non si aprono. Basta dare una rapida lettura agli annunci di ricerca personale pubblicati su IlSole24Ore.

Inoltre basta anche con la classificazione materie umanistiche <-> fannulloni.

Mai pensato, però c'è anche da dire che il loro apporto alla crescita di uno Stato è molto basso. Purtroppo quello che fa crescere è la ricerca scientifica avanzata.

La mia ragazza studia lettere e si impegna e non so se hai mai avuto modo di capire come funziona una facoltà di lettere, io tramite lei ho potuto, e ho scoperto com'è interessante ad esempio fare ricerche in biblioteca, scovare nei cataloghi opere di autori semisconosciuti, appassionarsi alla ricerca della loro storia. Questa è una parte, magari marginale di ciò che è studiare lettere, ma è appassionante e onestamente ritengo che non ci sia nulla di sbagliato nelle facoltà di lettere, giurisprudenza, filosofia...

Ragionamento giustissimo, ma c'è anche da dire che poi tale impegno è fine a se stesso. Ed è questo che non è buono per uno Stato.

the_guitar_of_son
17-03-2006, 11:37
Quando entrerai nel mondo del lavoro ti renderai che funziona in modo un tantino diverso da quello che credi. Il pezzo di carta ha un peso sempre più pesante man mano che aumenta di valore (ieri era la laurea, oggi il Master, domani chissà cosa si inventeranno per fare distinzioni reddituali per le assunzioni). La creatività è si un vantaggio, ma non vantartene troppo, spesso diventa un problema, soprattutto per le nuove tipologie di colloqui di lavoro, e per quello che richiedono le imprese, ovvero gente che faccia solo ed esclusivamente quello che gli si chiede senza spazio alla libertà inventiva, perchè controproducente per gli obiettivi aziendali.
ahahahahahhahahahaha scusa...
dimenticavo di avere 13 anni, di andare ancora alle scuole medie e soprattutto di parlare con l'esperto di vita...
e dimenticavo soprattutto di essere a lavorare in questo momento, come co co co per 9 ore al giorno. Io.

NoLimit
17-03-2006, 11:45
Probabilmente non apportano nulla allo stato in termini di soldi, ma hanno la loro dignità di studiosi proprio al pari di un ingegnere ricercatore.
Posso quindi essere d'accordo con te solo a metà.
Dipende in che ottica vedi la cultura in generale. Se è fine al PIL di uno stato allora l'umanesimo non serve a nulla. Se però consideri che siamo quel che siamo anche perchè ragioniamo un pò meno freddamente di un pc, ma ci emozioniamo per un libro.
Nel senso che se siamo qui a parlare di italia e india è perchè abbiamo un leggero nazionalismo che ci lega al nostro paese. Alla storia del nostro paese.
Quindi nell'economia di uno stato deve esserci anche chi perpetra questo, che ci racconta la storia di chi ci ha portato fino a qui.
Altrimenti avremmo computer da 20GHz con un terabyte di ram sul lettore mp3 ma non sapremmo ne chi siamo ne da dove arrivamo...

diabolik1981
17-03-2006, 11:47
ahahahahahhahahahaha scusa...
dimenticavo di avere 13 anni, di andare ancora alle scuole medie e soprattutto di parlare con l'esperto di vita...
e dimenticavo soprattutto di essere a lavorare in questo momento, come co co co per 9 ore al giorno. Io.

Se ti fa ridere quello che ho scritto, come mai ti stai iscrivendo all'università? Ti serve il pezzo di carta?

Suvvia, un po di coerenza...

the_guitar_of_son
17-03-2006, 11:52
Volevo solo farti un augurio senza cattiveria ma a quanto vedo l'ipocrisia regna sovrana, ti rifaccio i miei auguri perchè ti serviranno nella vita. Hai duramente difeso le facoltà umanistiche e poi sei tu il primo ad andare ad iscriverti ad una facoltà scientifica? questo perchè oltre alla passione per l'informatica avrai capito anche che solo con una cultura umanistica nel mondo di oggi non si sopravvive.
no caro, mi iscrivo ad informatica perchè mi piace informatica, non perchè siu trova più lavoro.
Mi piace innovare e creare cose che solo un anno prima sarebbe stato inimmaginabile.
Ed è così che va il progresso; chi inventa.
Di programmatori che sanno scrivere codice, ce n'è già abbastanza, senza che mi aggiunga io.
E tanto per farti capire come la penso, sappi che sinceramente non me ne può fregar di meno di come va la società oggi. Non mi abbasserò MAI a dover fare qualcosa che io non voglio fare. E se il prezzo da pagare per essere libero e sereno con me stesso è vivere in povertà materiale (senza tv e tutte ste stronzate qui), bene, sono pronto a farlo come ho già fatto per 1 anno, prima di essere stato in grado di rialzarmi grazie alle MIE capacità, e non al titolo di studio. Ricordo bene quanto faceva freddo la mattina svegliandosi dentro una macchina, ma ricordo molto bene anche l'umiliazione e il magone che provavo a chiedere per favore un posto di lavoro a dei pezzi di merda, come se mi stassero facendo la carità.

Il pezzo di carta ma soprattutto il mio percorso di studi e quello che ho imparato mi ha messo in contatto con le persone giuste, senza aver frequentato una determinata università purtroppo non avrei avuto determinate conoscenze su determinati argomenti e non avrei mai incontrato persone in grado di mettermi in contatto con le aziende giuste. Senza pezzo di carta ma soprattutto senza avere determinate basi si trova lavoro ma purtroppo le porte di determinate aziende restano belle chiuse, ti renderai conto della cosa tra qualche anno.
ancora con sta paternale...
ma vi credete che abbia 5 anni?
Non discuto su questo e sono pienamente d'accordo (se no non lavorerei ora, come ho già detto, se non credessi utile mettere da parte i soldi per l'università)

Quanto alla creatività non credere che sia una tua prerogativa esclusiva ;) Tra l'altro una grande creatività può essere utile in ambiente opensource ma in molte aziende (quasi tutte) ti servirà a ben poco se non a nulla, al lavoro quello che conta è la voglia di imparare e di farsi il culo. Inoltre non credere che la tua creatività ti servirà all'università, perchè occorre soltanto studiare, ragionare e capire, la creatività è l'ultima cosa che ti serve.
Capisco sempre di più la logica di questo mondo, la ricchezza per pochi.
E' giusto così. E' giusto che chi spicca debba avere tutta, sulle spalle della massa...
A sto punto mi viene da pensare così
E' incredibile sentire un giovane (che dovrebbe avere la carica per spaccare il mondo) parlare come un 40enne deluso e rassegnato.
La realtà è dura e lo sappiamo bene tutti, ma non c'è bisogno che ti ricordi che tutto ciò che hai imparato è grazie all'inventiva e alla creatività di qualcuno.
Pensa a chi ha inventato unix, il modo di interfacciarsi con la macchina, ecc...
Se per te la creatività è poco, voglio solo ricordarti un nome: Steve Jobs.
Vaglielo a speigare a lui quello che hai detto a me. Ma fallo prima di vedere il suo conto in banca, però.. :D

Prima di dare dell'ignorante a qualcuno dovresti sapere con chi hai a che fare, questo è un consiglio che di do e ti tornerà utile nella vita. Io non ho da dimostrarti nulla e men che meno mi va di farlo, purtroppo sei giovane e non hai ancora capito come gira il mondo, tra qualche anno le cose ti saranno più chiare.
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH senti chi parla..
ah bello, hai 3 anni più di me (se sei dell'81). La paternale risparmiatela per quando avrai dei figli, se ne vorrai avere e ricorda che il (giusto) consiglio che mi hai dato, vale anche per te.

PS: iscriviti ad ingegneria che è in grado di darti una cultura meno specifica ma più generale facendoti così imparare molto in tutti i campi e rendendoti in grado di mettere le mani su molte cose che esulano dalla semplice programmazione. Inoltre ti da molte più possibilità una volta laureato.
Grazie del consiglio, ma non mi è mai piaciuta ingegneria.

diabolik1981
17-03-2006, 11:53
Probabilmente non apportano nulla allo stato in termini di soldi, ma hanno la loro dignità di studiosi proprio al pari di un ingegnere ricercatore.
Posso quindi essere d'accordo con te solo a metà.
Dipende in che ottica vedi la cultura in generale. Se è fine al PIL di uno stato allora l'umanesimo non serve a nulla. Se però consideri che siamo quel che siamo anche perchè ragioniamo un pò meno freddamente di un pc, ma ci emozioniamo per un libro.
Nel senso che se siamo qui a parlare di italia e india è perchè abbiamo un leggero nazionalismo che ci lega al nostro paese. Alla storia del nostro paese.
Quindi nell'economia di uno stato deve esserci anche chi perpetra questo, che ci racconta la storia di chi ci ha portato fino a qui.
Altrimenti avremmo computer da 20GHz con un terabyte di ram sul lettore mp3 ma non sapremmo ne chi siamo ne da dove arrivamo...

Vedi il ragionamento che fai è giustissimo. Però si scontra col fatto che le facoltà umanistiche portano poi ad avere una quantità molto elevata di laureati che purtroppo sono scarsamente impiegabili in campi diversi da quelli di loro pertinenza, e vista la saturazione di quei mercati, si hanno molti disoccupati. Non dico che l'umanesimo non serve, ma dico anche che ne va fatto un uso sostenibile. La storia è piena di esempi di società che a causa del nazionalismo e della compiacenza di certi settori hanno perso poi la leadership o comunque posizioni importanti nel panorama mondiale. Basti guardare alla GB. Fino a metà '800 era la leader indiscussa del mercato. Però fece il grosso errore, come ora in Italia, di sedersi sugli allori, con la conseguenza che ridusse la ricerca e lo sviluppo e perse la leadership del mercato degli allora nastri nascenti americano e tedesco. Spero che in Italia ciò non avvenga, ma le condizioni sono del tutto simili.

the_guitar_of_son
17-03-2006, 11:57
Se ti fa ridere quello che ho scritto, come mai ti stai iscrivendo all'università? Ti serve il pezzo di carta?

Suvvia, un po di coerenza...
Suvvia, un pò di dignità..
il pezzo di carta forse servirà a te.
A me interessa l'università perchè interessa IMPARARE.
Della laurea me ne fotto altamente. E' ovvio che se debbo impegnare 5 anni della mia vita, tanto vale che lo straccio di carta lo piglio.
A me interessa sapere, non dimostrare di sapere.
E' questa la rovina. Molti laureati si credono tanto superiori per la loro qualifica, e magari non sanno fare nulla oltre ciò che gli hanno insegnato.

Ops, sono un laureato triennale? Ah, il moi posto nella catena di montaggio è tra quello dei laureati triennali.
Master? Bene, sono uno che ha fatto il master.
MAI nessuno che dice "cavolo, so fare questo, quello e quell'altro!"!

E in ogni caso io non ho mai negato l'utilità del pezzo di carta. Contesto il fatto che moltissimi studenti vivono e studiano in funzione di quello.

aLLaNoN81
17-03-2006, 11:59
Per intervenire sui messaggi ultimi:
Io ho 28 anni, diploma tecnico e da quest'anno mi sono rimesso in gioco iscrivendomi a un corso di laurea in sicurezza informatica.
Premetto che ho un lavoro a tempo indeterminato e che regolarmente faccio colloqui di lavoro per migliorare la mia situazione (ambizioso :D ).
Non ho mai, mai trovato porte chiuse in faccia, semmai sono io che ho rifiutato perchè non ho mai trovato niente di adeguato. Quindi il pezzo di carta serve, per carità, ma più di tutto serve la testa, perchè il lavoro lo ottieni tramite un colloquio e il lavoro lo mantieni rispettando quel che emerge da quello. Quindi basta dire che adesso servono lauree e master, perchè sono sicuramente utili ma non indispensabili.
Inoltre concedimi di dire che la cultura è importante e anche i grandi sscenziati, le grandi scoperte, nel momento in cui sono scritte per essere tramandate ai posteri diventano di diritto cultura. Quindi basta distinzioni inutili.
Mi accultura tanto uguale imparare a programmare quanto studiare la divina commedia, perchè espando le mie conoscenze e questo è fondamentale.
Tu dalla tua hai una cosa che vale molto di più di qualsiasi pezzo di carta ed è l'esperienza (tornando indietro col senno di poi probabilmente sarei andato subito a lavorare dopo il diploma e mi sarei laureato lavorando). Se non ho fatto male i conti hai circa 10 anni di esperienza alle spalle e questo ti mette in grado di trovare qualsiasi lavoro tu voglia, purtroppo però ora come ora un neolaureato che esce non ha ovviamente esperienza e se non ha un determinato indirizzo non viene minimamente considerato in azienda. Leggevo giusto ieri le proposte di stage, per esempio IBM solo per offrire uno stage nell'ambito della virtualizzazione richiedeva studenti della laurea specialistica e con una media molto alta e la cosa non è molto diversa per altre aziende molto famose, si può avere anche tante conoscenze molto approfondite e specifiche ma purtroppo il titolo spesso è una discriminante. C'è da dire però che il pezzo di carta vale solo nel periodo in cui si inizia a lavorare, perchè può aprire alcune porte, sta poi a chi ne ha l'opportunità sfruttarle e dimostrare di avere capacità ;)

Inoltre basta anche con la classificazione materie umanistiche <-> fannulloni.
In facoltà questo semestre ho dato due esami su tre io che lavoro 8 ore al giorno e che mi alleno 3 volte la settimana, ma c'è gente che tenta esami decine di volte dicendo "chi se ne frega" questa è la realtà.
Verissimo e la cosa mi disgusta profondamente ma mi consolo con il fatto che con quell'atteggiamento questa gente non andrà proprio da nessuna parte, mai.

La mia ragazza studia lettere e si impegna e non so se hai mai avuto modo di capire come funziona una facoltà di lettere, io tramite lei ho potuto, e ho scoperto com'è interessante ad esempio fare ricerche in biblioteca, scovare nei cataloghi opere di autori semisconosciuti, appassionarsi alla ricerca della loro storia. Questa è una parte, magari marginale di ciò che è studiare lettere, ma è appassionante e onestamente ritengo che non ci sia nulla di sbagliato nelle facoltà di lettere, giurisprudenza, filosofia...
Ma io non denigro le università di questo tipo, io però sono contro il surplus esagerato di studenti e laureati umanistici ma purtroppo il loro è un mondo fondamentalmente statico e posto per tutti non ce n'è. Sinceramente mi spiace quando vedo alcune persone che conosco che si sono laureate e che non riescono a trovare lavoro, ma purtroppo la realtà è questa. Dico solo però che se uno sceglie questa strada poi non deve venire a lamentarsi dopo.
Io comunque non sono assolutamente contro alle facoltà umanistiche "tradizionali" perchè lì si studia e si studia sodo, piuttosto sono profondamente contro tutte le facoltà che io definisco "new-age" che sono nate negli ultimi anni e che non sono non mettono in grado di imparare nulla di utile e concreto ma che non hanno nemmeno uno scopo preciso, di solito in queste facoltà si iscrivono tutti quelli che non hanno voglia di andare a lavorare, che non hanno voglia di studiare e che non hanno nemmeno interessi precisi nella vita. Ho un'amica che studia scienza delle comunicazioni, ha preparato tutta una serie di esami che non c'entrano nulla uno con l'altro e quasi tutti richiedevano 3-4 giorni di studio su librettini solitamente scritti dal professore che teneva il corso. Idem un altro mio amico che fa scienze turistiche (ma da quando il turismo è una scienza?! :muro: ), anche lui studia un'accozzaglia di cose completamente scorrelate e si rende conto anche lui che non gli serviranno mai ad un bel nulla...
Una cosa che mi da molto fastidio poi di queste facoltà è l'eccessiva leggerezza con cui si regalano voti altissimi, questo sminuisce il valore stesso del voto.

Inoltre, per chi vede solo le materie scientifiche, non so se vi rendete conto che tutto può a buon ragione essere associato alla matematica, fisica, chimica, informatica, tutto dipende dalla matematica.
Nessuno pensa mai che i primi matematici sono stati anche grandi filosofi? Noi viviamo in un mondo dove ogni fenomeno è descritto dalle ferree leggi che ci sono state tramandate. Ma millenni fa, quando nessuna legge era disponibile, solo i flosofi, attraverso l'osservazione e l'astrazione dei fenomeni ha saputo gettare le fondamenta su cui tutto si basa.
Sei andato a prendere tempi un po' troppo remoti ;) A quei tempi i filosofi erano matematici, astronomi, fisici e molto altro ancora, loro osservavano e facevano ipotesi che spessissimo non avevano modo di verificare. Sicuramente loro hanno gettato le basi, ma non me li paragonare per favore a gente come Gauss, Tesla, Maxwell, Newton, Einstein e molti altri. Io non ho mai detto che la cultura umanistica è inutile, io stesso amo leggere, mi piacciono i grandi classici, ho studiato piuttosto approfonditamente la storia e mi piace leggere il pensiero e l'opera dei grandi scrittori del passato ma ciò non toglie che nel mondo in cui viviamo ora l'umanesimo ricopra un ruolo marginale. Bada bene io non sono uno a caccia di soldi e fortuna (anche perchè altrimenti non mi sarei iscritto ad ingegneria) ma penso semplicemente che la scienza debba ricoprire il ruolo principale perchè è l'unica cosa che può arrivare a farci comprendere esattamente il mondo che ci circonda.

aLLaNoN81
17-03-2006, 12:27
no caro, mi iscrivo ad informatica perchè mi piace informatica, non perchè siu trova più lavoro.
Mi piace innovare e creare cose che solo un anno prima sarebbe stato inimmaginabile. Ed è così che va il progresso; chi inventa.
Di programmatori che sanno scrivere codice, ce n'è già abbastanza, senza che mi aggiunga io.
Spero non ti piaccia soltanto la parte di programmazione e di inventare codice perchè altrimenti temo che soffrirai parecchio su tutti gli esami tosti che esulano dalla programmazione e richiedono forti capacità logiche.

E tanto per farti capire come la penso, sappi che sinceramente non me ne può fregar di meno di come va la società oggi. Non mi abbasserò MAI a dover fare qualcosa che io non voglio fare. E se il prezzo da pagare per essere libero e sereno con me stesso è vivere in povertà materiale (senza tv e tutte ste stronzate qui), bene, sono pronto a farlo come ho già fatto per 1 anno, prima di essere stato in grado di rialzarmi grazie alle MIE capacità, e non al titolo di studio. Ricordo bene quanto faceva freddo la mattina svegliandosi dentro una macchina, ma ricordo molto bene anche l'umiliazione e il magone che provavo a chiedere per favore un posto di lavoro a dei pezzi di merda, come se mi stassero facendo la carità.
Non so cosa ti sia successo ma sinceramente me ne dispiace ma purtroppo quando entrerai nel mercato del lavoro nel campo dell'IT ti renderai conto che dovrai stare a determinate regole altrimenti non lavorerai. Sono poche le aziende al mondo (ed in Italia praticamente non ve ne sono) dove viene permesso ai propri dipendenti di esprimere e realizzare le proprie idee (una su tutti Google) e per entrarci bisogna fare la gavetta e fare gavetta vuol dire fare sacrifici ed alle volte sopportare ingiustizie. Io prima di laurearmi ho lavorato per quasi un annetto in questo mondo ed ho dovuto imparare a sopportare e l'ho fatto anche se sono sempre stato una persona che non s'è mai piegata davanti a niente e nessuno, con gli anni e l'esperienza si può arrivare a far valere le proprie ragioni e le proprie idee ma i primi anni tocca star zitti e lavorare.

ancora con sta paternale...
ma vi credete che abbia 5 anni?
Non discuto su questo e sono pienamente d'accordo (se no non lavorerei ora, come ho già detto, se non credessi utile mettere da parte i soldi per l'università)
Studia lavorando e magari se riesci trova un posto nel settore che ti porti un po' di esperienza altrimenti ti laureerai troppo il là con gli anni e senza esperienza con il rischio di rimaner fregato.

Capisco sempre di più la logica di questo mondo, la ricchezza per pochi.
E' giusto così. E' giusto che chi spicca debba avere tutta, sulle spalle della massa...
A sto punto mi viene da pensare così
E' incredibile sentire un giovane (che dovrebbe avere la carica per spaccare il mondo) parlare come un 40enne deluso e rassegnato.
Semplicemente sono realista, se avrò la possibilità di spaccare il mondo ed impormi stanne certo che lo farò, ma quando si è agli inizi bisogna avere vagonate di umiltà.

La realtà è dura e lo sappiamo bene tutti, ma non c'è bisogno che ti ricordi che tutto ciò che hai imparato è grazie all'inventiva e alla creatività di qualcuno.
Pensa a chi ha inventato unix, il modo di interfacciarsi con la macchina, ecc...
Se per te la creatività è poco, voglio solo ricordarti un nome: Steve Jobs.
Vaglielo a speigare a lui quello che hai detto a me. Ma fallo prima di vedere il suo conto in banca, però.. :D
Erano altri tempi ed erano gli albori dell'informatica e lo sai bene anche tu. Anche Bill Gates ha iniziato lavorando in un garage ed ora è l'uomo più ricco del mondo. Ora iniziare lavorando da un garage non si può più perchè per entrare in un mercato così competitivo servono risorse inimmaginabili. Negli anni 80 alcune persone sono riuscite a fare questo perchè il grado di complessità delle macchine era infinitamente minore di quello di adesso e le risorse rischieste erano irrisorie.

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH senti chi parla..
ah bello, hai 3 anni più di me (se sei dell'81). La paternale risparmiatela per quando avrai dei figli, se ne vorrai avere e ricorda che il (giusto) consiglio che mi hai dato, vale anche per te.
Certo, ne riparliamo tra qualche anno di questa cosa, quando l'avrai capita davvero.

aLLaNoN81
17-03-2006, 12:31
Suvvia, un pò di dignità..
il pezzo di carta forse servirà a te.
A me interessa l'università perchè interessa IMPARARE.
Della laurea me ne fotto altamente. E' ovvio che se debbo impegnare 5 anni della mia vita, tanto vale che lo straccio di carta lo piglio.
A me interessa sapere, non dimostrare di sapere.
E' questa la rovina. Molti laureati si credono tanto superiori per la loro qualifica, e magari non sanno fare nulla oltre ciò che gli hanno insegnato.
Preparati anche a studiare molto altro a quello che ti verrà insegnato in università perchè la maggior parte delle cose che ti verranno insegnate nella vita ti serviranno a ben poco.

Ops, sono un laureato triennale? Ah, il moi posto nella catena di montaggio è tra quello dei laureati triennali.
Master? Bene, sono uno che ha fatto il master.
MAI nessuno che dice "cavolo, so fare questo, quello e quell'altro!"!
Eh, purtroppo per poter accedere ai colloqui all'inizio è così, poi al colloquio e lavorando dimostri di sapere e saper fare. In ogni caso una volta che si ha accumulato esperienza e capacità al titolo di studi non bada più nessuno.

E in ogni caso io non ho mai negato l'utilità del pezzo di carta. Contesto il fatto che moltissimi studenti vivono e studiano in funzione di quello.
Gli studenti che ragionano così sono soltando degli idioti che non combineranno mai nulla infatti.

NoLimit
17-03-2006, 12:33
Hai ragione, ma sono andato a prendere tempi remoti proprio per centrare il mio discorso.
Immagina la cultura come un albero di cui i filosofi antichi sono il fusto. Noi siamo alle foglie non perchè siamo gli ultimi, ma perchè nella ramificazione abbiamo suddiviso la cultura in tanti rami. Dalle scienze naturali alle materie umanistiche arrivando all'ingegneria, la medicina.

Allora avevano tante cose su cui lavorare e non hanno fatto altro che afferrare i concetti di base, su cui noi poi abbiamo lavorato via via approfondendo per giungere a quello che siamo/abbiamo ora. Oggi ad esempio la medicina è ben definita, non c'entra nulla con la religione, con la matematica, con la letteratura.
Anzi la medicina si suddivide ulteriormente, a seconda di parti ben precise del nostro corpo in cardiochirurgia, neurologia, gastroenterologia...
Questo non vuol dire che siamo limitati, ma piuttosto settorializzati. Nel nostro ambito andiamo a studiare i microfenomeni di oggi che saranno i macrofenomeni su cui costruiremo i microfenomeni di domani.

Ps.
Sicuramente io ho 10 anni di esperienza lavorativa, ma ti posso assicurare che ho fatto colloqui per i più dispatari posti posti in cui magari avevo una minima esperienza. Sicuramente posso aver fatto bella figura, è altrettanto vero che comunque dalla mia ho una buona cultura che si allarga a vari ambiti e di essere sicuramente poliedrico. Questo me lo hanno fatto notare tutti ai colloqui che ho fatto.
Secondo me questo è importante, i fogli di carta più che aprirti le porte possono farti accedere alle scale della società. Con una laurea puoi ambire certamente a posizioni di maggior prestigio, ma secondo me i veri discriminanti per ogni lavoro sono la volontà, essere propositivi (rischiando un pochino anche se necessario), e soprattutto non promettere più di quello che si può dare.

NoLimit
17-03-2006, 12:47
Preparati anche a studiare molto altro a quello che ti verrà insegnato in università perchè la maggior parte delle cose che ti verranno insegnate nella vita ti serviranno a ben poco.

Qui mi trovi perfettamente d'accordo, io onestamente ho iniziato l'università di nuovo (avevo fatto due anni di corso 8 anni fa) per approfondire "seriamente" le conoscenze che posso già avere. E fin ora è stimolante, ma non mi illudo che basti questo per costruirmi la mia carriera futura.

Io ad esempio seguo il corso di sicurezza informatica perchè trovo che possa essere nei prossimi anni una prospettiva di lavoro interessante e stimolante, l'università permette di darti gli strumenti per mettere in pratica i primi rudimenti di questi insegnamenti che poi andranno affinati "sul campo"; vedi biblioteca zeppa di riviste e libri in proposito, laboratori di programmazione e laboratori di rete, insomma, cose che a casa non potrei approfondire per mancanza di materiale.

Allo stesso tempo immagino anche che come dici tu il mondo dell'informatica sia quello meno adatto a un creativo perchè difficilmente, se non dopo tanta, ma immagino tanta, gavetta si può ambire a proporre qualcosa di personale. Anche perchè ti becchi dei cazziatoni se ti azzardi a far qualcosa che non c'entra con il lavoro.
Io penso che ad oggi la libertà in informatica sta in open source, oppure in consulenze in ambito di sicurezza, ma ormai sono finiti i tempi di Jobs e Gates e Dell...

the_guitar_of_son
17-03-2006, 12:47
Spero non ti piaccia soltanto la parte di programmazione e di inventare codice perchè altrimenti temo che soffrirai parecchio su tutti gli esami tosti che esulano dalla programmazione e richiedono forti capacità logiche.
no beh, non ti nascondo che (come tutti) ho delle preferenze che spaziano dalla programmazione ai sistemi operativi, ma ciò non significa che mi iscrivo solo per quello! :D
Diciamo che mi piace essere abbastanza completo.
Grazie cmq dell'avvertimento

Non so cosa ti sia successo ma sinceramente me ne dispiace ma purtroppo quando entrerai nel mercato del lavoro nel campo dell'IT ti renderai conto che dovrai stare a determinate regole altrimenti non lavorerai. Sono poche le aziende al mondo (ed in Italia praticamente non ve ne sono) dove viene permesso ai propri dipendenti di esprimere e realizzare le proprie idee (una su tutti Google) e per entrarci bisogna fare la gavetta e fare gavetta vuol dire fare sacrifici ed alle volte sopportare ingiustizie. Io prima di laurearmi ho lavorato per quasi un annetto in questo mondo ed ho dovuto imparare a sopportare e l'ho fatto anche se sono sempre stato una persona che non s'è mai piegata davanti a niente e nessuno, con gli anni e l'esperienza si può arrivare a far valere le proprie ragioni e le proprie idee ma i primi anni tocca star zitti e lavorare.
intanto ti informo (così per parlare, non prenderla come provocazione :) ) che non devi dispiacerti per quello che mi è successo, perchè mi è successa la cosa più bella del mondo: mi sono innamorato! E come intuirai non era certo un'amore vicino... quindi ho dovuto scegliere: rinunciare al diploma o a lei.
Se avessi rinunciato al diploma, mi sarei trovato di fronta a innumerevoli ostacoli (come ben immaginerai a chi non ha nemmeno un titolo di studio), oltretutto in una città come roma dove il lavoro scarseggia pure.
Ma se avessi rinunciato a lei, mi sarei per sempre chiesto cosa sarebbe successo se...
La ragione e la società contro il mio istinto, la mia vita. E già una volta ragionare invece che pensare mi ha portato a fare errori imperdonabili, che sono anche causa del fatto che ho 21 anni e debbo ancora fare il primo di università.
E ho scelto.
Con la fatica di entrambi sono riuscito ad avere sia il diploma e sia lei. Ed ora viviamo insieme, felici e contenti nel nostro ovile! :D
Sono sempre stato convinto che la felicità e la carica emotiva possono tutto.
E il fatto che io per 4 anni sia stato una merda a scuola e sia riuscito a recuperare 5 anni di studio (praticamente mi sono dovuto ripassare tutto, se volevo essere alla pare degli altri.. ) al 5° e diplomarmi, lo dimostra.
Vedi, io non sono bello, nè intelligente e nemmeno particolarmente furbo. Ma il fatto che io riesca in tutte le situazioni a trovare la strada più comoda, veloce e soddisfacente per risolvere un problema mi fa pensare che CHIUNQUE, con la voglia, più raggiungere il cielo.
E lo dimostra il fatto che io sto qui a parlare con te, mentre gli altri lavorano; ho trovato il modo di fare il mio lavoro più velocemente, con meno fatica e meno errori! :D così ho spesso qualche ora libera che gli altri non hanno.
E non ce l'hanno solo perchè non si sono mai posti il problema, nmon perchè io sia più intelligente di loro.

Ah, scusa per essermi dilungato così in un argomento che non centra nulla e magari neppure ti interessa!
E' che mi piace sempre parlare dei miei più bei momenti e non mi rendo conto a volte del contesto! :)

Studia lavorando e magari se riesci trova un posto nel settore che ti porti un po' di esperienza altrimenti ti laureerai troppo il là con gli anni e senza esperienza con il rischio di rimaner fregato.
Consiglio prezioso che seguirò!
Non il primo anno perchè ho intenzione di seguire oni lezione, ma non appena posso cercherò di fare come dici!

Semplicemente sono realista, se avrò la possibilità di spaccare il mondo ed impormi stanne certo che lo farò, ma quando si è agli inizi bisogna avere vagonate di umiltà.
Hai assolutamente ragione, ma l'umiltà la bisogna avere anche quando si è esperti.
Ma se dentro di te non brucia il fuoco dell'ambizione (che non sempre significa avere a poltrona in pelle e la ferrari...), brucerà anche agli inizi.
Tutto qui!
E brucia anche ad un giornalista, ad un poeat, ad un'artista.
Spesso maggiormente di quanto possa bruciare ad un tecnico

Erano altri tempi ed erano gli albori dell'informatica e lo sai bene anche tu. Anche Bill Gates ha iniziato lavorando in un garage ed ora è l'uomo più ricco del mondo. Ora iniziare lavorando da un garage non si può più perchè per entrare in un mercato così competitivo servono risorse inimmaginabili. Negli anni 80 alcune persone sono riuscite a fare questo perchè il grado di complessità delle macchine era infinitamente minore di quello di adesso e le risorse rischieste erano irrisorie.
certamente, ma del resto NULLA si ripete.
E sta al giovane innovatore trova un qualcosa di nuovo. Di davvero nuovo.. non inventare un processore più potente...

Certo, ne riparliamo tra qualche anno di questa cosa, quando l'avrai capita davvero.
Ne riparleremo.
Spero davanti ad un buon caffè nella hall di un lussuoso hotel californiano.

the_guitar_of_son
17-03-2006, 12:50
Preparati anche a studiare molto altro a quello che ti verrà insegnato in università perchè la maggior parte delle cose che ti verranno insegnate nella vita ti serviranno a ben poco.
indubbiamente.
Sono pronto! :D

Eh, purtroppo per poter accedere ai colloqui all'inizio è così, poi al colloquio e lavorando dimostri di sapere e saper fare. In ogni caso una volta che si ha accumulato esperienza e capacità al titolo di studi non bada più nessuno.[/quote ]
all'inizio è normale e vorrei anche vedere che fosse così.
[QUOTE=aLLaNoN81]
Gli studenti che ragionano così sono soltando degli idioti che non combineranno mai nulla infatti.
già, però sono davvero tanti, per non dire la maggioranza

the_guitar_of_son
17-03-2006, 12:55
Allo stesso tempo immagino anche che come dici tu il mondo dell'informatica sia quello meno adatto a un creativo perchè difficilmente, se non dopo tanta, ma immagino tanta, gavetta si può ambire a proporre qualcosa di personale. Anche perchè ti becchi dei cazziatoni se ti azzardi a far qualcosa che non c'entra con il lavoro.
Io penso che ad oggi la libertà in informatica sta in open source, oppure in consulenze in ambito di sicurezza, ma ormai sono finiti i tempi di Jobs e Gates e Dell...
Beh, se lavori in un'azienda e a svolgere il tuo lavoro trovi una soluzione più rapida, più precisa, comodo ed economicamente vantaggiosa e di tutto questo ne parli con il responsabile, credo che di cazziatoni ne beccherai ben pochi! ;)
Le aziendaccie ci sono in tutti i settori, ma un azienda che sputa in faccia ad una persona con un tale talento, è destinata ai margini per l'eternità nell'universo informatico.
E l'esempio di Google che ha citato allanon, ti fa capire quanto invece la potenza di un giovane creativo ed innovatore possa essere davvero INARRESTABILE!

Certo che innovazione non significa mettersi a fare come Jobs ai tempi... anche perchè non sarebbe innovazione, visto che l'ha già fatto lui!

NoLimit
17-03-2006, 13:13
Beh, se lavori in un'azienda e a svolgere il tuo lavoro trovi una soluzione più rapida, più precisa, comodo ed economicamente vantaggiosa e di tutto questo ne parli con il responsabile, credo che di cazziatoni ne beccherai ben pochi! ;)
Le aziendaccie ci sono in tutti i settori, ma un azienda che sputa in faccia ad una persona con un tale talento, è destinata ai margini per l'eternità nell'universo informatico.
E l'esempio di Google che ha citato allanon, ti fa capire quanto invece la potenza di un giovane creativo ed innovatore possa essere davvero INARRESTABILE!

Certo che innovazione non significa mettersi a fare come Jobs ai tempi... anche perchè non sarebbe innovazione, visto che l'ha già fatto lui!

Vedi, il problema è che non sempre trovi il modo migliore di lavorare.
Se lavori in un azienda, metti la Fiat, che ha un esperienza di organizzazione del lavoro secolare, se arrivi tu, che sei un semplice operaio o impiegato e pretendi che ti ascoltino allora si che ti becchi i cazziatoni. Questo perchè la tua esperienza, comunque, è molto limitata rispetto a quella dell'azienda.

Se si può aver capito non sono una persona che rimane li zitta e buona; diciamo che puoi vedermi un pò come un "creativo" nel senso più bislacco del termine. Posso anche dirti che per la piccola realtà in cui lavoro ho apportato tanti cambiamenti, dalla gestione della parte tecnica in formato elettronico a una rudimentale forma di archiviazione dei dati dei processi lavorativi. Tutte cose che hanno snellito sia il lavoro che la produzione di documentazione. Di questo il mio datore è grato, ma allo stesso tempo questo non mi permette di portare a compimento ogni idea. Questo significa che ho dovuto imparare innanzitutto il modo per proporre e anche imparare a ingoiare tanti NO.
R ti parlo di una piccola realtà di 15 persone. Realtà più grandi impongono maggiori difficoltà ad emergere. Dove lavoravo prima si era in più di 100 e certamente imporre le mie idee sarebbe significato imporle prima al mio superiore, poi via via scalare...