sheva
14-03-2006, 12:39
a new york e londra si rischia !!!!
La ministra dell'Interno Fiona Mactaggart: gli uomini
dovranno stare molto più attenti ai loro comportamenti
Londra, un sì esplicito o niente sesso
Campagna choc del governo britannico
Manifesti saranno affissi nei bar, nelle discoteche e pubblicati sui giornali per uomini
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
<B>Londra, un sì esplicito o niente sesso<br>Campagna choc del governo britannico</B>
Il ministro dell'Interno britannico Fiona Mctaggart
LONDRA - L'immagine ritrae in primissimo piano un uomo e una donna nell'attimo in cui le loro labbra stanno per congiungersi in un bacio che sembra appassionato. La didascalia, in minuscoli caratteri, però ammonisce: "Questo non è un invito a stuprarmi".
Incollato sulle pareti delle toilette dei bar e delle discoteche, oppure riprodotto sulle pagine patinate di riviste per soli uomini, è il poster che lancia stamani nel Regno Unito una nuova campagna di massa contro le violenze sessuali.
Il governo di Tony Blair ha stanziato 400 mila sterline, circa 600 mila euro, per tappezzare il paese con gigantografie come questa, a base di immagini provocanti, brevi frasi ad effetto e messaggi particolarmente crudi. Il senso dell'iniziativa è che, se non vogliono finire in prigione accusati di stupro, i maschi britannici devono attendere un "via libera" esplicito ed inequivocabile dalle loro possibili partner, prima di andare avanti con il corteggiamento.
"L'obiettivo è spiegare che il consenso femminile a un rapporto sessuale è attivo, non passivo", afferma il vice-ministro degli Interni Fiona Mactaggart, promotrice dell'iniziativa. "In altre parole, finché le donne non dicono chiaramente di sì, gli uomini devono presupporre un rifiuto, e se invece proseguono, facendo finta di niente, devono preoccuparsi delle conseguenze legali di un simile comportamento".
Si tratta, in sostanza, di un irrigidimento della legge sulle violenze sessuali, per fare rientrare sotto questa categoria anche quei rapporti in cui un rapporto non viene portato a termine dall'uomo con la forza bruta o con una violenza estrema, ma comunque con un'insistenza che va contro la volontà della donna. Il silenzio, la resistenza passiva, non possono più essere scambiati per una semplice manifestazione di timidezza, o addirittura per un invito a prendere l'iniziativa: ma come un no a tutti gli effetti. E un rapporto sessuale di questo tipo viene legalmente equiparato alla violenza carnale.
L'odierna campagna pubblicitaria è una conseguenza della riforma della legge, varata lo scorso anno dalla camera dei Comuni. A sua volta, la legge era una risposta alle statistiche secondo cui, se da un lato i casi di stupro appaiono in diminuzione in Gran Bretagna, dall'altra si è registrato anche un calo delle condanne giudiziarie: nel 2004 soltanto il 5,8 per cento dei processi per stupro si sono conclusi con un verdetto di colpevolezza.
Un altro dato che ha sospinto il governo ad agire è un rapporto di Amnesty International secondo cui un terzo della popolazione britannica è convinto che la responsabilità di uno stupro vada addossata a una donna, se essa ha avuto un atteggiamento "malizioso" nei confronti dell'uomo, ovvero se ha "flirtato apertamente". Il 25 per cento degli interpellati ritiene la donna responsabile anche se indossa "abiti provocanti o che rivelano parti intime", e se è in stato di ubriachezza.
Su quest'ultimo punto il dibattito legale è complesso: se una donna ha ecceduto nel bere e apparentemente ha acconsentito a un rapporto sessuale, ma passato l'effetto della sbronza si rende conto di quanto è accaduto, secondo gli esperti governativi dovrebbe poter denunciare ugualmente l'uomo per stupro. La legge sulla violenza sessuale verrà probabilmente modificata nei prossimi mesi per prevedere più chiaramente una simile ipotesi.
"Lo scopo della campagna è duplice", ammette il viceministro Mactaggart. "Da un lato vogliamo prevenire violenze contro le donne. Dall'altro speriamo di cambiare l'atteggiamento della popolazione, anche di chi non commetterrebbe mai uno stupro, ma che è più incline a rovesciarne la responsabilità sulle donne.
D'ora in avanti la gente deve sapere che, se una donna non dice esplicitamente sì, bisogna pensare che sta dicendo di no".
(14 marzo 2006)
A New York da qualche mese alcune giovani donne hanno fondato
un movimento di protesta contro le molestie nei luoghi pubblici
Ti importunano per la strada?
Se non puoi fermarli, fotografali...
Holla Back NYC è anche un blog, sul quale si trova la Shame Gallery
di ROSARIA AMATO
<B>Ti importunano per la strada?<br>Se non puoi fermarli, fotografali...</B>
Una delle foto pubblicata da Holla Back NYC
ROMA - "Se non puoi prenderli a ceffoni, fotografali". E' la parola d'ordine di un agguerrito gruppo di giovani donne newyorchesi che hanno deciso di dire basta alle molestie stradali. Le fondatrici dell'associazione hanno dichiarato guerra ai vari "Hollllaaaaa", "Hello beautiful", urlati per strada, e per raggiungere l'obiettivo hanno costituito anche un blog, Hollabacknyc.com, sul quale vengono pubblicate le fotografie degli uomini che le hanno infastidite. Holla Back NYC è anche il nome dell'associazione.
Nella maggior parte dei casi si tratta di molestie sessuali in piena regola, sostengono, scarsamente perseguite dalla legge e proprio per questo ancora più insidiose. Cosa fare contro gli aggressori? Fotografarli con il telefono cellulare e mettere sul sito del movimento le foto. Un deterrente? Le promotrici dell'associazione se lo augurano.
"Holla Back NYC autorizza le newyorchesi a dire a loro volta Holla Back ai molestatori di strada - si legge in apertura del blog -, se voi vi state spostando, state mangiando, partecipando a una festa, ballando, camminando, bevendo o prendendo il sole, avete il diritto di farlo sentendovi al sicuro, tranquille e sexy, senza per questo diventare l'oggetto delle fantasie di qualche idiota. Basta, reagite: mandateci le foto dei molestatori di strada!".
"Hollllaaaaa a te!", esordisce per esempio il racconto di una delle partecipanti al blog, datato 18 febbraio. "Fotografarli - spiega al New York Post Lauren Spees, 24 anni, una delle fondatrici del movimento - è come dire 'No, non intendo ignorare quello che stai facendo'".
L'iniziativa sta spiazzando i molestatori. Emily May, 24 anni, di Brooklyn, ha raccontato al quotidiano newyorchese: "Ho chiesto con molta dolcezza e quasi con noncuranza a un uomo che mi aveva importunato se potevo fotografarlo. Mi ha chiesto: "Perchè vuoi fotografarmi?". E io gli ho risposto: "Sto fotografando tutte le persone che oggi mi dicono che sono carina".
L'aggressione stradale è stata definita "una forma di molestia sessuale che ha luogo in spazi pubblici". L'attività delle aderenti a Holla Back NYC è documentata dalle foto già pubblicate dal sito, la Holla Shame Gallery.
Accanto alle foto, c'è anche l'accurato racconto dell'episodio a queste collegato. "Signore, possiamo accompagnarvi?", chiedono per esempio i tre giovani fotografati in una delle immagini pubblicate dal sito. "Possiamo?", chiedono con insistenza. "Non potete perchè non vi conosciamo", risponde Teresa, la ragazza che ha inviato la foto. E aggiunge: "Voglio farvi sapere che quando strani ragazzi importunano le ragazze per strada, le ragazze hanno paura". "Cosa? Vogliano solo conoscervi!, protestano i tre.
Le reazioni documentate dalle Hollaback girl sono spesso di profondo stupore. "Cosa? Ti ho solo chiamato dea, ti crea dei problemi?", protesta un molestatore. "Ragazza, tu puoi fotografarmi ogni giorno", replica invece serafico un giovane.
Sul sito Hollabacknyc.com si possono anche trovare gli appuntamenti del movimento. Il prossimo è il 18 marzo: una sera di "street level educating". "Insegnamo ai nostri amici newyorchesi che la molestia di strada non è ok, e facciamo sapere alle donne che ci sono altre possibilità rispetto alla mera accettazione dello status quo", si legge sull'invito.
(13 marzo 2006)
"Signore, possiamo accompagnarvi? ", "Ciao dea" queste sono molestie sessuali ??? :mbe:
Un "si" esplicito dalle donne :help: ??? :eek:
La ministra dell'Interno Fiona Mactaggart: gli uomini
dovranno stare molto più attenti ai loro comportamenti
Londra, un sì esplicito o niente sesso
Campagna choc del governo britannico
Manifesti saranno affissi nei bar, nelle discoteche e pubblicati sui giornali per uomini
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
<B>Londra, un sì esplicito o niente sesso<br>Campagna choc del governo britannico</B>
Il ministro dell'Interno britannico Fiona Mctaggart
LONDRA - L'immagine ritrae in primissimo piano un uomo e una donna nell'attimo in cui le loro labbra stanno per congiungersi in un bacio che sembra appassionato. La didascalia, in minuscoli caratteri, però ammonisce: "Questo non è un invito a stuprarmi".
Incollato sulle pareti delle toilette dei bar e delle discoteche, oppure riprodotto sulle pagine patinate di riviste per soli uomini, è il poster che lancia stamani nel Regno Unito una nuova campagna di massa contro le violenze sessuali.
Il governo di Tony Blair ha stanziato 400 mila sterline, circa 600 mila euro, per tappezzare il paese con gigantografie come questa, a base di immagini provocanti, brevi frasi ad effetto e messaggi particolarmente crudi. Il senso dell'iniziativa è che, se non vogliono finire in prigione accusati di stupro, i maschi britannici devono attendere un "via libera" esplicito ed inequivocabile dalle loro possibili partner, prima di andare avanti con il corteggiamento.
"L'obiettivo è spiegare che il consenso femminile a un rapporto sessuale è attivo, non passivo", afferma il vice-ministro degli Interni Fiona Mactaggart, promotrice dell'iniziativa. "In altre parole, finché le donne non dicono chiaramente di sì, gli uomini devono presupporre un rifiuto, e se invece proseguono, facendo finta di niente, devono preoccuparsi delle conseguenze legali di un simile comportamento".
Si tratta, in sostanza, di un irrigidimento della legge sulle violenze sessuali, per fare rientrare sotto questa categoria anche quei rapporti in cui un rapporto non viene portato a termine dall'uomo con la forza bruta o con una violenza estrema, ma comunque con un'insistenza che va contro la volontà della donna. Il silenzio, la resistenza passiva, non possono più essere scambiati per una semplice manifestazione di timidezza, o addirittura per un invito a prendere l'iniziativa: ma come un no a tutti gli effetti. E un rapporto sessuale di questo tipo viene legalmente equiparato alla violenza carnale.
L'odierna campagna pubblicitaria è una conseguenza della riforma della legge, varata lo scorso anno dalla camera dei Comuni. A sua volta, la legge era una risposta alle statistiche secondo cui, se da un lato i casi di stupro appaiono in diminuzione in Gran Bretagna, dall'altra si è registrato anche un calo delle condanne giudiziarie: nel 2004 soltanto il 5,8 per cento dei processi per stupro si sono conclusi con un verdetto di colpevolezza.
Un altro dato che ha sospinto il governo ad agire è un rapporto di Amnesty International secondo cui un terzo della popolazione britannica è convinto che la responsabilità di uno stupro vada addossata a una donna, se essa ha avuto un atteggiamento "malizioso" nei confronti dell'uomo, ovvero se ha "flirtato apertamente". Il 25 per cento degli interpellati ritiene la donna responsabile anche se indossa "abiti provocanti o che rivelano parti intime", e se è in stato di ubriachezza.
Su quest'ultimo punto il dibattito legale è complesso: se una donna ha ecceduto nel bere e apparentemente ha acconsentito a un rapporto sessuale, ma passato l'effetto della sbronza si rende conto di quanto è accaduto, secondo gli esperti governativi dovrebbe poter denunciare ugualmente l'uomo per stupro. La legge sulla violenza sessuale verrà probabilmente modificata nei prossimi mesi per prevedere più chiaramente una simile ipotesi.
"Lo scopo della campagna è duplice", ammette il viceministro Mactaggart. "Da un lato vogliamo prevenire violenze contro le donne. Dall'altro speriamo di cambiare l'atteggiamento della popolazione, anche di chi non commetterrebbe mai uno stupro, ma che è più incline a rovesciarne la responsabilità sulle donne.
D'ora in avanti la gente deve sapere che, se una donna non dice esplicitamente sì, bisogna pensare che sta dicendo di no".
(14 marzo 2006)
A New York da qualche mese alcune giovani donne hanno fondato
un movimento di protesta contro le molestie nei luoghi pubblici
Ti importunano per la strada?
Se non puoi fermarli, fotografali...
Holla Back NYC è anche un blog, sul quale si trova la Shame Gallery
di ROSARIA AMATO
<B>Ti importunano per la strada?<br>Se non puoi fermarli, fotografali...</B>
Una delle foto pubblicata da Holla Back NYC
ROMA - "Se non puoi prenderli a ceffoni, fotografali". E' la parola d'ordine di un agguerrito gruppo di giovani donne newyorchesi che hanno deciso di dire basta alle molestie stradali. Le fondatrici dell'associazione hanno dichiarato guerra ai vari "Hollllaaaaa", "Hello beautiful", urlati per strada, e per raggiungere l'obiettivo hanno costituito anche un blog, Hollabacknyc.com, sul quale vengono pubblicate le fotografie degli uomini che le hanno infastidite. Holla Back NYC è anche il nome dell'associazione.
Nella maggior parte dei casi si tratta di molestie sessuali in piena regola, sostengono, scarsamente perseguite dalla legge e proprio per questo ancora più insidiose. Cosa fare contro gli aggressori? Fotografarli con il telefono cellulare e mettere sul sito del movimento le foto. Un deterrente? Le promotrici dell'associazione se lo augurano.
"Holla Back NYC autorizza le newyorchesi a dire a loro volta Holla Back ai molestatori di strada - si legge in apertura del blog -, se voi vi state spostando, state mangiando, partecipando a una festa, ballando, camminando, bevendo o prendendo il sole, avete il diritto di farlo sentendovi al sicuro, tranquille e sexy, senza per questo diventare l'oggetto delle fantasie di qualche idiota. Basta, reagite: mandateci le foto dei molestatori di strada!".
"Hollllaaaaa a te!", esordisce per esempio il racconto di una delle partecipanti al blog, datato 18 febbraio. "Fotografarli - spiega al New York Post Lauren Spees, 24 anni, una delle fondatrici del movimento - è come dire 'No, non intendo ignorare quello che stai facendo'".
L'iniziativa sta spiazzando i molestatori. Emily May, 24 anni, di Brooklyn, ha raccontato al quotidiano newyorchese: "Ho chiesto con molta dolcezza e quasi con noncuranza a un uomo che mi aveva importunato se potevo fotografarlo. Mi ha chiesto: "Perchè vuoi fotografarmi?". E io gli ho risposto: "Sto fotografando tutte le persone che oggi mi dicono che sono carina".
L'aggressione stradale è stata definita "una forma di molestia sessuale che ha luogo in spazi pubblici". L'attività delle aderenti a Holla Back NYC è documentata dalle foto già pubblicate dal sito, la Holla Shame Gallery.
Accanto alle foto, c'è anche l'accurato racconto dell'episodio a queste collegato. "Signore, possiamo accompagnarvi?", chiedono per esempio i tre giovani fotografati in una delle immagini pubblicate dal sito. "Possiamo?", chiedono con insistenza. "Non potete perchè non vi conosciamo", risponde Teresa, la ragazza che ha inviato la foto. E aggiunge: "Voglio farvi sapere che quando strani ragazzi importunano le ragazze per strada, le ragazze hanno paura". "Cosa? Vogliano solo conoscervi!, protestano i tre.
Le reazioni documentate dalle Hollaback girl sono spesso di profondo stupore. "Cosa? Ti ho solo chiamato dea, ti crea dei problemi?", protesta un molestatore. "Ragazza, tu puoi fotografarmi ogni giorno", replica invece serafico un giovane.
Sul sito Hollabacknyc.com si possono anche trovare gli appuntamenti del movimento. Il prossimo è il 18 marzo: una sera di "street level educating". "Insegnamo ai nostri amici newyorchesi che la molestia di strada non è ok, e facciamo sapere alle donne che ci sono altre possibilità rispetto alla mera accettazione dello status quo", si legge sull'invito.
(13 marzo 2006)
"Signore, possiamo accompagnarvi? ", "Ciao dea" queste sono molestie sessuali ??? :mbe:
Un "si" esplicito dalle donne :help: ??? :eek: