darkfire
12-03-2006, 20:23
Ciao ragazzi.
Anche a voi capita di dimenticare i rischi di una situazione, quando avete una macchina fotografica in mano?
Oggi, per esempio, ero in montagna in alta quota a camminare con le racchette da neve. Ho visto un bel gruppo di camosci lungo un crinale innevato ad elevata pendenza e non ho pensato neanche un minuto al rischio di cadere. Ho scarpinato per 10 minuti cercando di non scivolare, spesso strisciando per non farmi notare (i camosci appena ti vedono scappano) finchè non ho perso l'equilibrio (non prima di aver fatto una decina di scatti). Mi sono fatto il crinale scivolando con le racchette come se avessi gli sci e vedevo di fronte a me avvicinarsi una piccola piano oltre cui sapevo esserci un precipizio. Con molta calma mi sono afferrato ad un ramo sporgente ed ho frenato la caduta. Sul momento ho riso per il rischio corso e per la scena degna di un film. Ho acceso una sigaretta. Ho contrallo la macchina fotografica notando come il generoso paraluce attaccato al 70-300 si era riempito completamente di neve. Lo ho ripulito. Ho controllato se la neve aveva graffiato l'ottica o se c'erano state infiltrazioni. Tutto positivo. Ho buttato via la sigaretta. Ed ho ricominciato a salire per riprendere lo zaino che era rimasto nel punto dove avevo iniziato a scivolare. Questa volta sono salito con maggiore calma, facendo percorsi a zig-zag. Arrivato al punto ho ripreso il materiale ed ho notato che nascosto dietro un masso sporgevano un paio di corna. Era un magnifico esemplare maschio di stambecco. Rimasto incuriosito dalla mia rovinosa caduta di 150 metri. Affannato ho cominciato a fotografare e ad avvicinarmi a lui, fino a quando la sua figura non ha riempito completamente l'obiettivo. Poi lo ho salutato (un po' di cortesia ci vuole sempre, quando si ha la fortuna di avere un modello tanto disponibile). Mi sono seduto sulla neve e sono sceso come se fossi su uno slittino, controllando la discesa con le racchette. Scendendo sono rimasto un po'impressionato per le pietre che affioravano ed il rischio che avevo corso ed ho cominciato a pensare alle varie condizioni in cui mi sono trovato con la macchina fotografica in mano.
Non credo di essere coraggioso, ma con una fotocamera dimentico i rischi vado in posti dove senza averla non penserei manco lontanamente di avventurarmi.
Da piccolo avevo il sogno di fare il reporter di guerra, forse continuo ancora a sognare? Capita anche a voi?
Anche a voi capita di dimenticare i rischi di una situazione, quando avete una macchina fotografica in mano?
Oggi, per esempio, ero in montagna in alta quota a camminare con le racchette da neve. Ho visto un bel gruppo di camosci lungo un crinale innevato ad elevata pendenza e non ho pensato neanche un minuto al rischio di cadere. Ho scarpinato per 10 minuti cercando di non scivolare, spesso strisciando per non farmi notare (i camosci appena ti vedono scappano) finchè non ho perso l'equilibrio (non prima di aver fatto una decina di scatti). Mi sono fatto il crinale scivolando con le racchette come se avessi gli sci e vedevo di fronte a me avvicinarsi una piccola piano oltre cui sapevo esserci un precipizio. Con molta calma mi sono afferrato ad un ramo sporgente ed ho frenato la caduta. Sul momento ho riso per il rischio corso e per la scena degna di un film. Ho acceso una sigaretta. Ho contrallo la macchina fotografica notando come il generoso paraluce attaccato al 70-300 si era riempito completamente di neve. Lo ho ripulito. Ho controllato se la neve aveva graffiato l'ottica o se c'erano state infiltrazioni. Tutto positivo. Ho buttato via la sigaretta. Ed ho ricominciato a salire per riprendere lo zaino che era rimasto nel punto dove avevo iniziato a scivolare. Questa volta sono salito con maggiore calma, facendo percorsi a zig-zag. Arrivato al punto ho ripreso il materiale ed ho notato che nascosto dietro un masso sporgevano un paio di corna. Era un magnifico esemplare maschio di stambecco. Rimasto incuriosito dalla mia rovinosa caduta di 150 metri. Affannato ho cominciato a fotografare e ad avvicinarmi a lui, fino a quando la sua figura non ha riempito completamente l'obiettivo. Poi lo ho salutato (un po' di cortesia ci vuole sempre, quando si ha la fortuna di avere un modello tanto disponibile). Mi sono seduto sulla neve e sono sceso come se fossi su uno slittino, controllando la discesa con le racchette. Scendendo sono rimasto un po'impressionato per le pietre che affioravano ed il rischio che avevo corso ed ho cominciato a pensare alle varie condizioni in cui mi sono trovato con la macchina fotografica in mano.
Non credo di essere coraggioso, ma con una fotocamera dimentico i rischi vado in posti dove senza averla non penserei manco lontanamente di avventurarmi.
Da piccolo avevo il sogno di fare il reporter di guerra, forse continuo ancora a sognare? Capita anche a voi?