View Full Version : Intercettazioni, Storace nella bufera
nothinghr
09-03-2006, 12:04
Il ministro: "Spiegherò tutto"
ROMA - "Storace dia spiegazioni". Alessandra Mussolini, punta l'indice verso il ministro della Salute in merito agli arresti effettuati per presunto spionaggio politico verso la leader di alternativa Sociale. "Soddisferò le curiosità della Mussolini nel pomerigio" replica Strorace.
Secondo quanto scrivono oggi alcuni quotidiani, delle presunte attività di spionaggio, che avrebbero riguardato, oltre ad Alessandra Mussolini, anche l' attuale governatore del Lazio Piero Marrazzo, avrebbero beneficiato, alla vigilia del voto per le regionali dello scorso anno, persone legate allo staff elettorale di Storace.
"I fatti in contestazione, aldilà dei profili personali- dice ancora Alessandra Mussolini - rischiano di compromettere pesantemente la credibilità dei vertici di un partito, Alleanza Nazionale, che fa parte della coalizione di centro destra. E' importante che rispetto al corpo elettorale, con la massima trasparenza, chi è coinvolto in tali fatti si assuma le proprie responsabilità politiche".
(09-03-2006)
Repubblica.it
Ah i cari vecchi metodi fascisti
nothinghr
09-03-2006, 12:09
Forse è doppio con quello dei tabulati rubati, se si chiudete pure
Lucio Virzì
09-03-2006, 12:16
E bravo storhacker, beccato con le mani nella marmellata.
LuVi
Lucio Virzì
09-03-2006, 12:21
I furti all'anagrafe della capitale e le auto blu. In ottanta pagine
gli "Storhacker" nella campagna elettorale per il Lazio nel 2005
Dalle liste della Mussolini a Marrazzo
ecco le imprese degli spioni romani
di MARINO BISSO e MARCO MENSURATI
Alessandra Mussolini
MILANO - Ottanta pagine per raccontare le avventure di "Storhacker", e del suo uomo di fiducia, il fedele Niccolò Accame. Ottanta pagine per ripercorrere, capitolo per capitolo, la "stagione delle spie" nella politica, ovvero quella della campagna elettorale per la Regione, nella primavera del 2005: dalla scoperta delle firme false di Alessandra Mussolini, ai grotteschi pedinamenti del candidato del centro sinistra Piero Marrazzo. Quasi un terzo dell'ordinanza di custodia cautelare firmati dal giudice milanese per le indagini preliminari Paola Belsito, sono dedicati a questo, a come lo staff dell'ex governatore del Lazio e attuale ministro della Salute aveva cercato di "controllare" i suoi avversari nel corso della campagna elettorale.
Niccolò Accame, fino a qualche settimane fa portavoce del ministro Storace ora promosso a capo della comunicazione dell'intero Ministero si vede arrivare i carabinieri in casa poco dopo l'alba. Nell'imbarazzo precipita non solo Accame - che comunque non è iscritto nel registro degli indagati - ma anche il suo ministro. Perché Accame è il contatto con il personaggio chiave della retata di ieri, Pierpaolo Pasqua, capo dell'agenzia investigativa Ssi: e protagonista, si scopre ora, del giallo del 2005.
Il caso nasce quando un candidato della lista Storace denuncia che la lista Alternativa Sociale, quella di Alessandra Mussolini, ha aggiunto alle vere alcune firme false per raggiungere il minimo richiesto dalla legge. Per verificare i dati anagrafici dei firmatari, però, qualcuno si è introdotto, senza autorizzazioni, nei computer degli archivi informatici del Comune di Roma. Sulla stampa, la nipote del Duce accusa Storace e lo ribattezza "Storhacker". Lo scandalo esplode violentissimo.
Il clima si arroventa, alla fine cade una sola testa, quella di Mirko Maceri direttore di Laziomatica, società di informatica della Regione. Poche settimane dopo però la situazione si ingarbuglia ancora di più. Perché proprio mentre Piero Marrazzo, candidato del centro sinistra, denuncia di essere spiato, i carabinieri scoprono che un giovane investigatore privato si apposta ogni mattina sotto il comitato elettorale di Marrazzo, in via Lega Lombarda. A bordo della sua Y-10 riprende le persone che entrano e escono dal portone. Ma anche le targhe delle auto a bordo delle quali si sposta Marrazzo. L'idea - pare - è quella di dimostrare l'eventuale utilizzo di auto blu di Comune o Provincia, entrambe governate dal centrosinistra.
Tanto per completare la sua opera, lo 007 dopo il lavoro si dirige con la sua auto verso la sede della Regione dove si mette in contatto con alcune persone che lo fanno salire negli uffici. Tutto viene osservato dai carabinieri. La stessa scena la ripeterà nei giorni successivi, mentre contatta telefonini utilizzati da persone "facenti parte dello staff della Regione Lazio" o di quelli "per la campagna elettorale di Storace". Chi lo ha mandato? Chi lo pagava? Chi contattava sotto la Regione? Nelle intercettazioni compiute dai pm milanesi, in cui di Accame e Storace si parla più volte, forse ora ci sono le risposte.
(9 marzo 2006)
FabioGreggio
09-03-2006, 12:55
I furti all'anagrafe della capitale e le auto blu. In ottanta pagine
gli "Storhacker" nella campagna elettorale per il Lazio nel 2005
Dalle liste della Mussolini a Marrazzo
ecco le imprese degli spioni romani
di MARINO BISSO e MARCO MENSURATI
Alessandra Mussolini
MILANO - Ottanta pagine per raccontare le avventure di "Storhacker", e del suo uomo di fiducia, il fedele Niccolò Accame. Ottanta pagine per ripercorrere, capitolo per capitolo, la "stagione delle spie" nella politica, ovvero quella della campagna elettorale per la Regione, nella primavera del 2005: dalla scoperta delle firme false di Alessandra Mussolini, ai grotteschi pedinamenti del candidato del centro sinistra Piero Marrazzo. Quasi un terzo dell'ordinanza di custodia cautelare firmati dal giudice milanese per le indagini preliminari Paola Belsito, sono dedicati a questo, a come lo staff dell'ex governatore del Lazio e attuale ministro della Salute aveva cercato di "controllare" i suoi avversari nel corso della campagna elettorale.
Niccolò Accame, fino a qualche settimane fa portavoce del ministro Storace ora promosso a capo della comunicazione dell'intero Ministero si vede arrivare i carabinieri in casa poco dopo l'alba. Nell'imbarazzo precipita non solo Accame - che comunque non è iscritto nel registro degli indagati - ma anche il suo ministro. Perché Accame è il contatto con il personaggio chiave della retata di ieri, Pierpaolo Pasqua, capo dell'agenzia investigativa Ssi: e protagonista, si scopre ora, del giallo del 2005.
Il caso nasce quando un candidato della lista Storace denuncia che la lista Alternativa Sociale, quella di Alessandra Mussolini, ha aggiunto alle vere alcune firme false per raggiungere il minimo richiesto dalla legge. Per verificare i dati anagrafici dei firmatari, però, qualcuno si è introdotto, senza autorizzazioni, nei computer degli archivi informatici del Comune di Roma. Sulla stampa, la nipote del Duce accusa Storace e lo ribattezza "Storhacker". Lo scandalo esplode violentissimo.
Il clima si arroventa, alla fine cade una sola testa, quella di Mirko Maceri direttore di Laziomatica, società di informatica della Regione. Poche settimane dopo però la situazione si ingarbuglia ancora di più. Perché proprio mentre Piero Marrazzo, candidato del centro sinistra, denuncia di essere spiato, i carabinieri scoprono che un giovane investigatore privato si apposta ogni mattina sotto il comitato elettorale di Marrazzo, in via Lega Lombarda. A bordo della sua Y-10 riprende le persone che entrano e escono dal portone. Ma anche le targhe delle auto a bordo delle quali si sposta Marrazzo. L'idea - pare - è quella di dimostrare l'eventuale utilizzo di auto blu di Comune o Provincia, entrambe governate dal centrosinistra.
Tanto per completare la sua opera, lo 007 dopo il lavoro si dirige con la sua auto verso la sede della Regione dove si mette in contatto con alcune persone che lo fanno salire negli uffici. Tutto viene osservato dai carabinieri. La stessa scena la ripeterà nei giorni successivi, mentre contatta telefonini utilizzati da persone "facenti parte dello staff della Regione Lazio" o di quelli "per la campagna elettorale di Storace". Chi lo ha mandato? Chi lo pagava? Chi contattava sotto la Regione? Nelle intercettazioni compiute dai pm milanesi, in cui di Accame e Storace si parla più volte, forse ora ci sono le risposte.
(9 marzo 2006)
Compreresti un'auto usata da Storhacker?
Chi di spada ferisce...
fg
Lucio Virzì
23-03-2006, 23:07
Dice che Storace non c'entrava niente, che gli amichetti suoi hanno agito di loro iniziativa, forse per un eccesso di lecchinismo... :rolleyes:
Intanto, però, la vicenda si allarga ad altri Alleantini.
http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/cronaca/ladrisegr3/schiuma/schiuma.html
La Procura inquisisce anche l'esponente di Alleanza nazionale
Aperta indagine sull'ex dt di Laziomatica e sull'avvocato Reboa
Laziogate, indagato Sabbatani Schiuma
vice presidente consiglio comunale
ROMA - Anche il vice presidente del consiglio comunale di Roma finisce nello scandalo dello spionagio politico. Fabio Sabbatani Schiuma, esponente di spicco di An, è stato iscritto sul registro degli indagati per accesso abusivo a un sistema informatico e violazione della legge elettorale.
I nomi degli indagati. Sono indagati anche l'ex direttore tecnico di Laziomatica Mirko Maceri e l'avvocato Romolo Reboa, l'avvocato che presentò la denuncia sulle firme false a sostegno della lista di Alessandra Mussolini.
La telefonata di Sabbatani Schiuma. "A Fabio gli hanno fatto l'esposto perché ha forzato un pochino la mano". La frase, che fa riferimento a Fabio Sabbatani Schiuma viene pronunciata da Pierpaolo Pasqua, lo 007 arrestato, intercettato al telefono l'11 marzo dello scorso anno mentre parla con la moglie Costanza. "Si è beccato l'esposto alla procura - dice al telefono Pasqua - perché ha forzato un pochino la mano. Io gli ho fornito i dati ma se qualcuno non si esponeva per costringerli a indagare (il riferimento è alla prima inchiesta sulle firme false di Alternativa sociale guidata da Alessandra Mussolini, ndr), passava sotto silenzio perché avevano qualcuno lì dentro che glieli aveva fatti passare".
In un altro brano della conversazione, Pasqua dice: "..e allora si è esposto Fabio nel senso che ha fatto finta di essere lui ad aver raccolto tutte quelle cose e siccome sono state raccolte in maniera non perfettamente lecita, se sapessero che invece le abbiamo messe proprio noi (Pasqua ride al telefono, ndr). Insomma, tanto la questione è depenalizzata. Faremo la solita cosa: la magistratura se la piglia con i nostri esponenti e allora si dirà: ma come, voi controllate il corretto svolgimento democratico delle cose e voi ci date addosso...".
Intercettato l'ex direttore di Laziomatica. L'intercettazione che ha convinto la Procura a iscrivere Mirko Maceri, direttore tecnico di Laziomatica, è datata 2 marzo 2005. Parlando al telefono con il detective Pasqua (tuttora in carcere a Regina Coeli), Maceri esprime la necessità di reperire un indirizzo 'IP', internet provider, che fa riferimento "ad Alessandra Mussolini o al suo movimento".
Indagato un avvocato. Iscritto nel registro degli indagati anche Romolo Reboa, l'avvocato che presentò lo scorso anno la denuncia in procura, insieme con Marco De Vincentiis, candidato della Lista Storace, sulle firme false a sostegno della lista di Alternativa sociale.
(23 marzo 2006)
zerothehero
23-03-2006, 23:42
C'è già un altro thread su storace (mi pare che inizi con scandalo storace) ..recuperatevelo e postate lì.
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